In merito a dei momenti di forte ansia e stress che vivo in questo periodo

Buongiorno,
volevo avere un consulto, in merito a dei momenti di forte ansia e stress che vivo in questo periodo.
Premetto che da circa un anno, per ragioni di trasloco (dovevo acquistare casa) vivo da mia madre (io sono single 40enne)e, già questa situazione di repentino cambiamento mi è costato molto in termini di stress. Mia madre ha abitudini molto diverse dalle mie, ha 75 anni, pertanto ho dovuto modificare molto e restringere le mie abitudini. Sempre in questo anno, ho cambiato ufficio dove però ho un compito che non mi gratifica per niente (spero di cambiare ancora). Comunque, una serie di cose che probabilmente mi hanno messo sotto pressione anche se io caratterialmente, sono una solare e ottimista. A dicembre scorso mentre ero alla cena di capodanno ospite da amiche, sono stata assalita da un senso di ansia fortissimo che mi ha chiuso letteralmente lo stomaco da cui non riuscivo a uscirne poi, piano piano e senza farmene accorgere ho cercato di superarlo. Ora sto molto meglio ma, se penso a quei momenti mi viene ansia e nausea come quella sera.A volte faccio un chek su me stessa, alla ricerca dei sintomi ansiosi e infatti l'ansia si ripresenta.Inoltre in quei momenti mi vengono brutti pensieri,immagino cose orrende che mi fanno sentire in colpa e che mi aumentano l'ansia. Un periodo così l'ho vissuto circa dieci anni fa dopo qualche mese da una IGV poi, piano piano l'ho superato,dedicandomi a me stessa ai viaggi ecc..Preciso che, finalmente sto per andar via da mia madre poichè ho preso casa per conto mio,spero di riprendermi in mano la vita e star meglio.
Cosa mi consiglia per superare questi momenti?
Ringrazio e auguro buona Pasqua.


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Psicologo, Psicoterapeuta attivo dal 2011 al 2013
Psicologo, Psicoterapeuta
Gentile Signora,
credo che i momenti che lei individua come stressanti, nell'ultimo periodo, abbiano potuto funzionare come da "interruttore" rispetto a vissuti emotivi intensi che possono riguardare eventi dolori del passato, come l'IVG, o relazioni attuali, come quella con sua madre.
Mi pare anche che lei abbia molte risorse per affrontare anche questi momenti di ansia, frenandoli in tempo, prima che possa instaurarsi un classico circolo vizioso...che è quello che in parte ha sperimentato quando si è apprestata a fare il "check" di se stessa. Infatti è proprio questa attenzione ipervigile su di sè, con il ricordo dell'ansia e dei sintomi psicofisici provati, che può re-innescare il meccanismo. Penso quindi che in questi momenti sia utile provare a dare un'interpretazione diversa alle sensazioni che prova, ovvero che non devono per forza preludere ad uno stato ansioso, nè replicare sensazioni negative già vissute, ma che possono semplicemente presentarsi e andarsene.
Penso che il suo definirsi come persona solare e ottimista sia una buona base per pensare che lei possa superare bene questi momenti.
Su un altro piano, se la situazione dovesse invece ripresentarsi, potrebbe essere per lei importante capire perchè in certe situazioni si "accende" l'interruttore dell'ansia, per lavorare più in profondità ovvero anche dietro il sintomo, lavoro questo che si può fare con uno psicologo.

I miei migliori auguri

Dott.ssa Lisa C. Parmiani
www.psicologamilanocitta.com
[#2]
dopo
Utente
Utente
Gentile dr.ssa, la ringrazio per la garbata e celere risposta, probabilmente devo imparare ad essere meno sensibile alle esigenze altrui e ad ascoltare più me stessa un sano egoismo potrebbe essere utile?
Inoltre, quando lei mi dice che l'ansia funge da interruttore per "vissuti emotivi intensi che possono riguardare eventi dolori del passato", dice una grande verità, difatti quando avevo circa 20 anni purtroppo mio padre è venuto a mancare per "sua decisione", un evento traumatizzante per tutta la famiglia e per noi figlie che allora eravamo adolescenti o un po' più che adolescenti.
Evento che, probabilmente avrebbe dovuto a suo tempo essere metabolizzato con l'aiuto di qualche terapeuta,(parlo di circa 3o anni fa).
Ma, tornando a questi momenti di ansia acuta,come posso imparare a gestirli?
La ringrazio
e la saluto cordialmente.
[#3]
Dr. Andrea Biserni Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 79
Gentile signora,
mi associo alla collega Dr.ssa Parmiani, che già le ha dato nella sua risposta alcuni validi suggerimenti sulla gestione dell'ansia.

Certamente è di estrema importanza riuscire a gestire l'ansia acuta e/o persistente, per riuscire ad attenuare l'impatto negativo che finisce inevitabilmente per avere sulla nostra qualità di vita.

L'ansia tuttavia spesso ha anche una funzione di segnale, non è solo qualcosa da riuscire a gestire: questo è tanto più vero quando si ripresenta in modo sistematico.
L'ansia è spesso infatti anche un segnale di qualche cosa che non va in noi stessi (ad esempio, ma non solamente, dolori del passato che forse non hanno mai trovato sufficientemente voce e modo di essere rielaborati, e dunque sono forse ancora attuali) così come nel nostro modo di rapportarsi con il mondo e con le altre persone (ad esempio sua madre):

limitarsi a cercare di gestirla significa ignorare questa importante funzione di segnale.

La mia impressione è appunto che lei tenda costantemente a sfuggire ed ignorare questo segnale:
lo sta facendo ora (chiedendoci tecniche per gestire l'ansia) come in passato:
ad esempio già due volte in occasione di eventi dolorosissimi (la morte di suo padre per sua stessa mano, poi una Igv), lei sembrerebbe non aver dato completamente voce alla propria sofferenza e non averla veramente metabolizzata, ma piuttosto averla messa per così dire in sospeso e avere stretto i denti per riuscire ad affrontare le difficoltà di tutti i giorni.

Potrebbe essere importante per lei questa volta ascoltarsi maggiormente, ascoltare ed onorare cioè quel segnale che le manda la sua stessa psiche, quell'invito a guardarsi dentro e condividere ciò che prova.
In altre parole, potrebbe essere importante per lei rivolgersi ad uno psicologo psicoterapeuta.
Le faccio i miei migliori auguri e la saluto con cordialità.

Dr. Andrea Biserni
Psicologo Psicoterapeuta - Sessuologo Clinico
Terapia Rogersiana - www.sessuologia-psicologia.org

[#4]
dopo
Utente
Utente
Ringrazio entrambi i dr.per le risposte. Ho trovato uno psicologo con cui poter iniziare una terapia qui nella mia città ma è molto giovane (ha 28 anni). Cosa mi consigliate?
Meglio affidarsi a chi ha più esperienza?
Grazie
e auguri.
[#5]
Dr. Andrea Biserni Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 79
Gentile signora,
innanzitutto le dico che leggendo il suo ultimo messaggio (qui sopra) sono stato davvero contento di sapere che lei ha già deciso di iniziare una psicoterapia.
Penso che questa sia davvero la cosa più importante!

Venendo alla sua ultima domanda,
a mio personale parere credo che non si possa stabilire una regola generale riguardo il modo in cui la giovane età di uno psicologo può influenzare (positivamente o negativamente) una psicoterapia (ad esempio qualche giovane ragazzo/a si può sentire facilitata ad aprirsi se ha davanti un giovane terapeuta), la cui efficacia comunque dipende da svariati fattori.

A mio parere bisogna vedere caso per caso, come e quanto questa specifica variabile dell'età va ad influenzare una specifica relazione terapeutica.
Importante è certamente dunque come specificamente LEI vive la giovane età e la supposta poca esperienza del suo potenziale terapeuta:
sembrerebbe che tale giovane età susciti in lei qualche dubbio e timore ad AFFIDARSI alla eventuale relazione terapeutica con questo giovane collega.
Questo suo vissuto mi sembra un aspetto importante, da onorare e su cui porre attenzione.

Alla luce di ciò, a me vengono in mente due possibili opzioni:

potrebbe fare qualche colloquio di prova con il giovane psicoterapeuta suddetto, per scoprire come si trova con lui e che impressione le fa,

oppure, semplicemente, prendere subito in considerazione di rivolgersi ad uno psicoterapeuta di età più matura:
in quest'ultimo caso può ad esempio consultare in questo sito l'elenco degli psicologi psicoterapeuti iscritti, cercandone uno della sua zona che risponda alle sue necessità.

Gentile Signora, spero di esserle stato utile.
Le faccio il mio In bocca al lupo, e le auguro
Buona Pasqua!
[#6]
Psicologo, Psicoterapeuta attivo dal 2011 al 2013
Psicologo, Psicoterapeuta
Mi associo a quanto detto con molta chiarezza e competenza dal collega. Nel compiere questa scelta, ha mostrato un alto grado di consapevolezza e una grande disponibilità a lavorare su di sè, affidandosi anche alla relazione con un altro, che sono elementi fondamentali per un percorso di "cura".
Le faccio i miei migliori auguri.
[#7]
Dr. Luigi Gileno Psicologo, Psicoterapeuta 211 2
"spero di riprendermi in mano la vita"...
credo sia la chiave per riuscire finalmente ad aprire definitivamente lo scrigno delle sue difficoltà...è certo che i molti avvenimenti accaduti hanno condizionato quella situazione di cui l'ansia è un avvertimento...per questo che la necessità di rivolgersi ad uno psicoterapeuta credo sia più che adeguata...
sul fatto di rivolgersi o meno ad un terapeuta molto giovane, come sottolineavano i colleghi in precedenza, deve riuscire a capire se questo può essere un problema per lei...in base alla mia esperienza posso dirle che molto dipende dalla relazione che si riesce ad instaurare, dalla capacità empatica, dal sentirsi accolta nelle difficoltà...e questo indipendentemente dall'età...se poi la sua reticenza è dovuta ad altri fattori (anche inconsapevoli) potrebbe anche parlare con il collega con cui è entrata in contatto, in modo da poter affrontare il problema in primissima battuta...questo appunto perchè come dicevo prima, per la riuscita della terapia è essenziale la reciproca fiducia...cordiali saluti!!!

Dr. Luigi Gileno

[#8]
dopo
Utente
Utente
Ringrazio ancora una volta gli esperti di questo sito.
Spero di trovare anche nella mia città altrettanta professionalità.
Non mi sono mai approcciata ad un colloquio con uno psicologo pertanto, mi viene difficile decidere da chi recarmi. Ho delle remore in merito a questo giovane psicoterapeuta (che non conosco)in quanto per l'appunto, molto giovane e, con poca esperienza ed io sono una donna adulta. Inoltre, mi interrogavo sulla possibilità di approcciarmi ad una donna psicoterapeuta con cui,meglio interagire. Non so, sono indecisa, vorrei dei suggerimenti per potermi orientare al meglio e non sbagliare.
Grazie
[#9]
Dr. Andrea Biserni Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 79
Gentile signora,
comprendo i suoi timori e le sue remore,
lei sente che sta facendo un passo importante nella sua vita,
così desidera scegliere bene e viceversa ha anche molta paura di sbagliare nello scegliere
il proprio psicoterapeuta:
la persona cioè con la quale inizierà un lavoro su aspetti intimi e delicati di sé stessa.

Comprensibilmente chiede consigli da parte nostra,
io tuttavia penso che in questa scelta sia soprattutto fondamentale che ciascuna persona segua ciò che sente migliore per sé stessa (che magari differisce completamente da quello che un'altra persona percepisce positivo per sé).

Al riguardo lei scrive due cose:

<<Ho delle remore in merito a questo giovane psicoterapeuta (che non conosco)in quanto per l'appunto, molto giovane e, con poca esperienza ed io sono una donna adulta>>
<<Inoltre, mi interrogavo sulla possibilità di approcciarmi ad una donna psicoterapeuta con cui,meglio interagire>>.

Lei sente dunque fortemente che riuscirebbe a riporre fiducia, a sentirsi maggiormente a proprio agio, ad aprirsi, a lavorare bene su sé stessa, soprattutto con

una psicoterapeuta donna e di età simile alla sua, se non superiore.


In altre parole, direi che lei sente che con una psicoterapeuta donna di età matura potrà probabilmente sviluppare una migliore relazione terapeutica.
E una buona relazione terapeutica è un aspetto fondamentale per la riuscita di una psicoterapia.

In sintesi, ancor più dei nostri consigli, è importante che ascolti e segua cosa sente lei stessa riguardo le caratteristiche per lei desiderabili nella persona con cui inizierà la psicoterapia.

Gentile signora, spero di esserle stato utile,
la saluto con cordialità.
[#10]
Dr. Maurizio Brescello Psicologo 102 1
Gentile Signora, le ultime vicende della sua vita caratterizzate da un certo peso emotivo, potrebbero aver slatentizzato delle ansie piu' profonde. Ha certamente preso una buona decisione nel chiedere un supporto ad un professionista per farsi aiutare a capire meglio le origini di tali sofferenze. Mi pare pero' che lei prima abbia parlato di giovane psicologo e successivamente di uno psicoterapeuta. Tenga presente che sono due figure diverse con competenze diverse. Il primo puo' essere assimilato al medico generico, mentre il secondo e' uno specializzato in psicoterapia. Rispetto alla scelta influenzata dall'eta' dello psicologo/psicoterapeuta, gia' il fatto che lei si faccia delle domande sulla possibile esperienza, forse dice gia' qualcosa...
Sara' comunque possibile verificare dopo le prime sedute se la persona scelta potrebbe essere quella giusta, vedra' che sara' lei ad avvertire buone sensazioni oppure il contrario, a quel punto potra' decidere con piu' tranquillita'.

Le faccio i miei migliori auguri

Dr. Maurizio Brescello

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