Superare un aborto

Gentile dott,
la mia esperienza negativa comincia quest'estate con un aborto spontaneo di poche settimane.Tornata a casa mi sono rimessa subito al lavoro nonostante avessi una brutta carenza di ferro (conseguenza di emorragia, raschiamento ecc) che mi faceva sentire spesso stanca. Ho eseguito anche tante analisi,esami, visite per cercare la causa del mio aborto ma fino ad oggi non ho nulla di veramente certo. Ad oggi mi rendo conto che la mia priorità è solo di capire questa benedetta causa per poter avere una prossima sperata gravidanza serena.Il mio malessere dipende dal fatto che ripenso in continuazione a quella brutta esperienza, ci sono periodi che ogni notte sogno di essere incinta o di avere un bimbo appena nato (non si tratta mai di incubi, il brutto è quando mi sveglio e capisco che non era reale...). Molto spesso sono distratta, mi rendo conto inoltre che la mia capacità di memoria è cambiata,prima non mi sfuggiva nulla (parlo soprattutto per il mio lavoro di contabile) mentre ora faccio fatica a ricordare anche cose importanti, devo scrivermi tutto quello che devo fare il giorno dopo per evitare di scordarlo e avere problemi al lavoro. Ho spesso voglia di non fare niente, inoltre prima non uscivo mai di casa senza un velo di trucco e ora non mi curo più come prima, rispetto la pulizia, quello si,ma non il mio aspetto, comincio a preferire le tute, che prima non indossavo nemmeno a casa, non metto più i tacchi, non compro più borse, trucchi nuovi. Dopo l'aborto ho avuto una serie di problemi fisici,oltre all'anemia e un'infezione derivante dall'aborto, mi è venuta sulla lingua un'ipertrofia delle papille che ancora ho...dopo aver girato dermatologi, orl che mi davano diagnosi sbagliate (poichè le cure non funzionavano) solo un medico molto anziano ed esperto mi ha detto che era dovuta a uno stato di ansia e che finchè non starò più calma non andranno mai via, che non esistono farmaci .Mi rendo conto che il mio è più uno sfogo che la ricerca di un consulto, ma vi chiedo da dove devo cominciare a trovare la forza di non pensarci più? Non c'è un giorno da 7 mesi ormai in cui non verso almeno una lacrima per quello che è successo,all'inizio pensavo che il tempo mi avrebbe aiutata ma ancora oggi mi sembra che sia successo ieri...che fare? Grazie per la vs attenzione
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Dr.ssa Paola Scalco Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 4.3k 101 45
Gentile Signora,
il suo compagno come ha vissuto l'accaduto?
Siete riusciti a parlarne, a confrontarvi sul vostro dolore e a supportarvi reciprocamente?
Come stanno andando ora, a distanza di mesi, le cose tra di voi?

Non ha pensato di rivolgersi di persona ad uno psicologo per un sostegno che l'aiuti a superare questo brutto periodo e a tornare a progettare il suo futuro?

La invito a prendere visione del seguente sito:
http://www.ciaolapo.it/
Credo potrà trovarvi importanti spunti di riflessione, poiché si tratta di un'associazione che si occupa nello specifico di tali tematiche.

Cari auguri.

Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
https://whatsapp.com/channel/0029Va982SIIN9ipi00hwO2i

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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Gentile Signora,
alle indicazioni della Collega le allego una possibile lettura, che spiega le dinamiche dell'aborto, che sia spontaneo o voluto .


http://www.valeriarandone.it/home/articoli/140-aborto-e-sessualita-sindrome-post-abortiva

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

[#3]
dopo
Attivo dal 2012 al 2015
Ex utente
Vi ringrazio per le solerti risposte.
Cara dott.Scalco, mio marito è stato certamente esemplare nel sostegno durante e dopo l'accaduto.Devo dire che è stato anche molto paziente per i problemi di distrazione e memoria che ho accennato perchè a dir la verità gestico parte di un'azienda che io e lui abbiamo messo su in piedi da pochi anni e naturalmente lui sapeva bene a cosa erano dovute le mie mancanze. Mi permetto di dire che non essendo stupida ho sempre intuito che per tante cose (anche non solo sul lavoro) non si arrabbiava volutamente.
La gravidanza è arrivata dopo un bel pò per cui anche lui ha vissuto quella gioia immensa seguita poi dal dolore della perdita però di sicuro non si è gettato nello sconforto come me, è ottimista sul fatto che potranno venire altri figli e una volta mi ha anche detto che se però non arriveranno pazienza. Ormai è da un pò che non ne parliamo più e non sa che io ci penso ancora e conoscendolo se glielo dicessi non la prenderebbe bene.La ringrazio per il sito che mi ha indicato e a dire il vero proprio tramite il sito medicitalia ho contattato una ragazza anche lei reduce da un aborto più o meno per le mie stesse cause e anche non conoscendola mi sono sentita libera di parlare con lei di tutti i miei disagi come pure ha fatto lei ed è nata una bella amicizia virtuale.La ringrazio di cuore se mi potrà dare altri consigli.
Cara dott.Randone, grazie anche a lei per l'interesse.Leggendo sul sito che mi ha postato devo dire che ho pianto a dirotto per tutto quello in cui mi sono riconosciuta, il senso di colpa soprattutto per non essere riuscita a proteggere mio figlio mi ha attanagliata e ancora oggi mi chiedo: se avessi fatto quell'altra cura? se fossi andata da quell'altro ginecologo?se fossi andata in un altro ospedale?
Grazie ancora per le vs risposte
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Dr.ssa Paola Scalco Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 4.3k 101 45
Penso che l'unico consiglio sensato, oltre che per Lei e per la relazione con suo marito anche per i bambini che potranno arrivare, sia quello di non trascurare questo malessere che perdura ormai da tempo e di rivolgersi ad uno psicologo che l'aiuti ad elaborare e superare (non dimenticare, ma riuscire ad andare oltre) quanto accaduto.

https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/600-aborto-e-depressione.html

Inutile arrovellarsi con tutti questi "se": se le cose fossero dovute andare diversamente, sarebbero andate diversamente, ma purtroppo così non è stato e nulla può cambiare il passato. Ora però ha ancora, almeno in parte, la possibilità di non compromettere il futuro. Sta a Lei rimboccarsi le maniche e trovare il modo più adeguato.

Se le può far piacere, ci tenga aggiornati su come si evolve la situazione.

Saluti.
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Gentile Signora,
mi dispiace di averla fatta piangere con il mio articolo, ma immagino bene cosa lei stia provando.

Lasci perdere le infinite domande che abitano la sua mente, noi mamme non siamo perfette, sbagliamo come tutti, ma siamo sempre troppo rigide con noi stesse.

Si perdoni, se le viene possibile e, soprattutto si faccia autare da uno psicologo, che potrà tenerla per mano, durante questo difficile e dolororo percorso di ripresa.