Ossessione secondo figlio e ansia

Da 5 mesi mi sono trasferita in un altra zona di roma dai miei suoceri, ho un bellissimo bimbo di 20 mesi. Premetto che da qualche anno soffro di attacchi di panico e ansia tenuti sotto controllo con farmaci. Ho lasciato il lavoro di agente immobiliare a cui tenevo, ho lasciato la nostra casa dove stavamo in affitto, mi sono allontanata dalla mia famiglia, dai miei amici. Qua sono sola e vivere con i suoceri purtroppo non è facile poiché si intromettono sul modo in cui vogliamo crescere nostro figlio, ecc... Da un anno circa pero è in nato in me un desiderio irrefrenabile e ossessivo di avere un secondo figlio. L'ansia mi era quasi passata, ma da quando sto qua mi è tornata piu forte di prima. Ho in mente solo questo desiderio che mio marito condivide in parte per paura della situazione economica e i miei suoceri ce l'hanno bocciata. Sono 5 mesi che non vivo piu, sento solo questa ossessione che compromette anche il rapporto di coppia. Vorrei sapere, secondo lei, da dove deriva questa ossessione e perche non riesco a levarmela dalla testa e dal cuore.
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile signora,

più che sapere da dove deriva l'ossesione, è importante risolvere il problema relazionale con i suoceri e non lasciarsi invadere, mettendoli al proprio posto (che c'entrano loro col Suo desiderio di avere un figlio e chi sono per bocciarla?) e curare l'ansia e il panico.

Per fare questo può rivolgersi ad uno psicologo psicoterapeuta di persona.

Saluti,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

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Dr. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta 4.6k 51
Gentile Utente,

oltre alla possibilità di mettere dei confini chiari tra voi come coppia e la famiglia di suo marito, potrebbe essere utile riflettere sulla motivazione che sta alla base di questo suo desiderio di avere un secondo figlio.

Lei ha fatto molte rinunce: lavoro, amici, famiglia di origine, inoltre ha dei suoceri che si intromettono in questioni di coppia. Tutto questo "rema contro" il suo benessere personale e affrontare un gravidanza potrebbe assomigliare ad una "compensazione" all'attuale stato di malessere/insoddisfazione (la questione economica è spesso marginale in queste scelte).

Che ne pensa?

Purtroppo questi temi non possono essere affrontati con la sola terapia psicofarmacologica.






Dott. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta
Specialista in Psicoterapia Psicodinamica
www.psicologoaviterbo.it

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Dr. Michele Matera Psicologo 58 2
Gentile Utente,
dalla sua descrizione emergono tante domande che è importante fare con i giusti tempi e nelle giuste modalità. Ha vissuto dei cambiamenti importanti molto velocemente e dalle sue parole si evince demoralizzazione. Le suggerisco di rivolgersi ad uno specialista per considerare concretamente la sua situazione.

Saluti.

Dr. Michele Matera - Psicologo ad indirizzo Clinico e della Salute - Bologna - www.michelematera.it

[#4]
dopo
Utente
Utente
Ringrazio per le risp. La mia ossessione di ridiventare mamma pero parte da prima del trasferimento che ovviamente si è intensificato. Ma ormai vedo mio marito come colpevole di tutto visto che è stata sua l'idea di venire qua. E ci rimette anche la vita sessuale. Non riesco a non pensare che a un figlio.e se vedo qualcuno incinta mi viene da piangere. Quando penso al figlio l'ansia passa.
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Dr. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta 4.6k 51
Gentile Utente,

mi sembra evidente che non si tratta solo dell'idea di avere un secondogenito, ma emergono delle difficoltà nella vostra relazione di coppia.

Talvolta la nascita di un figlio potrebbe essere una "soluzione" per non affrontare altre problematiche (coppia, famiglia ecc.).

Come si è sentita prima, durante e dopo la gravidanza?
Come descriverebbe quel periodo?





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dopo
Utente
Utente
Meraviglioso, è un dolce ricordo. Soprattutto (sarà strano)il parto è un ricordo unico, avevo mio marito li con me. L'ho vissuta in completa felicita. Anche il dopo fino a 5 mesi fa...
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Anche secondo me non è possibile rafforzare questi aspetti (principalmente relazionali) con la terapia farmacologica: magari il panico non c'è più o non è intenso come prima, ma credo che Lei abbia bisogno di diventare un po' più forte su aspetti relazionali e anche decisionali. Spetta infatti a Lei e a Suo marito decidere se fare un secondo figlio e come impostare la vostra vita.

Un aiuto psicologico presso uno psicologo psicoterapeuta potrebbe essere molto utile.

Cordiali saluti,
[#8]
dopo
Utente
Utente
Da un autoanalisi ho interpretato la nascita di un figlio come la rinascita della nostra coppia, l'inizio di un nuovo cammino con mio marito e mio figlio. E si era convinto tanto che a natale ero strafelice. Poi il ko dei suoceri che dicono che non è il momento finanziario giusto e da quel momento non vivo piu. Non ho voglia di mangiare( in passato anni fa ho sofferto di anoressia). Sono in uno stato di depressione totale dove mi da fastidio tutto tranne il mio piccolo cucciolo. Sento l'esigenza di scappare lontano. E l'unica cosa che mi fa stare bene è l'idea di rimanere incinta. Grazie comunque del sostegno
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile signora,

io ritengo dovrebbe rafforzarsi un po', perchè se Lei leggesse con un po' di distacco la Sua richiesta, sarebbe immediato notare che lascia ai Suoi suoceri molto potere, anche di farLa sentire in un certo modo.

Questo potrebbe essere legato al Suo problema di anoressia, nel senso che chi soffre di disturbi alimentari ha delle precise caratteristiche psicologiche. Legga qui:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1211-i-disturbi-del-comportamento-alimentare-che-cosa-sono-e-come-si-curano.html


Per questa ragione sarebbe utile contattare di persona uno psicologo psicoterapeuta. Lei in passato era stata seguita dallo psicoterapeuta per il problema dell'anoressia? Chi l'aveva diagnosticata?

Cordiali saluti,
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Dr. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta 4.6k 51
Gentile Utente,

>>..ho interpretato la nascita di un figlio come la rinascita della nostra coppia, l'inizio di un nuovo cammino con mio marito e mio figlio.<<
questo è chiaramente molto bello, ma comprenderà che assomiglia di più ad una "riparazione", poi in un futuro non troppo remoto, potrebbe ritornare tutto allo stato attuale.

Talvolta la donna incinta si trova al centro delle attenzioni dl partner, della famiglia e talvolta degli amici. Il desiderio quando diventa ossessione è per ottemperare ad una mancanza e lo diventa ancora di più se qualcuno si mette in disaccordo o non condivide la sua scelta.




[#11]
dopo
Utente
Utente
Il mio medico curante... Pesavo 38 kg ma parliamo di 10 anni fa. Poi ho risolto il problema con la mia forza di volontà e di vivere. Quindi so che è un problema superato. Purtroppo ho un carattere debole, mi tengo tutto dentro e poi scoppio. Ma il secondo figlio non vuole essere affatto riparatore. Anzi ribadisco il desiderio c'era gia da tempo. Ma non riesco a vedere mio marito come una volta ma un ostacolo al nostro sogno poiché stiamo a casa dei suoi.
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Dr. Michele Matera Psicologo 58 2
Gentile Utente,
alla luce del suo ultimo scritto, potrebbe essere utile consultare un professionista per degli incontri di coppia. Questo potrebbe aiutare lei e suo marito a ristabilire un corretto legame di interscambio sia emotivo che intellettivo.

Come vive suo marito attualmente il vostro rapporto? Sente che qualcosa è cambiato? Come vive questa "invasione" da parte dei suoi genitori?
[#13]
dopo
Utente
Utente
Purtroppo anche lui ci sta male nel vedermi così e si trova tra 2 fuochi. È molto legato alla sua famiglia e secondo lui esagero un po' io che vedo tutto nero. È triste della situazione che si è creata. Vorrebbe che i rapporti con i suoi andassero meglio ma purtroppo l'invadenza ce. Cerca di parlargli ma il risultato non cambia. Purtroppo una casa nostra non ce la possiamo permettere e aver abbandonato il nostro nido è una colpa che gli faccio costantemente. Lui lo ha fatto in buona fede ma non mi aspettavo una vita così. forse non ho il coraggio di rispondere ai suoi per non creare Asti, ma mi creda io così non ce la faccio piu. Mi sento in galera. E costantemente incolpo lui che mi ha fatto seguire questa scelta di cui ero contraria sin dall'inizio e del mio malessere visto che non riesce a fare nulla. Quando sul balcone a natale mi disse di voler fare il bimbo mi sono sentita rinascere, ho visto la goia nel mio cuore. Ma poi quel no mi ha portato solo dolore che nascondo dentro. Ci amiamo ma ora lo vedo come colpevole. Basterebbe poco per cambiare la situazione. Mi sacrificherei a rimanere qua dai suoi per realizzare il nostro sogno, ma lui non vuole capirlo. Mi vorrei sentire realizzata di nuovo come mamma e rivivere quest'esperienza unica, anche perche il mio cucciolo sta crescendo.
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile signora,

dal momento che non potete permettervi un'altra soluzione per la casa, direi che la scelta ora deve ricadere su un lavoro su se stessa per non essere più una persona debole come si descrive, ma per diventare forte.

Con l'aiuto del medico di base, si faccia indicare le strutture della zona (es Consultorio) dove può incontrare uno psicologo psicoterapeuta: è importante per poter meglio definire e risolvere la situazione.

Cordiali saluti,
Ansia

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