Amicizia che turba il rapporto con il mio ragazzo

Salve, so che forse il mio problema è banale, ma avrei bisogno di aiuto.Sto insieme al mio ragazzo da quasi 5 anni e lo amo moltissimo siamo diventati nel tempo una coppia molto solida ...tuttavia capitano dei periodi di difficoltà e di calo del sentimento o delle attenzioni reciproche soprattutto quando si è sotto stress..fatto sta che a giugno dovendo fare io delle sedute di fisioterapia per un problema fisico ho conosciuto lì un ragazzo della mia età che mi avrebbe seguito durante tutte le sedute, ho tenuto subito a precisare che ero fidanzata, per evitare che ci provasse, e mi ha fatto sentire in imbarazzo all'inizio il fatto che un ragazzo della mia età mi "mettesse le mani addosso" anche se solo professionalmente..inoltre il mio ragazzo non si è mostrato geloso come mi aspettavo quando gliel'ho detto e la cosa mi ha dato fastidio..nelle sedute successive io e questo ragazzo abbiamo stretto un rapporto di amicizia e non nego che le attenzioni e la dolcezza che lui mi dimostrava mi hanno lusingato, tuttavia non mi sono mai sentita attratta fisicamente da lui (cosa che credo sia indispensabile per provare un sentimento più forte) e quando mi trovavo a tu per tu a parlare con lui mi rendevo conto che provavo solo amicizia, che mi faceva piacere avere una persona con cui parlare e sfogarmi. Alla fine delle sedute quindi gli ho chiesto il contatto fb perchè eravamo diventati se non amici comunque conoscenti. Nei giorni successivi poi non ci siamo sentiti come mi aspettavo e non ci ho più pensato, fino a quando lui non mi ha mandato un messaggio dandomi il suo numero di cell e chiedendomi il mio, la cosa mi ha dato fastidio, perchè il numero è una cosa personale che non do con molta facilità. Non sapendo però che giustificazione dargli per un rifiuto, ho acconsentito. Mi ha chiamato solo quella volta per spiegarmi una cosa riguardante le sedute a domicilio, e se mi avesse richiamato gli avrei detto che mi dava fastidio. Il fatto è che da quel momento ho iniziato a sentirmi in colpa verso il mio ragazzo...ho iniziato a pensare di essermi comportata in modo scorretto verso di lui, di averlo addirittura tradito (anche se comunque gli avevo parlato del fisioterapista e con lui invece alle sedute avevo più volte parlato del mio ragazzo e lui della sua), perchè comunque avevo stretto un rapporto con un ragazzo della mia età di cui mi facevano piacere le attenzioni e con cui stavo bene...ci ho pensato più volte, ne ho parlato anche con mia madre e più volte ho concluso di non aver fatto nulla di male perchè forse volevo solo sentirmi apprezzata ed il carattere di questo ragazzo rappresentava in quel periodo ciò di cui avevo bisogno e che mi mancava. Al momento ho troncato il rapporto, l'ho persino eliminato dagli amici di fb perchè la cosa non mi fa sentire più a mio agio...non instauro mai rapporti di amicizia così con ragazzi, quindi credo di aver frainteso una cotta per una semplice ed innocente amicizia. Cosa dovrei fare e pensare?
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Dr. Alessandro Raggi Psicologo, Psicoterapeuta 483 13 31
gentile ragazza, tutto ciò che poteva e voleva fare e pensare lo ha già fatto e pensato.

Il senso di colpa che le si è generato è stato dovuto probabilmente alla fantasia, nemmeno poi del tutto inconscia, di poter avere un rapporto con quest'altro ragazzo. Ma è stata una semplice fantasia che lei non solo non ha concretizzato, ma alla quale non ha dato seguito nemmeno nel mondo virtuale cancellando l'altra persona da FB.
Non si senta in colpa per una fantasia che non ha realizzato, piuttosto questo episodio potrebbe averle fatto immaginare che magari vi sono degli aspetti di relazione con il suo attuale fidanzato che non la soddisfano del tutto.

Dr. Alessandro Raggi
psicoterapeuta psicoanalista
www.psicheanima.it

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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gentile ragazza,
Il mio collega Dott. Raggi le ha parlato dell'importante ruolo delle fantasie, io vorrei invece parlarle del fantasma della "fedelta' assoluta" che sembra essere l'unica garanzia di un rapporto solido.
Una attrazione "aliena" puo' verificarsi.
Attraverso essa veniamo a conoscenza della nostra vulnerabilita', della vulnerabilita' di tutti. Impariamo ad accettarla e a conviverci .
Impariamo che non siamo perfetti.
E questo ci consentira' di guardare con maggiore comprensione e umilta' tutto cio' che seguira' quel momento!
E' un evento importante, da guardare con gratitudine.
Un caro saluto e tantissimi auguri.

Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132

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dopo
Utente
Utente
intanto vi ringrazio per le risposte, mi hanno molto colpito e credo che abbiano centrato il problema...come faccio però ad accettare il fatto che possano esserci attrazioni con altre persone? Io parto dal presupposto (forse sbagliato) che al partner non potrebbe mai succedere perchè lui è perfetto, e vivo quindi questa cosa come un vero e proprio tradimento anche se in realtà non c'è stato niente e, posta di fronte ad una prova e ad una tentazione, non ho ceduto. Razionalmente so di non aver fatto nulla di grave ma purtroppo mi capita durante il giorno di star male comunque per questa cosa..forse devo solo far passare del tempo? E dovrei raccontare tutto al mio ragazzo?
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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gentile ragazza,
Se Lei raccontasse tutto al Suo ragazzo vorrebbe dire che non accetta di crescere.
Vorrebbe dire chiedere a Lui di sorvegliare affinche' il vostro rapporto resti "mitico". E nello stesso tempo gli chiederebbe di tranquillizzarla che "a lui non potrebbe mai accadere".
Tutto cio' per stringere le maglie di questa gabbia dorata che Lei pensa debba proteggere il Vostro amore/rapporto da qualunque contaminazione esterna.
Elabori alla luce di quello che abbiamo detto qui la situazione, accetti che la sua individualita' debba essere preservata dai sensi di colpa che in realta' nascondono paure.
Accetti che per mettersi davvero in "relazione con l' altro" bisogna sapere essere.e sapere stare soli.
Ci faccia sapere come procedera' questa sua evoluzione.
I migliori saluti
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Dr.ssa Paola Scalco Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 4.3k 101 45
<< in realtà non c'è stato niente e, posta di fronte ad una prova e ad una tentazione, non ho ceduto>>

Come si chiama questa se non fedeltà?

Sarebbe davvero facile essere fedeli su un'isola deserta dove viviamo solo noi e il nostro partner!
Molto più valore invece assume la SCELTA che compiamo di restargli fedeli NONOSTANTE le tentazioni che possiamo avere (ed è normale che sia così) negli innumerevoli incontri della nostra vita quotidiana.
Non credo ci sia molto da raccontare al suo ragazzo di quanto è accaduto nell'ottica di confessargli chissà che, ma se sente l'esigenza di parlargliene potrebbe essere una opportunità di confronto tra di voi sui pensieri e le emozioni che questa situazione (di per sé assolutamente innocente) ha generato in Lei.

Cordialità.

Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
https://whatsapp.com/channel/0029Va982SIIN9ipi00hwO2i

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dopo
Utente
Utente
Non credo ci sia molto da raccontare al suo ragazzo di quanto è accaduto nell'ottica di confessargli chissà che, ma se sente l'esigenza di parlargliene potrebbe essere una opportunità di confronto tra di voi sui pensieri e le emozioni che questa situazione (di per sé assolutamente innocente) ha generato in Lei.

Volevo far sapere che ho parlato con il mio ragazzo e gli ho raccontato la faccenda, già mi sento un pò più tranquilla perchè lui non ci è rimasto male, anzi mi ha ascoltato e ci siamo confrontati...avevo bisogno di guardarlo in faccia con serenità senza pensare che gli stessi tenendo nascosto un segreto che mi fa stare male...in ogni caso continuo a pensarci comunque, penso che forse sarei dovuta rimanere impassibile fin dall'inizio, che non avrei dovuto voler soddisfare il mio ego richiedendo attenzioni da parte di un mio coetaneo...forse non avrei nemmeno dovuto richiedere il contatto fb sapendo che mi avevano fatto piacere le attenzioni di quella persona...a volte ci si pongono delle domande a cui non si sanno dare risposte...anche se io ed il mio ragazzo ci amiamo moltissimo ed io voglio costruire il futuro ed una famiglia con lui, come faccio ad essere certa che un giorno uno dei due (ad esempio io) non possa cadere in tentazione con qualcuno/a? Specialmente in periodi di difficoltà o debolezza personale..
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Dr.ssa Paola Scalco Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 4.3k 101 45
<<come faccio ad essere certa che un giorno uno dei due (ad esempio io) non possa cadere in tentazione con qualcuno/a?>>


Semplicemente non può: questo tipo di certezza non è data.
Ciò che può fare, invece, è "lavorare" sull'accettazione del fatto che nella vita non tutto è prevedibile o programmabile, e questo (a mio parere) accresce ancor di più il suo valore e la nostra possibilità di giocarcela facendo la nostra parte e rendendola davvero unica.

Mi fa piacere che il confronto tra voi sia stato pacato e costruttivo e abbia aggiunto un tassello alla vostra reciproca fiducia.


Cordialmente,


[#8]
dopo
Utente
Utente
Scusate se mi faccio sentire nuovamente, ma è un periodo difficile e non riesco a superarlo anche se ce la sto mettendo tutta...è passato un pò di tempo ed ho letto su internet di un fenomeno che può verificarsi tra terapeuta e paziente ossia il transfert...pensate che sia possibile che io mi sia trovata in questa situazione alla luce della descrizione fatta? E come posso iniziare ad uscirne? Questa cosa mi crea ancora malessere anche se sto benissimo con il mio ragazzo, sto ristabilendo con il lui un rapporto bellissimo e romantico...tuttavia ho diversi motivi di stress, tra cui la scoperta recente di una malattia degenerativa che mi accompagnerà per tutta la vita...sto male e passo da momenti di gioia in cui penso di aver superato i miei problemi, a momenti di sconforto e malessere in cui ho paura che crolli tutto da un momento all'altro, ho paura di non uscirne, cosa posso fare...
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Dr. Alessandro Raggi Psicologo, Psicoterapeuta 483 13 31
gentile utente il "transfert"è un termine tecnico proprio dell'orientamento psicodinamico che descrive un fenomeno del tutto naturale, cioè lo spostamento di affetti e sentimenti verso un'altra persona, ma in quest'accezione è utilizzato per indicare i sentimenti del paziente verso il terapeuta. Per terapeuta però intendiamo psico-terapeuta.
Il transfert è comunque una cosa reale e non fittizia e i sentimenti ad esso associati sono sentimenti reali. In terapia psicodinamica, i sentimenti che il paziente riporta verso il terapeuta possono essere rivisitazioni di sentimenti e affetti provati per altre persone del suo passato.
Non c'è comunque un transfert (almeno della natura intesa in psicoterapia) nel suo caso verso il suo fisioterapista, ma presumibilmente ci sono dei sentimenti, per quanto a lei scomodi.
Il pensiero di questa malattia, per la quale mi spiace davvero, è possibile che le stia facendo amplificare anche le altre preoccupazioni, da quì la paura che "tutto possa crollare".
La saluto con molta cordialità