Dipendenza affettiva e mal d'amore.

Buona sera gentilissimo staff di MedicItalia. Scrivo perché ho un grosso problema con me stesso e al momento non ho la possibilità di andare da uno psicologo a pagamento. A ottobre dell'anno scorso è terminata una relazione durata 4 anni con quella che posso definire il mio primo vero amore. Premesso che sono una persona molto ansiosa e che sono abbastanza sicuro di soffrire di dipendenza affettiva, mi ritrovo qui a scrivere perché non so più come fare. La nostra storia è finita malamente con una pugnalata alle spalle (Non esattamente un tradimento, ma sono sottigliezze) e mi ha cambiato totalmente. All'inizio provavo solo rabbia per lei, tanto che ero felice della fine della storia. Da allora non le ho mai dato alcuna soddisfazione, ho sempre mostrato freddezza ed entusiasmo per la mia nuova libertà, tant'è che (Credo) lei è ancora convinta che io stia benissimo. La verità è che col tempo mi sono accorto che stavo illudendo solo me stesso. Attualmente, alterno dei momenti in cui non sono sicuro di voler andare avanti da solo, a momenti in cui provo talmente tanto rancore da desiderare che tutto il male che mi ha fatto le torni indietro decuplicato. Sono invidioso del suo sorriso, lo stesso sorriso che a tolto a me. Non la vedo/sento praticamente da ottobre. In compenso la sogno molto spesso, solitamente in sogno mi fa dei dispetti e io me la prendo. Ovviamente poi mi sveglio male e passo il resto della giornata da schifo. E' normale che io la trovi ancora bella? Che a volte desideri voltare per casa sua quando sono obbligato a passare per il paese in cui abita? E' normale che mi manchino sua madre e sua nonna? Ho vissuto per un anno a casa loro... Dio, quanto mi manca quella casa! Ho paura che possa diventare un'ossessione, sempre che non lo sia già. Ho paura di fare delle cose stupide, magari preso da un momento un po' così. Un'altra cosa che ho tristemente notato è che mi sono messo a dieta, in 4 mesi ho perso 17Kg... Il problema è che l'ho fatto per lei, non per me! L'ho fatto come se volessi dimostrare qualcosa a lei, e ho come l'impressione che sia sbagliato. Ultimo ma non ultimo, sono in pochi amici fidati a sapere di questa cosa, perché so che se lo dicessi in giro, lei verrebbe a saperlo. Io non sono mai stato una persona orgogliosa, ma questa non gliela voglio dare proprio vinta. Solo che così non so mai con chi parlarne, anche perché dopo un anno... Beh, comincio a diventare monotono. Ho stufato me stesso, figuriamoci chi mi ascolta! Un'ultima cosa: Non riesco a piangere. Non so come sfogarmi, ultimamente. Mi si bagnano gli occhi, ma non riesco a tirare fuori nulla! Quando sono in giro passo 3/4 del tempo in ansia perché ho paura che in giro ci sia anche lei. E' già una tragedia quando becco la sua macchina da qualche parte... Ho il cuore che salta 2-3 battiti. Cosa posso fare? Io ho preso tante misure di precauzione per stare meglio, per ricominciare a vivere... Ma ora ho finito tutte le cartucce. Aiuto, per favore! Grazie. Buona sera
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Dr. Francesco Mori Psicologo, Psicoterapeuta 1.2k 33 31
Gentile utente,
capisco che un "tradimento", qualunque sia la natura, possa ferire molto.
Capisco anche che la fine di una storia importante possa provocare dolore. Con essa termina non solo la relazione ma tutto il possibile futuro che si era immaginato.
Allo stesso tempo crea aperture possibili. Il problema di un lutto si manifesta quando la persona non riesce a muoversi rispetto a quello, a ripensare un futuro alternativo. E' come se la sua mente fosse satura di un unico tema. Credo che le cause di questo non siano legate soltanto alla fine della relazione, ma anche ad altri aspetti più profondi che lei attualmente non vede. Non a caso anche il suo post è saturo. Come dice lei alla fine, si parla solo di quello che non è più, non allargando mai lo sguardo su altri elementi (amici, famiglia, prospettive lavorative, ecc.).
Perché non si rivolge ad uno psicologo di persona? Può andare al Servizio Sanitario Nazionale se non ha denaro.

Restiamo in ascolto

Dr. Francesco Mori
Psicologo, Psicodiagnosta, Psicoterapeuta
http://spazioinascolto.altervista.org/

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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.8k 503 41
Sono d'accordo col Collega: pur ritenendo parte della sofferenza dopo una rottura completamente fisiologica, credo che Lei ci stia mettendo del Suo per voler rimanere ancorato a questa ragazza, forse idealizzata, che proprio non vuol lasciare andare.
L'aiuto che può venire da uno psicologo è quindi quello di aiutarLa a decentrare questo vissuto e a non focalizzarsi eccessivamente su questa relazione.
Tenga presente che potrebbe esserci una buona quota d'ansia, e quindi di controllo, che copre ogni tentativo apertura.

Cordiali saluti,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

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dopo
Attivo dal 2012 al 2021
Ex utente
Vi ringrazio entrambi per la prontissima risposta, non ci speravo proprio. Tenterò di seguire il consiglio del dr. Mori, sebbene i miei primi tentativi di rivolgermi ad uno psicologo gratuitamente siano stati vani. Vi disturbo un'ultima volta ricalcando su una domanda: Voi credete che effettivamente io abbia un problema di tipo ossessivo? Io vorrei che questa persona per me non contasse più niente, come probabilmente è già per lei nei miei confronti. Ma comincio a credere che sia impossibile! Scusate ancora l'insistenza, vorrei solo capire un po' meglio, dato che attualmente l'unica cosa di cui mi rendo conto è di non ragionare con logica e consapevolezza di me stesso.

Grazie, buona notte.
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
Caro Ragazzo,
una valutazione precisa la può fare solo un nostro collega di persona.

La sua sofferenza sembre comunque evidente, così come la difficoltà ad elaborare la perdita del suo rapporto e di tutto quello che comportava a livello di sicurezza affettiva, di un nucleo caldo del quale far parte.

Concordo con le ipotesi dei Colleghi che mi hanno preceduto, sulla presenza di eventuali aspetti più profondi legati alle sue difficoltà e su una certo livello di ansia che meriterebbero l'attenzione di un esperto.

Quali difficoltà ha incontrato nel rivolgersi al servizio pubblico?
Ha provato presso il Consultorio Familiare ASL - Spazio giovani del suo territorio?

Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it

[#5]
dopo
Attivo dal 2012 al 2021
Ex utente
Grazie per aver replicato, innanzitutto. Le difficoltà sono sempre le solite: Chi mi ha assistito allo sportello d'ascolto mi ha dato ben poche risposte per quanto riguarda i miei dubbi sull'iter burocratico da seguire per richiedere un consulto gratuitamente. Per quanto riguarda il Consultorio da Lei citato, da quel che so sono fuori con l'età, come mi ha confermato l'addetto allo sportello. Sinceramente ho chiesto qui da voi perché ho l'impressione che le cose vengano gestite con un po' troppa superficialità, negando l'aiuto non solo a chi ne avrebbe davvero bisogno, ma pure a chi ne ha tutto il diritto.

Grazie ancora, buona giornata.
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
Gentile Utente,
in genere per accedere al Consultorio Familiare non occorre prescrizione medica, ci si può prenotare di persona o anche telefonicamente, certo ci sono variazioni nei singoli consultori (ad esempio Spazio Giovani in alcune strutture accoglie fino a 24 anni) per cui occorre informarsi di persona, l'addetto allo sportello non le ha spiegato altro?

Qui il link a quelli della sua città con i riferimenti
http://www.ausl.ra.it/index.php?option=com_content&view=article&id=279

Restiamo in ascolto
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dopo
Attivo dal 2012 al 2021
Ex utente
No, purtroppo non mi ha detto altro! Grazie mille, ora mi informo seguendo il link che mi ha inoltrato e provvedo! Grazie ancora, davvero.
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
Lieta di averla ascoltata.
Spero riesca nel suo intento.

Molti auguri