Presunto tentato suicidio bimbo 9 anni

Ho un bambino di 9 anni con un disturbo del linguaggio generico riscontrato presso un azienda sanitaria.Seguito fino allo scorso anno dalla stessa e "dimesso" in quanto hanno detto che non possono seguire un caso (poco grave) come il mio per così tanto tempo,ho insistito mi hanno fatto fare ulteriori accertamenti sul bambino dei quali devo avere ancora risposta. Spero oggi.
Il problema è che la scorsa settimana, andando a prenderlo a scuola la maestra mi ha detto che il bambino ha tentato di impiccarsi allo scivolo.
Alla domanda della maestra perchè lo hai fatto ha risposto che non vuole più vivere questa vita. A me e al babbo alla sera dopo cena alla stessa domanda ha risposto che lo ha fatto per provare se il nodo scorsoio che gli ha insegnato il suo amico funzionava, e alla domanda perchè alla maestra hai detto invece che non vuoi più vivere, ha risposto che dire che voleva provare il nodo gli sembrava una risposta stupida. Io sono già in contatto con una psicologa ho fatto il colloquio preliminare, e venerdì dovrebbe avere la seduta il piccolo. Volevo solo sapere se esistono centri specializzati e specifici per questo problema. Ho tanta paura. AIUTATEMI.
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Dr. Daniel Bulla Psicologo, Psicoterapeuta 3.6k 187 37
gentile signora,
capisco quanto sia penoso per lei avere queste paure, ma cerchi almeno per ora di calmarsi e di avere fiducia: infatti i bambini, nelle situazioni critiche, guardano come reagiamo noi adulti, e spesso si spaventano se ci vedono (noi, i punti di riferimento) spaventati

Per cui la prima cosa da fare è portare suo figlio presso la neuropsichiatria infantile della vostra zona (può chiedere direttamente al suo curante).

Ottima anche l'idea di affiancare la psicologa, ma in questo caso sarebbe fantastico mettere in contatto questa con il reparto di NPI per impostare un progetto condiviso.

Ma la valutazione neuropsichiatrica è secondo me necessaria per inquadrare suo figlio dal punto di vista dell'umore e per capire se vi siano dei rischi effettivi o se possiamo restare tranquilli.

Sono tante le cose da valutare in questo caso, e non ultima la reazione della maestra che ha visto suo figlio, per cui per ora niente allarmismi

Ci tenga informati

Cordialmente

Daniel Bulla

dbulla@libero.it, Twitter _DanielBulla_

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Dr.ssa Maria Cristina Bivona Psicologo, Psicoterapeuta 81 3
Gentile utente, immagino la sua apprensione nell'avere ricevuto questa notizia dalla maestra, è importante che questo evento non venga trascurato per verificare realmente i vissuti di suo figlio. E' possibile che ci sia stato un fraintendimento così come dice sui figlio o che in relatà ci sia una difficoltà che suo figlio sta comunicando a suo modo. Queste valutazioni, come già evidenziava il mio collega, devo essere portate avanti in contesti idonei da professionisti del settore. Quindi non escluda una visita dal neuropsichiatra infantile, che eventualmente potrà collaborare con la psicologa con cui ha già preso appuntamento.
Non le so dire se esistono centri specifici nella sua zona, ma a mio parere è più utile in questo momento andare passo per passo, capire prima cosa succede a suo figlio e dopo capire a chi rivolgersi. Le sue paure sono comprensibili e la sua ansia e attivazione se indirizzate verso una maggiore chiarezza saranno sicuramente efficaci.
Cordiali saluti

Dott.ssa Maria Cristina Bivona
Psicoterapeuta e Sessuologa
Roma- Tivoli 347 0550866
www.psicologotivoli.com

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Dr.ssa Chiara Cimbro Psicologo, Psicoterapeuta 124 3
Gentile signora,
concordo con il parere espresso dal collega.

Credo che sia utile e proficuo agire su entrambi i versanti: da un lato avere una valutazione dal neuropsichiatra infantile e un inquadramento completo del caso; dall'altro proseguire con i colloqui del bambino con la psicologa, per averne una valutazione comportamentale ed emotiva.

E' giusto nè sottostimare l'accaduto nè cedere agli allarmismi.
Certamente è consigliato intensificare il dialogo con le insegnanti che seguono il bambino a scuola, di modo da creare un filo diretto tra i genitori che lo tengono monitorato a casa e gli insegnati a scuola.

Potrebbe essere utile, semmai in futuro, che le insegnanti possano parlare anche con lo specialista che seguirà il bambino, di modo da poter avere un confronto diretto e teso a migliorare gli atteggiamenti da seguire.

Cordialmente,
Dr. Chiara Cimbro

Dott.ssa Chiara Cimbro
Psicologa Psicoterapeuta

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Dr.ssa Giuliana Apreda Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 32
Gentile utente
concordo con le indicazioni dei miei colleghi
Nella sua lettera parla di ulteriori accertamenti? Quali?
Il suo bambino che rapporto ha con i suoi pari? Cosa disegna? Presenta altri sintomi (che riguardano il sonno, l'alimentazione)?
Di sicuro con l'aiuto del neuropsichiatra infantile e della psicologa potrà capire di più il mondo emotivo del suo bimbo
Chiederei anche una consulenza ad uno psicoterapeuta della famiglia
Aspettiamo sue notizie
un caro saluto


Dr. Giuliana Apreda

d..sa Giuliana Apreda
psicolo psicoterapeuta

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dopo
Utente
Utente
Grazie a tutti per le risposte.Ieri sono stata a parlare con la neuropsichiatra del centro dove veniva seguito per la logopedia e le ho detto cosa è successo e come mai non mi hanno mai detto che poteva avere altri problemi. si è prima giustificata dicendo che Mio figlio veniva seguito per il linguaggio e non per altro dimostrando di non aver nemmeno letto la cartella clinica, dove è segnalata un analisi comportamentale fatta dopo mia segnalazione in quanto avevo notato sctti di ira immotivati.
Comunque da queste valutazioni sembrerebbe non risulti nulla.
Ho deciso di rivolgermi altrove. Chiederò alla psicologa (che non fa parte del centro dove mi sono rivolta finora),dove posso trovare una valida neuropsichiatra.
Cri
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Dr.ssa Ilenia Sussarellu Psicologo, Psicoterapeuta 648 21 5
Gentile Signora,
posso immaginare quanto questa situazione sia per Lei fonte di preoccupazione ed apprensione; posso immaginare anche quanto sia frustrante a volte scontrarsi con le evidenti difficoltà di alcune strutture sanitarie.
Tuttavia la sua scelta di ricercare altrove dei chiarimenti mi sembra molto coraggiosa oltre che necessaria, quindi tenga duro e vedrà che al più presto inizierà a vederci più chiaro.
Ci tenga informati, le faccio i migliori auguri

Dr.ssa Ilenia Sussarellu, i.sussarellu@libero.it
Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale, Psicologo Cilinico-Forense

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Dr. Antonio Vita Psicologo, Psicoterapeuta 708 23 51
Gent.ma Madre,

Sì, vale la pena sottoporre il bambino ad una psicoterapia.
Chieda in giro, perché una depressione del genere va comunque affrontata con grande determinazione, chiarezza, efficienza. Forse anche la famiglia sarà chiamata in causa. Ma è normale. Quando in un bambino si riscontrano idee ed istinti suicidari di questo genere, va cercato il perché dappertutto e in primo luogo nella famiglia. Senza comunque incolpare nessuno.
Da parte sua e di suo marito, cercate di essere vicini con molto affetto, con tenerezza e con tanta NATURALEZZA a vostro figlio. Queste forme non sono rare. Sono abbastanza diffuse. Segno di un disagio che prende un po' tutti, non esclusi i bambini. Lo tenga lontano da video e cassette con cartoni animati truculenti e violenti.
E poi tante altre cose.
Ma adesso è importante trovare un buon psicoterapeuta, maschio o femmina, che sia prima di tutto espressione di una deontologia professionale limpida e super corretta e poi di volontà di assumerre un incarico importante come questo.
Esamini e faccia esaminare i disegni del bambino, i racconti, i sogni se ne viene a conoscenza e quant'altro (fantasie etc.).
Si faccia ancora sentire.
Ce la farà e bene, stia tranquilla.
Auguri carissimi.
[#8]
dopo
Utente
Utente
ieri siamo stati a fare il secondo dei due incontri con la psicologa.Per la valutazione ha detto ci vorranno circa 15 giorni, nel frattempo possiamo stare tranquilli.
Il mio bimbo ha voluto raccontarmi parte delle cose che ha fatto con la dotoressa. Non ho capito se cercava il mio consenso alle risposte che ha dato.
Mi ha detto che la dotoressa ha chiesto: "sai perchè la mamma ti porta qui" "perchè mi vuole bene"
"Perchè a scuola hai provato ad impiccarti?" "volevo solo provare se il nodo scorsoio funzionava"
io ho risposto: "Bene, l'importante è che tu risponda quello che pensi e non quello che credi voglia che tu rispondi".
Spero di aver fatto bene.
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dopo
Utente
Utente
Trascrivo letteralmente la valutazione che mi è stata consegnata. Desidererei un parere anche da parte vostra. Aggiungo solo due cose che mi sono state dette a voce: il gesto fatto a scuola è quasi sicuramente una "bambinata" con la quale non credeva e non voleva creare così tanto clamore anche se sotto sotto la cosa gli ha fatto piacere (aver creato così tanto interesse da parte di tanti nei suoi confronti).Per richieste che non riesce ad osservare e soddisfare intende qualsiasi cosa anche la più piccola.
Aggiungo di mio, trovo la valutazione molto veritiera apparte nella valutazione che ha di me il piccolo ho sempre creduto di non essere una "brava mamma", perche mi sento spesso isterica nervosa ed inadeguata. per quanto riguarda invece l'intelligenza, dai test risulterebbe globalmente in media.


Su richiesta della famiglia, si è svolta la valutazione psicoaffettiva su XX, di anni 9, in seguito ad un episodio problematico accaduto a scuola.
Il bambino si mostra fin da subito annoiato e poco interessato sia all’ambiente circostante che al colloquio. Poco espressivo, mantiene un atteggiamento serio e di diffidenza, risponde con frasi brevi solo su stimolazione e spesso con un “non so”.
Dalla valutazione, effettuata con test carta-matita e dal colloquio clinico, emerge quanto segue: XX desidererebbe avere con il padre un rapporto privilegiato teso a soddisfare un bisogno di calore e protezione, mentre al momento la relazione con lui viene vissuta con timore e diffidenza.
Pertanto resta, nel bambino, un senso di amarezza per non poter soddisfare tale desiderio.
Vive con la sorella un rapporto conflittuale di amore-odio, sia per l’atteggiamento di scherno che lei ha avuto e ha nei suoi confronti, sia per il confronto a cui inevitabilmente, direttamente o indirettamente, è soggetto e per il quale vive già un senso di inferiorità legato a difficoltà linguistiche pregresse.
Ha con la madre un rapporto positivo e la percepisce come una persona bonaria che trasmette tranquillità; mentre rispetto a se stesso vive in uno stato psicologico piuttosto disturbato in cui prevalerebbe collera e violenza, mascherata da apatia, noia e sensazione di non capire e di non essere capito.
Si sente oppresso da richieste che fatica ad osservare e a soddisfare.
XX ha una bassa autostima e tende a svalutarsi, teme il confronto con gli altri e in generale con l’ambiente esterno. Desidererebbe essere intelligente e riuscire molto bene a scuola. Ancora in parte egocentrico, fatica ad aprirsi al mondo esterno pur desiderandolo, per cui finisce col rifugiarsi nella fantasia.
In sintesi, al momento si osservano tratti malinconici e un vissuto affettivo poco gratificante. È un bambino che va supportato nell’affrontare e superare alcune difficoltà relazionali e alcuni atteggiamenti di chiusura.
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Dr.ssa Giuliana Apreda Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 32
Gentile Utente
le osservazioni e le valutazioni che ha ricevuto mi sembrano molto calzanti. In merito alle osservazioni sulle relazioni familiari (rapporto con il padre, la sorella) le consiglio vivamente di rivolgersi ad uno psicoterapeuta della famiglia. Occorre fare delle sedute tutti insieme coinvolgendo il papà e anche la sorella.
Aspetto sue notizie
cordialmente


dott.ssa Giuliana Apreda
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Dr.ssa Chiara Cimbro Psicologo, Psicoterapeuta 124 3
Gentile Signora,
ha fatto bene a procedere con la valutazione psicoaffettiva di suo figlio e dei suoi vissuti relazionali.
Se quel episodio può essere una tappa di un vostro percorso familiare, è da considarare l'ipotesi di fare un ciclo di sedute di psicoterapia familiare nelle quali poter affrontare al meglio le problematiche individuali e di rapporto.
Non c'è da fare nè un dramma di ciò che è accaduto e della relazione stessa, nè tanto meno lasciare cadere ogni cosa, come se non fosse successa.
L'imminente pausa estiva potrebbe essere un momento favorevole per fare serenamente tra voi "il punto della situazione" e per essere indirizzati da uno specialista.

Cordialmente.
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Dr. Antonio Vita Psicologo, Psicoterapeuta 708 23 51
Gentile Utente,

Credo che abbiate fatto bene a sottoporre il b. ad una diagnosi psicologica.

E la relazione, seppur breve, è illuminante ed esaustiva, ed invita a percorrere una strada necessaria per restituire al minore tranquillità, serenità ed affetto verso i suoi familiari, fratelli-sorelle.

Ma la diagnosi è un punto di partenza. Fatevi seguire da quella o da altra psicologa, o da un'équipe. Così vi farete suggerire come fare per assumere un comportamento comprensivo e rasserenante nei confronti del b..

Oltre questo, il bambino, a mio avviso, va sottoposto ad un percorso psicoterapeutico per superare soprattutto i tratti malinconici rilevati e il vissuto affettivo poco gratificante (a suo modo di vedere e di sentire).
Anche per la psicoterapia mi pare che quella psicologa sia senza dubbio all'altezza della situazione e quindi potrebbe effettuare lei stessa una psicoterapia o indirizzarvi ad altra sua collega.

Cordialmente.

Con tanti auguri e con un caldo abbraccio al vostro bambino.
A.V.