Senza l'oggetto, non sono più chi essere

Cari dottori,
sono di nuovo qui, a scrivere, perché giunto in un momento davvero difficile per la mia vita: NON SO PIU' CHI ESSERE. Può sembrare la constatazione solita, magari lagnosa e d esagerata, ma è mera verità. Ho 23 anni, studio psicologia, e mi sono sempre definito omosessuale: ho avuto esperienze sessuali molto precoci ( 13-14 anni) con miei amici. In quell'età mi sono innamorato di un mio amico, considerato un po' da tutti "leffeminato" del quartiere. Ovviamente si trattava di un'amore non corrisposto e, come tale, è stato origine di tanta sofferenza, che da quel periodo in poi non è più andata via. Con lui ho condiviso l'esperienza del sesso, è stato, da 8 anni a questa parte, l'unico partner col quale ho sperimentato la sessualità. Man mano l'amore ha lasciato spazio alla passione, e il desiderio di cercalo sessualmente si acuiva sempre di più. Mi cercava spesso anche lui, tuttavia dopo si pentiva di averlo fatto, ed è andata avanti così fino all'anno scorso quando ha deciso di essermi solo amico:"Stop. Ho chiuso col sesso con te." Di pari passo a questa decisione si è andato a rafforzare il rapporto d'amicizia che è diventato più profondo,intimo,confidenziale.
Io ho subito questa scelta, ma l'ho accettata perché pur di perderlo farei di tutto. Ciò nonostante non riesco a non pensarlo, oltre che come amico, come anche oggetto sessuale e d'amore. Ma ho capito che la cosa non può andare. Del fatto che non mi ami me ne sto facendo una ragione, ma la cosa che proprio non riesco a digerire, mandare giù, è che lui non sia Gay - di fatto lui non l'ha mai ammesso-. Questa cosa mi mette in discussione, mi interroga, ma soprattutto mi manda in crisi. Io ho costruito la mia omosessualità su di lui, ed ora c'è il crollo. Il fatto che lui possa essere etero mi sprona ad interrogarmi, a capire: "forse lo sono pure io?"
Pur navigando chat e community gay, non ho mai avuto incontri,solo uno,ma con risultati insoddisfacenti. Io voglio solo lui!Alle volte mi viene il sospetto di instaurare relazioni di tipo bordeline, di dipendenza. Non so più cosa fare della mia vita. Ho provato a mettermi in contatto con una psicologa all'asl - non posso permettermi un privato-, ma la cosa non è andata a buon fine.. Mentre parlavo di me lei faceva altro, tipo parlare a telefono. Vi prego di aiutarmi dicendomi la vostra su questo frammento di storia che vuole essere soprattutto una richiesta d'aiuto.
Grazie mille.
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
"ho costruito la mia omosessualità su di lui"

Puoi precisare meglio qual è il tuo vissuto al riguardo?

Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it

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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicologo, Psicoterapeuta 4.9k 86 75
Gent.le ragazzo,
credo possa esserle utile consultare questo link perché si riferisce ad un servizio specializzato in problematiche connesse ai soggetti transessuali, certamente non è il suo caso, ma come come specificato nel sito si occupano anche del disagio connesso all'omosessualità


http://www.aslsalerno2.it/web/index.cfm?id=F50B9927-69F4-41F4-A01C8E976873A38A&consultorio-per-la-salute-delle-persone-transessuali

Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it

[#3]
dopo
Utente
Utente
Grazie Dott.ssa Camplone per il link indicatomi. Spero di trovarmi bene.

Dott.ssa Massaro, con quella frase intendo dire che la mia identità, ciò che mi porta a dire oggi: Sono Gay, deriva dalle uniche esperienze sessuali che ho avuto con lui. Le spiego meglio: Non ho mai vissuto la mia omosessualità come conflittuale, anzi, ho diversi amici gay e molto spesso organizziamo "rimpatriate a tema" in cui si scherza, diverte,ci si rilassa anche; sono realmente me stesso. Ma il fatto che quella persona, la persona che amavo,che forse amo ancora, non sia gay mi scoraggia. C'è da dire che io cerco di imitarlo in tutti i modi,anzi, maggiore è la discrepanza in termini di vissuti d'esperienze, modi di vestire, di vedere; più forte è la mia angoscia. Identificazione Narcisistica?! Era Freud a dire:"Ci innamoriamo di chi vorremmo essere?!"

Io non posso dire di essere omosessuale. Non ho mai avuto una relazione, stabile, omosessuale, come faccio a dirlo?! Tuttavia è un uomo che voglio al mio fianco, ed è con un uomo che vorrei condividere la mia vita affettiva. Ma voglio la verità...Voglio vivere la mia vita e non quella di un altro. Alle volte vorrei avere un'esperienza con una donna, ma la vita, sin da piccolo, non me l'ha mai concesso. O perché non piacevo io a loro, o perché erano loro che non piacevano a me..
D'altronde sto passando un periodo non facile sotto tutti i punti di vista: famiglia, studio, amici etc. E' da tanto tempo che soffro, voglio solo un po' di Serenità...

La ringrazio per l'ascolto e l'attenzione.
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Se non provi attrazione per altri ragazzi forse quello che è successo ha altre ragioni rispetto alla possibilità che tu sia effettivamente omosessuale.
La relazione altalenante con il tuo amico è iniziata quando eravate dei ragazzini, in un'età che porta con sè molti interrogativi e desideri di sperimentare e che affettivamente può essere molto complessa e burrascosa.
Forse quello che senti nei suoi confronti è unico nel senso che per qualche motivo ti interessa moltissimo lui perchè è lui, e non perchè è un maschio.
Non so se mi sono spiegata, ma credo che ci sia la possibilità che tu per qualche ragione abbia stretto un legame omosessuale con lui ad un'età molto precoce e ti sia per questo convinto di essere gay.
Il fatto di non aver mai avuto esperienze eterosessuali poi potrebbe spingerti a desiderare di trascorrere la vita accanto ad un altro uomo perchè sarebbe una soluzione più rassicurante e ti proteggerebbe dall'incontro con l'altro sesso.
Sono ovviamente solo supposizioni, ma se per caso tu avessi vissuto in qualche modo un allontanamento dalla figura paterna o ne avessi sofferto la mancanza sai bene che potresti essere inconsciamente spinto dal desiderio di trovare finalmente un padre e una figura maschile di riferimento, alla quale ispirarti (cosa che in effetti avviene con quel ragazzo).

Sono solo ipotesi, ma penso che prendendole in considerazione potresti iniziare a capire qualcosa in più su te stesso.
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dopo
Utente
Utente
La ringrazio nuovamente per la risposta. Davvero. E' la prima volta che approfondisco questa questione con un professionista, e anche se c'è uno schermo che ci separa ne riconosco comunque l'utilità.
Con mio padre non siamo mai andati d'accordo. Mai un abbraccio, mai un conforto, sostegno né un complimento. E' stata una figura assente nella mia vita, e io sto cercando in tutti i modi di non diventare un uomo come lui.
Ho sempre ponderato l'ipotesi che la mia omosessualità fosse una reazione "controfobica" al sesso femminile; la cosa che più mi spaventa e di non riuscirle ad appagarle sessualmente;l'idea che la mia (presunta) omosessualità sia stata una scelta obbligata nel senso che:ho un terrore della vagina che mi porta necessariamente a scegliere qualcosa, non perchè abbia il pene, ma semplicemente perchè non ha la vagina.Questo credo sia il meccanismo psico-dinamico di tutti gli omosessuali. Ma a me non sta bene. Non so davvero che strada intraprendere...So che la "via maestra" sarebbe un'analisi ma non hole condizioni economiche per condurla.In questi casi che si fa?!
La ringrazio vivamente.
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Un percorso di tipo psicodinamico/psicoanalitico ti sarebbe utile per affrontare i dubbi che stai vivendo, ovviamente avrebbe un costo ma potresti farti aiutare dalla tua famiglia considerandolo al pari di una spesa per la tua formazione professionale - cosa che in effetti sarebbe, visto che non si può non consigliare aduno studente di psicologia di sottoporsi ad un lavoro su di sè, se intende occuparsi degli altri, in qualunque campo e modo deciderà di farlo.

In prima battuta comunque puoi contattare l'indirizzo che ti è stato segnalato dalla Collega e vedere cosa possono proporti.
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dopo
Utente
Utente
Il problema è che i miei sono stati licenziati e quindi, soprattutto dal punto di vista economico, in famiglia il periodo non è dei migliori. Piove sempre sul bagnato. Ho preso cmq in considerazione i link indicatomi dalla dottoressa Camplone domani proverò a chiamare. Grazie Per il supporto.
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Bene, prova a chiamare e facci sapere cosa ti dicono.
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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicologo, Psicoterapeuta 4.9k 86 75
"Io non posso dire di essere omosessuale. Non ho mai avuto una relazione, stabile, omosessuale, come faccio a dirlo?"

Gent.le ragazzo,
un eterosessuale non è tale perché è sposato o fidanzato, lo stesso vale per gli omosessuali, non è la presenza di un legame stabile che determina l'identità sessuale.
Dove nasce questa sua convinzione?
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dopo
Utente
Utente
Non è una mia convinzione. Me lo disse la psicologa. D'altronde riflettendoci,è un'osservazione che lascia il tempo che trova. Ma la mia paura?! La paura di conoscere nuova gente, sono pieno di contatti di ragazzi che vogliono vedermi - gli interesso-, ma mai avuto un incontro. Mi sento molto isterico: mi offro senza concedermi. L'ultima volta che ho avuto un incontro sessuale con un ragazzo, sono stato in balia della paranoia di aver contratto il virus del Hiv. Ciò mi lascia molto interrogare.E mi apre due spunti di riflessione:
1 Fondamentalmente non voglio crescere, ma rimanere fissato a quel periodo in cui il sesso era "sotto casa", conoscevo bene la persona, e per giunta ne ero pure innamorato.( Vivo con la nostalgia di quel periodo).

2 La mia omosessualità si è "esibita" solo con una sola persona, perché io davvero non riesco a spiegarmi il perché dico No a tutte le offerte, opportunità che mi si propongono.
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 503 41
Gentile ragazzo, anche in vista della tua formazione ed, eventualmente, del percorso psicologico che deciderai di fare, ti suggerisco di non lasciarti convincere da ciò che leggi o che senti da altri, ma di imparare ad ascoltare ciò che tu provi e se ciò che ti viene detto dallo psicologo ti fa risuonare qualcosa che ti appartiene. In caso contrario è qualcosa che non ha niente a che vedere con te.

Tutto il resto rischia solo di creare ulteriore confusione.

Spero tu possa trovare la tua strada.

Saluti,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicologo, Psicoterapeuta 4.9k 86 75
Certamente all'interno del colloquio potrà affrontare questi aspetti migliorando la consapevolezza del suo vissuto.