La depressione è stata molto forte ma riuscivo

Salve, ho vent'anni e soffro di forte depressione ormai da cinque, non ho mai consultato uno psicologo e non ne ho parlato mai con nessuno prima di questa estate (i miei ancora non lo sanno), chiedo scusa fin da subito ma fatico a spiegarmi non trovo più le parole per esprimermi e sono molto confuso, vorrei che mi aiutaste a capire cosa mi succede o se sono tutti disturbi dovuti alla depressione, vi elenco alcuni sintomi: forte ansia in tutti i momenti della giornata (tanto da non riuscire a respirare), fin dall'inizio vedo tutto in modo strano e mi da un forte fastidio agli occhi come se sforzassi la vista, non sono più me stesso nè spontaneo nel fare e dire le cose, sensi di colpa, dico cose insensate, non riesco a concentrarmi, sono sempre molto confuso, provo tutto il giorno una grossa stanchezza e fatica, ho problemi di coordinazione, tremore, non provo nessuna emozione spesso non riesco neanche a piangere, mi sembra di non essere nella realtà, dubbi di ogni genere potrei arrivare a credere che non esisto è come se volessi una spiegazione di tutto, agitazione e fretta nel fare le cose, mi arrabbio con niente, dormo e mangio moltissimo rispetto a prima, mi svaluto e mi sento un peso per tutti, penso in modo diverso. Penso tutti i giorni al suicidio ma preferirei non esistere, non sarei qui a scrivere se non fosse perchè credo in Dio ed è l'unica cosa che mi spinge a vivere.

Questi non sono proprio tutti i sintomi ma una buona parte, ce ne sono altri che non riesco a spiegarmi e che un pò mi vergogno a dire. Non ne avevo mai parlato con nessuno per paura di non essere creduto, è come se lo facessi apposta, quando ne parlo faccio in modo di non farmi credere e così con tutto il resto, non so spiegarmelo faccio tutto contro di me. La gente ovviamente riesce bene a fare la sua parte facendomi stare ancora peggio, tirando stupide conclusioni e umilizioni.

Prima non avevo nessuna di queste cose, inizialmente la depressione è stata molto forte ma riuscivo a reagire, adesso non ho le forze e rifiuto quello che mi succede. La mia paura è ciò che mi rende ancora triste è credere di essere così, ma la cosa peggiore è avere questo peso addosso e nessuno lo può vedere, nè comprendere.
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Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220 122
gentile ragazzo forse è il momento di raccontare ciò che prova agli specialisti. ha parlato innanzitutto con il suo medico di base? dopo di che anche presso un servizio pubblico (asl consultori) può porre la questione ed avere prime indicazioni in merito.
NON aspetti che la cosa possa degenerare, i problemi psicologici non passano nell'attesa , il più delle volte è proprio questa che li peggiora.
saluti

Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks

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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Caro ragazzo,

immagino che 5 anni trascorsi nel modo che ha descritto debbano essere stati molto pesanti.
Di solito le persone non parlano apertamente di sintomi come quelli che ci ha descritto, perciò diventa più facile pensare di essere gli unici (o fra i pochi) ad averli: la realtà è molto diversa, e ansia e depressione sono parecchio diffuse.
Non si senta quindi nè solo nè in una situazione che nessuno potrà comprendere!

Immagino che lei si sia sentito molto solo in famiglia, e che si senta ancora così, se non si è confidato con nessuno.
Rivolgendosi però ad uno specialista si troverà di fronte qualcuno che sa di cosa lei sta parlando, che si è occupato di molti casi simili al suo e che non penserà che lei sta inventando tutto.

Posso chiederle se attualmente studia/lavora o è inoccupato?

Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it

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Dr.ssa Elisa Flavia Di Muro Psicologo 217 6
(..) Questi non sono proprio tutti i sintomi ma una buona parte, ce ne sono altri che non riesco a spiegarmi e che un pò mi vergogno a dire. (..)

Gentile ragazzo, può provare a parlarcene? Riferire tutto ciò che sente è importante, perché aiuta noi (o qualsiasi specialista con cui dovesse parlare) ad aiutare lei.

Consideri che non è possibile diagnosticarsi da soli una depressione, anche perché alla base di uno stato depressivo potrebbero esserci molti fattori, diversi da persona a persona (tra cui la carenza di minerali importanti nell'organismo, per farle un esempio banale ma a cui spesso non si pensa; è per questo che può essere molto utile parlarne anche col suo medico).

Sul fronte psicologico, potrebbe aiutarci anche sapere se 5 anni fa, nel periodo in cui ha iniziato a sentirsi male, nella sua vita c'è stato qualche cambiamento, oppure se è successo qualcosa che l'ha in qualche modo colpita, turbata.

In questi 5 anni, ci sono stati periodi in cui si è sentito un po' meglio? Ha sofferto anche di qualche disturbo fisico?

Non abbia vergogna di parlarne: ciò che sta vivendo non è colpa sua. Se le persone che le sono vicine non hanno basi culturali sufficienti per poter capire cosa vive (e quindi credere alle sue parole), stia certo che con uno specialista non corre questo rischio.

Non si scoraggi.

Dr.ssa Elisa Flavia Di Muro
www.psicologicamente.altervista.org

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dopo
Attivo dal 2010 al 2010
Ex utente
Grazie per le risposte, risponderò per punti.

Fino a qualche mese fa non l'avevo detto a nessuno, nè tanto meno al medico di base, ho cominciato a parlarne con una cara amica che mi è stata di conforto, e da lì mi sono deciso veramente a guarire.

Finita la scuola sono rimasto inoccupato da più di un anno e mezzo. Per la mia famiglia sono diventato un peso, mio padre potrei dire che mi disprezza, per questo sono stato molte volte sul punto di andarmene.

Mi sembrava scontato da dire, sì è successo una cosa che mi rendeva continuamente triste... non ho mai avuto nessun tipo di problema fisico. Prima di questo settembre/ottobre non avevo mai avuto il più piccolo miglioramento, l'ansia non viene senza un motivo, mi ero creato una paura costante, e sono riuscito a farmela passare in circa un mese. Dopo questo verso metà ottobre, c'è stato un momento in cui vedevo e mi sentivo normale.

Non so se definirli sintomi, comunque: per prima cosa quando soffro e raggiungo davvero il limite, inizio a sentirmi confuso e a non capire più niente di quello che mi succede, non sostengo gli sguardi, non sono me stesso, poi l'ho già detto, quando sono convinto di una cosa mi comporto in modo da dimostrare il contrario o di far credere il contrario, in più ho altri due problemi, ma il primo non so davvero come spiegarmelo, il secondo mi vergogno a parlarne.
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Se vuole può provare ad esporci almeno uno di questi 2 problemi, approfittando dell'anonimato che il sito le garantisce.
Consideri che siamo abituati a sentirci raccontare tutti i giorni cose all'apparenza strane o inspiegabili, quindi non si faccia problemi.
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dopo
Attivo dal 2010 al 2010
Ex utente
Provo a descriverne una, mi creo una paura insensata o immagino una situazione, un modo di essere (di pensare di comportarmi), dopo questo finisco veramente di comportarmi secondo quello che immagino, sembra che mi convinco di essere così. Mi crea anche molta ansia e sensi di colpa, alla fine ho paura di fare qualcosa di sbagliato.

E'come se fossi tentato su ogni cosa, tutto il giorno, in base alle mie paure.
Da quando cerco di convincermi che è tutto dovuto alla depressione questa cosa si è fatta molto più lieve.
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Quindi si autosuggestiona prima che le cose avvengano?
Potrebbe trattarsi di "ansia anticipatoria", che porta ad immaginarsi in maniera negativa situazioni che ancora devono avvenire, ma sarebbe utile che ci facesse un esempio per capire meglio.
[#8]
dopo
Attivo dal 2010 al 2010
Ex utente
Lo sapevo che alla fine mi avresti chiesto un esempio, era proprio quello che volevo evitare, è veramente complicato, anche perchè sto cercando di dimenticare. Li potrei dividere in due categorie: tra modo di comportarmi e modo di pensare.

Un esempio, mi convinco che non riesco a fare una determinata cosa, che precedentemente mi riusciva bene, perchè mi veniva naturale, spontaneo, senza farmi condizionare, come suonare un brano, giocare a calcio,
svolgere una qualsiasi azione o anche solamente piangere ed essere me stesso. Da quando ho avuto questo problema mi sono completamente isolato da tutti, dò un'immagine sbagliata di me.

Un'altra grande paura era quella di offendere Dio, o di essere rifiutato da Dio, non sentirsi amato, questo è quello che mi provocava maggiormente ansia, sentirsi respinto da Dio, nella mia testa sentivo di continuo bestemmie e avevo forti immagini, ma cosa peggiore me ne attribuivo la colpa e raggiungevo davvero il limite. Questa per me è la cosa peggiore in assoluto.

(..) immagino una situazione, un modo di essere (di pensare di comportarmi), dopo questo finisco veramente di comportarmi secondo quello che immagino, sembra che mi convinco di essere così. (..)
Qui non saprei come spiegarlo meglio. Faccio un esempio, immagino il carattere di qualcuno, alla fine ho paura di essere come lui, e di conseguenza mi comporto allo stesso modo. Sembra impossibile ma è così...

Un ultima cosa che ripeto, il fatto che non ne parlo è dovuto in particolare a questo motivo. Per esempio, l'ho detto a questa mia amica perchè con lei riesco a farmi credere un pò di più, ma se dovessi parlarne faccia a faccia con qualcun'altro, mi comporterei in modo di far credere il contrario (che non ho avuto nulla, che immagino tutto), così anche quando ascolto.
In poche parole, mi comporto in modo da dare
un'impressione diversa di quello che realmente credo, sono, penso e vorrei far vedere. Me ne vergogno moltissimo a parlarne, perchè non è assolutamente normale, sempre su questo ultimo punto potrei far un'altro esempio, di cui mi vergogno ancora di più.

Tutto questo, mi è sparito una sola volta nel mese di ottobre, insieme al fastidio agli occhi.

Grazie per la pazienza.
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Quindi lei si immagina di non essere capace di fare qualcosa che sa invece di essere capace di fare, e alla prova dei fatti le cose vanno come lei le ha immaginate (in maniera negativa).
Questo può essere dovuto all'ansia combinata con l'insicurezza e la scarsa fiducia nelle sue capacità, che dipendono anche dall'età molto giovane, da come ha trascorso gli ultimi anni e dal fatto che al momento lei non studia e non lavora.
Le aspettative positive/negative condizionano infatti moltissimo gli esiti di qualunque azione: la Psicologia Sociale studia da molto tempo questo fenomeno e ha confermato attraverso migliaia di esperimenti che le cose funzionano così.
E' per questo che si consiglia a volte, in una maniera che può sembrare banale, di "pensare positivo".
Penso però che la sua sfiducia (e forse anche depressione) in questo momento non le renda possibile pensare più di tanto positivo.

L'esempio su Dio può invece riferirsi a un disturbo ti tipo ossessivo, per il quale pensieri o immagini di vario tipo (come poter far del male a qualcuno, comportarsi in modo sconveniente, bestemmiare in chiesa ecc.) si presentano in modo disturbante e invasivo, e la persona non riesce a scacciarli.

Come vede tutto ha una spiegazione, ma le consiglio di andare di persona da uno psicologo che possa darle risposte più accurate di quelle che le sto dando io: è importante che la sua situazione venga esaminata per poter intervenire in base ad una diagnosi che non può essere semplicemente "sono depresso".
Non ha raccontato cose poi così strane, la persona che si occuperà di lei le avrà già sentite molte volte e non ha nulla di cui vergognarsi.

Il fatto di essere senza un'occupazione di sicuro non migliora la situazione: può anzi portarla a chiudersi in casa davanti al pc e a passare troppo tempo a pensare - con il risultato che tutto le appare strano, insensato, spaventoso.

Vuole dirmi altro?
[#10]
dopo
Attivo dal 2010 al 2010
Ex utente
La ringrazio molto per la spiegazione e per il suo tempo, anche se ho l'impressione che sottovaluta il fatto che sono stato veramente depresso, cercherò di cambiare questo mio modo di pensare così negativo o di non pensarci affatto, se le cose non migliorano farò come dice lei, consulterò uno psicologo per ulteriori risposte.
Per il fatto che sono senza occupazione, lo devo unicamente a tutto questo, prima ero instancabile, pieno di vita e tutt'altro che insicuro, ora non trovo nessun piacere e ho ben scarso desiderio nel svolgere le cose e la vita mi appare diversa da come la vedevo in passato. Non ho altro da chiedere.

Grazie molte per il suo aiuto e dei suoi colleghi.
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
In che senso le sembra che io stia sottovalutando il fatto che è stato veramente depresso? (il fatto che lei usi un verbo al passato è comunque buon segno)

Non voglio mettere in dubbio il fatto che lei lo sia e/o lo sia stato, ma dire "sono depresso" non è una diagnosi.
Solo un esperto può effettuarla con certezza, anche perchè la gamma dei disturbi depressivi è vasta e sono più d'uno anche i casi in cui gli stati depressivi sono secondari ad un'altra diagnosi (ad es. ad un disturbo di personalità, che è impossibile autodiagnosticarsi).

Quando se la sentirà chieda aiuto, abbia fiducia nel fatto che quello che sta capitando a lei è già capitato a tanti altri e che non ha nulla di mai sentito.
Le auguro di trovare la spinta e la motivazione necessaria a farsi aiutare!
[#12]
dopo
Attivo dal 2010 al 2010
Ex utente
Se vuole davvero sapere come la penso, no, non credo che abbia capito la mia situazione e non vedo come possa comprenderla chi non ha vissuto certe cose. E' solo colpa mia, non sono in grado di spiegare quel che mi succede e non avrei dovuto aprire il consulto, la ringrazio comunque per aver cercato di aiutarmi, mi dispiace di averle fatto perdere del tempo, la saluto.
[#13]
Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Non ha fatto perdere del tempo nè a me nè agli altri colleghi, abbiamo cercato volentieri di aiutarla.

Non può sapere se anche qualcuno di noi per caso ha passato o non ha passato quello che lei ha raccontato: come fa a saperlo?

Mi pare che le farebbe più piacere pensare che nessuno ha fatto la stessa esperienza, e che nessuno può capirla, ma così non troverà davvero una via d'uscita.

Le rinnovo i miei auguri,
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Dr.ssa Elisa Flavia Di Muro Psicologo 217 6
(..) Un'altra grande paura era quella di offendere Dio, o di essere rifiutato da Dio, non sentirsi amato, questo è quello che mi provocava maggiormente ansia, sentirsi respinto da Dio, nella mia testa sentivo di continuo bestemmie e avevo forti immagini, ma cosa peggiore me ne attribuivo la colpa e raggiungevo davvero il limite. Questa per me è la cosa peggiore in assoluto (..)

Gentile ragazzo, questi sono pensieri parassiti, dei quali non ha alcuna colpa o responsabilità personale, perché dipendono, per dirla in parole semplici, da una sorta di "inceppamento" dei meccanismi associativi. E' come se una parte della sua mente andasse in loop su queste cose, e più ci pensa e ne resta turbato e si sente in colpa e si preoccupa, più questi loop si rafforzano e non la lasciano in pace.
Spesso si ritrovano nel Disturbo Ossessivo-Compulsivo (un disturbo con una forte base ansiosa, che per altro lei riferisce). Quindi, per tornare alla sua domanda iniziale, non è detto che tutti i suoi sintomi e le sue difficoltà si ricolleghino alla depressione (che comunque va diagnosticata con delle visite di persona).

Il motivo per il quale le consigliavo di parlare anche con il suo medico è dovuto al fatto che a volte alcuni sintomi "depressivi", quali stanchezza, mancanza di concentrazione, difficoltà nel fare le cose, possono in realtà essere dovuti a problemi banali, come ad es. carenze nutrizionali che non si sospetta di avere, e che emergono attraverso analisi del sangue o delle urine.

In ogni caso, se è davvero deciso a stare bene, il primo passo è farsi visitare, in modo da fare chiarezza sulla situazione che sta vivendo. Non si ostini a cercare di risolvere tutto da solo; se in 5 anni non è riuscito, il suo stato rischia di cronicizzare.
Si affidi con fiducia ad uno psicologo.

Cordialmente,
[#15]
dopo
Attivo dal 2010 al 2010
Ex utente
Grazie, non capisco solo il titolo, prima non mi rifiutavo affatto, anzi mi piacevo! Adesso mi sembra di non conoscermi, sono estraneo a me stesso. Inoltre non provo assoultamente emozione, ogni tanto mi torna solo un pò di ansia ma riesco a calmarmi.
Ad Ottobre avevo concluso di essere matto, perciò ho cercato di non pensare alla depressione, nè al resto, dopo qualche settimana cominciavo a sentirmi meglio e il "fastidio alla vista" è sparito del tutto per un breve tempo (15 min.), mi sembrava di essere tornato alla normalità, ero spensierato e riuscivo ad essere me stesso. Lo chiamo fastidio, ma diventa fastidioso agli occhi perchè sforzo continuamente la vista per vedere normale, non so come descriverlo bene, ma vedo tutto diversamente.
Vorrei aggiungere alcune cose a cui non do molto peso, sento gli odori meno forti e quando mi è ritornato il fastidio alla vista, mi sono accorto che è come se trattenessi anche la voce, cioè non parlo a bassa voce, ma ho una voce meno profonda. Inoltre non cammino neanche normalmente.
Le analisi del sangue e delle urine li ho fatti questo Agosto e secondo il medico sono risultato sano, praticavo moltissimo sport, ma adesso mi mancano le forze fisiche, mi stanco anche per portare 20 minuti fuori il cane.

Lo psicologo vedrò... è gente che davvero non mi piace! XD
[#16]
dopo
Attivo dal 2010 al 2010
Ex utente
"non è detto che tutti i suoi sintomi e le sue difficoltà si ricolleghino alla depressione"

Lo so, ma è cominciato tutto da lì, mi sembra di aver cambiato modo di pensare e di essere, sono condizionato dalle mie paure e ossessionato continuamente da queste cose.
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Dr.ssa Elisa Flavia Di Muro Psicologo 217 6
Se gli psichiatri le sono più simpatici, potrebbe provare a rivolgersi a loro!

E' comunque fondamentale, a questo punto, che ne parli con un medico (specie rispetto a tutti i problemi fisici che riferisce: la vista, la voce, il movimento, i tremori, la stanchezza e la difficoltà di concentrazione, tutto quel che nota di strano e di diverso rispetto a prima).

Con lo psichiatra o lo psicologo (scelga lei chi le sta più simpatico) deve aprirsi rispetto ai suoi vissuti interiori ed al suo stato d'animo, e farlo il prima possibile.

Vorrei chiederle due ultime cose.

1) Lei riferisce che c'è stato un episodio che l'ha resa profondamente triste, in concomitanza dell'inizio del suo stato depressivo. Di che si tratta?

2) per caso nella sua famiglia o fra i parenti stretti ci sono stati casi di problemi al fegato?

[#18]
dopo
Attivo dal 2010 al 2010
Ex utente
Scherzavo riguardo agli psicologi... Questa mia amica me ne ha presentata una e ha detto che sarebbe disposta a seguirmi, mi rivolgerò a lei.

Nella mia famiglia, non ricordo nessuno che abbia avuto problemi al fegato.

Ero continuamente triste, ma anche se rimango anonimo mi riguarda e non voglio parlarne. E' successo tutto in pochi giorni, mi sentivo strano e mi dicevo passerà, non sapendo neanche cosa fosse la depressione.
Il problema alla vista inizialmente era molto forte, tant'è che mi strofinavo continuamente gli occhi e la fronte è diminuito solo dopo alcuni mesi, ora ci ho fatto l'abitudine.
Ho fatto anche delle visite oculistiche, sia per la patente e sia perchè fino a sei mesi fa portavo gli occhiali, ma vedo bene.
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Dr.ssa Elisa Flavia Di Muro Psicologo 217 6
Bene, noi le abbiamo indicato la strada.
Ora è tutto nelle sue mani.

Cordiali saluti,
Ansia

Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.

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