In piena crisi esistenziale

Buongiorno gentili dottori, vi scrivo perché da un anno ormai sono in una piena crisi esistenziale, che mi porta a un gran conflitto interiore e tanta sofferenza. Ho iniziato una terapia da una psicoterapeuta mesi fa e stanno venendo fuori tante cose che sapevo già, altre che avevo messo sotto lo zerbino e mi rendo conto di non saper vivere.Avverto, a 31 anni compiuti, la costante e sofferente sensazione di non riuscire ad essere normale, a vivere la mia vita facendo cose, lavorando...come fanno tutti.E' come se fossi ancora un'adolescente che cerca se stessa e non accetta il mondo là fuori e tutto ciò inizia a pesare. Ho un rapporto con la mia famiglia, mio padre in particolare, non sereno...ora lo è di più ma per anni lui ha ostacolato la mia crescita, mi ha fatto sentire la colpa di voler vivere le esperienze che si vivono in giovane età e mi sono bloccata all'età di 14 anni. da lì la mia vita è stata sempre uguale, sempre col costante senso di vergogna se volevo fare qualcosa (anche andare in palestra mi faceva sentire ridicola). I miei sono molto schematici e mia madre e nonna hanno sempre guardato gli altri come se fossero tutti più fortunati perché andavano in vacanza o avevano questo e quello (e a casa mia stavamo bene, quindi teoricamente potevamo fare anche noi quelle cose). Comunque, questo stato, unito al fatto che faccio un lavoro per cui non ho orari e posso lavorare da casa, mi fa sentire ancora in dinamiche poco adulte, non riesco a responsabilizzarmi e ultimamente tralascio anche la cura di me... Inoltre vivo una storia da 8 anni e ora credo di non voler stare piu neanche con lui, sono così stanca, non ho più le forze nè la voglia. Vorrei solo essere qualcun'altro e non farmi così schifo. Non riesco a pensare a me come a una persona un pò diversa, costruttiva, migliore perché avverto quella sensazione di disagio, di schifo verso di me e questo processo mentale mi fa impazzire.
So che sto già seguendo una terapia ma avevo bisogno di sfogarmi ancora...non vedo una soluzione, sarò così per sempre e non posso farci nulla!
Grazie
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
Gentile Utente,
che tipo di psicoterapia sta seguendo?
Orientamento, obiettivi? Su cosa state lavorando?

Come si trova con la sua curante? Sta ottenendo benefici?

Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it

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dopo
Utente
Utente
Gentile dottore, ho iniziato con una terapia cognitivo-comportamentale e mi stavo trovando anche bene ma poi ho dovuto interromperla per problemi con lo psicoterapeuta. Ora sono 6 mesi che sono in terapia da una psicanalista (freudiana) e dopo tante sedute passate a piangere ora stiamo ripercorrendo i miei problemi familiari, il rapporto con mio padre e questo nodo che ho allo stomaco e che mi blocca in tutti gli ambiti della mia vita. Con la dottoressa mi trovo bene, mi sento molto a mio agio e credo mi abbia fatto capire anche molte cose di me ma sento anche di avere bisogno di strumenti per uscire da questi processi mentali perché sono davvero bloccata e più "scopro" cose di me e più mi angoscio per me stessa e mi sento una sfigata...e mi chiudo in quella sensazione di inadeguatezza e di squallido, come se non meritassi nulla, come se questo dolore non finirà mai e finirò per morirci dentro
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
Gentile Signora,
se si sta trovando bene con la sua attuale curante è necessario che riporti in terapia quanto ha detto qui, la sua percezione di sentirsi bloccata e i suoi bisogni "sento anche di avere bisogno di strumenti per uscire da questi processi mentali di senire la necessità di strumenti per affrontare e gestire la sua situazione" per poter riflettere con lei anche su questi punti .

D'altra parte sei mesi sono pochi per apprezzare risultati per un tipo di percorso che di per sé prevederebbe tempi abbastanza lunghi.
Ha chiare le modalità dell'approccio terapeutico che sta seguendo?

Quali problemi ha riscontrato con il terapeuta precedente?
Cosa l'ha portata ad optare per un orientamento terapeutico differente?


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dopo
Utente
Utente
salve di nuovo. Domani ho una seduta con la psicanalista, le riporterò quanto espresso qui :)
Con il terapeuta precedente ci sono stati problemi seri nel senso che a un certo punto, e ho ancora gli sms, ha cercato di approfittare della sua posizione per scopi davvero poco professionali! Questa cosa mi ha fatto ulteriormente soffrire perché durante quel percorso avevamo evidenziato quanto io avessi problemi con le figure maschili in generale, anche perché, e questo non l'ho scritto nel mio intervento iniziale, nonostante gli 8 anni di relazione sono ancora vergine..proprio perché non riesco davvero a concepire l'idea del rapporto completo. E' una cosa che vedo come innaturale, come se mi sminuisse e mi facesse sentire sporca...
Domani parlerò con la mia psicanalista comunque. La ringrazio tanto per le sue risposte!
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Gentile Utente,
forse la brusca fine del pregresso rapporto terapeutico , ha lasciato tracce e diffidenza che a quanto pare si stanno ripercuotendo nel nuovo legame.

Dovrebbe discuterne con l'attuale analista, partecipargli i suoi disagi e necessità.
Ogni rallentamento in terapia, se ben elaborati, rappresentano poi occasioni di crescita

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it