Ansia panico

Salve dottori,
Intanto complimenti per il sito.
Vorrei porvi qualche domanda iniziando raccontandoVi la mia storia in breve.
Sono un ragazzo di quasi 26 anni e circa sei anni fa ho cominciato a lavorare come croupier presso la costa crociere e li ebbi il primo attacco di panico, mi sentivo il cuore in gola, non riuscivo a deglutire, insomma le classiche cose, decisi allora di sbarcare dopo solo due mesi di contratto e, dato il susseguirsi di altri attacchi, consultare subito uno psicologo.
Iniziai un'analisi che nel giro di sei mesi circa, aiutata da uno psichiatra che mi prescrisse dropaxin e xanax, portò ad ottimi risultati: MI SENTIVO GUARITO.
L'ansia non se ne andò mai del tutto ma con l'aiuto delle gocce facevo una vita più che soddisfacente.
Nelle ultime settimane , a distanza di poco più di 5 anni, l'ansia torna con un senso di derealizzazione fomentata da pensieri/paure/flash di farmi del male o fare del male alle persone care, cosa che non farei mai e poi mai!! Mi viene da vomitare soltanto al pensiero!!


Cosa mi sta succedendo??
Perché è ritornata l'ansia sotto questa forma??
Posso guarire??
Cosa devo fare per guarire??

Sperando in una vostra risposta al più presto Vi auguro una buona serata.

Distinti Saluti
[#1]
Dr.ssa Paola Scalco Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 4.3k 101 45
Gentile Utente,
i pensieri intrusivi e disturbanti di cui racconta sono tipicamente presenti in alcuni disturbi di tipo ansioso.
Nel corso della terapia effettuata tempo fa le sono stati dati suggerimenti ed indicazioni su cosa fare quando l'ansia giunge a compromettere la serenità delle sue giornate?
Di che tipo di terapia si è trattato? Quanto è durata?
In queste ultime settimane le è accaduto qualcosa di particolare che, secondo Lei, possa aver riacutizzato tale sintomatologia?
Ha pensato all'opportunità di ricontattare chi l'aveva seguita in passato?


Saluti.

Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
https://whatsapp.com/channel/0029Va982SIIN9ipi00hwO2i

[#2]
dopo
Utente
Utente
Gent.ma Dott.ssa,
Intanto la vorrei ringraziare per la prontezza nel rispondere.

La terapia che intrapresi non so bene che terapia fosse. So per certo che non fu di tipo cognitivo comportamentale perché non ricordo suggerimenti sul come comportarmi durante gli attacchi di panico se non quello di prendere le gocce di xanax per placare il tutto.

Nelle ultime settimane ho avuto il solito stress che avevo prima, forse amplificato dal fatto che non ho più un bel rapporto con mia madre , la quale ha avuto delle discussioni poco piacevoli con la ragazza che sta al mio fianco da un anno e con la quale convivo da dieci mesi circa.
È cambiato anche il fatto che per questa "lite" abitiamo a casa di suo padre da circa 5 mesi che si trova a 30 km da Palermo .
Suo padre è sempre (o quasi) nervoso a causa del lavoro e del tradimento subito dalla ex Moglie cinque anni fa. Mi vuole bene ma spesso ha un modo di scherzare con me che mi fa sentire un buono a nulla.
È cambiato che per la prima volta ho davvero problemi economici e che non credo di poter realizzare i miei sogni nel cassetto.
Insomma un bel po' di cose a mio sfavore!

Ho ricontattato lo psicologo il quale mi ospitò per una "chiacchierata" poco soddisfacente per me.
Stamattina l'ho ricontattato e mi aspetta domani per una nuova chiacchierata, questa volta però in compagnia della mia ragazza( e sinceramente non capisco perché ).

Aggiungo che negli ultimi sei mesi circa ho preso i farmaci un po' quando capitava non rispettando le dosi giornaliere perché non ne sentivo tanto il bisogno. Ed ho contattato anche lo psichiatra che me li prescrisse che mi aspetta giovedì mattina.

Attendendo una sua risposta le invio i miei più cordiali saluti.

[#3]
Dr.ssa Paola Scalco Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 4.3k 101 45
La situazione non è quindi delle più tranquille dal punto di vista emotivo.
Ha sicuramente fatto bene ad attivarsi e cercare concretamente di correre ai ripari, fissando gli appuntamenti con i due specialisti che la seguirono.
Come già saprà, la terapia farmacologica va seguita scrupolosamente perché sia efficace, senza far di testa propria, ma sono certa che da questo punto di vista ci penserà lo psichiatra giovedì a darle una "tiratina d'orecchie"...
Per quanto concerne lo psicologo, mi auguro non si tratti davvero solo di una chiacchierata, ma che, dopo una valutazione della situazione attuale, riusciate ad impostare un percorso che le possa veramente essere d'aiuto.

Cordialmente,

[#4]
Dr.ssa Serena Rizzo Psicologo 202 9
Caro Utente,
può accadere che l'ansia si riproponga,a distanza di tempo,come risposta a situazioni particolari,come cambiamenti o eventi che non riusciamo a gestire come vorremmo.
Di solito quando si è già intrapreso un percorso psicoterapico, al ripresentarsi del problema il paziente, pur avendo un primo momento di smarrimento, poco dopo adotta quelle strategie e risorse personali emerse attraverso il periodo di psicoterapia.
Ne parli con lo psicologo che l'ha seguita,tenendo presente che, affinchè la psicoterapia abbia effetto,è fondamentale l'aver instaurato con il proprio terapeuta un rapporto di massima fiducia.
La saluto cordialmente,
Dott.ssa Serena Rizzo,
www.psicoterapiacognitivacampania.it
www.psicologiabenevento.it

Dr.ssa serena rizzo

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