Ansia da vacanza e fobia dei luoghi pubblici

Buonasera, sono una ragazza di 23 anni e da 1 anno l'ansia mi affligge. Tutto inizió l'anno scorso quando andai 1 settimana in vacanza con il mio ragazzo. A metà del viaggio mi ha assalio l'ansia, facevo fatica a respirare e senso di vomito. Arrivati a destinazione ho passato una settimana orrenda. Non ho mangiato x l'intera settimana perchè solo l'odore del cibo mi dava fastidio.non riuscivo nemmeno a stare in spiaggia e non dormivo la notte. Tornata a casa tutto tornó come prima perchè a casa non ho problemi di cibo. Problema che invece ho se vado al ristorante, mi si chiude lo stomaco e iniziano i capogiri. Non ce la faccio proprio a stare al ristorante. Tra un mese partiró per il mare e credo mi capiti ancora come l'anno scorso. Di questa mia situazione ho preferito non parlarne mai a nessuno (nemmeno al mio ragazzo con cui sto da 6 anni). Come posso gestire questa situazione? Non voglio andare da uno psicologo perchè non voglio deludere i miei!
Aspetto una vostra gentile risposta
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Dr. Magda Muscarà Fregonese Psicologo, Psicoterapeuta 3.8k 149 11
Cara ragazza, comprendo il suo disagio, cerco di leggere con lei la situazione..
Mi domando come sia il rapporto col suo ragazzo, vi siete rovinati le ferie, temo..
Ma era contenta della scelta della vacanza o l'ha quasi subita ? Forse si sentiva quasi obbligata a mangiare cose che non voleva mangiare, la trovo molto " snella " in verità..Come mangia di solito ? volentieri, ma cosa soprattutto.?
Anche al ristorante, si sente libera di scegliere quello che desidera?
Mi sembra che ci sia , da parte sua, un bisogno di controllo del cibo e del suo corpo.
Ci sarebbe anche da guardare da vicino come siano i rapporti coi genitori, se si sente in dovere di corrispondere all'idea di una figlia ideale..
Non è così inconsueto nè terribile fare un consulto con uno psicologo..
La potrebbe certo aiutare a ritrovare i suoi veri desideri e a chiarirsi i fardelli di obblighi che pare si porti dietro..
Con coraggio e intelligenza cerchi la soluzione, per avere un'estate e una vita migliore.. !

MAGDA MUSCARA FREGONESE
Psicologo, Psicoterapeuta psicodinamico per problemi familiari, adolescenza, depressione - magda_fregonese@libero.it

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Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220 122
(..)Non voglio andare da uno psicologo perchè non voglio deludere i miei!(..)
gentile ragazza, se lei avesse un problema fisico es. un'infezione, direbbe di non voler andare da un medico per non deludere i suoi?
l'ansia è una malattia della psiche che merita lo stesso trattamento.
L'idea di superare da soli un problema psicologico è già un modo per incrementarlo.
ci rifletta e non scarti l'idea dello psicologo, non sarebbe una delusione ma un modo per guarire.
saluti

Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks

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Dr. Roberto Callina Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 1.3k 32 6
Cara ragazza,

lei dice: <<perchè a casa non ho problemi di cibo>>... ma allora mi chiedo cosa possa frenarla al ristorante o in vacanza?

E' certa che il suo rapporto con il cibo in situazioni ordinarie sia quello corretto?
Dalla sua scheda sembrerebbe di corporatura esile. Che tipo di rapporto ha con il suo corpo?

Cosa, secondo lei, la spaventa nell'idea di allontanarsi da casa per una vacanza?

Spero possa darci qualche indicazione in più perché, con i pochi elementi a disposizione, l'unico consiglio che possiamo darle è quello di rivolgersi ad uno psicologo psicoterapeuta di persona.

Un caro saluto

Dr. Roberto Callina - Psicologo Psicoterapeuta Sessuologo
Specialista in psicoterapia dinamica - Milano
www.robertocallina.com

[#4]
dopo
Utente
Utente
Il mio rapporto con il cibo è sempre stato difficile. A 16 anni ho passato un periodo in cui volevo abbandonare la scuola e la cosa che allontanavo per prima era il cibo. La mia corporatura è si snella, peso 46 kg per 1.60 di altezza. Al ristorante mi sento si libera di ordinare quello che desidero ma l'ansia di non so che mi fa chiudere lo stomaco e rifiutare il cibo. E per non ammettere la verità alla gente con cui sono al ristorante dico di non avere fame perchè ho mal di testa o altre scuse. Solitamente a casa mangio principalmente pasta e riso, poca verdura, poco pesce e carne.
Gentile Dott. Callina Roberto non mi spiego proprio quale sia la causa della mia paura ad allontanarmi da casa. Tutto succede da 1 anno. Infatti dall'anno scorso non ho più fatto vacanze neanche di un giorno.
Non capisco cosa succede al mio corpo.
Vi ringrazio infinitamente per le vostre risposte
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Dr. Roberto Callina Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 1.3k 32 6
Cara ragazza,

non capire cosa succede al suo corpo può essere normale se pensa che il suo stomaco si chiude quando si trova in una situazione "non casalinga" in cui non ha il pieno controllo di quello che ingerisce.

Sembra proprio che, nonostante la sua affermazione (<<a casa non ho problemi di cibo>>), un problema con il cibo ci sia.

Credo sarebbe opportuno partire da questo; probabilmente il suo timore di allontanarsi da casa è, magari solo in parte, dipendente da questo aspetto rilevante della sua vita.

Non ha mai pensato di consultare uno psicologo di persona per comprendere meglio queste dinamiche?

Un caro saluto
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Gentile ragazza,
il suo disagio sembra ruotare attorno a due capisaldi dell'essere umano:
il cibo ed il nido domestico.
Il cibo, ha un valore altamente simbolico e, va ben oltre quello ingerito.
Il nido domestico, rappresenta il luogo simbolico di protezione, tutela, conforto, un utero caldo dove rifuggiarsi e ,magari non crescere.
Andare dallo psicologo, non dovrebbe rappresentare una sconfitta o un elemento di delusione per i suoi genitori, ma è uno specialista della salute psichica, quella che sembra non avere sede nel corpo.
Se lei si rompe un agamba, si rivolge all'ortopedico, se ha la febbre , mette il termometro, per vedere quanto ha, se ha male dell'anima ed una qualità di vita compromessa, va dallo Psicologo.
Tutto quà.
Si chieda, se quello che è giusto per i suoi genitori, lo è anche per lei!

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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