Non posso pensare di aver potuto in qualche modo rappresentare causa d'ansia per lui per aver

Sono uscita per qualche mese con un ragazzo che ha avuto qualche problema che credo di poter definire "ansia da prestazione": durante i preliminari tutto bene ma nel momento della penetrazione si agitava talmente da non riuscirci. Io ho cercato di sdrammatizzare e di non dare importanza alla cosa dicendogli che poteva succedere e che saremmo stati più "fortunati" al momento giusto... A quanto pare gli è successo solo con me e mi ha persino detto che dovevo considerarlo un 'buon segno' perchè se non gliene fosse importato nulla sicuramente sarebbe stato tutto più semplice. Premetto che qualche mese prima aveva avuto un piccolo esaurimento dal quale stava cercando di uscire anche grazie all'aiuto di uno specialista. Durante il nostro ultimo incontro, saltando preliminari e arrivando subito al sodo, siamo riusciti ad avere un rapporto completo. Io l'ho lasciato fare anche se è stato piuttosto sbrigativo lasciandomi un po' perplessa, ma non volevo ferire la sua sensibilità pensando che ci sarebbe stato tempo e modo per rifarci una volta riacquisita un po' di sicurezza.
Sta di fatto che dopo qualche giorno (!) ha deciso di troncare adducendo come motivazione il fatto che non riusciva a gestire l'ansia che lo prendeva. Purtroppo io non ho approfondito subito il discorso reagendo forse in maniera un po' impulsiva, sentendomi più che altro "sedotta e abbandonata".
Da qualche settimana però non faccio altro che pensare che probabilmente qualcosa mi è sfuggito e che forse quel problema era più grande di come appariva e che io non sono stata all'altezza della situazione.
Mi può dare qualche indicazione in più sulle possibili cause dell'ansia da prestazione, e qualche consiglio su come la partner dovrebbe affrontare la situazione per non creare ulteriori danni? Non posso pensare di aver potuto in qualche modo rappresentare causa d'ansia per lui per aver gestito male la situazione. Preciso che io faccio fatica a lasciarmi andare "a parole" per paura di espormi troppo (diciamo che ho tempi lunghi) ma con lui mi stavo sforzando... forse non abbastanza?
Grazie per la Vs attenzione,
Saluti
[#1]
Dr. Alessandro Roscetti Anestesista 83 3
Carissima Amica,
..."ulteriori danni"..."causa di ansia"..."gestito male"..."mi stavo sforzando... forse non abbastanza"...
Per sentire sulla Tua pelle l'ansia di prestazione, pensa se e quanto corrispondono a vero le Tue parole che mi sono permesso di rilevare... e quanto Ti costano le emozioni e l'affettività messa in gioco... in relazione a queste ultime.
Per essere in due daltronde... bisogna essere in due in sviluppo di complicità intimità condivisione amicizia stima rispetto: se così non è nessuno ci obbliga a... stare insieme.
Insomma non si sta insieme ma SI E' INSIEME.
Altra considerazione: se foste stati compagni fissi già da tempo e fosse subentrata una costellazione di emozioni affetti eventi comportamenti condotte assimilabili a quelle descritte, una bella palestra di vita di terapia di coppia, ambiente protetto atto a fare emergere il Vostro sè, sarebbe stata "buona cosa", bene per entrambi.
Ma il rapporto sembra essere iniziato col "piede"... in ogni caso si va in "palestra" per evitare di divenire il salvatore di qualcuno... per fortuna nessuno ha il potere, nè quindi il dovere, di essere il salvatore di qualcuno!!! Quindi bene per Te e per Lui che non ti... sei "sforzata"...
Inoltre chi crede di poter salvare viene "odiato", perseguitato... diviene a sua volta vittima... magari viene a sua volta "salvato"... . Questo è l'innesco della miccia del così chiamato "triangolo drammatico", il grande falsatore delle relazioni umane.
In bocca al lupo per la scelta coraggiosa e sicuramente costosa a livello emozionale affettivo... non è tendenza perversa il volere aiutare... ma il processo di aiuto necessita di ruoli ben definiti e disgiunti: un setting terapeutico non una relazione di coppia.

Sempre a Disposizione

Alessandro roscetti

[#2]
Dr. Daniel Bulla Psicologo, Psicoterapeuta 3.6k 187 37
Gentile Utente,
i problemi d'erezione spesso si perpetuano nella coppia anche in seguito alla "disapprovazione" della partner, che ci rimane male e poco delicatamente lo comunica al compagno. Questo incrementa l'ansia nel maschio e rende improbabile altre erezioni.
Non mi sembra il suo caso, credo che lei sia stata molto delicata e comprensiva.
Capisco che lei ora non riesca a trovare una spiegazione del perchè il partner ha interrotto la relazione: ma non si auto-attribuisca colpe che non ha.
Credo che lei abbia fatto del suo meglio, provi a trovare conforto almeno in questo.

Cordialmente

Daniel Bulla

Cordialmente

Daniel Bulla

dbulla@libero.it, Twitter _DanielBulla_

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