Ho perso me stesso a causa del lavoro

Buongiorno, cerchero' di essere breve ma la vedo dura..
sono sempre stato un ragazzo al centro dell'attenzione: ero il fulcro della mia compagnia di amici, ero il capitano della squadra di calcio, ero il rappresentante di classe alle superiori, ero corteggiato dalle ragazze.. insomma, le cose andavano abbastanza bene nonostante mio padre mi abbia sempre considerato una nullita', ma questo non mi ha mai fermato, solo ostacolato..
poi c'e' stato il militare e poi il lavoro..
per un po' le cose sono andate bene poi l'azienda ha dovuto fare dei tagli e sono rimasto senza lavoro. Poco male avevo 24 anni e voglia di fare, il problema e' che non sono riuscito a trovare nulla per due anni, a parte una parentesi di alcuni mesi in cui ho lavorato in una cava di marmo, certo il lavoro non era ne leggero ne il massimo a cui aspiravo.. mi sentivo una nullita' ed ho cominciato a rinchiudermi in me stesso. Avevo vergogna ad uscire con gli amici o a relazionarmi con le persone. Ho lasciato la ragazza. E sono rimasto solo, purtroppo non ho mai avuto appoggio morale da parte della mia famiglia.
poi finalmente un nuovo lavoro, operaio.. pero' ci mettevo tutto me stesso ed in pochi mesi ho fatto passi da gigante all'interno dell'azienda, mi sentivo rinato e ricominciavo ad uscire e a relazionarmi con gli altri..
finche' non e' arrivata un altra mazzata lavorativa e da li non mi sono piu' rialzato..
sono tornato a fare l'operaio, uno stipendio da fame e nemmeno piu' un briciolo di autostima.. l'unica cosa che mi aiutava a sfogarmi era lo sport ma ho perso anche quel poco di passione che mi era rimasta.. non ho piu' amici e non frequento ragazze da anni, ho troppa vergogna a dire che faccio l operaio..
sono solo, completamente solo.. coi colleghi non esco, ormai non mi diverte piu' nulla ed alla mia eta' speravo di avere gia' una famiglia mia.. la cosa va avanti da 7 anni.. non ce la faccio piu'.. sono angosciato 24 ore su 24, purtroppo nell azienda in cui lavoro non ho alcuna prospettiva di carriera e non riesco a trovrare altro.. solo ora mi rendo conto che non sono capace di fare nulla, nulla che mi possa dare una vita serena. non riesco piu' nemmeno a dormire, in pratica riesco a chiudere occhio solo quando il giorno successivo non devo lavorare, il sabato e la domenica li passo a letto tutto il giorno per cecare di recuperare le forze ma sono sempre stanchissimo.. non faccio una vacanza da dieci anni.. purtroppo credo che la mia vita sia finita gia' da un pezzo, la persona che ero una volta non esiste piu' e purtroppo mai ritornera', e nemmeno il tempo perduto a cercare lavoro. Non sono piu' in grado di prendere decisioni. Mi vergogno a fare qualsiasi cosa, ho sempre paura che la gente mi chieda che lavoro faccio..

vi chiedo solo una cosa, per piacere, mi potreste consigliare un farmaco o una qualsiasi cosa che riesca a farmi prendere sonno durante la settimana? almeno so cosa chiedere al mio medico..

grazie e scusatemi
[#1]
Dr. Francesco Mori Psicologo, Psicoterapeuta 1.2k 33 31
Gentile utente,
rispetto ai farmaci è bene che si rivolga direttamente al suo medico, ricordandosi che il "fai da te" è pericoloso.

Rispetto alla sua situazione è curioso quello che dice. In un contesto come quello attuale, l'avere un lavoro per molti sarebbe già motivo di tranquillità. Lei si vergogna. La vergogna è un emozione che ha che fare con gli standard personali e sociali. Quando la persona sente di agire al di sotto dei propri standard si imbarazza. Il fatto che lei "punti molto in alto" (ero il fulcro, il capitano, il rappresentante, ecc.) non l'aiuta. Essere sempre così è difficile!

Le consiglio, più che un farmaco, un colloquio psicologico di persona.

Restiamo in ascolto

Dr. Francesco Mori
Psicologo, Psicodiagnosta, Psicoterapeuta
http://spazioinascolto.altervista.org/

[#2]
Dr. Francesco Mori Psicologo, Psicoterapeuta 1.2k 33 31
Gentile utente,
rispetto ai farmaci è bene che si rivolga direttamente al suo medico, ricordandosi che il "fai da te" è pericoloso.

Rispetto alla sua situazione è curioso quello che dice. In un contesto come quello attuale, l'avere un lavoro per molti sarebbe già motivo di tranquillità. Lei si vergogna. La vergogna è un emozione che ha che fare con gli standard personali e sociali. Quando la persona sente di agire al di sotto dei propri standard si imbarazza. Il fatto che lei "punti molto in alto" (ero il fulcro, il capitano, il rappresentante, ecc.) non l'aiuta. Essere sempre così è difficile!

Le consiglio, più che un farmaco, un colloquio psicologico di persona.

Restiamo in ascolto
[#3]
dopo
Attivo dal 2013 al 2013
Ex utente
Quindi secondo lei, a questo mondo, tutti quelli che hanno un lavoro dovrebbero essere tranquilli e felici.
C'e' gente che guadagna cento volte piu' di me e si ammazza per problemi lavorativi.
C'e' gente che guadagna mille volte piu' di me e si butta nella droga e nell'alcool a causa del lavoro.
Lei ha studiato, supponiamo per un momento che sia costretto a lavorare come spazzino. Certo, lei mi dira', in mancanza d'altro e' meglio che niente. Sono d'accordo con lei. Ma se questo lavoro fosse costretto a farlo per il resto della sua vita come si sentirebbe? Anche nei confronti dei suoi genitori, dei suoi amici, non dico della fidanzata perche' se fosse uno spazzino non ce l'avrebbe.
Le dico io come si sentirebbe.
Andrebbe a letto tutte le sere pensando che e' uno spazzino e non chiuderebbe occhio perche' l'indomani si dovrebbe alzare per andare a fare lo spazzino.
E come si sentirebbe ad uscire a cena coi suoi vecchi compagni di universita'? magari tutti i n carriera.
Sarebbe assalito dalla vergogna.
Io ho vergogna anche quando sono in fila alla cassa del supermercato.
Sono a casa in ferie da 4 settimane. lo sa con quante persone ho parlato? nessuna! la spesa la ordino su internet.. ne un messaggio ne una telefonata, mi hanno abbandonato tutti.
ho imparato a fare a meno di tutto e di tutti, e' stata dura ma ce la si puo' fare.. ma non posso piu' fare a meno di dormire. Non dormo per cinque giorni a settimana.
Mi creda, non ce la faccio piu'.