Il comportamento di mio padre

Gentile dottore/ssa,
sono una ragazza di 23 anni; le scrivo con la speranza di poter avere un suo consulto in merito al comportamento di mio padre cinquantenne. Non è mai stato in grado di rivestire il proprio ruolo educativo delegando la maggior parte delle responsabilità a mia madre, e comportandosi con me e mia sorella alla pari. In una qualsiasi conversazione tende a parlare esclusivamente di sè e del proprio lavoro, riproponendo sempre le stesse battute e citazioni, ed ignorando totalmente l'espressione e la risposta del proprio interlocutore. Talvolta non si rende conto di ferire o infastidire quest'ultimo con un'osservazione poco delicata sul suo conto, e se glielo si fa notare, mostra indifferenza tornando subito dopo a parlare di sè. Non ha interessi, ma è da sempre ossessionato dalla sessualità. Per strada osserva spesso con insistenza qualche passante facendone apprezzamenti ad alta voce e creando inevitabilmente situazioni imbarazzanti. Non è mai stato ad es. interessato al motivo di rottura della mia precedente relazione quanto a sapere se avessi già avuto la mia prima volta. Sul pc che mi ha prestato ho scoperto una assidua frequentazione a siti pornografici e una conversazione su Badoo in cui risultava palese un tradimento nei confronti di mia madre. Ciò che mi preoccupa è la descrizione minuziosa che lui riporta alla sua famiglia di queste donne con cui prende il caffè, va al cinema, e dei suoi pensieri in proposito, sottolineando che lavorando fuori, è normale che debba trovare un modo per passare il tempo. Sono altresì scioccata dal disinteresse che mostra sia per mia madre sia per questa presunta amante già dimenticata. Ha avuto una reazione di rabbia in tale circostanza solo perchè replicavo in maniera civile alle sue risposte e non riuscendo a fare altrettanto, si è lasciato andare ai suoi famosi scatti d'ira. Quando ero bambina, tendeva a prendersela con mia madre, questa volta invece ha dato pugni contro il suo petto e testate contro la parete. Non è in grado di sostenere una conversazione con argomentazioni pertinenti alla stessa, non è raro che replichi con la violenza sperando di incutere timore e passare oltre. A quel punto è come se niente fosse accaduto, riprende a concentrarsi sulle sue osservazioni e battute. La mia bisnonna soffriva di depressione, mia nonna e mia cugina anche. Nel mio ceppo famigliare inoltre, ci sono diversi casi di tentato suicidio e violenza.; le chiedo conseguentemente se non sia da escludere una qualche patologia o anomalia comportamentale anche in mio padre.
Scusandomi per l'eccessiva lunghezza della mia lettera, la ringrazio per la cortese attenzione.

Distinti saluti.

S.
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Dr. Roberto Fantasia Psicologo, Psicoterapeuta 99 1 1
Parlare di patologia molto volte può "risuonare" ammbiguo e limitante, se non addirittura rischioso: non basta dare un etichetta medica, non sarà questa a promuovere cambiamenti. Il comportamento di suo padre, per come lo descrive lei, è sicuramente ascrivibile all'interno di un quadro di personalità vulnerabile, immaturo e dipendente dall'accettazione/ammirazione altrui. E' possibile che suo papà sia un uomo Narcisista, e in quanto tale dotato di fragile autostima che farà dipendere dall'approvazione altrui: se non si sente accettato o amato, subirà il confronto come giudizio svalutante al suo essere "buono", lo vivrà come un attacco personale, e diventerà aggressivo per difendersi: è fatto così. Ma non chiederà mai aiuto! Penserà di essere perfetto! Un proverbio dice "se non puoi ucciderlo fattelo amico"...mi rendo conto che è suo padre ma se non è "mai stato in grado di rivestire il suo ruolo educativo" come pensa che potrà farlo improvvisamente? Accetti e si goda ciò che di positivo può offrirle...amare un genitore significa anche accettarne limiti e mancanze.
Un caro augurio

Dr. Roberto Fantasia
www.psicologo-fantasia.com

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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Quando qualcuno si comporta con noi in modo indesiderabile, le due cose che subito ci vengono in mente sono: "È cattivo oppure è malato".

Trattandosi di suo padre è comprensibile che lei sia più incline a credere che sia malato, perché nessuno vorrebbe per sé un padre cattivo.

Ma deve accettare anche una terza ipotesi: che "sia" e basta. A volte voler classificare a tutti i costi può essere un'inutile complicazione. Suo padre potrebbe soffrire di qualche patologia, ma potrebbe anche essere fatto in quel modo, con un senso della morale e della socialità discutibile, certo, ma non per questo malato. E magari, a modo suo, neppure cattivo.

Se fosse stato un estraneo non si sarebbe posta il problema, lo avrebbe tenuto lontano da sé e basta. Trattandosi però di suo padre, è importante che impari ad accettarlo così com'è, senza tentare di cambiarlo, con le sue miserie e le sue piccinerie, perché è suo padre.

Accettare i propri genitori è un compito che tocca a ciascuno di noi, perché nessuno di noi può sceglierseli.

Cordiali saluti

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

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Dr.ssa Federica Meriggioli Psicologo, Psicoterapeuta 354 3 9
Gentile ragazza,
dalla breve descrizione del comportamento di suo padre è comprensibile il suo stato di preoccupazione e il bisogno di voler capire e dare un nome a questi comportamenti.
Concordo con i colleghi nell'inscrivere questo insieme di atteggiamenti in un quadro di instabilità e di egocentrismo e narcisismo; dovrebbe però essere suo padre a cercare un aiuto diretto se ne sentisse la necessità.

Mi sembra anche di capire che la sua preoccupazione, però, si estende anche a lei come figlia, sia perchè le è difficile dare un senso a ciò che vede, sia perchè sembra quasi sentirsi in una posizione a rischio.
Le suggerisco, qualora la situazione diventasse per lei di più difficile gestione, di rivolgersi ad uno psicologo per approfondire gli aspetti che la turbano maggiormente e per individuare sue risorse personali per vivere al meglio in famiglia.

Cordialmente

Dr.ssa Federica Meriggioli - Psicologa Psicoterapeuta
Via Roma 131, Spinea Ve
Tel. 3498534295 www.federicameriggioli.com

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Dr.ssa Isabella Ricci Psicologo, Psicoterapeuta 26
Gentilissima,
da come descrive suo padre sembra che per lui il mondo finisca con se stesso. L'altro esiste solo a partire da sè e di questa alterità purtroppo fate parte anche lei, sua sorella e sua madre. Ma questo è lui e lei non lo può cambiare. Credo che però possa fare qualcosa di più interessante attraverso un percorso terapeutico, cioè cambiare l'importanza che questo padre ha nella vita di una ragazza di 23 anni, perchè mi sembra evidente che lui nel bene o nel male sia per lei un punto di riferimento rispetto al quale posizionarsi emotivamente. Rifletta anche criticamente sulla sua tendenza a controllare la vita privata di suo padre e di entrare troppo nelle dinamiche della coppia dei suoi genitori.

Dr.ssa Isabella Ricci

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