Mancanza di fiducia

Salve,
ho scritto un'altra volta in questa sezione e spero possiate aiutarmi. Circa tre mesi fa ho conosciuto un ragazzo (37 anni)...abbiamo iniziato a frequentarci...stavamo bene insieme...ma in questi pochi mesi abbiamo avuto tre forti discussioni, di cui l'ultima ieri che si è conclusa da parte sua con "non voglio vederti più". Le discussioni sono nate tutte dallo stesso motivo...non ha fiducia in me e crede che io lo stia prendendo in giro. Dice che dico cose e poi ne faccio altre...vede il marcio in qualunque mia azione....futili motivi (gli dico che vado dai miei e invece poi vado a bere con un'amica che mi ha invitato all'ultimo momento...cosa che comunque gli ho detto il giorno dopo) da parte mia non ho fatto nulla per mancargli di rispetto o altro. Non vuole ascoltare ragioni. Ovviamente questo suo comportamento mi ha fatto male... Non c'è nulla che possa fare vero?
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
Gentile Utente,
la fiducia è un ingrediente indispensabile nel rapporto di coppia.
Certamente le bugie (anche se futili) non aiutano a costruirla e incrementarla.

Come mai lei ha sentito il bisogno di mentire al suo ragazzo?
Quali le aspettative e pretese di lui nei suoi confronti?
Com'è il vostro rapporto e come avete gestito le vostre discussioni?

Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it

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dopo
Attivo dal 2010 al 2014
Ex utente
Gentile dott.sa Rinella, la ringrazio per la rapida risposta. Ci tengo a precisare che non ho mentito...E' stato un cambio di programma all'ultimo momento....forse avrei dovuto avvertirlo è vero...ma non lo considero mentire. E sono tanti gli episodi del genere (vado un weekend fuori con un'amica ma non gli ho detto dove...non certo per tenerglielo nascosto...magari per superficialità...) che lui mi rinfaccia.
Le altre volte dopo le discussioni lui spariva per poi tornare dopo le mie rassicurazioni....questa volta ha chiuso del tutto. Il rapporto sembrava che andasse bene...anche dal punto di vista fisico e della progettualità (abbiamo parlato in un futuro di vivere insieme), ci divertiamo, ridiamo, abbiamo interessi in comune...ma poi lui accumula questi episodi e li tira fuori tutti insieme senza ascoltare le mie spiegazioni. Lui mi ha sempre detto che sono la persona che aspettava da tempo e anche lui per me lo è. Pretese nessuna...magari di aprirsi di più...di condividere i suoi pensieri/perplessità senza arrivare a questo punto.
Inizio a provare dei sentimenti per questa persona...sicuramente sbaglio nei modi di comunicazione ma credo che la volontà di stare insieme dovrebbe far superare queste incompresioni
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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicologo, Psicoterapeuta 4.9k 86 75
E' possibile che la difficoltà a fidarsi nella relazione con l'altro derivi da "ferite" non rimarginate relative a precedenti esperienze di coppia, sarebbe importante creare le condizioni favorevoli per un confronto sereno in modo che entrambi possiate esprimere paure e aspettative riguardo alla vostra relazione.
Se la relazione con l'altro non rappresenta "una base sicura" essa sarà sempre vulnerabile al dubbio e al sospetto che non le consentiranno di evolvere e realizzare la progettualità anche se è un desiderio di entrambi i partners.

Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it

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dopo
Attivo dal 2010 al 2014
Ex utente
Ha ragione Dr. Campione. Condivido pienamente quello che ha scritto.
Ma come si fa a creare una "base sicura" in questo caso? più che rassicurarlo non posso fare. Ora non mi risponde più...non penso che serva a qualcosa insistere...mi devo rassegnare
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
Sembrerebbe un po' rigido il suo compagno, il suo atteggiamento sarebbe da comprendere alla luce della sua storia di vita...questa difficoltà a fidarsi potrebbe avere radici antiche.

Confronti costruttivi e chiarimenti sarebbero opportuni se si desiderasse continuare la relazione, qualora ritornasse come avvenuto in precedenza, eviterei di insistere se il suo compagno non ci sente ora...

Cosa sa di questo ragazzo, della sua vita?
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dopo
Attivo dal 2010 al 2014
Ex utente
Delle sue esperienze passate non so molto...ma in generale mi ha sempre detto che le persone lo prendevano in giro e questo lo ha portato a prendere la decisione drastica di non averci più rapporti. Lavora, esce con gli amici, ha una famiglia normale con cui è in buoni rapporti...So che prende il Lexotan (senza essere seguito da nessun medico) perché è spesso nervoso ma di questa cosa non me ne parla...ho provato a fargli qualche domanda per capire ma nulla. Il nervoso lo somatizza con mal di schiena terribili e acufeni.
Ho paura che se non insisto non torna...ma anche se torna a che prezzo? prima o poi accadrà di nuovo...ed è un circolo vizioso...dopo la prima discussione ho cercato di essere il più chiara possibile nelle cose che gli dicevo...ma lui non fa domande e quindi ci sarà sempre qualche aspetto che per lui rimane oscuro
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Dr.ssa Paola Dei Psicologo, Psicoterapeuta 305 27 9
Gentile
Concordo con quanto le hanno detto le colleghe che mi hanno preceduta e mi inserisco nel tentativo di fornirle qualche indicazione in più che possa aiutarla ad uscire dall'impasse nella quale si trova. Premesso che il nostro momento storico non facilità la capacità di fidarsi ed abbandonarsi all'altro, sussistono a livello individuale delle motivazioni che possono favorire o rendere più difficoltoso il percorso:
* Il nostro Carattere
* I nostri vissuti personali e le esperienze della vita
* L'autostima o stima di sé
* Il modo di Relazionarci con gli altri e la capacità di riconoscere ed esprimere i propri bisogni
* L'Introversione o Estroversione che rendono più facile o più difficile esprimere
* L'educazione Ricevuta
Se lei ritiene che ne valga la pena (solo lei può comprendere il profondo della sua anima, nessun altro e se non ci riesce faccia qualche seduta da un/a collega per farsi aiutare) provi ad esplorare insieme a lui tutti questi punti, lo coinvolga giocando, lo conduca sulla strada della consapevolezza ed eventualmente anche verso un percorso di aiuto psicologico, qualora ce ne fosse bisogno. Se ce la fate, scoprite insieme che cosa vorreste dall'altro, che cosa vi ferisce, che cosa vi fa stare bene. I rapporti in fondo sono fatti per conoscersi e gli inizi sono sempre difficili, fatti di una manciata di mille emozioni sconcertanti e spesso contraddittorie, ma ciò che è importante é che, qualora la storia dovesse finire, sia stata costruttiva per entrambe e vi abbia aiutati a percorrere con consapevolezza una parte del cammino della vita.
Può darsi che sussistano delle dinamiche di potere alla base, che ci ci siano problematiche di altra natura, ma nulla è tanto forte da potersi contrapporre a tutto questo quanto la forza dell'amore. Se ritiene invece che non ne valga la pena, lasci perdere e si rivolga verso altre situazioni...Se poi rimane ancora incerta fra continuare o lasciar perdere, si dia altro tempo, sapendo che conoscere è spesso riconoscere nell'altro qualcosa di noi che non avevamo scorto ad una prima, superficiale occhiata, per questo per comprendere a volte occorre più tempo....anche poco, ma quel tanto che le tolga ogni dubbio..
Cordiali auguri

Paola Dei: Psicologo Psicoterapeuta
Didatta Associato FISIG Perfezionata in criminologia
Docente in Psicologia dell’Arte (IGKGH-DGKGTH-CH)

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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
<.ma in generale mi ha sempre detto che le persone lo prendevano in giro > e dunque la stessa convinzione la applica a lei e al rapporto

<Ho paura che se non insisto non torna...ma anche se torna a che prezzo? >
In effetti è una domanda molto sensata, sulla quale occorrerebbe si soffermasse a riflettere. Se la sentirebbe di stare accanto a una persona che non si fida di lei con tutti i comportamenti che ne conseguono?

Poiché se questo ragazzo avesse qualche disagio sarebbe opportuno che si adoperasse per risolverlo anziché prendere pillole senza che siano prescritte dal medico e senza una valutazione diretta, come si potrebbe presumere da quanto dice lei, (tenendo però conto che stiamo parlando di una terza persona senza informazioni di prima mano.)

<prima o poi accadrà di nuovo...ed è un circolo vizioso...> lo penso anch'io e dal mio punto di vista forse non facile da spezzare senza un aiuto specialistico secondo le notizie che ci ha fornito.

Cari saluti
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dopo
Attivo dal 2010 al 2014
Ex utente
Buongiorno,
mi scuso se non vi ho ringraziato prima per le risposte al mio consulto.
In questi mesi ho continuato a frequentare l'uomo di cui vi parlavo, anche tenendo presente le vostre preziose indicazioni.

Le dinamiche di coppia purtroppo in questi mesi sono state le medesime descritte in precedenza: dall'ultima volta che ho scritto qui, mi ha lasciato molte altre volte (con una media di una volta ogni dieci giorni) e con le stesse motivazioni cioè che lo prendo in giro, lo inganno, gli manco di rispetto e si sente costretto a dover subire i miei comportamenti che lo feriscono (uscite con amiche, il fatto che nel luogo dove lavoro, lavori anche un ex, etc.). Quando mi lascia mi dice che sta male con me e che si sente non amato. Perché torno con lui: perché ogni volta spero che abbia capito che non lo prendo in giro e che sono sincera.

Ogni volta che mi lascia per questi motivi ci sto male, mi sento non capita e mi sembra di subire un'ingiustizia perché non ritengo di aver fatto nulla di male, e così cerco di rassicurarlo. E dopo innumerevoli rassicurazioni torna da me, dicendo che mi ama che vuole una famiglia e che sta male per i miei comportamenti. Vuole che io lo aiuti con il suo problema di nervosismo (come? non uscendo più con nessuno?) e soprattutto vuole stare sempre con me in modo che non gli vengono pensieri negativi che lo portano ad innervosirsi. Ho provato a spiegargli che non posso dargli l'aiuto di cui ha bisogno e che il suo stare male e innervosirsi non dipende da me e che avrebbe bisogno di un aiuto psicologico, anche in coppia, ma non ha voluto saperne, dicendomi che nessuno lo può aiutare.

Altro motivo di discussione: vuole che io vada a vivere da lui. Ma alla luce di tutte le discussioni, alla luce della mancanza di fiducia nei miei confronto e del suo nervosismo per tutto quello che faccio, gli ho detto che non me la sento, provando a fargli capire che non sono le basi (fiducia) e che non me la sento finchè non risolviamo i problemi. Lui interpreta questo mio rifiuto come una presa in giro e come una mancanza di volontà di impegnarmi e si arrabbia ancora di più.

Adesso siamo al punto in cui mi ha lasciato la scorsa settimana, alle mie rassicurazioni sul mio amore mi rispondeva con insulti, dicendomi che dovevo vergognarmi per come lo ho trattato e per quello che deve subire, che gli facevo schifo, che stava male con me e altre cose terribili. A quel punto ho deciso di tirarmi fuori da questo rapporto malsano, e lui vedendo che mi stavo allontanando ha deciso di tornare, era dispiaciuto per quello che mi aveva detto, che mi ama e che vuole stare con me.
Ho deciso di non cedere: non voglio stare con una persona che non ha fiducia in me e mi lascia in continuazione. Lui continua a dire che lo devo aiutare se lo amo e che sono responsabile del suo innervosirsi.

Mi scuso se mi sono dilungata, ed essendo passato molto tempo non mi aspetto una risposta...mi chiedo se faccio bene a non tornare da lui, anche se lo amo, ritenendo che le mie rassicurazioni non servano a nulla. Mi chiedo se posso fare qualcosa per salvare il nostro rapporto...Qualunque riflessione su questa situazione sarà ben accetta e vi ringrazio anticipatamente.