Conflitto interiore

Buongiorno,
Ho 30 anni e, dopo una convivenza di 2, quattro mesi fa ho sposato il mio uomo, che di anni ne ha 33.
Ci amiamo molto e la nostra sintonia è enorme, eppure quando facciamo l'amore non riesco a lasciarmi andare completamente. Non sono mai stata sessualmente inibita e con i miei amanti passati sono sempre stata molto aperta, ma con mio marito è diverso: non riesco ad esprimermi appieno perché vivo una specie di conflitto interiore che vede opporsi l'immagine della brava moglie e della futura madre a quella di donna disinibita che vive la sua sessualità in maniera appagante e disinvolta. Razionalmente so di poter essere entrambe le cose, eppure tra le lenzuola qualcosa mi blocca. Fisicamente sono appagata, ma non lo sono altrettanto dal punto di vista mentale. Mi fa rabbia non potermi dare a mio marito in tutti i modi che conosco, stimolarlo come so di saper fare e come ho già fatto con altri uomini prima di lui. C'è un modo per uscire da questo circolo vizioso?
Grazie e buona giornata,

F.
[#1]
Dr. Luca Martis Psicologo, Psicoterapeuta 153 4

Gentile F.,

mi sembra di capire che il rapporto con Suo Marito sia motivo di preoccupazione.

Effettivamente la sua riflessione, che considero particolarmente congrua evidenzia, in maniera costante e precisa, il fatto che le sue aspettative ed i suoi desideri non corrispondano completamente alla realtà che ha scelto di vivere.

Sicuramente, un percorso psicologico può aiutarla nel dissipare tale condizione.

Cordialità,

Dr. Luca Martis



[#2]
Dr.ssa Valentina Sciubba Psicologo, Psicoterapeuta 1.6k 38 9
Gentile utente,
è ovvio che la dimensione matrimoniale, e la prospettiva futura di essere genitori comporta dei seri impegni, Tuttavia forse deve o dovreste lasciare più spazio anche alla dimensiione "gioco" che non è del tutto abbandonata nella vita adulta ed ha evidentemente una sua funzione equilibratrice, fatte salve ovviamente le scrupolose norme di igiene che in questo come in altri campi è bene osservare.
Uno psicologo, come dice il collega, può probabilmente aiutarla a chiarire questo e altri aspetti del vostro rapporto.

Cordiali saluti

Valentina Sciubba Psicologa
www.valentinasciubba.it Servizi on line
Breve Strategica-Gestalt-Seduta Singola
Disturbi psicologici e mente-corpo

[#3]
Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Cara F.,

non mi è charo se la sua difficoltà è sorta dopo il matrimonio o anche prima, quando avete deciso di sposarvi.
E' cambiato tutto dopo la cerimonia?

La situazione che vive potrebbe essere influenzata dal modello femminile materno che ha interiorizzato: cosa ci può dire di sua madre?
In famiglia vigevano rigidi principi morali?
I suoi genitori potebbero averle trasmesso una visione negativa della sessualità e/o delle donne che la vivono liberamente?

Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it

[#4]
dopo
Utente
Utente
Gentile Dott.ssa Massaro,

Direi che il processo è stato graduale e che mi sono un po' irrigidita man mano che il matrimonio si avvicinava, per arrivare al suo apice ora. Ne ho parlato apertamente con mio marito, che mi ha più volte rassicurata e invitata a non inibirmi e a far "incontrare" le due facce della mia personalità, quella di moglie amorevole e quella più "donna". A volte ci riesco, più spesso mi lascio intrappolare dalla "morale comune".
Mia madre, pur essendo ancora giovane, è piuttosto tradizionalista e non ha mai visto di buon occhio i miei comportamenti a suo avviso un po' troppo "liberi". Non ho mai dato troppo peso alla cosa, proseguendo per la mia strada e secondo i miei desideri, ma spesso mi sono sentita giudicata da lei. Se avessi dovuto vivere secondo i suoi desideri, avrei avuto un unico uomo per tutta la vita, seguendo il suo esempio. Non ho mai voluto uniformarmi a questo pensiero e ho sempre seguito l'istinto. Non capisco perché non riesco ad essere me stessa proprio ora che lo vorrei ancora di più...
[#5]
Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Dalla sua prospettiva di figlia direbbe che sua madre si è identificata completamente (o quasi) in questo ruolo e che i suoi sono stati più due genitori che una coppia, o li ha visti relazionarsi integrando i due aspetti del proprio ruolo in famiglia?
[#6]
dopo
Utente
Utente
Se penso ai miei genitori, vedo pochissimi gesti d'affetto scambiati davanti a noi figlie. Sono sposati da molti anni e sono una coppia molto solida, ma anche molto riservata e pudica. Ho spesso rimproverato mia madre di essere troppo moglie e madre e troppo poco donna, di dare troppo a noi e troppo poco a lei. Per stimolarla a valorizzarsi le ho più volte regalato profumi e cosmetici, le ho riservato piccole attenzioni per indurla a coccolarsi e a recuperare la sua dimensione femminile troppo spesso dimenticata. Per quanto mi riguarda non ho questo genere di problema, mi sento donna a tutti gli effetti e mi piace prendermi cura di me. Inconsciamente, però, probabilmente ho lei come riferimento e in qualche modo mi censuro nei momenti di intimità...
[#7]
Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
E' normale che l'esempio di sua mamma la condizioni, perchè nel bene o nel male è il suo modello, con il quale è cresciuta e che ha cercato anche di far cambiare per migliorarlo proprio in aspetti legati all'attuale ambito delle sue difficoltà (mantenere la femminilità pur essendo moglie e madre) come se non potesse permettersi di discostarsene più di tanto.

Il suo problema potrebbe nascere proprio da qui: si tratta solo di un'ipotesi, e le suggerisco di approfondire il tema di persona con uno psicologo della sua zona per verificarla e lavorare per affrancarsi dai limiti del modello materno perchè non influiscano negativamente sul suo matrimonio.
[#8]
dopo
Utente
Utente
Grazie mille per i suoi consigli, cercherò un professionista della mia zona con cui scambiare quattro chiacchiere ;)
[#9]
Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Benissimo, lo faccia e se vuole ci aggiorni.

Un caro saluto,