Dissociazione doc

gentili dottori
vi riporto il mio caso perchè sono molto preoccupato e spero mi aiutate
in un colloquio con la terapeuta che ancora non mi conosce bene le ho riferito di una sensazione che ho provato la prima volta una decina d'anni fa e 4 anni fa la seconda...come se non stessi realmente vivendo quella situazione anche se ero consapevole che la stavo realmente vivendo, non so come spiegarlo un sogno ad occhi aperti, un "dejavu al contrario". c'è da dire che io soffro di doc. però temo di aver "depistato" e aver messo fuori pista la terapeuta che ha ipotizzato un disturbo dissociativo. ora vi chiedo "non è opportuno pensarci un attimo prima di riferire soprattutto a me che ho questa patologia (il doc)?"...può essere la depersonalizzazione e la derealizzazione(cosi le ricordo a distanza di anni) "subordinata" alla sintomatologia doc e quindi essere solo un sintomo dell'ansia ben meno grave di un disturbo dissociativo?
vi ringrazio della pazienza e vi auguro una bella giornata
cordialmente
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Caro ragazzo,

da qui non ci è possibile nè fare diagnosi, nè darti risposte certe sulla sua situazione, perchè non ti conosciamo e non sappiamo neanche cosa ti ha detto precisamente la tua terapeuta.

Credo che per te sia non solo inutile, ma anche dannoso cercare delle risposte precise a domande che riguardano il tuo quadro clinico: se soffri di DOC saprai benissimo che i pensieri ossessivi sono parte fondamentale del problema, così come la ricerca di rassicurazione, e saprai anche che la spinta a cercare risposte non si placa in questi casi quando qualcuno te ne dà.
Cosa ti cambierebbe infatti se ti rispondessimo che un disturbo è più o meno grave dell'altro?
Oltretutto momenti passeggeri di depersonalizzazione/derealizzazione sono relativamente comuni in adolescenza, perchè sono legati a processo di definizione dell'identità adulta che si compie nell'arco di quegli anni.

La cosa migliore che puoi fare è esporre i tuoi dubbi alla terapeuta che hai iniziato a vedere, dicendole anche che ti sembra strano che ti abbia già comunicato una diagnosi dopo un solo colloquio.
Se inizi a cercare informazioni e conferme altrove rischi di sabotare il percorso terapeutico e di minare la fiducia in chi si sta occupando di te, e non credo che tu voglia questo.

Ti faccio tanti auguri,

Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it

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dopo
Attivo dal 2011 al 2012
Ex utente
mi dispiace ammettere che ha perfettamente ragione sul fatto che in questa occasione sono complice del doc... ma quando un pensiero intrusivo trova la tua fragilità ansiosa come terreno fertile e entri in quel vortice ossessivo sfido anche il più grande psichiatra e conoscitore della mente umana a uscirci. a volte ci scherzo sue a volte vorrei non averlo mai conosciuto il doc per programmare in maniera "libera" il mio avvenire. andrò avanti nella terapia e spero di risolvere definitivamente il mio problema

dott.Massaro le invio tramite sms un profondo abbraccio la ringrazio degli auguri e della vicinanza che ho letto nel suo messaggio.
cordialmente
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Lo so, succede esattamente così: è proprio per questo che devi cercare di resistere, per quanto sia difficile, e di esporre i tuoi dubbi solo alla terapeuta durante la seduta.
Un po' alla volta riuscirai ad accettare che non si può controllare tutto e ottenere certezze assolute, e che si può vivere bene lo stesso.
Hai appena iniziato una terapia ed è il caso che tu tenga presente che una comunicazione chiara e aperta con chi si sta occupando di te è indispensabile per il buon esito del trattamento.

Saluti,