Fine relazione e social network

Buongiorno, Dottori! Vi leggo spesso e ho trovato di grande aiuto le Vostre risposte ai vari quesiti, spesso è stata come l'apertura di un mondo, di punti di vista che da sola non mi si erano mostrati.
Ho 34 anni e da due mesi concluso la storia con un uomo che amo ancora; siamo stati insieme, tra alti e bassi, alcuni anni. Una storia purtroppo fatta di dipendenza da parte mia e di bugie e umiliazioni da parte sua. Me ne rendo conto, ho sbagliato a non troncarla subito.
Il motivo per cui vi scrivo è che avevo una pagina pubblica in un social network che utilizzavo per esprimere pensieri, sensazioni, molto spesso semplicemente immagini che come simboli rappresentassero i miei stati d'animo. Mi faceva bene, era a volte catartico, e mi era congeniale esprimermi così, era bello insomma. Ho chiuso questa pagina numerose volte, poiché l'uomo con cui periodicamente stavo la leggeva.
Ora che è finita non scrivo più e questo mi manca, insieme al fatto di essere letta da chi non ti conosce, e magari ha semplicemente piacere nel leggerti. Ho provato ad aprire una nuova pagina a lui sconosciuta, ma non era la stessa cosa, non mi sentivo me stessa, era una forzatura, non ero io. La mia ce l'ho, anche se non ci scrivo più, perché non voglio che lui sappia come sto, se soffro o sono serena, se mi manca e come sto affrontando la fine della nostra storia. Da Voi per favore vorrei sapere se è "giusto" che mi importi che mi legga o no, che sappia di me. Io realmente non intendo tornarci.
Grazie a tutti e chiedo scusa se mi son dilungata, volevo che il quesito risultasse chiaro, come ciò che sento e che mi spinge a cercarVi. Buona giornata. Un cordiale saluto.
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Dr.ssa Silvia Rotondi Psicologo, Psicoterapeuta 117 6
Gentilissima Utente,
La ringrazio per i complimeti che fa ai professionisti di questo sito, di cui sempre più spesso mi capita di verificarne l' utilità sia per Voi utenti, che per noi stessi professionisti.

Lei chiede se "è "giusto" che mi importi che mi legga o no" ;
personalmente credo che non sia necessario siglare i nostri comportamenti in categorie giusto o sbagliato, quel che importa è il suo sentire in questo momento.
Sembra che per lei per un periodo è stato un bene ,che lui non sapesse di lei , e questo forse l'ha aiuta nel distacco; ora sembra che abbia voglia di riniziare ad esprimersi come usava fare sulla sua pagina, ma ancora non ci riesce. Quando si sentirà pronta lo farà e probabilmente non le interesserà se lui la legge o meno.



Cordialmente Dr.ssa Silvia Rotondi
www.silviarotondi.it
338-26 72 692

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dopo
Utente
Utente
Cara Dottoressa, intanto grazie, vede io ho virgolettato l'aggettivo giusto, perché non sapevo quale scegliere. Equilibrato? Sano? Funzionale? Non so. Io sto cercando di star bene da sola, cosa che prima della storia col mio ex mi riusciva, non sono mai stata alla disperata ricerca di un compagno, a meno che non ne fossi innamorata. Adesso è difficile metabolizzare la fine di questa relazione, che, per quanto disfunziale fosse, per me era fondata sul mio amore.
Il mio ex sta bene, ha tante altre storie, che ha sempre avuto. Ho chiuso tecnicamente io, ma non fa tanta differenza, visto che lui non teneva a me. Ora che Le rispondo mi chiedo se davvero, sono onesta con me stessa prim'ancora che con Lei, mi chiedo, dicevo, se riprendere il mio blog non sia un tentativo per comunicargli qualcosa. Ma cosa? Rimpianto che vorrei provasse nell'avermi perso? Forse.
E poi io vorrei essere tanto forte da scrivere per me, ma non lo sono, senza che nemmeno m'importi che legga, come interpreti, cosa pensi nel bene e male. Ma non è così, Dottoressa. Ancora ci penso, ancora sento di appartenergli, sensazione questa che trovo irrazionale, antiquata forse. Io appartengo a me, ai miei desideri, agli sforzi che faccio per star bene e per essere indipendente in un mondo lavorativo in crisi. Eppure qualcosa di lui mi manca. Se torno a scrivere, forse perderò i risultati positivi ottenuti per distaccarmi, me ne rendo conto rispondendoLe. Eppure ho bisogno di scrivere e delle mie immagini simboliche, quelle che sono dentro di me.
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Dr. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta 4.6k 51
Gentile Utente,

purtroppo questa è la controparte nel mettere in rete, quindi rendere "pubblico" il proprio status affettivo-emozionale.

Lei a mio avviso si è posta un dubbio molto importante e del tutto legittimo.

Quando una relazione finisce molto spesso si sente il bisogno di una maggiore intimità con se stessi. Cerchi di ritagliarsi uno spazio da tenere solo per se e vedrà che tra qualche tempo, quando avrà elaborato in maniera efficace la fine di questa relazione, tornerà di nuovo a scrivere senza preoccuparsi di chi possa leggerlo.

Dott. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta
Specialista in Psicoterapia Psicodinamica
www.psicologoaviterbo.it

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Utente
Utente
Gentile Dott. Del Signore, io spero di elaborare la fine di questa storia distruttiva, però penso a lui troppo spesso e mi sento lontanissima dal non preoccuparmi che legga o meno, che interpreti et cetera. Almeno ne sono consapevole, perché quando fingo a fin di bene con me stessa che non m'importi più, poi ci sto male. Meglio essere onesta con me, come lo sono anche troppo devotamente con l'altro, ed accettare che non stia tanto passando, anche se non tornerei indietro. Se stessi superando, non m'importerebbe e scriverei le mie pagine che parlando di me e del mio mondo.
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Dr. Riccardo Cicchetti Psicologo 21 1
Gentile ragazzza,
da quanto scrive appare evidente che non ha ancora elaborato sufficientemente tale separazione.

Da un lato dichiara che non vorrebbe tornare con lui; dall'altro scrive che sente ancora di appartenere a lui... ma quest'ultima, purtroppo, è solo una fantasia alla quale si sta aggrappando.

Dice bene quando si riferisce al blog come un tentativo di rimanere ancora in connessione con lui.

E' per questo che la domanda più utile non è se scrivere sullo stesso blog o meno, ma se c'erano le condizioni per poter vivere un rapporto di coppia appagante con questa persona oppure no.
L'esito della vostra storia e le valutazioni che lei stessa ne fa a posteriori (parla di umiliazioni e della necessità di lasciarsi prima) parlano chiaro.

Riparta dalle considerazioni di ciò che non ha funzionato e dei suoi bisogni che non hanno trovato soddisfazione nella coppia. Poi volga lo sguardo in avanti.
Se si accorge di non farcela da sola, può sempre avvalersi dell'aiuto di uno psicologo che la accompagnerà in questa fase di transizione delicata.

Cordiali saluti

Dr. Riccardo Cicchetti - Psicologo
Tel: 3474896534
www.studioclinico.it

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Dr. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta 4.6k 51
Gentile Utente,

usare questa pagina pubblica a scopo strumentale, ossia con lo scopo di elicitare una risposta nell'altro, non fa altro che continuare a renderla dipendente da questa persona.

Proprio per questo motivo ho parlato della necessità intima di stare con se stessa. Lei deve ancora elaborare il "lutto" dovuto alla separazione.

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Dr.ssa Silvia Rotondi Psicologo, Psicoterapeuta 117 6
Gentilissima Utente,
lasciarsi non è mai semplice specie per chi, come lei è stata coinvolta in una storia che razionalmente capisce non andava bene, ma che con il cuore ha scelto e dalla quale è difficile, per lei ancora oggi staccarsi.


Probabilmente come lei stessa intuisce vorrebbe comunicare qualcosa al suo ex riprendendo a scrivere e questo essendo lei in difficoltà a separarsi da lui non credo che l' aiuterebbe.

Ma non ha pensato che il suo silenzio comunichi ancora di più la sua delusione e il suo dolore ?io credo che il suo silenzio valga più di tante parole.

Purtroppo qui non è possibile indicarle una strategia, se ha bisogno si rivolga di persona ad uno psicologo, troverà un contesto adatto al dialogo.

Sicuramente la scrittura è terapeutica, ma troppo spesso è usata in solitudine da chi è abituato a risolvere tutti i suoi problemi da solo.
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dopo
Utente
Utente
Caro Dottor Cicchetti, può per favore chiarirmi l'aspetto dell'appartenenza, quale fantasia cui mi aggrappo? La mia principale difficoltà è questa. Io non tornerei con lui, perché le condizioni erano assurde, patologiche, mi creda non era una persona sana, tuttavia quel po' di bello e di tenero, di complice ed appassionato che ho vissuto con lui, o con ciò che fingeva di essere, mi fa sentire di appartenere a lui, ma non lo faccio per aggrapparmi, non consapevolmente almeno. Lo sento e sto cercando di sdoganare questo legame dentro di me.
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Utente
Utente
@Dott. Del Signore, è così, alimenterei la dipendenza invece che elaborare il più serenamente possibile la cosa. Sono d'accordo, grazie per questa convalida, la apprezzo davvero!

@Dott.ssa Rotondi, il silenzio comunica, l'ho capito da poco, il silenzio ti fa sentire centrata in te stessa, perché non ti agiti a comunicare, persuadere, dimostrare. Ma il silenzio è compreso anche da un uomo che vive di bugie e finzioni con sé stesso e con chi gli sta accanto? Non lo so, sinceramente.
In realtà non è un problema mio, non devo comunicargli altro, prima di chiudere gli ho detto quello che pensavo e che avevo subìto da lui, solo così potevo uscirne, dicendo tutto.
Mi scusi non mi è chiara la Sua ultima frase. Grazie molte anche a Lei.
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Dr. Riccardo Cicchetti Psicologo 21 1
<Caro Dottor Cicchetti, può per favore chiarirmi l'aspetto dell'appartenenza, quale fantasia cui mi aggrappo? La mia principale difficoltà è questa. Io non tornerei con lui, perché le condizioni erano assurde, patologiche, mi creda non era una persona sana, tuttavia quel po' di bello e di tenero, di complice ed appassionato che ho vissuto con lui, o con ciò che fingeva di essere, mi fa sentire di appartenere a lui, ma non lo faccio per aggrapparmi, non consapevolmente almeno. Lo sento e sto cercando di sdoganare questo legame dentro di me.>


Credo che la questione sia stata sufficientemente chiarita anche nelle risposte dei miei colleghi (la invito a rileggerle tutte con calma ed attenzione).
Non ho dubbi che il suo ex compagno la facesse stare bene in alcuni momenti, anzi, è proprio questa la causa principale di resistenza in una separazione.
Quando un rapporto sentimentale si interrompe, una parte di noi tende ad immaginare che ci sia ancora qualcosa in sospeso, qualcosa da dirsi, qualcosa che magari uno dovrebbe scrivere su un blog e l'altro dovrebbe leggere. Che, qualunque cosa accada, ci sarà sempre un legame speciale che tiene uniti.
Queste fantasie hanno lo scopo di proteggerci dall'ansia e dall'angoscia della solitudine ma hanno il grave effetto collaterale che ci impediscono di andare avanti, che invece è quanto di più utile potremmo fare per noi stessi.
Ad esempio, finché resterà bloccata in queste dinamiche, difficilmente riuscirà ad investire liberamente in un nuovo rapporto.

Ad ogni modo, due mesi sono pochi, ed è naturale che al momento i sui pensieri predominanti siano ancora incentrati sul suo ex.
Valuti nel tempo quanto questa tendenza si protrarrà e le ripercussioni che potrà avere nella qualità della sua vità.
In ogni momento potrà sempre avvalersi dell'aiuto di uno psicologo.
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dopo
Utente
Utente
"Andare avanti, che invece è quanto di più utile potremmo fare per noi stessi."

Grazie, sono parole incoraggianti. Mi hanno regalato un sorriso. Un caro saluto!
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dopo
Utente
Utente
Cari Dottori, dopo il confronto con voi, mi sono resa conto che sì mi manca scrivere, ma in fondo spero ancora che il mio ex mi legga e senta la mia mancanza, come è accaduto in passato. Ora quindi devo farmi forza e non fare quest'errore, non posso creare un'occasione per parlare di nuovo con lui, ammesso che funzioni dopo il modo in cui ci siam lasciati. Non posso ricadere in quella storia. Grazie per avermi portato alla consapevolezza che in fondo cerco ancora una specie di appiglio.
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Utente
Utente
Cari Dottori, è passato del tempo, volevo aggiornarvi. Da pochi giorni ho risentito e rivisto il mio ex. Ho "resistito" per tanti mesi, ma dentro di me, purtroppo, non era finita. Risultato: è sempre lo stesso uomo egoista che fa di tutto per far pace, ma poche ore dopo già è scocciato, infastidito e preoccupato del suo harem. Vi scrivo pur sapendo che non avrei dovuto rivederlo, ma, soprattutto, per non sentirmi sola, seppur nei limiti di un consulto online. C'è una cosa che mi fa tanto male ora. Lo scorso anno mi criticava dicendo che non ero abbastanza alta e pesavo troppo poco, in realtà non ho né ho mai avuto problemi di peso, per fortuna. Ero e sono normopeso ed ho un rapporto sano col cibo. Adesso dice che mi vede sovrappeso, ma sono sempre uguale, al massimo peserò due chili in più, perché ero meno stressata, avendo chiuso con lui e quindi ho assimilato meglio. Ora che ho fatto pace, sono di nuovo allo stesso punto e, pur trovandomi bella, lui riesce a farmi sentire non-abbastanza. Ed io ci credo, mi succede solo con lui, perché ne sono innamorata, ma quante occasioni gli do e quanto male mi fa. Ma che succede?
Grazie a tutti davvero.
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Utente
Utente
Vi chiedo scusa se riscrivo, vorrei capire come uscire da questa cosa. Addirittura, paradossalmente, se penso di dirgli che non voglio vederlo più, mi sento in colpa. Ma verso chi?? Un uomo che in questo momento forse è con un'altra, mentre a me ha detto che lavora?
Riesce anche a far pena quando gli si fa notare che così non va bene ed io non mi sento apprezzata. Raramente glielo faccio notare, tra l'altro. Scusate ancora. Grazie, buona Domenica!
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Dr.ssa Silvia Rotondi Psicologo, Psicoterapeuta 117 6
Gentile ragazza,
quali sono i suoi bisogni in questo momento ? cerchi di perseguirli e se non ci riesce si rivolga ad un sostegno psicologico, i sentimenti che prova non sono a favore del suo benessere, faccia qualcosa per se stessa.
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Utente
Utente
Gentile Dott.ssa Rotondi, provo a rispondere con la massima sincerità verso di Lei e, magari, verso me stessa. I miei bisogni sono:
uscire da questo ennesimo tentativo,
convincermi che la storia d'amore, in cui credevo e per cui ho tanto lottato, sia finita. Quest'uomo riuscirà ad uscirne semi-pulito come al solito, dicendo che non devo pretendere nulla, ma io voglio uscirne. Mi mente, mi umilia, mi ha criticato per le cose più assurde, ha danneggiato la mia autostima pesantemente. Io gliel'ho permesso, Dottoressa, è vero. Ma questo autorizza qualcuno a farti del male, umiliarti, mentirti ed illuderti?
Grazie davvero per aver risposto.
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Dr.ssa Silvia Rotondi Psicologo, Psicoterapeuta 117 6
Gentile ragazza,
un pensiero che può aiutarla e' quello di smettere di capire quello che autorizza o meno lui e perche' lo faccia, ma perche' lei ne sente così il bisogno? Perche ' si e' messa con un uomo che le mente e la umilia ?
Certo niente può autorizzare un altro ad umiliarci, mentirci o illuderci, solo per aver esposto le nostre fragilità.
[#18]
dopo
Utente
Utente
Riassumendo perché mi rendo conto dei limiti del consulto online, anche se al contempo apprezzo Lei ed i Suoi colleghi, per le illuminazioni che fornite davvero, Dottoressa all'inzio lui ha saputo mentire ed inventare, fingere che il nostro fosse amore ed io me ne sono innamorata. Poi ho capito la realtà delle cose tra noi e ho cercato disperatamente di far funzionare il nostro rapporto, pensando, evidentemente, di non essere abbastanza e di dovermi sforzare per meritarlo. Dopo ancora, mi sono sganciata dalla cosa, ma ci sono ricaduta, come se lui beneficiasse della rendita di quando sembrava essere tutto bello. Ha un forte ascendente su di me e lo sa, è un narcisista tra l'altro. Il fatto che io sia ancora in questa cosa mostra le mie difficoltà lo so. Quando lo vedo, mi illudo che sia ancora amore e passione e così non mollo. Ma le bugie e gli imbrogli, la svalutazione cui mi sottopone sono troppo disfunzionali e dolorosi. Le sue critiche, il fatto che ritratti e faccia anche il dispiaciuto continuano, ma voglio uscirne. Mi spiace perché non rispondendo più sento come se sto sporcando e deludendo la mia storia d'amore, come se questa fosse un'entità a sé, non so se mi sono spiegata. Come posso fare per capire che invece basta, è finita? La nostra storia deve finire e chiudendo davvero non sarà come dirmi che ho lottato come una stupida per nulla?
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Dr.ssa Silvia Rotondi Psicologo, Psicoterapeuta 117 6
Lei ha tentato per qualcosa in cui credeva, quantomeno se la vostra storia finira' potrà sempre dirsi di averci creduto veramente, e tentato varie strade.
E' piu volte che scrive di volerne uscire quindi, lei vuole davvero la fine di questa storia ?
[#20]
dopo
Utente
Utente
Grande domanda, Dottoressa, sono tre anni che tra alti e bassi e pause di settimane e stavolta di mesi, io poi torno con lui, anche se formalmente adesso non ci riteniamo fidanzati, insomma la sua espressione è "senza impegno". Ed io che credo in tanti valori positivi e cristallini, ho comunque accettato trattandosi dell'uomo che amo davvero.
Voglio uscirne perché sinceramente oggi è Domenica, non so se davvero è al lavoro o a fare un weekend con un'altra donna, quella che c'era prima di me e con cui non si è mai realmente lasciato, io non lo sapevo quando iniziai questa storia!
L'ultima volta in cui ci siam parlati giorni fa, mi ha offeso sul peso, non solo non ne ha il diritto, ma non è nemmeno vero! Lui fa così per sminuirmi, si diverte così, invece di farmi sentire bella e desiderata. E so che se glielo dicessi, risponderebbe che scherzava e farebbe anche il povero sensibile offeso. Per me chiudere davvero vuol dire ammettere che mi sono agitata come una povera stupida, facendo sacrifici e sforzandomi di essere bella, intrigante, comprensiva et cetera.
Mi fa male pensare di non rivederlo mai più, questo tantissimo. Ma qual è l'alternativa? Farsi umiliare, aspettando che ogni tanto mi cerchi.
Grazie ancora.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
>>> ha danneggiato la mia autostima pesantemente
>>>

Mi permetta, ma se si è lasciata trattare in questo modo da un uomo che lei stessa non esita a definire patologico, vuol dire che la sua autostima era scarsa anche prima di conoscerlo. Forse non riusciva a percepirlo con la dovuta chiarezza, ma molto probabilmente era così. Quando ci sono delle questioni poco risolte in noi, l'amore spesso le fa venire a galla e le amplifica, ma c'erano già. Resista perciò alla tentazione di attribuire a quest'uomo più colpe del necessario, perché se lui continua a fare il suo gioco è perché lei glielo permette. Non deve dimenticare questo punto, altrimenti rischia di confondersi ancora di più.

Così come esistono persone sane e persone patologiche, allo stesso modo esistono legami sani e legami malati. E se quello da cui sta tentando disperatamente di uscire è malato, potrebbe trovare più giovamento riferendosi a uno psicologo di persona. Da qui si può far poco per aiutarla, purtroppo.

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
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www.giuseppesantonocito.com

[#22]
dopo
Utente
Utente
Gentile Dottor Santonocito, assolutamente sì, avevo già le mie lacune, lui le ha amplificate, non create dal nulla, non ci sono dubbi. E altrettanto sicuramente mi ha "scelta" proprio perché aveva capito che il suo narcisismo aveva trovato la donna giusta per esser nutrito e soddisfatto, a discapito, appunto, della mia autostima.
Mi creda, glielo dico con onestà, so che devo lavorare su me stessa e ho tanta fiducia nella Sua professione, ci andrò.
Intanto quello che vorrei capire per aiutarmi è: perché non ne esco, se davvero non lo stimo più e so cosa mi fa? Perché ancora penso che uscendone finalmente del tutto, avrò solo dimostrato a me stessa che ho sbagliato ad affannarmi per la sopravvivenza di questa storia, invece di pensare che mi sono salvata da queste umiliazioni??
Che m'importa se farà la parte del povero amareggiato e della vittima, quando, subdolamente, lui sa benissimo cosa fa, quante bugie ed umiliazioni infligge ad una donna che l'ha sempre amato e rispettato? Io dovevo amare e rispettare me stessa, Dottore, invece sto qui a chiedermi come uscirne, se ignorando il suo prossimo messaggio o dicendogli quanto male mi fa ancora, non appena ha la conferma di potermi riavere.
Grazie anche a Lei davvero di cuore.
[#23]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Dal momento che riesce ad ammettere che "aveva già le sue lacune", non ci sono altre domande da farsi. Tutto parte da lì. Lei si sta affannando a risolvere la questione come se fosse contingente e invece è strutturale. Perciò se vuole uscirne deve mettere in conto di andare incontro a un periodo di vera e propria disintossicazione dalla relazione con quest'uomo. Dovrà resistere alla voglia di vederlo anche se le farà male, sapendo però che starà molto meglio dopo. Se invece cede di nuovo e si concede il piacere di sperare e illudersi ancora, accadrà l'opposto: sul momento passerà dei momenti pieni d'euforia, ma poi ripiomberà nell'abisso e si sentirà peggio di prima.

Lei non riesce a uscire da questo legame malato perché, in fondo, stima più lui che se stessa. Nel bene e nel male (più nel male) lui riesce a darle un qualche senso di utilità che lei probabilmente è incapace di darsi da sola. È questo che deve cambiare.

Ma non ci sono scelte morali da fare, solo pragmatiche. Però meglio se aiutati di persona, perché le cose ascoltate dal vivo fanno sempre più effetto di quelle lette per email.

[#24]
dopo
Utente
Utente
Mi permetta di dirLe che le sue considerazioni, benché vere e, proprio per questo molto dure, mi hanno fatto sorridere, in senso buono. Mi sono sentita capita ed anche sostenuta in questa storia che non è solo amore, è anche una dipendenza, se no non mi tormenterei col pensiero che non potrò più rivederlo. Grazie davvero!
In questi giorni ho contattato uno psicoterapeuta e andrò a parlarci.
Un'ultima cosa, per favore, Dottore, cosa posso "rispondere" a me stessa quando mi dico che sono stata una stupida a lottare per questa storia, a fare sacrifici inutilmente? Chiudere per me purtroppo significa prima questo e poi che così potrò uscirne e capire me stessa. Io sono una persona onesta e pulita, mi stimo per questo.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Sì, da un punto di vista neurochimico l'amore può essere una vera e propria dipendenza. I "colpi" di dopamina che si sentono quando si è appassionati per un'altra persona sono gli stessi che sperimentano i drogati; solo che le droghe sono sempre pericolose, mentre l'amore può essere sano o malato. I meccanismi cerebrali di ricompensa però sono gli stessi.

>>> cosa posso "rispondere" a me stessa quando mi dico che sono stata una stupida a lottare per questa storia, a fare sacrifici inutilmente?
>>>

Si risponda semplicemente che è vero. Non si penta né abbia rimpianti, non lotti con se stessa per dimostrarsi che non avrebbe dovuto entrarci e riconosca apertamente di essersi sbagliata di grosso.

Al mondo tutti possiamo sbagliare, l'importante è cercare di non ripetere troppe volte gli stessi errori, per non perdere troppo tempo.

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dopo
Utente
Utente
Mi viene un po' da piangere, sempre in senso buono, voglio dirglieLo, perché se fossi nel Suo studio lo vedrebbe. Grazie, io ho sbagliato, ero in buona fede, ma forse non ho tanto sbagliato nel lottare per questo amore, ma nel non proteggermi e dirmi che meritavo e merito delle cose belle ed essere amata ed apprezzata, perché sono una brava persona. Grazie ancora. Voi psicoterapeuti aiutate le persone che sono in difficoltà, ma che con tanto coraggio si rivolgono a Voi. Grazie, un ringraziamento sincero, Dottore.
[#27]
dopo
Utente
Utente
Cari Dottori, vorrei aggiornarVi. Ho contattato un terapeuta e appena avrò degli orari più stabili in seguito ad un progetto lavorativo, fisserò una seduta.
Intanto il mio ex non ha capito (?) quanto sono stata male per i suoi atteggiamenti, l'ultimo legato alle offese sul mio peso, e mi ha mandato due sms molto generali, ai quali non ho risposto. Ho scelto una via mai considerata finora, quella del silenzio. Non ho voglia di recriminare, litigare, né far presente i modi in cui mi ha svalutata, primo fra tutti dimostrare sempre che non mi giudicava adeguata per confidarsi e sfogarsi dei suoi presuntii problemi. Non voglio dire nulla, solo trovare la tranquillità e imparare a staccarmi da lui e dalla dipendenza verso questo rapporto. Se gli parlassi minimizzerebbe tutto quello che fa, insomma sarebbe inutile. Volevo permettermi di chiederVi solo come vi sembra la decisione di non rispondere e basta, qualsiasi cosa mi scriva, da domande sul perché non rispondo ad accuse varie, se dovesse rifarsi vivo. Grazie ancora sinceramente.
[#28]
dopo
Utente
Utente
Gentile Dott. Santonocito, mi scusi, mi permetto di scriverLe perché le Sue parole mi sono rimaste impresse a proposito del resistere per stare meglio in futuro. Dopo i due sms cui non ho risposto, il mio ex non mi ha cercato, nemmeno per sapere se sono viva. Meglio così, questa volta ho scelto il silenzio per chiudere. In genere spiegavo cosa mi aveva fatto male, sperando anche che magari rimediasse, ma lui non capisce, è fatto così.
Ora ci penso, è normal, ma sono contenta di aver resistito e di star cercando di uscirne. Volevo sapere cosa ne pensavate voi dottori. Grazie ancora davvero.
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