Rifiuto della scuola in età adolescenziale

Buonasera,

vi racconto brevemente la mia storia : ho un figlio 14enne che sta manifestando profondo disagio nei confronti della scuola confidandoci più volte la volontà di smettere di studiare (anche se non è possibile farlo, sicuramente per legge, a questa età).

Il ragazzo si trova in prima superiore; dopo aver scelto di frequentare un istituto tecnico (non troppo convinto a dire la verità) da circa un mese ha voluto cambiare istituto (anche qui poco convinto) perché diceva che non ce la faceva più, oberato dallo studio e quindi voleva cambiare a tutti i costi. Noi (genitori) abbiamo naturalmente cercato di farlo desistere finché abbiamo potuto, quando alla fine abbiamo deciso di accogliere la sua richiesta ed abbiamo provveduto al cambio di scuola. Purtroppo questo sembra non essere servito affatto perché a distanza ormai di circa 20 giorni si sta ripresentando esattamente la solita insofferenza: ns. figlio dice di non farcela più, che quando è a scuola sta male (durante le lezioni invia ripetuti SMS alla madre scrivendo che non ce la fa a stare a scuola), che non vuole più stare male cosi per la scuola, che vuole smettere,...

Naturalmente non studia e sta rimanendo indietro rispetto al programma e questo lo angoscia ulteriormente...il fatto è che fino a questo momento non ci ha mai dato alcun problema con la scuola visto che fino alle medie riusciva a prendere voti molto alti in tutte le materie.

Come possiamo fronteggiare questo suo disagio? Lui effettivamente sta male e lo si vede semplicemente guardandolo nel viso....è molto difficile capire come comportarsi....

Grazie per il vs. aiuto.
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Che cosa vuol dire che lui sta male? Ne avete parlato? Che tipo di difficoltà incontra? a livello didattico o anche relazionali con compagni e insegnanti?
Alle medie come andava?

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#2]
dopo
Utente
Utente
Sta male nel senso che ha una forte ansia con momenti di pianto, dorme poco la notte, si svegli presto al mattino....

Certo, ne abbiamo parlato ma lui si limita semplicemente a dire che non vuole andare a scuola perchè a scuola sta male; in realtà non sembra essere un problema a livello didattico o relazionale, per quello che posso pensare lui alle medie era molto bravo ma riusciva ad esserlo studiando molto poco; con il cambiamento di scuola le cose sono cambiate perché gli è stato richiesto (come a tutti, del resto) un impegno maggiore nello studio (e quindi ore da passare sui libri) e lui probabilmente ha subito negativamente questo aspetto...
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Se quindi è un problema d'ansia legato allo stress maggiore, potrebbe essere utile un contatto con lo psicologo della scuola. E' presente nella scuola frequentata da Suo figlio?
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dopo
Utente
Utente
Si è presente....tra l'altro avevamo fissato un incontro ma poi, per motivi non nostri, siamo stati costretti a rimandarlo al rientro dalle vacanze di natale....

Lei cosa pensa? E' una situazione di cui preoccuparci seriamente?
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Potrebbe essere un momento stressante, ovvero legato ad un cambiamento importante, nella vita del ragazzo. Come tutti gli stress genera ansia. E questa ansia deve essere gestita, altrimenti credo che il ragazzo abbia voglia di ritirarsi! Si tratterebbe però di una condotta di evitamento, strategia sbagliata e controproducente per abbassare il livello d'ansia percepito. E' chiaro che se sta a casa il ragazzo non è più ansioso, ma questo non risolve il problema della gestione dell'ansia.

Anche perchè di eventi stressanti ce sono tanti nella vita; anche traslocare è uno stress, sposarsi, avere figli, ovvero tutte quelle condizioni che ci costringono a cambiare qualcosa di noi.

E' importante che il ragazzo possa imparare a non scappare di fronte allo stress, ma ad affrontarlo.

E anche voi genitori è importante che vi facciate vedere calmi.

Un cordiale saluto,
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
>>> le cose sono cambiate perché gli è stato richiesto (come a tutti, del resto) un impegno maggiore nello studio (e quindi ore da passare sui libri) e lui probabilmente ha subito negativamente questo aspetto
>>>

Da qui si possono solo fare ipotesi, nessuna delle quali decisiva né tanto meno risolutiva. Perciò la necessaria raccomandazione, se la situazione vi preoccupa, è di parlarne con uno psicologo di persona. Inizialmente anche solo voi genitori, poi a seconda di cosa vi dirà il collega potrete includere vostro figlio nei colloqui.

Se il motivo del malessere del ragazzo fosse solo l'aumentato carico di studio, si tratterebbe di fargli capire, come a molti ragazzi oggi, del resto, che il sacrificio è un valore con cui si costruiscono le cose e la propria vita, non una maledizione da cui fuggire. Molti ragazzi oggi si trovano la strada spianata da chi è venuto prima di loro, e questo in alcuni può produrre l'illusione che nella vita non c'è bisogno di sforzarsi.

Se invece vostro figlio stesse attraversando un periodo di umore depresso, che magari traspare da altri sintomi e comportamenti, allora sarebbe necessario un trattamento diverso.

Insomma, da cosa dipende non possiamo saperlo da qui, occorrono colloqui di persona. Una cosa però è certa: data l'età del ragazzo, il suo comportamento è ancora facilmente influenzabile dagli atteggiamenti, anche emotivi, dei genitori. Perciò mettete in conto che per far cambiare lui probabilmente dovrete cambiare qualcosa anche in voi.

Cordiali saluti

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com