Inserimento asilo nido

Buonasera gentili dottori, ho un problema che credo sia comune a molte mamme in questo periodo.
Ho una bimba di 19 mesi che dal primo settembre frequenta l'asilo nido privato, in quello pubblico non c'era posto.
Io lavoro per cui sono costretta 7 ore al giorno a separarmi da lei. Da settembre 2009 a luglio 2010 la lasciavo a mia madre, ed i primi tempi è stata abbastanza dura, nel senso che appena vedeva mia madre cominciava a piangere e ad attaccarsi fisicamente al collo, poi verso aprile maggio le cose sono cambiate, appena vedeva mia madre non piangeva più, sebbene quando tornavo dal lavoro si attaccasse di nuovo al collo e non volesse più mia madre.

Ora che va al nido è una tragedia..
I primi due giorni l'abbiamo portata io e il papà ed era contenta di vedere bimbi e giochi, appena si è distratta ci siamo nascosti, ha pianto un po', ma poi la maestra è riuscita a consolarla. E' stata al massimo un'ora e poi ho ritenuto opportuno andarla a riprendere, potevo ancora usufruire di alcune ore di inserimento permesso nido.
Adesso, dopo che per una domenica è stata interamente con me e il papà, appena vede l'asilo dalla strada comincia a piangere e appena voglio consegnarla alla maestra si riattacca fisicamente al mio collo, non gliene frega niente che ci siano bimbi e giochi. Io cerco di stare un po' con lei, ma dopo devo scappare per andare a lavorare quindi la lascio mentre piange. Le maestre dicono che poi si calma, in effetti quando mia madre va a riprenderla (dopo circa 4/5 ore che è all'asilo e ha mangiato lì) la trova serena, solo che chiede di me.

Un altro problema è che appena torniamo a casa cominciano i capricci, qualsiasi cosa le dics, le proponga, qualsiasi coccola le faccia, lei mi scaccia con la mano e piange, lo fa per un bel po' di tempo e io non capisco se sono capricci o sonno. Alle 21 va a letto, cosa che non faceva quando la lasciavo dalla nonna.
Sto troppo poco tempo con lei?
Le sto causando del male?
E' normale che per adesso piange quando l'accompagno al nido? Le maestre dicono che il mese di settembre è così, ma poi si calmano tutti.. Io conosco la caparbietà di mia figlia e credo che andrà oltre settembre, molto oltre.. voi cosa mi consigliate?
Grazie in anticipo.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Gentile signora, è probabile che lei sia una persona ansiosa, e che la sua piccola abbia assorbito parte di quest'ansia, attraverso i suoi comportamenti. Se la bambina non vuole staccarsi da lei, probabilmente è perché ha imparato che alla mamma bisogna stare sempre attaccati.

Non credo che siano stati prodotti danni, ma se il disagio di vostra figlia non si risolve da solo, dovreste rivolgervi a uno psicologo dell'età evolutiva, a uno psicologo/psicoterapeuta a indirizzo familiare-relazionale o a un neuropsichiatra infantile, per farvi aiutare.

Cordiali saluti

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Cara Mamma,
il mese di settembre, amplificato dalle preoccupazioni e paure delle mamme, diventa un palcoscenico di pianti sconsolati e soprattutto contagiosi, da bambino a bambino.
Stia serena, è una tappa difficile, ma lo è soprattutto per i ganitori, acrobati tra casa, lavoro, figli e sensi di colpa.
Il tempo passato con i figli, è un tempo parcellizzato tra tante altre cose del quotidiano, ma se lei riuscisse a ritagliarsi uno spazio di qualità esclusivo( anche soltanto la fase dell'addormentamento, di grande importanza a queat'età), sono sicura che riuscireste a ritrovare serenità e gioia, sia lei che la bambina.
Se il disagio, nel tempo dovesse persistere( anche se dopo una prima fase di adattamento ai nuovi tempi e spazi dell'asilo, credo sparirà), si rivolga ad uno psicologo per un " sostegno alla genitorualità", lenirà le sue ansie, in modo da non farle arrivare alla piccola e trarrà suggerimenti e consigli sul d farsi.
Un caro augurio.

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
Gentile Signora,
in accordo con quanto finora le hanno espresso i colleghi, potrebbe aiutare un suo atteggiamento calmo e sereno mentre prepara la sua piccola per uscire, quando è per strada e all'arrivo (e in genere quando sta con lei).

Provi a pensare se secondo lei sia necessario migliorare qualcosa in questo senso.
Non lasciarsi sopraffare dall'ansia è un buon modo per non trasmetterla e contenere quella della bimba, anche se mi rendo conto delle difficoltà causate dal doversi districare tra i molti impegni e dalla particolarità della fase del ciclo vitale che sta attraversando quale quella dell'inserimento del proprio figlio in agenzie esterne alla famiglia.

Se la bimba vive in un clima famigliare proprio e può contare su buone cure da parte dei genitori,
solitamente tali manifestazioni si risolvono dopo un breve periodo di adattamento al nuovo contesto esterno.

Se ciò non avvenisse segua le indicazioni che le sono state già fornite dai colleghi.

Cordialmente

Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it

[#4]
dopo
Attivo dal 2007 al 2011
Ex utente
Gentilissimi dottori, grazie per le vostre immediate risposte.
Normalmente la mattina parlo con la bambina, le dico sorridendo che stiamo andando dai bimbi, che ci sono un sacco di giochi etc... lei ride, si dimostra contenta, ma piange appena capisce che devo staccarmi da lei.
Questa mattina ho seguito il consiglio delle maestre, ovvero l'ho lasciata subito e sono andata via, lei ha pianto ma ho ascoltato fuori dalla porta cosa succedeva e devo dire che dopo qualche minuto si è calmata.
Lo considero normale?
Inoltre a mia madre è stato detto dalle maestre che oggi Martina era più indipendente, ma quando le si propone un gioco dice sempre di no, anche se poi comincia a giocarci.
Credete stia procedendo tutto per il meglio?
P.s. relativamente al tempo di qualità, ogni qualvolta sto con lei cerco sempre di coinvolgerla, di coccolarla, di farle fare ciò che le piace, proprio perchè voglio darle tutto quello che durante la giornata non posso.