Mio figlio non riesce a concentrarsi a scuola e dimentica quello che gli spiegano

salve,sono una mamma di due figli,il più grande,9 anni,ha problemi a scuola.non riesce a concentrarsi,è distratto,e dimentica spesso quello che gli dicono le maestre. cosa posso fare e a chi rivolgermi?

grazie
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Gentile signora, il problema è sorto da poco, oppure in passato avete già tentato d'informarvi o risolvere la cosa in altro modo?

Cordiali saluti

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

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Dr.ssa Ilenia Sussarellu Psicologo, Psicoterapeuta 648 21 5
Gentile Signora,
non è facile comprendere il problema attraverso una descrizione sommaria ma a grandi linee possiamo dire che è necessario basarsi sulle dimensioni di persistenza e sul grado di interferenza con le attività scolastiche e di vita quotidiana.

Se ritiene che queste due siano di una certa entità allora sarà il caso che si rivolga ad uno Psicoterapeuta dell'età evolutiva con il quale analizzare ed affrontare il problema.

Cordialmente

Dr.ssa Ilenia Sussarellu, i.sussarellu@libero.it
Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale, Psicologo Cilinico-Forense

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Dr.ssa Valeria Locati Psicologo, Psicoterapeuta 10
Gentile signora,

di solito negli Istituti scolastici è presente la figura dello psicologo o dello psicopedagogista. Dopo aver consultato le insegnanti dal punto di vista didattico potrebbe rivolgersi a tali professionisti per approfondire tematiche relative alle dinamiche di classe e alla sfera emotiva.

Cordialmente,

Dott.ssa Valeria Locati
Psicologa Psicoterapeuta familiare ad indirizzo sistemico-relazionale

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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
Gentile signora,
sono davvero pochi gli elementi che ci fornisce per poterle dare indicazioni rispetto a come intervenire per le difficoltà del suo bambino.
Se un comportamento si manifesta in un determinato contesto, non è detto che a questo o solo a questo possa venirne attribuita l'origine.
E' necessario, infatti, prendere in considerazione i diversi contesti nei quali il bambino è calato, in primo luogo quello familiare per poter inquadrare meglio la problematica.
Le suggerisco di farsi chiarire bene dalle insegnanti i comportamenti di suo figlio, il termine "distratto" di per sé non è infatti descrittivo di un comportamento poiché la distrazione si può manifestare in diversi modi (oltre che nel dimenticare i quaderni), lo stesso per gli altri termini espressi.
Sarebbe inoltre opportuno sapere se il problema è solo attuale, in che modo incide sul bambino e su voi familiari, se ci sono stati avvenimenti particolari pregressi e altri aspetti del suo comportamento.
Questo tipo di indagine però non può essere fatta on line, anche se, magari con qualche elemento in più, potremmo meglio indirizzarla.

Cordialmente

Cordialmente

Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it

[#5]
dopo
Utente
Utente
ANDREA ,HA VISSUTO LA MIA SEPARAZIONE COL PADRE, LA MIA MALATTIA(CANCRO),E HA SEMPRE VISSUTO CON LE TATE,PRIMA CHE IO STESSI MALE.INOLTRE DAL 2 MATRIMONIO è NATA MIA FIGLIA GIORGIA.IL RAPPORTO COL PADRE è OTTIMO,NON CI SONO LITIGI O ALTRO,NOI CI SIAMO SEPARATI PERCHE' è GAY,MA CI ADORIAMO LO STESSO.LUI è MOLTO ATTACCATO A ME,NON FA NULLA SENZA DI ME,NEANCHE I COMPITI.SPERO CHE QUESTE INFORMAZIONI VI SIANO UTILI,PER POTER DARMI UN CONSIGLIO.è UN BAMBINO INTROVERSO CHE SI CREDE BRUTTO E CHE NON VUOLE DELUDERMI,
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Alla luce di queste informazioni si può ipotizzare che il bambino sia rimasto un po' scosso dalla separazione, seppur non conflittuale, e dalla sua malattia. I comportamenti del bambino potrebbero pertanto denotare insicurezza, confusione e bisogno di richiamare attenzione. Sarebbe opportuno che chiedeste un consulto a uno psicologo dell'età evolutiva oppure, meglio ancora, a uno psicologo/psicoterapeuta a indirizzo familiare-relazionale o strategico.

Cordiali saluti
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
Gentile signora,
lei ha fornito importanti elementi che ci consentono di indicarle meglio a chi rivolgersi.
Le suggerisco, pertanto,come già le ha espresso il collega che mi ha preceduto, di rivolgersi ad uno psicologo/psicoterapeuta familiare ad indirizzo sistemico-relazionale. Tale approccio è particolarmente indicato nel caso di forti implicazioni familiari che lei ha, pur sinteticamente ma in modo efficace,descritto e mette a fuoco anche gli elementi relativi agli altri contesti in cui il bambino è calato.

Cordialmente

[#8]
dopo
Utente
Utente
grazie per i vostri consigli,mio figlio è gia andato da una psicologa,e dobbiamo fare altre sedute.mi ha consigliato inoltre per quanto riguarda la poca concentrazione di mio figlio,mi ha richiesto un consulto con un neuropsichiatra infantile per escludere un iperattività,dato che io in gravidanza fumavo. siete d' accordo?
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Potrei dirle che sono d'accordo, ma se e quando il NPI avrà escluso iperattività e altre patologie, dovrete entrare nell'ordine d'idee che la soluzione va cercata in famiglia, non nel bambino, per le ragioni già dette.

Ecco perché io e la collega le stiamo suggerendo una consulenza/intervento di tipo familiare-relazionale. I bambini dell'età di suo figlio, quando stanno male di solito è perché risentono di qualcosa che captano nell'ambiente, non perché siano malati loro.

Ed ecco perché, a fronte di tutte le cose che ci ha detto, interventi diretti con il bambino potrebbero essere meno efficaci.

Cordiali saluti
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dopo
Utente
Utente
grazie tante per i vostri chiarimenti,gia stiamo provvedendo con psicologo,la prossima seduta è l' 11 dicembre
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dopo
Utente
Utente
ho notato già dalla seconda seduta con la psicologa che mio figlio si è aperto di più,lè ha raccontato il suo malessere,voleva l'attenzione nostra più quella del mio compagno,lui è molto legato a lui.sembra che da quando ha riniziato a rigiocare con lui, mio figlio a casa è più sereno.ma sorge un' altro problema, quello con la scuola,o più precisamente con la maestra di italiano.lui la identifica come una strega, mi dice che con lui si comporta diversamente e con noi genitori è diversa.gli dice sempre che non sa niente ,e che è bugiardo. io ho provato ha farle capire,alla maestra,che non deve usare certi termini e a rassicurare mio figlio,ma vedo che non funziona.ho fatto tutto quello che mi ha consigliato la sua psicologa.cosa mi consigliate??? in attesa della vostra risposta,vi ringrazio dei vostri consigli
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
Gentile signora,
ora è la psicologa che ha preso in carico la vostra situazione che dovrebbe fornirle le indicazioni necessarie.
Sarebbe utile per quanto riguarda la scuola, agire su più fronti: quello del bambino in rapporto alla maestra, quello che dite e pensate voi come genitori in rapporto al problema scuola, il rapporto tra voi genitori e la maestra.
In genere si cerca, come ha riferito lei, di rassicurare il bambino e di aiutarlo ad affrontare le difficoltà accogliendole senza per questo farsene travolgere, evitando di coalizzarsi con lui "contro" l'insegnante e trovando insieme a lui soluzioni funzionali al suo rapporto con l'insegnante e la scuola.
Parallalelamente con la maestra si dovrebbe instaurare un dialogo più aperto, facendosi spiegare bene i comportamenti del bambino e aprendo un canale di collaborazione, chiedendole di non etichettarlo e aiutandola a inquadrare la situazione sotto altri punti di vista. Ma per farlo occorre molta accortezza nelle modalità comunicative e buon senso.
Ne parli ancora con la psicologa che la sta seguendo, poiché da qui posso solo esprimermi in linea generale.

Cordialmente
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Dr.ssa Elena Burato Psicologo, Psicoterapeuta 4
Buongiorno,
appoggiandosi ad una psicologa privata, converrebbe sentire il suo parere e approfondire con Lei la situazione cercando che significato possa avere e quali ripercussioni abbia il comportamento di suo figlio sull'apprendimento, sulle relazioni in classe e su di voi.
Sicuramente questi atteggiamenti derivano da un malessere non ancora risolto e che lui sembra ora esternare con un'altra figura di riferimento, la maestra.
Posso consigliare, inoltre, di chiedere che la psicologa stessa parli con l'insegnante per cercare di capire insieme cosa sta succedendo e come si può cercare di intervenire sulla percezione e sulle emozioni del bambino verso l'insegnante.
Cordialmente.

Dr.ssa Elena Burato Psicologa e Consulente Sessuologa
e.burato@medicitalia.it

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dopo
Utente
Utente
grazie infinite