Storia impossibile

ho 29 anni e una storia impossibile che va avanti da olte 1 anno e mezzo. lui è attento, gentile, preoccupato per me, cura i dettagli, vuole sapere se sto bene, se mi serve qualcosa.. ma a parlare di futuro lui dice che non sono la sua donna, che non c'è un futuro tra noi.. il punto è che lui, pur vivendo in italia da 16 anni, è pachistano e dice che la sua cultura e religione (che peraltro non pratica) non gli permettono di sposare una donna non pachistana e musulmana. se lo facesse tutta la famiglia gli volterebbe le spalle. quando ne parliamo lui non sembra così scosso come lo sono io, forse lo fa per proteggere se stesso perchè da tutto il resto capisco che mi ama, e non parlo di parole ma di fatti. io però sto male e non posso lottare contro cose come questa perchè perderei in partenza. poi ho paura di rimanere sola quando lui avrà una moglie (che non c'è ancora, credo...) a meno che non si decida di continuare a vederci comunque... E io non so che fare... interrompere subito e soffrire da morire? o andare avanti seguendo il mio cuore e con la paura di rimanere sola (perchè ho lui nel cuore e non riesco a cercare un altro uomo)? c'è la possibiltà che cambi idea? io lo aspetterei...
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Non sembra scosso perché lui sta avendo ciò che vuole: una storia senza impegno con una ragazza, cosa che nel suo paese probabilmente non starebbe nemmeno nel più bello dei suoi sogni.

Ecco perché è così tranquillo!

Ad ogni modo, umorismo a parte (ma nemmeno tanto), le questioni culturali possono costituire un problema. Purché non diventino un alibi.

>>> io lo aspetterei...
>>>

Se le difficoltà di quest'uomo fossero davvero di ordine culturale/religioso, c'è una buona probabilità che si tratterebbe di un'attesa molto lunga. Le credenze religiose sono fra le più difficili da cambiare.

Cordiali saluti

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Cara Ragazza,
concordo con il collega sulle conseguenze relative alle divergenze religiose, tutte le religioni, contengono in sè regole, divieti e proibizioni.
Le auguro ogni bene, cari saluti

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

[#3]
dopo
Utente
Utente
infatti l'attesa potrebbe durare una vita e non avere comunque un esito positivo.
il punto è proprio questo e la domanda che mi assilla è: voglio davvero rinunciare alla mia vita per un'attesa?
d'altra parte mi dico che io adesso comunque sono felice e mi sembra strano e inutilmente doloroso rinunciare a questa felicità.

vorrei continuare a vederlo ma allo stesso tempo vorrei essere capace di VIVERE e non perdere le opportunità che potrei avere e che un giorno potrei rimpiangere quando rimarrò sola.

ma questo vale in teoria...sono tanto combattuta. capisco che per il mio bene dovrei troncare e magari "se son rose fioriranno" comunque... ma poi mi dico che il mio bene è anche la sua presenza.

la verità è che forse cerco qualcuno che mi dica cosa fare per poter scaricare eventuali colpe... ma capisco che non è fattibile.

d'altra parte è significativo anche il fatto che di questa storia nessuno ma davvero nessuno sa nulla e non posso parlarne con nessuno..
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Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220 123
...il punto è proprio questo e la domanda che mi assilla è: voglio davvero rinunciare alla mia vita per un'attesa?...
gentile ragazza ha posto un ottimo quesito dal quale dovrebbe partire. Tuttavia maggiore sarà l'attesa maggiore sarà la delusione ed il malessere in caso di esito negativo. Se davvero i processi religiosi fanno da padrone la conclusione negativa della storia appare scontata. tuttavia se questi fossero solo un alibi non farebbe alcuna differnza visto che il suo compagno li starebbe utilizzando per non prendere impegni e questo dovrebbe anche farla riflettere.
saluti

Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks

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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
La difficoltà a vedere il suo interesse, relazionalmente parlando, sembra proprio che le appartenga. Giusto un anno e mezzo fa ci scrisse intitolando il consulto "Dice bugie e non riesco a liberarmene".

Si tratta per caso della stessa persona?

Cordiali saluti
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
"d'altra parte è significativo anche il fatto che di questa storia nessuno ma davvero nessuno sa nulla e non posso parlarne con nessuno."

Gentile ragazza,

Lei è bravissima a vedere ed analizzare la situazione, ha delle buone domande e ottime ipotesi. Tuttavia non riesce a prendere una decisione.

Se ritiene, può affrontare l'argomento all'interno di un setting adeguato con uno psicologo, in maniera tale da arrivare a decidere cosa fare. In questo spazio Suo potrà anche avere modo di approfondire la Sua storia, cosa che qui non è possibile fare per bene per ovvie ragioni. Ad esempio mi incuriosisce sapere com'erano le Sue storie precedenti prima di conoscere quest'uomo.

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#7]
dopo
Utente
Utente
Si, si tratta della stessa persona. da allora le cose sono mutate nel senso che a quel tempo io scoprivo le sue bugie e ci stavo male e lui si giustificava e inventava scuse impossibili. adesso la situazione mi è più chiara perchè solo da pochi mesi lui mi ha parlato chiaramente della sua situzione culturale (anche se forse avevo intuito ma non volevo vedere la realtà).
a questo punto quindi la condizione di "storia impossibile" è diventata prioritaria e più complicata delle bugie (che a volte dice ancora) perchè, e forse a torto, penso che per le bugie ci sarebbe qualche speranza di cambiamento, per le questioni religiose no.

Le mie storie precedenti...
a parte qualche (pochissime) storie di poco conto, in cui sia io sia l'altra persona eravamo consapevolmente poco coinvolti... ho avuto una sola storia importante, durata 7 anni, che è finita per decisione mia. Il mio ex era una persona completamente differente da lui... molto aperto, per niente geloso e forse proprio per questo mi sono sentita poco amata e alla fine l'ho lasciato. la cosa strana è che io credo di essere stata sempre, in passato, la personalità dominante nelle relazioni...non nel senso che sottomettevo ma nel senso che ero la persona più forte della coppia. Adesso, invece, sono la parte debole e non riesco a capirne il perchè... forse proprio perchè, dopo la fine della mia storia precedente io non volevo più essere la persona forte, quella che decideva sempre, che consolava sempre e che non riceveva le stesse cose in cambio... così ho voluto abbandonarmi e affidarmi a un uomo, diversamente da prima. ma, evidentemente, non ho scelto la persona adatta. all'inizio (ma anche adesso) il suo senso di protezione verso di me mi fa sentire tranquilla, non devo preoccuparmi per forza di tutto io...

ma a che prezzo? al prezzo di sapere che tra un anno o due mi dirà che si sposa e io rimarrò sola... oppure mi dirà che si sposa ma vuole continuare a vedermi (cosa che ha già proposto). io voglio decidere ora perchè ho paura che se, davanti al fatto compiuto, mi proponesse qualcosa del genere, ho paura che finirei per accettare...
e non voglio annullarmi... non voglio vivere nell'ombra...


...io so cosa devo fare... ma ho paura di farmi male. lo so che così facendo rimando solo il momento... ma non riesco a sbloccarmi...
io lo amo, questo è certo, ma a volte penso che ho anche paura della solitudine e per questo mi ostino a rimanere in questa stasi.

Si, forse qualche colloquio con uno specialista mi farebbe bene, ci penserò.

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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile Utente,

ha descritto molto bene le dinamiche e le condizioni che l'hanno portata a questa scelta. E, come vede, ancora una volta è riuscita a capire che cosa la sta facendo soffrire e, d'altra parte, cosa vuole.

Che cosa intende fare adesso?
[#9]
dopo
Utente
Utente
cosa intendo fare?

intendo interrompere questa storia... ma non ancora.
credo di aver raggiunto la consapevolezza di quello è giusto per me..ma non sono pronta al 100%.
vorrei vivermelo ancora un pò, mi darò un tempo ben definito.
sono troppo cinica? o forse sto cercando di aggirare l'ostacolo? ma non rimanderò all'infinito, lo prometto a me stessa.
è come quando un fumatore sa che è meglio smettere di fumare ma poi si dice: va bene, questa è l'ultima sigaretta e poi:ok, questa è l'ultima, ecc fino a che non si sente veramente male e smette di colpo.
il paragone è triste ma credo che può rendere.
Cioè... lui, se prendo il singolo momento, mi fa stare bene(come il falso senso di soddisfazione che si ha negli attimi in cui si fuma) ma se ragiono sul lungo periodo so che mi fa stare male (come il fumo a lungo andare provoca danni).
ecco, io adesso credo di essere nella fase: ancora una volta, ancora una volta..
voglio forse portarmi al limite per per poi essere sicura di non avere rimpianti pur nella sofferenza.

so che rischio...ma mi affido alla mia testardaggine di sempre, so che lo lascerò...ma adesso voglio "immagazzinare" tutto quello che di bello può darmi...
è come se volessi avere il tempo di raccogliere tutti i momenti belli per fare un mio album di ricordi da conservare per sempre...
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
"è come quando un fumatore sa che è meglio smettere di fumare ma poi si dice: va bene, questa è l'ultima sigaretta e poi:ok, questa è l'ultima, ecc fino a che non si sente veramente male e smette di colpo"


A dire la verità se un fumatore ragiona così difficilmente smetterà di fumare.

Sapere che qualcosa ci fa male, come ad es il fumo, non significa affatto che rinunceremo a quel comportamento.

Si chiama dissonanza cognitiva: siamo bravi a raccontarcela in modo diverso, tipo "Fuma anche il mio medico" oppure "Conosco uno che ha fumato fino a 90 anni e non gli è successo nulla" o anche "Preferisco vivere 10 anni di meno ma felice e fumare che 10 di più e non fumare".

Lei sta facendo questo. Le va bene così?
[#11]
dopo
Utente
Utente
no, non mi va bene così... non voglio mentire a me stessa!

io so cosa devo fare, devo interrompere ma dove lo trovo il coraggio?

perchè sono sempre stata coraggiosa e adesso no?

ho avuto il coraggio di interrompere una storia di 7 che non aveva problemi di questa portata; ne aveva, certo, e io non stavo bene... ma non questo tipo di problemi...
eppure adesso...

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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
>>> è come quando un fumatore sa che è meglio smettere di fumare ma poi si dice: va bene, questa è l'ultima sigaretta e poi:ok, questa è l'ultima, ecc fino a che non si sente veramente male e smette di colpo.
>>>

Non prenderà certo il cancro restando intrappolando in una storia d'amore destinata a fallire. Quel momento di estrema sofferenza, la sensazione di aver toccato il fondo del barile, potrebbe non arrivare mai.

Anzi, se lui le ha addirittura proposto di continuare a vedervi dopo che si sarà sposato (sta organizzandosi le cose per benino, con metodo), stia pur certa che farà di tutto per non farla soffrire troppo. Solo quel tanto che basta.

È più probabile che il suo sarà un arrostire a fuoco lento, come le rane messe nell'acqua fredda e portata lentamente a ebollizione, che non si accorgono del salire della temperatura e muoiono senza rendersene conto.

Ma nel frattempo è probabile che, come dice lei, l'unica cosa che può fare è godersi ciò che di buono riesce ad trarre da questa storia così sbilanciata.

Cordiali saluti
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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicologo, Psicoterapeuta 4.9k 86 75
" mi affido alla mia testardaggine di sempre"

"perchè sono sempre stata coraggiosa e adesso no? "

Gent.le ragazza,
faccia attenzione a non confondere la testardaggine con il coraggio e provi a chiedersi se è giusto stabilire delle priorità e quali potrebbero essere nella sua situazione.

Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it

[#14]
dopo
Utente
Utente
paradossalmente ho paura anche di farlo star male.
è assurdo, lo so ma mi chiedo se per caso lui soffrisse se mi perdesse.
d'altra parte è vero che pare proprio che si stia organizzando per bene.

tra le mie contraddizioni infatti c'è proprio questo:
se mi ama ho paura di farlo star male lasciandolo (magari davvero non può far nulla contro la sua famiglia) MA se mi amasse davvero mi lascerebbe lui per permettermi di farmi una mia vita tranquilla e alla luce del sole (visto che lui ha capito che mi manca il coraggio di lasciarlo).

la priorità sono io...rimane solo difficile mettere in pratica la teoria...
...ma più ne parlo più mi convinco che devo troncare e devo fare il prima possibile.

[#15]
Dr.ssa Sabrina Camplone Psicologo, Psicoterapeuta 4.9k 86 75
Gent.le ragazza,
la mancanza del rispetto dei propri sentimenti non ha nulla di astratto e teorico ma se lei preferisce considerarli tali, cosa vuol dire secondo lei?
[#16]
dopo
Utente
Utente
non so... forse che non ho rispetto per me stessa...e questo è possibile e, se fosse, non voglio continuare oltre.

però io non credo di considerare astratti i sentimenti... dico solo che c'è difficoltà per me nel mettere in pratica azioni che mi facciano stare meglio..

..cioè il solo pensiero di doverlo incontrare e dirgli: "questa è l'ultima volta che ci vediamo" mi blocca.

ecco mi blocca compiere l'azione pratica anche se so che sarebbe giusta
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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicologo, Psicoterapeuta 4.9k 86 75
"volte penso che ho anche paura della solitudine e per questo mi ostino a rimanere in questa stasi.
Si, forse qualche colloquio con uno specialista mi farebbe bene, ci penserò."


"ecco mi blocca compiere l'azione pratica anche se so che sarebbe giusta "


Gen.le ragazza,
come ha osservato lei stessa questo è l'aspetto che sta "paralizzando" la situazione e che merita di essere esplorato all'interno di percorso psicoterapeutico.
Ora non le resta che scegliere uno psicologo-psicoterapeuta.
[#18]
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Gentile Ragazza,
la sofferenza ed il disagio abitano la sua coppia ed il suo vissuto, ormai da tempo, decida di partire proprio dalla sua sofferenza per fare un lavoro esclusivamente su di se, vedrà che ne trarrà grande vantaggi, in termini di qualità di vita.
CAri saluti
[#19]
dopo
Utente
Utente
il vostro lavoro è spettacolare. ringrazio tutti voi che mi avete risposto. grazie alle vostre parole ho le idee più chiare...
...credo che contatterò uno psicologo vicino casa così da fare davvero un lavoro prima di tutto su me stessa...

ho bisogno di aumentare la stima in me stessa..che probabilmente "grazie" a questa persona sta vacillando un pò... perchè se le cose non vanno cerco sempre di mettermi nella condizione di far di tutto per migliorarle... come se fosse colpa mia, come se avessi io il dovere di fare qualcosa... come se fossi un gradino sotto..
...come se lui non mi volesse perchè non sono abbastanza... perchè se fossi abbastanza lui avrebbe anche il coraggio di contrastare la sua famiglia...

Così non va... non dipende da me. in fondo io so di averci messo l'anima e forse ho anche sbagliato.
non riesco a capire come un uomo dopo un anno e mezzo di relazione intensa non abbia bisogno di qualcosa di più...dice di amarmi... forse è anche vero che mi vuole bene ma in realtà gli sta semplicemente bene il sesso, le gite al mare, i week end fuori...

ieri sera ho letto che secondo la sua religione una donna musulmana DEVE sposare uomo musulmano ma non vale necessariamente per gli uomini. Ora... posto che queste "regole" mi sembrano assurde e posto che comunque non voglio giudicarle... questo mi fa venire comunque il dubbio che, pur essendo reali i problemi culturali, forse ci marcia anche un pò su questa cosa... il che è peggio, molto peggio.

Sto soffrendo ma accanto alla sofferenza sta nascendo rabbia e amarezza.