Sono troppo gelosa

Buongiorno,

sono fidanzata da quasi due anni con un ragazzo di cui sono profondamente innamorata e che a sua volta mi ama. Il problema è che, a causa della mia fortissima gelosia, sto rischiando di compromettere il nostro rapporto. Il punto è che io vorrei che condividesse ogni cosa sempre e solo con me. Vorrei non avesse nemmeno l'esigenza di vedere, sentire o uscire con gli amici perché, ogni volta che succede, io mi sento profondamente ferita, esclusa, offesa, come se mi avesse volutamente escluso dalla sua vita. Perchè?
Io so che i suoi amici sono per lui importanti e non voglio rovinare tutto.

Grazie
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Attivo dal 2010 al 2016
Psicologo, Psicoterapeuta
Gentile ragazza, il problema non è se lei "pensa" queste cose o "prova" queste emozioni; questo non pregiudica un rapporto. Quello che può esasperare un partner è il fatto che questi pensieri e queste emozioni si traducano effettivamente in richieste inappropriate (ad esempio, pretendere di controllare il cellulare, la mail, il profilo FB, o che il partner ci informi di ogni minimo spostamento, come se fosse un sorvegliato speciale!).

Cosa teme? Qual è la cosa peggiore che immagina potrebbe accadere se il suo ragazzo non condividesse con lei ogni aspetto della sua vita? Cosa prova quando immagina che il suo ragazzo abbia una vita OLTRE lei?
[#2]
dopo
Attivo dal 2012 al 2012
Ex utente
Il fatto che non condivida ogni cosa con me mi porta a pensare di non essere abbastanza importante per lui. Credo soprattutto di temere che, vivendo esperienze solo sue (anche una semplice chiacchierata con un amico), possa rendersi conto che in realtà io non sono poi così indispensabile. Perché se fossi davvero indispensabile, non avrebbe nemmeno l'esigenza di frequentare o sentire i suoi amici. Vorrei che gli bastasse la mia presenza.
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Attivo dal 2010 al 2016
Psicologo, Psicoterapeuta
>>Credo soprattutto di temere che, vivendo esperienze solo sue (anche una semplice chiacchierata con un amico), possa rendersi conto che in realtà io non sono poi così indispensabile

Gentile ragazza, preferirebbe stare con un ragazzo che sceglie liberamente di stare con lei, perchè con lei sta bene, o che è costretto a stare con lei, perchè senza di lei sta male?

>>Perché se fossi davvero indispensabile, non avrebbe nemmeno l'esigenza di frequentare o sentire i suoi amici.

Forse perchè lei non è "indispensabile". E forse perchè non sta in questo l'importanza del vostro rapporto.

E' come se un giorno lei avesse un figlio, e pensasse: "Se per lui sono importante, devo essere indispensabile. E quindi non deve avere nè amici nè una ragazza, perchè deve bastargli la mia presenza".

Cosa preferisce, pensare di dover essere indispensabile o stare col suo ragazzo?
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Dr.ssa Maria Luisa Abbinante Psicologo, Psicoterapeuta 56 1
Gentile ragazza,
questa forte insicurezza di cui ci parla quando è incominciata? é la prima volta che le capita o era presente anche nei precedenti rapporti affettivi?
Inutile scriverle o cercare di convincerla che se il suo ragazzo sta con lei è perchè evidentemente ci vuole stare....... altrimenti sarebbe già andato verso altri porti.
A mio avviso ciò che è indispensabile comprendere è cosa sta dietro questa insicurezza di cui ci scrive e cosa la faccia soffrire in questo momento.
Cordialità

Dr.ssa Maria Luisa Abbinante
Psicologa Psicoterapeuta
www.psico-milano.org

[#5]
dopo
Attivo dal 2012 al 2012
Ex utente
La ringrazio per l'attenta risposta.

Il suo esempio mi ha fatto riflettere. In effetti, se penso ad un figlio, trovo assurda la pretesa di vietargli di avere amicizie o una fidanzata. Penso, al contrario, che sarei contenta se lui si sentisse realizzato, anche sul piano delle relazioni e degli affetti.

Però, nel caso del rapporto di coppia, mi viene automatico credere che tutto quello che il mio fidanzato dà agli amici (in termini di affetto, energie, risate, pensieri ecc), lo sottragga a me. Quindi vivo le sue uscite come un torto, un'offesa, nei miei confronti. Se lui esce, io penso "ecco, ha scelto loro al posto mio. è stanco di me e ha l'esigenza di vedere altre persone".
[#6]
dopo
Attivo dal 2012 al 2012
Ex utente
Nella precedente relazione (terminata per mio volere) il problema non esisteva, perché la persona con cui stavo non aveva nessuna amicizia significativa quindi non rinunciava mai a me per uscire o vedere gli amici. Io venivo prima di tutto ed era assolutamente normale trascorrere insieme ogni momento libero...
Il mio compagno attuale, invece, in questo è molto diverso perché ha delle amicizie di vecchia data a cui tiene molto.
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Attivo dal 2010 al 2016
Psicologo, Psicoterapeuta
>>Però, nel caso del rapporto di coppia, mi viene automatico credere che tutto quello che il mio fidanzato dà agli amici (in termini di affetto, energie, risate, pensieri ecc), lo sottragga a me

Rimanendo in esempio, questo varrebbe anche per un figlio. E questo se pensa che l'affetto, l'amore etc. sono una sorta di "quantità stabilita", per cui ognuno di noi ne ha un certo tot da distribuire equamente tra gli altri.

E quando nasce un secondo figlio l'amore di un genitore si divide a metà, o si moltiplica per due?

>>Se lui esce, io penso "ecco, ha scelto loro al posto mio. è stanco di me e ha l'esigenza di vedere altre persone"

Gentile ragazza, il problema non è quello che le viene in mente. Ognuno di noi ha la mente attraversata dalla più assurda accozzaglia di pensieri strampalati e bislacchi, di pretese irragionevoli, di idee stravaganti.

Il problema è quello che lei se ne fa, di questi pensieri. Ovvero, se lascia che condizionino le sue scelte ed i suoi comportamenti o se si limita a prendere atto che forse le piacerebbe avere un uomo che dedichi giorno e notte ogni pensiero a lei... ma quello si chiama stalking, e forse può essere sufficiente avere un ragazzo, che magari ci dimostra in molti modi il suo amore, e che può vivere il suo sentimento soltanto in libertà.

Le pretese irrazionali uccidono l'amore, e se lei tira troppo il guinzaglio rischia davvero che in questo tira e molla la fune si rompa, e lei perda ogni presa sul suo ragazzo.
[#8]
dopo
Attivo dal 2012 al 2012
Ex utente
Mi rendo conto che lei hai ragione.

E mi rendo conto anche del fatto che certe mie pretese sono esagerate e rischiano di compromettere davvero una storia a cui tengo molto.

Però, è anche vero che io non posso fingere di non essere gelosa o far finta di essere felice se il mio compagno si dedica ad altro. Anzi, spesso succede che io avverta una sorta di "desiderio di punirlo" per avermi trascurato e quindi gli tengo il muso oppure evito apposta di chiedergli come sia andata la sua serata. Anche se poi mi sento in colpa perché mi accorgo di aver avuto una reazione esagerata... Come posso provare a trovare un equilibrio?
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Dr.ssa Maria Luisa Abbinante Psicologo, Psicoterapeuta 56 1
< Credo soprattutto di temere che, vivendo esperienze solo sue (anche una semplice chiacchierata con un amico), possa rendersi conto che in realtà io non sono poi così indispensabile.>

Da quello che scrive credo che questa sua gelosia nasconda un problema di insicurezza e bassa stima di sè.

Potrei stare qui a cercare di convincerla razionalmente con 1000 + 1 motivi dell'assoluta buona fede del suo partner, del fatto che uscendo con gli amici non sottragga nulla a lei, che il suo comportamento sia assolutamente lecito e che per questo dovrebbe un pò mollare la presa........... E

Sono altrettanto sicura che lei comprenderebbe perfettamente tutti i 1000 + 1 motivi e probabilmente razionalmente li condividerebbe............. MA

sono sicura che questo non la farebbe sentire meglio!

il suo malessere, che non è razionale ma di natura emotiva, può essere compreso e affrontato solo alla luce di quella che è la sua storia di vita, alla luce del suo modo personale e irripetibile di stare nel mondo.

Per questo le suggerisco di cercare di comprendere ed affrontare (seguendo la strada che riterrà + opportuna) le ragioni della sua insicurezza......... continuando in questo modo rischia di rovinare questo rapporto d'amore
[#10]
Dr.ssa Valentina Sciubba Psicologo, Psicoterapeuta 1.6k 38 9
gentile utente,
forse bisognerebe parlare anche di forte possessività da parte sua. In tal caso sarebbe opportuno indagare da dove origina questa sua possessività che probabilmente si radica nel passato.
Elaborando e superando i fattori all'origine, diminuirebbero i sintomi che la preoccupano e la disturbano.
Per fare questo le consiglio di consultare uno psicoterapeuta.
Cordiali saluti

Valentina Sciubba Psicologa
www.valentinasciubba.it Servizi on line
Breve Strategica-Gestalt-Seduta Singola
Disturbi psicologici e mente-corpo

[#11]
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Gentile Ragazza.
Alle indicazioni dei colleghi, le allego una lettura

https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1894-gelosia-sana-o-patologica.html

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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Dr.ssa Laura Mirona Psicologo, Psicoterapeuta 627 6 1
Gentile ragazza,

tutti vorremmo sempre avere tutta per noi la persona amata. Senza terzi, senza amicizie intorno, senza nulla, chiusi in una bolla. E poi? Le piacerebbe alla lunga stare in una bolla di vetro chiusa sola con una persona? Non pensa che alla lunga vi potreste "annoiare" l'uno dell'altra? Ci pensi bene e immagini la sua relazione così come la vorrebbe lei, esclusiva. I rischi sono tanti.
E' chiaro che lei non deve nascondere la sua gelosia, sarebbe impossibile fingere per lungo tempo, ma dovrebbe fare un lavoro su se stessa che l'aiuti a frenare la gelosia, controllarla. Fatto ciò tutto diverrà più gestibile e anche la sua paura di perderlo sarà controllata.
Consiglio per fare questo percorso la supervisione di uno psicoterapeuta.

Dr.ssa Laura Mirona

dottoressa@lauramirona.it
www.lauramirona.it

[#13]
Attivo dal 2010 al 2016
Psicologo, Psicoterapeuta
>>Anzi, spesso succede che io avverta una sorta di "desiderio di punirlo" per avermi trascurato e quindi gli tengo il muso oppure evito apposta di chiedergli come sia andata la sua serata.

E cosa accade dopo? Qual è la reazione del suo ragazzo a questi suoi comportamenti offesi e di punizione?
[#14]
dopo
Attivo dal 2012 al 2012
Ex utente
La sua reazione è cambiata nel tempo... All'inizio si arrabbiava perché non capiva come io potessi sentirmi non amata (o amata di meno) se usciva con i suoi amici. Ne abbiamo parlato e discusso a lungo.

Di recente, complice il fatto che il nuovo lavoro gli lascia davvero pochissimo tempo libero, sembra quasi che le mie reazioni passate lo facciano sentire in colpa ogni volta che avverte il desiderio di accettare le proposte dei suoi amici. E mi dispiace. Ho l'impressione che, forse senza esserne del tutto consapevole, lui già si senta "in difetto" per avere davvero pochi spazi per noi e che quindi rinunci alle uscite con loro per non togliere ulteriore tempo al rapporto di coppia.

è faticoso ammetterlo, ma credo che il suo equilibrio (quello che in passato ha sempre avuto e che a causa del lavoro inizia a vacillare) dipendesse anche da quelle amicizie e da quelle uscite che a me tanto allarmano e infastidiscono. E questo conferma e mi riporta alla convinzione iniziale, cioè: non sono abbastanza importante per lui.
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Attivo dal 2010 al 2016
Psicologo, Psicoterapeuta
>>All'inizio si arrabbiava perché non capiva come io potessi sentirmi non amata (o amata di meno) se usciva con i suoi amici

E' una reazione comprensibile. Se le va, le propongo un punto di vista un pò diverso, che provi a tener distinti "i fatti" dalle "interpretazioni".

I fatti: il suo ragazzo frequenta degli amici. Le interpretazioni: "Allora non mi ama abbastanza". Sono pensieri diversi: uno descrive quello che accade, l'altro vi cerca un significato.

Ora, se lei chiede a più persone di descrivere "i fatti", probabilmente le descrizioni (se sono tali) potranno essere simili per alcuni o molti aspetti. Ma le interpretazioni probabilmente no: sono estremamente soggettive, personali, e dipendono da come siamo abituati a spiegare gli eventi ed i comportamenti nostri e degli altri.

Quindi, la vostra divergenza potrebbe dipendere da questo: osservate lo stesso "fatto" ma ne date interpretazioni diverse.

La domanda che le pongo è: l'interpretazione che ne da lei, indipendentemente da quanto sia convinta che sia vero, le conviene? La fa viver meglio? Le risolve problemi? Ha prove che sia effettivamente così?

>> sembra quasi che le mie reazioni passate lo facciano sentire in colpa ogni volta che avverte il desiderio di accettare le proposte dei suoi amici

E sentirsi "sbagliato" ogni volta che nutre un desiderio che sente come legittimo. Piano piano, questo potrebbe logorare il vostro rapporto, che potrebbe diventare fonte di stress e disagio più che di amore, accettazione e conforto.

>>Ho l'impressione che, forse senza esserne del tutto consapevole, lui già si senta "in difetto" per avere davvero pochi spazi per noi e che quindi rinunci alle uscite con loro per non togliere ulteriore tempo al rapporto di coppia

E' possibile. Oppure, molto più semplicemente, è stato punito sistematicamente dal suo comportamento ogni volta che è uscito con i suoi amici. E quindi si sente male non perchè si senta in colpa, o perchè pensi questo o quello, ma semplicemente perchè ogni volta che lo ha fatto le conseguenze sono state una bella punizione.

Il problema delle punizioni è che non funzionano come spereremmo noi: nella maggior parte dei casi, chi viene punito impara non a modificare il suo comportamento, ma ad evitare la situazione o la persona da cui riceve la punizione. Magari non subito, ma nel tempo sì...

>>credo che il suo equilibrio (quello che in passato ha sempre avuto e che a causa del lavoro inizia a vacillare) dipendesse anche da quelle amicizie e da quelle uscite che a me tanto allarmano e infastidiscono

Come quello della maggior parte delle persone. Il problema è pretendere che l'equilibrio del suo ragazzo dipenda da lei; in altre parole, il problema è che lei dà troppo credito all'idea secondo cui per amare davvero qualcuno non si deve sentire il bisogno di avere altri rapporti (di amicizia, familiari, etc.). Forse questo varrà per lei, ma non certo per il suo ragazzo, che sta soltanto subendo una serie di punizioni che, presto o tardi, potrebbero insegnargli non tanto a guardare solo lei, ma a sentire l'impulso a scappare da questo cappio così stretto.
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Dr.ssa Maria Luisa Abbinante Psicologo, Psicoterapeuta 56 1
Sicuramente il fatto di lavorare se prima non lo faceva o se ha cambiato lavoro ha cambiato gli equilibri. Ma questo vale per tutti e non solo per il suo ragazzo!

Il fatto che ora stia più attento a stare con lei piuttosto che con gli amici quando sa che x lei era un problema già prima che ci fosse il lavoro dovrebbe tranquillizzarla sulle sue priorità...... Che non mi sembrano essere gli amici a questo punto.

Penso che questa sua paura sia solo sua e, da quello che scrive, sia poco riconducibile al suo ragazzo...... Perché non cerca di capire meglio cosa c'è dietro la sua paura? Si rivolga ad uno specialista psicologo psicoterapeuta x comprendere meglio il suo malessere e superarlo....... X evitare che questo le provochi inutili sofferenze nel suo rapporto d'amore e maggiore soddisfazione
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dopo
Attivo dal 2012 al 2012
Ex utente
Dr. Calì,

la ringrazio moltissimo per le risposte attente e per gli spunti di riflessione che mi ha fornito. Sono stati davvero utili.
Spero, con il tempo, di riuscire a interiorizzare del tutto le sue parole e a farle mie, per vivere più serenamente con me stessa e con il mio compagno.

Grazie!
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Attivo dal 2010 al 2016
Psicologo, Psicoterapeuta
Grazie a lei per essere stata disponibile a mettere in discussione aspetti così importanti del suo rapporto di coppia con noi!

Cordialmente