E da diversi anni soffro proprio di insonnia

Buongiorno,
sono una giovane donna di 34 anni.
Sono ansiosa di natura e iper sensibile.
Fin da piccola ho sempre avuto un sonno leggerissimo (cosa che risolvo adesso con i tappi) e da diversi anni soffro proprio di insonnia. Nel tempo ho sofferto di tutti (o quasi) i tipi di insonnia classici, ovvero difficoltà di addormentamento, risveglio anticipato, risveglio notturno (no disturbo di russamento, no gambe agitate, ecc.). Spesso li ho avuti tutti insieme, altre volte solo uno o due dei tipi di insonnia appena nominati. Diciamo che il disturbo forse più fastidioso e ricorrente è quello della difficoltà a prendere sonno. Il tutto è iniziato per importanti problemi personali che nel tempo si sono risolti. Poi però il problema è rimasto.
Quando si parla di questo diffuso disturbo si dice sempre che la cosa migliore è annullarne la cause. Beh questo non è sempre possibile. Non è possibile, ad esempio, cambiare un lavoro che non è quello dei proprio sogni in un momento in cui avere un lavoro è già una fortuna, non è possibile evitare di star male per ogni piccola sciocchezza se questo è previsto dal tuo carattere, non è possibile evitare di pensare e ripensare alle cose che ti sono successe se sei una iper sensibile. Detto questo: è possibile aiutarsi con un farmaco sempre? Io ero arrivata a dormire solo una volta alla settimana circa quando mi concedevo una pillola di en da 0,5mg. Non potevo certo andare avanti così. La qualità della mia vita era pessima, perennemente stanca, perennemente assonnata, senza più memoria (che avevo buonissima), ecc. ecc. Qualche mese fa ho poi parlato con un medico, amico di famiglia del mio fidanzato, il quale mi ha detto che stavo provocando molti più danni al mio corpo continuando a non dormire che prendendo regolarmente la quantità di en che ho specificato sopra. Lui sostiene che si tratta di una dose molto bassa e che già di per sè l'en è un farmaco blando. Mi ha detto quindi di non preoccuparmi assolutamente e di prendere senza problemi il farmaco citato tutte le sere senza aver timore di doverlo sospendere dopo un breve periodo. Così sto facendo da mesi, la quantità che prendo a volte è anche inferiore ma in quei casi faccio più fatica a dormire bene ma comunque non vado mai sopra ai 0,5mg.
Secondo voi posso continuare così? La quantità di cui vi ho parlato dovrebbe avere un effetto di non molte ore credo e quindi la mattina non ci dovrebbero essere residui in circolo giusto?
Attendo vostro cortese riscontro.
Grazie mille
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Dr.ssa Paola Scalco Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 4.3k 101 45
Gentile Utente,
le informazioni sui farmaci non gliele possiamo fornire noi psicologi, in quanto non essendo medici non ci occupiamo di questo: potrebbe chiedere un parere in psichiatria.

Però vorrei soffermarmi su alcune sue considerazioni:
<<non è possibile evitare di star male per ogni piccola sciocchezza se questo è previsto dal tuo carattere, non è possibile evitare di pensare e ripensare alle cose che ti sono successe se sei una iper sensibile.>>
Quanto asserisce è vero solo in parte, dal momento che attraverso un lavoro psicoterapeutico alcuni cambiamenti potrebbero invece essere anche consistenti.
Certo che può non essere possibile cambiare la realtà (ad es. un lavoro che non ci soddisfa o, peggio, è fonte di disagio), ma è possibile modificare il modo di "leggerla" e di reagirvi.
Quali ostacoli trova nell'affrontare da questo punto di vista il suo problema?

Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
https://whatsapp.com/channel/0029Va982SIIN9ipi00hwO2i

[#2]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.8k 506 41
Come Le ha già detto la Collega, la strada maestra per venire a capo di questo disagio è la modificazione della lettura che lei fa di ciò che le accade, probabilmente perchè non riesce a vederla in maniera differente.

Uno degli obiettivi della psicoterapia è proprio questo: aumentare la consapevolezza della persona, in modo da fornire gli strumenti per affrontare il disagio in modo diverso e apprendere strategie di gestione dell'ansia più efficaci.

Il farmaco può talvolta aiutarLa a riposare meglio, ma non Le risolve nè modifica il Suo approccio al problema.

Un cordiale saluto,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#3]
dopo
Utente
Utente
Penso che il mio problema, radicato dentro di me da sempre, sia difficilmente risolvibile. Può darsi che la psicoterapia mi possa aiutare, ma può anche cambiare radicalmente il carattere di una persona? La sua sensibilità? Purtroppo temo di no oppure penso che sarebbe necessario un lunghissimo lavoro...
Grazie per le risposte
[#4]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.8k 506 41
La psicoterapia come qualunque altro lavoro psicologico, ovviamente, NON vuole modificare il carattere di una persona, anche perchè questo sarebbe impossibile.

D'altra parte non è certo necessario cambiare il Suo carattere; semmai, come Le abbiamo già spiegato, è necessario modificare il modo in cui Lei vede se stessa e ciò che Le capita. Partendo proprio dalla lettura che fa del Suo carattere: non si tratta di un brutto carattere da modificare; si tratta di vedere e sfruttare/valorizzare i Suoi lati positivi, tra cui la sensibilità. Essere una persona sensibile è una qualità: basta solo imparare ad utilizzare la propria sensibilità nel modo più opportuno.

Chiaramente questo è imparabilissimo, non solo attraverso una psicoterapia, ma anche attraverso le esperienze che la vita mette davanti a ciascuno di noi.

Se però alcuni schemi cognitivi sono molto rigidi ( "temo di no oppure penso che sarebbe necessario un lunghissimo lavoro..." = non cambierò mai) è opportuno rivolgersi ad uno psicoterapeuta.

Non è vero che il percorso psicoterapico debba essere lungo e durare parecchi anni. Oggi ci sono forme di psicoterapia come quella cognitivo-comportamentale o strategica che permettono la modificazione di schemi cognitivi e del comportamento in tempi relativamente brevi.

Spero di esserLe stata utile.
Un cordiale saluto,
[#5]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372 182
>>> non è possibile evitare di star male per ogni piccola sciocchezza se questo è previsto dal tuo carattere, non è possibile evitare di pensare e ripensare alle cose che ti sono successe se sei una iper sensibile
>>>

Se questo fosse vero, lo psicoterapeuta non avrebbe ragion d'esistere.

Fra il temperamento che madre natura ci ha regalato e le reazioni agli stimoli che ci arrivano dall'esterno non c'è un legame necessario, obbligato. Attraverso l'aiuto del terapeuta è possibile inserire nel mezzo delle stretegie, dei modi per imparare a proteggere la propria sensibilità dagli assalti esterni.

Inoltre, è opportuno non confondere sensibilità con fragilità, che sono cose molto diverse. Si può nascere con l'una senza l'altra e si può imparare a restare sensibili senza essere fragili.

Potrà farlo però solo quando sarà disposta a mettere in discussione le sue convinzioni, a quanto pare un po' rigide. Di solito infatti solo ciò che è rigido è fragile. La resistenza si ottiene solo imparando la flessibilità.

Nel frattempo può leggere questo breve articolo:

https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/899-insonnia-6-semplici-passi-per-cadere-addormentati.html

Cordiali saluti

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

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