Problemi nella coppia: infatuazioni continue per altre persone esterne ad essa

Buongiorno, sono una ragazza fidanzata da quasi tre anni con un ragazzo della mia età. Ultimamente ho molti problemi con lui: è da quando ci stavo da un anno che mi prendo delle cotte per altri ragazzi (forse anche prima) infatti dopo un anno stavo per lasciarlo perchè mi era ripresa una cotta per un mio amico che conosco da quattro-cinque anni, da cui ero stata rifiutata in senso sentimentale all'inizio dell'amicizia. Avevo quasi lasciato il mio ragazzo per questo mio amico ma a lui non interesso oltre l'amicizia. Comunque già prima di parlare col mio amico di questa mia cotta ed essere rifiutata (per la seconda volta) mi ero "rimessa"col mio ragazzo (gli avevo chiesto una pausa).
Anche dopo ciò mi prendono periodicamente e a volte una dietro l'altra delle infatuazioni per altri ragazzi, a volte molto forti, "sogno" in continuazione:ora ne ho una fortissima e quasi insopportabile per un ragazzo "donnaiolo": lui flirtava un po' con me quando ci si vedeva ma non sembra interessato ad approfondire la conoscenza perchè non mi cerca, e neanche io cerco lui perchè non posso.
Un'altro problema col mio ragazzo: non ho più voglia di fare l'amore con lui: ogni tanto mi torna e il rapporto va bene ma più spesso non ne ho voglia e a volte mi dà noia che mi tocchi nell'intimo. Poi lui è ingrassato molto e mi piace meno.
Un quadro su di me:i miei si sono separati quando avevo tre anni e mio padre non mi ha considerata quasi per niente per tutta la vita; sono una persona molto insicura e dipendente dai pareri degli altri, fino ad ora non riuscivo quasi a litigare con gli altri per paura di perderli; ho scelto un'università che non mi piace, e ora sto finendo la triennale e per un anno mi fermo, lavoro un po', e il prossimo anno ricomincio un'università da zero (sperando di trovarne una che mi piace) o faccio altro; ascolto spesso musica, quasi in modo dipendente, soprattutto le canzoni d'amore; mi sa che non ho superato il desiderio di un amore "da teenager", travolgente; mi sono sempre messa con ragazzi che non mi piacevano, forse perchè mi davano sicurezza di essere amata, protetta? e spesso li lasciavo perchè non mi piacevano e volevo essere single.Prima volevo conquistarli e quando succedeva le loro attenzioni mi soffocavano, mi imbarazzavano e davano noia. Col mio attuale ragazzo non ho sentito il peso di mettermici insieme, e le sue attenzioni amorose mi davano noia solo un po' all'inizio, poi non più, e abbiamo un rapporto di complicità e affetto fortissimi. Non un amore travolgente, ma un amore debole ma bello.
Lui è per 11 giorni al mare:quando torna voglio dirgli che non sono felice con lui (gliel'avevo già accennato) perchè forse non sono pronta per una storia seria e/o forse non è il ragazzo per me(lui è un po' "depresso", non lavora, non ha grandi passioni, non è una persona travolgente e le persone per cui ho una cotta invece mi sembrano travolgenti e vitali) però ho la fobia di lasciarlo e pentirmene, di soffrire di maliconia, e penso di amarlo.
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Gentile Utente,

è possibile che la tenenza a infatuarsi di altri ragazzi derivi dal fatto che con il ragazzo attuale lei non si trova poi così bene.
Se le manca qualcosa è comprensibile che lo cerchi all'esterno della relazione in atto, anche solo con la fantasia, ma la mia domanda è: come mai finora è rimasta con il suo attuale ragazzo pur non essendone convinta?
Mi sembra che lei in qualche misura si accontenti, pensando di non poter aspirare ad un rapporto migliore di questo, mentre pensa:

"non ho superato il desiderio di un amore "da teenager", travolgente"

come se solo gli amori adolescenziali potessero essere travolgenti e se desiderare un rapporto altamente coinvolgente fosse una chimera.

E' possibile che la tendenza ad accontentarsi pur di stare con qualcuno l'abbia portata a questo:

"mi sono sempre messa con ragazzi che non mi piacevano, forse perchè mi davano sicurezza di essere amata, protetta"

invece che ad essere più selettiva e a scegliere quindi ragazzi che le piacessero.
Per quanto tempo è stata sola al massimo fra una relazione e l'altra?

Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it

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dopo
Attivo dal 2013 al 2013
Ex utente
Gentile dottoressa, la ringrazio davvero molto per il suo consulto.
Non sono sicura riguardo a un paio di relazioni, ma in generale mi sembra che il tempo massimo in cui ero single sia stato di tre-quattro mesi. Ho delle relazioni da quando avevo 14 anni, ma le prime erano dei semplici baci in discoteca, che in realtà non mi sapevano di niente, ma non volevo rendermene conto. poi a 16 anni ho cominciato una relazione durata 8 mesi: stavo con un ragazzo della mia età con cui ho anche perso la verginità, lui mi amava ma io no, ma comunque gliel'avevo detto che non lo amavo, non gli ho mai detto "ti amo", ma non riuscivo a lasciarlo, ci siamo lasciati solo perchè lui si era sfavato a sentirsi "non amato".
Mi ricordo che quando ero single avevo il chiodo fisso di stare con qualcuno, ne sentivo fortemente il bisogno.A volte sono stata così impaziente che mi sono fatta avanti io con dei ragazzi, sono stata rifiutata e questo ha generato in me grande umiliazione, tuttora ho una sorta di ossessione per due ragazzi (uno è il mio amico di cui le parlavo), cioè di riuscire a conquistarli e avere così il mio riscatto, non mi rassegno al fatto di non piacergli, soprattutto riguardo al mio amico, voglio conquistarli a tutti i costi. Comunque quando ero single in generale ogni cosa che facevo, e tuttora è così, speravo fosse notata/apprezzata positivamente da un ragazzo, volevo esser notata (anche se non sono una che gira per esempio in centro mezza nuda per essere guardata, cioè vorrei attirare l'attenzione quando sono in giro ma nel concreto se ho per esempio una maglia scollata mi dà fastidio essere guardata, mi imbarazza).
E' vero, vedo l'idea dell'amore travolgente come una chimera, perchè non mi sento in grado di provarlo, ho paura di non esserne in grado, non so perchè. Forse non mi sento all'altezza di piacere a persone che mi piacciano davvero e di provare forti emozioni per loro? Cioè magari penso di non meritarli? Sicuramente sono segnata dal fatto che dei ragazzi "bellocci/fighetti" mi hanno sempre presa in giro alle medie e un po' alle superiori perchè ero una "smorta", addormentata secondo loro ed ero un po' cicciotella, e dal fatto che gli amici di mio fratello, di tre anni più grande di me (ho due fratelli più grandi), sono dei "fighetti" anche loro e mi hanno sempre considerata invisibile, perchè loro guardavano solo le ragazze "fighette" come loro, quindi io mi sono sempre sentita non all'altezza di quello standard di donna che piace a questo tipo di ragazzi. (Forse ero invisibile anche perchè ero la sorella del loro amico?)
Le scrivo dei sentimenti riguardo al mio attuale ragazzo che sono i motivi per cui continuo tuttora a starci: mi sembra che sia l'unico che possa capirmi nelle cose che ci piace fare insieme, cioè andare al cinema, o mangiare una pizza fuori, o in generale mangiare varie cose caloriche; mi sembra che il rapporto che ho con lui sia speciale e penso che non lo troverei allo stesso modo con un altro ragazzo; in dei momenti di grande intimità sento delle emozioni, lo guardo in viso e penso che è bello, che mi piace il suo viso, che è bello stare fra le sue braccia, mi sento bene quando sono fisicamente accanto a lui; poi lui è il primo ragazzo con cui non mi è venuto spontaneo chiudere subito la relazione (perchè con molti ragazzi, soprattutto diventando più grande, dopo qualche uscita sono riuscita a chiudere io la relazione o l'inizio della relazione, spesso però pensando "così potrò essere single e potrò stare con quest'altro ragazzo", o "così sarò libera se questo altro ragazzo ci prova")
Aspetti negativi invece sono che quando non lo vedo non mi manca per niente, per esempio domani parte per il mare e mi sento indifferente, non penso "oddio come farò a stare senza di lui". Però se penso a lasciarlo e stare senza di lui mi manca l'aria, mi immagino così la mia vita se lo lascio: mi mancherà da morire, starò malissimo, piangerò sempre e chissà quanto ci metterò a superare la sofferenza, e soprattutto me ne pentirò per un motivo o un altro; inoltre ho paura di non riuscire appunto a innamorarmi davvero di nessuno quindi mi sento senza speranza, quindi è ancora più difficile lasciarlo perchè vedo davanti a me una vita amorosa senza speranza quindi lasciarlo ho paura che porterebbe solo a un peggioramento, non ho davvero in testa un miglioramento futuro che mi spinga a buttarmi e lasciarlo, e comunque ci tengo a lui. Infine queste mie cotte diventano insopportabili davvero solo in alcuni momenti più "bui": lì sono al limite quasi, e non ce la faccio più mi sento in gabbia e muoio dalla voglia di essere single e di uscire con questi ragazzi, ma quando passano questi momenti l'insopportazione si abbassa, e diventa più facile sopportare, quindi vedendo che riesco a sopportare la situazione penso che sia assurdo andare a farmi del male lasciando il mio ragazzo, e lasciandolo mi sento di tradire il nostro rapporto fantastico che abbiamo, anche se ormai con lui mi sento sempre in colpa perchè lui mi dice che sono perfetta, che sono tutto per lui e cose così.
Grazie dell'attenzione, scusi la lunghezza del messaggio.
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
"Mi ricordo che quando ero single avevo il chiodo fisso di stare con qualcuno, ne sentivo fortemente il bisogno. A volte sono stata così impaziente che mi sono fatta avanti io con dei ragazzi, sono stata rifiutata e questo ha generato in me grande umiliazione, tuttora ho una sorta di ossessione per due ragazzi (uno è il mio amico di cui le parlavo), cioè di riuscire a conquistarli e avere così il mio riscatto, non mi rassegno al fatto di non piacergli, soprattutto riguardo al mio amico, voglio conquistarli a tutti i costi"

"Sicuramente sono segnata dal fatto che dei ragazzi "bellocci/fighetti" mi hanno sempre presa in giro alle medie e un po' alle superiori perchè ero una "smorta", addormentata secondo loro ed ero un po' cicciottella, e dal fatto che gli amici di mio fratello, di tre anni più grande di me (ho due fratelli più grandi), sono dei "fighetti" anche loro e mi hanno sempre considerata invisibile"

Sembra che lei abbia la forte necessità, quasi compulsiva, di ricevere ammirazione e consenso da parte dei maschi, come se non le bastasse mai e se il fatto che il suo ragazzo la apprezza al punto da definirla "perfetta" non le permettesse di essere soddisfatta.

Si può trattare di un vuoto da colmare che risale alla sua infanzia: com'è il rapporto con suo padre? E' stato presente? L'ha sostenuta e apprezzata?
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dopo
Attivo dal 2013 al 2013
Ex utente
Gentile dottoressa, la ringrazio nuovamente per la sua attenzione. Si è vero, per me è un bisogno molto forte e a volte quasi incolmabile e irrefrenabile quello di avere ammirazione e simili dai ragazzi. Mio padre si è separato da mia madre quando avevo tre anni: da lì non ha vissuto più con noi, ha avuto altre donne, e in questo momento vive in Lombardia (mentre io vivo in Toscana) con la sua nuova moglie, da cui non ha avuto figli perchè lei è sterile.
Da quando si sono separati (o forse anche prima, non mi ricordo bene) mi ricordo che ogni tanto vedevo mio padre, forse una volta ogni due settimane, o una al mese: in quelle occasioni si faceva delle uscite con mia mamma e mio fratello (quello in comune con mio padre, mentre il fratello più grande è nato da un altro padre) e qualche volta io e mio fratello si rimaneva a dormire da mio padre e lui stava già con un'altra donna. Mi ricordo che mi faceva dei regali, dei giocattoli, e che a volte veniva alle mie feste di compleanno; però mi ricordo di un festa di compleanno in cui lui venne, però a quella festa finchè non l'ho visto pensavo che non sarebbe venuto (e ci stavo male), quindi probabilmente molte volte diceva che veniva a trovarci e non manteneva la parola, non era un uomo di parola.
Negli anni successivi l'ho visto sempre meno, mi sembra che per alcuni anni io non l'abbia neanche sentito: è stato qualche mese in prigione per degli affari economici di cui non era del tutto responsabile ma era complice con suo padre, e anche quando ne è uscito non ci ha cercato a me e mio fratello, non so, forse si vergognava.
Più in là nel tempo io e mio fratello l'abbiamo sentito un po' di più, ogni tanto (ogni 2 -4 anni circa) veniva a casa nostra, e questo ogni tanto tanto tanto lo fa anche ora, con sua moglie (non ci ha neanche invitati al matrimonio, sempre che ci sia stato); a volte invece, sempre ogni 2-4 anni o forse di più io e mio fratello si andava da lui e sua moglie in Lombardia a passare qualche giorno. (ora non più)
Ogni tanto mi chiamava al telefono, per le ricorrenze (ora praticamente mai), e non faceva/fa altro che dirmi cose affettuose tipo "passerotto mio", "ti voglio tanto bene", io gli rispondevo "anche io" per non farlo dispiacere ma mi dava/dà un fastidio tremendo sentire queste cose; quando poi lo vedevo/vedo (molto raramente e la cosa non mi dispiace, anzi) mi abbraccia, mi sbaciucchia sulle guance e mi fissa in continuazione, in modo quasi morboso e mi dà veramente veramente noia, ma non mi ritraggo per non farlo dispiacere. Mi dà noia anche quando mia mamma, che vive con me e i mie fratelli mi dice cose affettuose e mi abbraccia (è appiccicosa e se le dò un po' di affetto si appiccica, e in più è apprensiva, paranoica, insofferente e indolente e più vado a somigliare a lei più mi dà fastidio), non così tanta tanta noia ma neanche poca noia, perchè non ho un fantastico rapporto con lei, litighiamo spesso, anche se le voglio bene e a volte andiamo d'accordo, ma non le perdono che quando si era piccoli visto che era stanca per il lavoro (e perchè è molto molto chiusa con le persone) non veniva mai ai ricevimenti scolastici, e neanche alle recite scolastiche,e in casa ha privilegiato i miei fratelli perchè da quando ci siamo trasferiti - avevo 10 anni- ha dato a loro una stanza matrimoniale a testa e a me una stanza più piccola divisa con mia nonna "perchè io dicevo che volevo stare in camera con mia nonna" il che è vero ma avrebbe dovuto capire che mi avrebbe dato noia in futuro: infatti litighiamo spessissimo per questa cosa, non ho mai avuto uno spazio mio (adesso sto in camera con lei e mi sono creata una finta stanzetta in fondo alla stanza dividendo la camera in due con una tenda e la mia parte è più piccola fra l'altro, avere una stanza tutta mia è un desiderio amaro molto forte), e quando mia nonna ha cominciato a dare i numeri e fare casino ero costretta, anche ora, a uscire sempre fuori a studiare mentre mio fratello poteva starsene in camera sua a studiare;comunque, alle recite, ai ricevimenti, ai fornelli in casa c'è sempre stata mia nonna materna, che ci ha fatto da madre a volte quando mia mamma era a lavoro dalla mattina alla sera, e ora si è allettata e forse fra un po' se ne andrà quindi ho paura che questo mi farà molto male.
Tornando a mio padre, intanto non ha mai contribuito economicamente per la nostra crescita perchè diceva che non aveva soldi. Comunque ultimamente lo sento pochissimo, per telefono solo per le ricorrenze (per messaggio), e come fa da un po' di tempo ci manda una ricarica telefonica per regalo per i compleanni o per natale; ora ha preso il via a scriverci su facebook, a mettere "mi piace", a commentare foto mie e di mie amiche a volte, e mi dà fastidio, se vuole mi chiami (anche se mi scoccia), invece che comportarsi da 12enne, e poi non si deve fare i fatti miei. Inoltre su facebook ha scritto nel suo profilo che è separato, ma non ci ha detto niente a noi e non so se sia vero, e sta facendo la corte virtualmente a una donna, scrivendole ti amo di continuo. Si comporta come un bambino. Lui comunque è sempre stato donnaiolo, per esempio prima di mettersi con mia mamma stava con quattro ragazze insieme, dice, e le ha lasciate per mia mamma. Ultima cosa: ha una gamba un po' più corta dell'altra per un'operazione passata e si porta dietro questo handicap da tutta la vita, ora è anche obeso. Mia nonna paterna (a cui mi sono avvicinata da poco, non abbiamo molti rapporti con i parenti perchè mia mamma è molto chiusa) dice che mio padre ha preferito stare con sua moglie in Lombardia più che stare con noi qui in Toscana perchè è un uomo e quindi preferisce una donna ai figli, per i suoi bisogni sessuali. Questa cosa mi ha fatto molto ma molto innervosire. Comunque non ha tanti soldi e stare con lei gli serve anche,secondo me, perchè da solo non se la caverebbe avendo anche l'handicap; lei fa lavori precari comunque, lui ora è portiere in una casa.
Stavo pensando di parlare con lui e chiedergli perchè ci ha abbandonati, se non ci voleva bene (io comunque sono dell'idea che non ci vuole bene) ma non vorrei incasinarmi la testa di più perchè chissà che succede nel mio inconscio se ho questa conversazione con lui, che sarebbe il primo confronto diretto.
Come posso fare a risolvere questo vuoto se è davvero causa sua? Perchè a quanto sembra mi causa problemi amorosi, e per me l'amore è la cosa che voglio di più al mondo, da sempre. Come mi devo comportare col mio ragazzo? queste cotte sono causate dal fatto di mio padre o è comunque anche insoddisfazione mia riguardo a questo ragazzo? é per questo problema che non riesco ad amare davvero qualcuno? ci riuscirò mai?
Avevo pensato di fare un psicoterapia ma ci sono due cose che mi bloccano: il fattore dei soldi (perchè non ne abbiamo tanti in famiglia e mia mamma non è d'accordo che io faccia psicoterapia perchè dice che se trovo una persona non brava mi causa dei gravi problemi scavandomi dentro se non riesce a "guarirmi" dopo aver scavato) anche perchè voglio scegliere una persona rinomata, che so che è brava, perchè ho paura di avere appunto problemi mentali se non è brava, e quindi il costo aumenta e io sono una studentessa, per ora non lavoro; secondo ostacolo: ho paura di stare male negli anni di psicoterapia e che la mia vita quindi vada a rotoli nel frattempo, magari senza riuscire poi a risolvere i problemi.
Mi scusi davvero se le scrivo cose così lunghe e confusionarie! Grazie nuovamente per l'attenzione.
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
"Stavo pensando di parlare con lui e chiedergli perchè ci ha abbandonati, se non ci voleva bene (io comunque sono dell'idea che non ci vuole bene) ma non vorrei incasinarmi la testa di più perchè chissà che succede nel mio inconscio se ho questa conversazione con lui, che sarebbe il primo confronto diretto"

Penso che un confronto sia necessario, perché nel suo inconscio succedono già tante cose a causa del suo passato e di questa situazione attuale: trovare delle risposte le servirà a fare ordine.

Sua madre non ha mai provato a rifarsi una vita?
Ora che voi figli siete cresciuti non sta provando a investire in altro (amicizie, hobby, interessi) oltre che nella famiglia?
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dopo
Attivo dal 2013 al 2013
Ex utente
Gentile dottoressa, ho deciso che entro breve avrò questo colloquio con mio padre, quindi la ringrazio molto del consiglio! La cosa per fortuna non mi spaventa per niente e gli dirò tutto quello che penso e gli chiederò tutto senza riserve.
Mia madre dopo il divorzio (il secondo nella sua vita) è stata prima con un uomo, un suo amico di vecchia data, da cui poi era rimasta incinta ma poi ha perso il bambino, poi mi sembra che sia stata con uno o due uomini, uno dei quali ogni tanto stava qualche giorno da noi, ma ora non lo vede più, lo sente e basta, ma dall'esterno mi sembra che gliene importi il giusto, e anche lui le dice tutte frasi sdolcinate ma di fatto è tornato in Sicilia dai suoi genitori (a quanto so sono entrambi allettati), insomma non mi sembra una relazione tanto forte. (Per la presenza di quest'uomo non ho avuto problemi, non mi scocciava che stesse in casa). Ora ogni tanto lei si interessa a degli uomini, ma solo per non sentirsi sola secondo me, anche perchè sono uomini che non le dimostrano interesse. Comunque lei dice che se stesse con un uomo lo farebbe anche per migliorare la nostra situazione economica, quindi anche per noi figli. Ah una volta aveva richiesto a mio padre di rimettersi insieme ma lui comunque era sposato quindi niente. Ultimamente mia mamma mi ha detto, visto che se ne parlava, che non sa se si è mai innamorata, e comunque che era attratta dagli uomini più che altro intellettualmente e soprattutto da uomini artistici, e dice che avere delle cotte per altri in una relazione è normale e lei non se ne faceva un problema perchè usava la razionalità e capiva che era solo un modo di evadere.
Nel settore delle amicizie ha un paio di amiche che sente, una è una sua ex-collega di lavoro (mia mamma è in pensione da qualche mese), l'altra, che conosce da più tempo, ora ha un tumore quindi mia mamma la sente meno perchè ha un po' paura a chiamarla se non ho capito male. Nella sua vita ha perso una o due amiche perchè sono morte, quindi è un po' traumatizzata immagino, ma è una donna abbastanza ottimista nel complesso.
L'avevano da poco ricercata dei compagni del liceo e lei era entusiasta, ci è uscita qualche volta ma poi ha smesso perchè dice che non ha soldi per fare tante cene fuori, che loro fanno solo cene e nient'altro e non le sa di molto la cosa, e perchè a lei interessava solo un ragazzo di questi, cioè ci usciva solo perchè sperava in qualcosa con quest'uomo. Quindi ormai gli dà sempre buca, non si vede più con loro, ma lei comunque in generale è un tipo che dà sempre buca e che quando può sta sempre in casa a dormire o a guardare la tv o leggere gialli. Poi è convinta di avere mille intolleranze alimentari (c'è stato qualche episodio di shock anafilattico ma non tanti a quanto ho capito) e di essere debole fisicamente, ogni giorno dice che ha malditesta, mal di schiena, dolori, ecc..
Riguardo a hobby e interessi le interessa molto l'astrologia perchè dice che l'ha aiutata a superare molti momenti negativi perchè leggeva sulle carte che sarebbero passati. Da qualche anno ha cominciato a fare l'università. Lei è laureata in psicopedagogia ma dice che ha sempre voluto fare l'istituto d'arte ma i suoi non volevano. (Al liceo si era ritirata perchè doveva saldare un debito di storia a settembre e aveva paura, quindi poi ha fatto due anni in uno alle magistrali, una cosa del genere) Adesso si è messa a studiare Storia e Tutela dei Beni Archeologici perchè le interessa (curriculum quasi uguale al mio e quando la incontravo in facoltà, ai corsi, mi dava noia perchè volevo la mia privacy, ha conosciuto anche alcune mie amiche e mi stressava per chiedergli appunti e altro) e dice che lo fa anche perchè potrà poi dare ripetizioni e contribuire economicamente alla famiglia. Noi figli, più che altro i miei fratelli ma anche un po' io, ci siamo lamentati che spendesse tanti soldi per le tasse essendoci pochi soldi in casa ma lei non ha interrotto perchè dice che nella vita ha sempre fatto tutto per noi, perchè era sola (in realtà comunque c'era mia nonna materna in casa, che lei odia -era più legata alla zia- ,che stava con noi in casa e contribuiva con la pensione). A me dà molto fastidio vedere quanto è interessata allo studio perchè mi fa sentire in colpa, io pur essendo brava nello studio non ne ho voglia e studio sempre tutto all'ultimo, da sempre. Poi mi sembra che quando ero piccola mia mamma avesse fatto qualche mese di danza (che le piace moltissimo; anche io l'ho fatta due anni ma smisi e visto che era la seconda volta che smettevo uno sport perchè non mi interessava mia mamma non volle più farmi fare niente perchè spendeva soldi per cose che io poi trascuravo) e palestra, ma lei è una persona non coerente, soprattutto nello sport, quindi smise quasi subito.Poi è una che non cucina perchè le fa fatica anche se le rare volte che lo fa le piace; mangia solo cose confezionate, surgelate. Insomma è una che si fa mille programmi: farò questo, quell'altro ma non fa mai niente, o comincia e smette subito, e io ho paura di essere così, odio quando sono incoerente nelle cose, anche se in realtà esco molto più di lei (lei dice che sono sempre fuori), ora un po' meno comunque a causa dello studio (ho studiato eccezionalmente in casa ultimamente, con i tappi perchè mia nonna fa casino, è allettata da cinque mesi e se ne occupa quasi solo mia mamma ed è sfinita per questo, io l'aiuterei ma è una persona a cui se dai un dito si prende tutto il braccio) e che sono più stanca, e sono un po' più attiva fisicamente, in dei periodi faccio ginnastica per esempio, per qualche mese di fila.
Sto pensando seriamente in questi giorni di cominciare a ottobre una psicoterapia, nonostante le mie paura di starci male, perchè tirando fuori queste cose con lei mi sento un pochino frastornata, ho tantissimi pensieri, anche perchè non so se col mio ragazzo ho solo una dipendenza affettiva quindi non so se lo sto "usando" e questo è un grande problema, anche perchè non è giusto per lui, forse sarebbe giusto lasciarlo, non lo so, però gli sono tanto legata.. e sono un po' giù di morale, e in generale ogni tanto sono un po' giù di morale e quindi vorrei "guarire" da questi miei problemi. Mi sembra di star proiettando su di lei, dottoressa, il mio bisogno di risolvere i miei problemi quindi mi dispiace darle questa responsabilità qui su questo sito, perchè mi rendo conto che non è giusto che lei si senta di avere quest'impegno essendo solo un sito di consulti generali. Inoltre non so se mi faccia bene tirare fuori queste cose su questa pagina pubblica (mi vergogno anche un po', anche se scrivo anonimamente), anche perchè in sostanza sto quasi "facendo una psicoterapia" qui, all'incirca, e non so se questo è il modo sbagliato di farlo.
Mi hanno detto qualche nome di psicoterapeuti validi a Firenze (anche se purtroppo molto costosi), ma comunque lei avrebbe dei nomi da consigliarmi a Firenze per caso?
Il fatto del prezzo è un problema anche perchè siccome i miei problemi penso che siano legati anche alla mia bassa autostima e al fatto che ho sviluppato poco me stessa, volevo coltivare i miei interessi da un po' di tempo(li avevo coltivati poco finora, ma un pochino si, per esempio mi ero buttata sul fare i dolci, o ero entrata in un coro ma ne sono uscita dopo 2 anni perchè era diventato troppo "religioso" e non mi piaceva), quindi volevo cominciare a fare canto a settembre/ottobre e mi piacerebbe anche far teatro (in questo momento sto imparando la chitarra elettrica ma forse mi sto interessando ultimamente a quella acustica che mi comprerò a breve). Però se sapessi di "andare sul sicuro" con una psicoterapia credo che sarei disposta a fare un lavoretto per pagarmela anche perchè già ho fatto qualche lavoretto mentre studiavo (a ottobre devo finirne uno con l'università) e poi per un anno mi fermo dallo studio e vorrei lavorare, mi piace mettermi qualche soldo da parte in generale, mi dà soddisfazione.
Grazie dell'attenzione e buona giornata.
Ansia

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