Essere un giovane nel 2012

Ho l'età di un giovane e non so più cosa fare. Non ho un lavoro e nulla che mi possa risvegliare, I giorni trascorrono come se fossero solo dei numeri e mi accorgo solo che il tempo passa. Ci hanno rubato un futuro e nessuno ci può dare una speranza, nemmeno chi lo fa di professione. Non mi voglio suicidare ma qual'è la soluzione in un Paese allo sbando, dove i giovani si rendono conto dell'illlusione solo affacciandosi alla necessità del lavoro, all'indipendenza, a un futuro e a una famiglia da costruirsi? Questa è davvero la società in cui vogliamo vivere in cui si deve lavorare, produrre e consumare senza più dar spazio alle emozioni, ai rapporti che si deteriorano? La famiglia si sta disgregando sempre più, i giovani prendono a calci il cervello per non soffrire e i genitori sono afflitti da un senso di impotenza. Questa sensazione si è diffusa tra gli italiani come se stessero subendo un'operazione chirurgica con l'asportazione dell'anima sotto anestesia. Non sono un pessimista nè uno scrittore, sono il fallimento che la vecchia generazione ha voluto che ci fosse in questo paese. E non venitemi a dire che c'è qualche speranza perchè si alimenterebbe solo l'illusione di scampare a una tragedia annunciata che corrisponde ad un periodo (non so di che durata) di profonda crisi sia interiore che esteriore. So solo che in un tempo come il nostro bisogna solo vivere senza preoccuparsi troppo del futuro visto che è incerto e nessun essere umano sa come sarà. Quanti ragazzi non avranno la forza di andare avanti? I ragazzi si sentono impotenti, non sanno cosa fare perchè i nostri genitori ci hanno cresciuto con la promessa di un lavoro che questa classe dirigente non ha saputo garantire. Stiamo assistendo ad una regressione dal punto di vista antropologico e non si potrà tornare indietro, Se qualcuno prefigura scenari apocalittici si sbaglia di grosso perchè per me la fine del mondo coincide con la fine dell'uomo che si è già avviata. Voi vi starete chiedendo perchè non ho chiesto solo ciò di cui ho bisogno e perchè mai pongo un problema come questo. Ebbene penso che di consulti così ve ne pervengono a migliaia e per quanto possano essere richiesti la soluzione è sempre molto lontana dalle parole e perciò sarei curioso di come si può risolvere il problema di un giovane come tanti nel 2012. Vi ringrazio anticipatamente.
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Dr.ssa Laura Mirona Psicologo, Psicoterapeuta 626 6 1
Gentile utente,

vediamo se ho capito bene. Lei vorrebbe sapere cosa un giovane può fare in Italia per sopravvivere alla crisi? Bè non è proprio un tema di psicologia, ma provo a risponderle ugualmente, magari non in veste di psicologo, ma di cittadino e giovane italiana

Ci sono molte cose che si possono fare. Certo la crisi e tutto ciò che ne consegue fa rabbia a tutti, anche a chi un lavoro ce l'ha, ma scoraggiarsi e parlare negativamente non giova. Le soluzioni sono di rimboccarsi le maniche e creare un lavoro da soli. Non so quali competenze abbia lei o cosa le piacerebbe fare nella vita, ma molti giovani si associano tra loro, si affidano a fondi regionali ecc, e non perdono di vista l'obiettivo.
L'alternativa sarebbe emigrare fuori Italia, ma pensa che sarebbe meglio?

Dr.ssa Laura Mirona

dottoressa@lauramirona.it
www.lauramirona.it

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dopo
Utente
Utente
Ero iscritto all'università e facevo giurisprudenza ma l'ho abbandonata perchè non ho voluto spendere soldi e sacrifici per una formazione che non mi posso permettere perchè anche le università sono delle caste. Nel frattempo per circa 6 anni ho fatto concorsi in diverse forze di polizia e due volte sono arrivato alla fine e non mi hanno preso perchè non ero raccomandato( ecco perchè la corruzione la fa da padrona). Ho studiato duramente senza ottenere nulla con soldi spesi per spostarmi perchè tali concorsi durano circa 8 mesi. Alla fine mi ritrovo ad avere 25 anni e fallito. Nella vita mi piacerebbe fare il regista ma so che è praticamente un sogno. E' come se lo avessi voluto fare da sempre e questa passione è innata. Non so cosa fare e sto pensanso di fuggirmene lontano senza sapere se sarà meglio o peggio.Vorrei studiare per questo anche lavorando perchè non mi interessa il successo ma fare ciò che vorrei, raccontare la vita con dei fotogrammi, raccontare le persone. In questo periodo non sto uscendo affatto. E' come se mi fossi chiuso in me perchè provo e non so il perchè. non navigo nei soldi ed è per questo che mi devo dare da fare ma come se di possibilità non ne ho. Non cerco alibi ma la soluzione per quanto mi scervelli non la trovo. C'è una ragazza che voleva uscire con me e invece ho preferito non uscirci perchè senza un lavoro io non posso offrire nulla a nessuno e, forse, è per questo che mi sono chiuso. La ringrazio per la risposta
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Dr.ssa Elisabetta Molteni Psicologo, Psicoterapeuta 112 3 4
Gentile utente, l’odierna situazione sociale che lei descrive, senza dubbio fa scaturire sensazioni di rabbia, dolore, impotenza, a maggior ragione in un giovane che sogna un futuro indipendente e invece si trova costretto senza un lavoro. Sono d’accordo con lei sulla crisi sia esteriore, sia interiore, crisi dei valori. Ma le domando, come spunto di riflessione se vorrà pensarci, Lei personalmente come affronta questa crisi? Mette in atto qualcosa per darsi da fare e andare avanti, cercare un lavoro? Come suggerisce la collega, ha degli interessi o comunque qualcosa che le piace fare e su cui quindi investire? Ha delle relazioni che La supportano? Cordialmente

Dr.ssa Elisabetta Molteni
Psicologa Psicoterapeuta - In studio e Online
www.elisabettamolteni.it

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