Aiuto: voglio interrompere la terapia ... lui mi imbarazza

Gentile dottore,
sono solo 3 mesi che ho iniziato una terapia da uno psicologo che ritengo troppo giovane, io ho 45 anni lui 37. questo non mi piace, non mi da sicurezza e mi imbarazza tanto parlare con lui di problemi intimi con mio marito e tante altre cose.
Con questo non voglio dire che lui non sia bravo ma io proprio mi chiudo, questo anche perchè ho notato che alcune volte è arrossito!
Vorrei dirlo ma non so come. vi prego aiutatemi perchè sono molto dispiaciuta e non vorrei assolutamente toccarlo professionalmente.
grazie.
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Gentile Signora,

ovviamente l'incontro del singolo paziente con il singolo psicologo è unico e irripetibile ed è necessario trovarsi in reciproca sintonia per lavorare bene assieme.
Quando per vari motivi questa sintonia non è presente il lavoro procede con difficoltà e di solito il paziente non si sente sufficientemente a proprio agio per aprirsi e dire tutto quello che sarebbe utile che dicesse.

Posso chiederle come mai si è rivolta ad uno psicologo di sesso maschile invece che ad una donna?
E' stato un caso o gliel'ha consigliato qualcuno?

Secondo lei il problema è principalmente l'età del Collega e quindi uno psicologo più anziano non la metterebbe in imbarazzo, dovendo trattare argomenti che riguardano la sua vita matrimoniale?
Oppure il punto è che lei fatica a trattare temi così personali e sarebbe in difficoltà a parlarne con chiunque?

Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it

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Dr. Magda Muscarà Fregonese Psicologo, Psicoterapeuta 3.8k 149 11
Forse è bene parlare di questo col suo terapeuta, che sì, è più giovane di lei, ma sicuramente attrezzato a reggere transfert anche come questo.. Non si imbarazzi, sentiamo tanti problemi, dolori e non diamo giudizi, proponiamo aiuto , comprensione, anche soluzioni .. coraggio, stia in fiducia..

MAGDA MUSCARA FREGONESE
Psicologo, Psicoterapeuta psicodinamico per problemi familiari, adolescenza, depressione - magda_fregonese@libero.it

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dopo
Attivo dal 2012 al 2021
Ex utente
Rispondo prima alla gentile dott.ssa Massaro,
cara dott.ssa, io mi trovo in sintonia e per tanti argomenti quali figli piuttosto che lavoro parlo liberamente e lo trovo anche competente, purtroppo i miei problemi sono di varia origine e soprattutto intima con mio marito, dovrei parlare dei ns rapporti che non vanno bene, della modalità e di quello che provo...la sua giovane età e anche come reagisce (rossore e imbarazzo che percepisco, lo trovo acerbo) mi bloccano e tendo a mentire. non so di chi è il problema ma io proprio non riesco. credo che nel momento in cui un medico non ti metta a proprio agio stia sbagliando qualcosa. cercavo una figura maschile perchè mi dava più sicurezza ma in qs caso mi sembra di parlare con mio figlio. io nn ho nessun tipo di problema a parlare...anzi, è la prima volta che mi succede.

Gentile dott.ssa Fregonese, lei ha ragione che dovrei parlarne con lui ma tanto non credo che riuscirò a cambiare la cosa. Perchè mi parla di transfer? non è la situazione che si viene a creare quando la paziente prova sentimenti per il terapeuta?

Vi ringrazio sentitamente.
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Se è la prima volta che le succede e in genere non è imbarazzata nel trattare determinati argomenti si può pensare che il problema sia proprio che con questo particolare psicologo lei non si trova adeguatamente a suo agio.

Le suggerisco di dirgli quello che ha detto a noi, e cioè che si sta rendendo conto di non riuscire ad aprirsi del tutto con lui e che questo non va ovviamente bene.
Gli dica pure che l'età per lei è un ostacolo non indifferente perchè è la verità: se infatti percepisce la vostra differenza di pochi anni così acutamente da avere l'impressione di parlare "con suo figlio" è chiaro che anche se lui non le apparisse imbarazzato non riuscirebbe comunque ad aprirsi del tutto.

Il "transfert" nominato dalla Collega è proprio il complesso di sentimenti che il paziente prova per il terapeuta (ogni paziente sviluppa un attaccamento di qualche tipo verso lo psicologo) e nel suo caso si tratta di un transfert materno, nel senso che non riesce a sentirsi sullo stesso piano dello psicologo e lo tratta come se parlasse ad un figlio quando si tratta di argomenti potenzialmente imbarazzanti e molto personali.
Probabilmente ciò di cui andava in cerca era esattamente l'opposto:

"cercavo una figura maschile perchè mi dava più sicurezza".

Forse sarebbe bene che lei più che cercare sicurezza cercasse un professionista con il quale sentire che sta facendo un lavoro congiunto, di collaborazione e per quanto possibile paritario: ogni paziente è in possesso della verità sul proprio conto e il ruolo dello psicologo è solo quello di aiutarlo a comprenderla e ad affrontarla affinando gli strumenti a sua disposizione per farlo.
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dopo
Attivo dal 2012 al 2021
Ex utente
Grazie per la risposta, veramente!
trovo giusta ogni parola! dovrei vedermi con lui la pross settimana e spero di riuscire a parlarne senza che lui insista.

Purtroppo dalla prima seduta mi sono accorta che non sarei mai riuscita a dirgli parecchie situazioni, dovrei parlare anche di tradimenti e proprio mi creda non riesco.
addirittura troviamo imbarazzo anche nel momento del pagamento. chissà perchè...
poi un altra cosa...il terapeuta è famoso tra gli adolescenti, collabora con le scuole e tutte le volte che sono andata non ho mai visto una persona adulta, parlandone con lui mi disse che era vero ma solo dove vede me succede questo perche' nel secondo studio fuori citta' non è cosi'! cmq i seminari che fa sono tutti per genitori e figli.sicuramente avrà tante specializzazioni (non so se il termine è giusto) ma io mi sento fuori! i miei figli li manderei ad occhi chiusi.
si trova d'accordo con me dottoressa?
grazie ancora.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Ho letto l'altra sua richiesta in area psichiatria, sull'eiaculazione precoce di suo marito. È possibile che dopo due anni siano cambiate delle cose, ma la chiusura che sta mostrando nei confronti del terapeuta sembra in qualche modo simile a quella che, probabilmente, ha sperimentato nei confonti di suo marito.

Sembra infatti che per tutto questo tempo si sia tenuta dentro la rabbia verso di lui, che non abbiate in sostanza trovato il modo di trattare apertamente e direttamente l'argomento.

È così? In questo caso dovrebbe riflettere su questo fatto e tener presente che interrompere la terapia potrebbe essere un altro modo di evitare di venire alle prese con il problema.

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

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dopo
Attivo dal 2012 al 2021
Ex utente
Gentile dottor Santonocito,
il fatto che io mi sia rivolta ad uno psicologo dimostra la voglia di affrontare il problema e non solo quello...la chiusura è più che altro di mio marito e io dietro.
Proprio per la delicatezza e l'intimita' della cosa ...la giovane età ma soprattutto l'imbarazzo che noto nelle espressioni e nei movimenti del terapeuta mi chiudono completamente, affrontare con termini e sensazioni è difficile davanti ad un ragazzino (anche fisicamente dimostra meno) . Sicuramente ho sbagliato, dovevo rivolgermi ad una donna ...ora l'ho capito.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Bene, ma se ciò che la indispone è l'atteggiamento di questo terapeuta, non è detto che rivolgendosi a una donna l'imbarazzo si risolva. Potrebbe trovare una terapeuta donna che la imbarazza di più, o un altro terapeuta uomo che la imbarazza di meno.

In che senso una terapeuta donna, secondo lei, le potrebbe dare più sicurezza?

>>> la chiusura è più che altro di mio marito e io dietro
>>>

Può spiegare meglio anche questo punto?
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dopo
Attivo dal 2012 al 2021
Ex utente
Sicuramente potrei trovare un altra persona con cui non trovo sintonia.

Visto la delicatezza dell argomento pensavo che una donna (forse) sarebbe meno imbarazzante , non so parlarne con un uomo (giovane) mi da fastidio anche nei confronti di mio marito, mi sembra di screditarlo ancora di più...visto il mio passato!

La chiusura è di mio marito visto e considerato che ha questo enorme problema da sempre e nei primi anni della nostra relazione e inesperienza passava per una forte passione poi con l'andare del tempo, la maturità e altro io mi sono resa conto ma ormai era difficile parlarne , lui faceva finta di niente , io pure . una persona aperta si sarebbe fatta vedere , non posso dirgli : è ora che vai da un medico ! io sto andando da uno psicologo anche per lui che tra l'altro è contrario e mi dice che spendo solo i soldi!

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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Quindi mi pare di capire - mi corregga se sbaglio - che suo marito non abbia mai dato peso alla cosa, comunque non al punto da cercare aiuto specialistico. Mentre per lei il problema è sempre stato enorme, almeno da quando ha raggiunto una certa maturità e ha capito che certamente quella non si poteva definire normalità. Però a quel punto non è riuscita più a prendere una posizione e ad affermare la necessità di far qualcosa per cambiare le cose. Tanto che ha iniziato una relazione extraconiugale protrattasi per oltre 10 anni. Ma non ha lasciato suo marito, segno che forse ancora rappresenta qualcosa di importante per lei. Il fatto di vivere (o di aver vissuto) questa doppia vita, alla lunga l'ha stancata e ha sentito la necessità di parlare con uno psicologo. Solo che ne ha trovato uno che la mette in imbarazzo, vorrebbe smettere di andarci ma teme di ferirlo professionalmente.

Secondo me, invece, come le colleghe che le hanno risposto prima, la cosa migliore sarebbe proprio dirgli apertamente ciò che sente. Poi potrà sempre decidere d'interrompere il rapporto e rivolgersi a qualcun altro, ma potrà farlo con una maturità diversa. La paura di esprimere compiutamente le emozioni intense che sente in alcune situazioni, probabilmente, è un problema che lei deve superare e che deve averla mantenuta in posizione subalterna nei confronti di suo marito. "E io dietro", come ha ben sentenziato lei stessa.
[#11]
dopo
Attivo dal 2012 al 2021
Ex utente
io vorrei poter saper scrivere come lei!

ha riassunto alla perfezione la mia storia.
prima di questo psicologo sono stata in terapia strategica breve 2 anni. mi aveva aiutato tantissimo e loro (erano due) erano meravigliosi , un uomo e una donna.
poi la distanza e il costo mi hanno fatto interrompere.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
La ringrazio per l'apprezzamento, ma quindi ha già dei termini di paragone per poter distinguere fra uno psicologo e l'altro.

Quindi a questo punto, se il professionista attuale non la soddisfa, si tratta di continuare a cercare fino a incontrarne uno con cui si trovi bene e che rientri nei suoi parametri.

Però se fossi in lei prima direi ciò che sente a quello attuale, per utilizzare al meglio l'opportunità.

Cordiali saluti
[#13]
dopo
Attivo dal 2012 al 2021
Ex utente
Si, ho dei termini di paragone anche se la terapia è diversa, con questo attuale faccio
una cognitivo comportamentale e parlo di tutto , anche dell infanzia mentre con gli altri partivamo dal problema del momento e mi facevano vedere le cose da diverse prospettive. purtroppo nella mia citta' (mi sono già informata) non mi piace nessuno che pratica la terapia strategica breve.

cmq grazie mille, cerchero' di parlare con lui e se proprio non riesco ad interrompere cerchero' di allentare e diradare. ora vado una volta alla settimana ma non riesco neanche più a sostenere la spesa.

ancora grazie mille
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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicologo, Psicoterapeuta 4.9k 86 75
"e se proprio non riesco ad interrompere "

Se il cliente è insoddisfatto dell'andamento della psicoterapia, è suo diritto interromperla dopo essersi confrontato con lo specialista. Inoltre è importante che tenga presente che non è sufficiente che lo psicoterapeuta sia donna o appartenga ad un orientamento specifico per garantire che si riesca ad instaurare un'alleanza terapeutica, infatti si tratta di un processo in cui entrano in gioco molti fattori diversi.
Tuttavia, sembrerebbe nessuna delle due esperienze precedenti di psicoterapia abbiano creato le condizioni favorevoli ad avviare un processo di empowerment (recupero del potere personale), dato che ha ancora molte difficoltà ad esprimere il suo stato d'animo, sia con lo Psicologo sia con suo marito che oltre a non farsi coinvolgere nel percorso, addirittura lo svaluta.
A tal proposito le consiglio la lettura di questo articolo
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/153-perche-iniziare-una-psicoterapia.html

al fine di fornirle dei riferimenti concreti nella scelta dello Psicologo, a prescindere dall'orientamento di appartenenza.

Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it

[#15]
dopo
Attivo dal 2012 al 2021
Ex utente
vede cara dottoressa,la vita non è sempre bianca o nera, ci sono delle cose che non è sempre facile dire. la psicoterapia precedente magari mi ha aiutato per altre situazioni e altri problemi.mi sono sposata che avevo 20 anni, ho avuto due figli e fino a 30 non mi sono mai posta il problema per l'eiaculazione precoce nel momento in cui l'ho fatto era troppo tardi, la cosa si era radicata e nessuno dei due ha saputo affrontarla.
io non ho svalutato nessuno, il mio problema è il contrario, ho difficolta' a parlare con lo psicologo di questa chiusura perchè ho paura di "offenderlo" professionalmente , probabilmente questo è un mio problema, lui sarà attrezzatissimo, se l'avessi considerato meno sarei gia' fuori!
si è vero ho difficolta' ad esprimere fino infondo il mio stato d'animo ma solo quando tengo alle persone.

cmq grazie per l'articolo, lo leggero' attentamente.
[#16]
Dr.ssa Sabrina Camplone Psicologo, Psicoterapeuta 4.9k 86 75
"io non ho svalutato nessuno"

Gent.le Sigr.ra,
rileggendo mi sono resa conto di essermi espressa male, intendevo dire che suo, non Lei, marito ha un atteggiamento svalutante nei confronti della psicoterapia.

Capisco che abbia il timore di ferire lo Psicologo, ma consideri che è compito dello specialista creare un clima favorevole alla condivisione, quindi sarà importante per lui verificare che il suo imbarazzo è stato colto dal cliente e a gli ha creato delle difficoltà.
Inoltre è possibile che parlandone la cosa possa essere superata e non determini automaticamente la conclusione della relazione terapeutica.
[#17]
dopo
Attivo dal 2012 al 2021
Ex utente
stavo leggendo il suo articolo che trovo veramente interessante.
si , mio marito è la tipica persona che non andrebbe mai da uno psicologo, si nasconde svalutandolo ma in realta' ha paura.

grazi di cuore dottoressa Camplone.
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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicologo, Psicoterapeuta 4.9k 86 75
grazie a Lei di averci scritto, se dovesse avere ancora difficoltà ci tenga aggiornati.
[#19]
dopo
Attivo dal 2012 al 2021
Ex utente
vorrei raccontarvi come andra' a finire. vi aggiorno appena possibile. ancora grazie.
[#20]
Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 576 66
Gentile Signora,
qualche riflessione ancora.
Nelle relazioni "di aiuto", per loro natura asimmetriche, molti sono i fattori che le influenzano, che elenco nell'ordine in cui sono comparse in qs consulto: l'età del terapeuta (affidarsi a uno più giovane non sempre ci viene facile, a meno che non abbia comprovata elevata competenza), il genere (con un persona di altro sesso talvolta è difficile parlare di cose della sessualità), le modalità dell'incontro (se si nota imbarazzo nello specialista il paziente diventa molto più imbarazzato), il feeling tra le due persone (al di là del ruolo entrano tutti gli elementi di carattere e di personalità dei due); e - non ultimo - il fatto che la persona-paziente cambia nel tempo e uno specialista che anni prima era stato molto adatto ora non lo è più (e questo non ha a che fare con il giudizio sul terapeuta stesso).
Gentile utente, tenga conto che gli specialisti sono attrezzati a "leggere" e gestire queste dinamiche; talvolta il paziente teme di offenderlo o di urtarne la suscettibilità parlandone; ma in ogni caso esporre le proprie difficoltà riguardanti la relazione terapeutica è essenziale affinchè essa non si areni nelle secche del non detto, diventando sterile e improduttiva.
Per quanto riguarda il Suoi imbarazzi sulla sessualità, mi è successo spesso di vedere che per gli aspetti sessuali il/la paziente preferisce rivolgersi allo specialista che tratta proprio "quello", pur essendo seguito/a per il resto da un valente specialista. In altri casi è stato lo/la psicologo/a stesso/a di riferimento ad effettuare l'invio, non occupandosi di sessualità, di disturbi sessuali, di dinamiche di coppia. ecc. In altri casi ancora l'argomento rientrava con normalità tra gli altri.
Valuti ora Lei, in possesso di molti elementi di riflessione, cosa sià più opportuno fare.
Saluti cari.
Dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

[#21]
dopo
Attivo dal 2012 al 2021
Ex utente
Buongiorno gentile dr Brunialti,
grazie per la comprensione, ho valutato attentamente tutti i fattori e rimango comunque nella mia decisione.
Come detto , la scorsa settimana ho avuto l'incontro con il terapeuta e appena entrata ho subito esposto i miei dubbi "tralasciando l'età e l'imbarazzo suo" , gli ho detto che sentivo un po' di rabbia nei suoi confronti e non ero più sicura del percorso che stavamo facendo , praticamente ho tralasciato i punti più importanti e infatti ho un nuovo appuntamento. non sono riuscita , gli ho detto che forse avere un amico o parlare con un mio amico mi sarebbe bastato e lui mi ha risposto giustamente: io non sono tuo amico e non potro' mai esserlo, se vuoi interrompere puoi farlo in tranquillita' ma intanto lavoriamo sulla rabbia che provi verso di me perchè la trovo interessante e positiva, significa che qualcosa abbiamo smosso. io no so scrivere molto bene , immaginate questi pensieri esposti con altre parole.

comunque a parte questo, parlando della paura del futuro mi fa vedere una slide (penso si dica così) con un coniglietto e un lupo dietro un cespuglio...non sto a spiegare la vignetta, credo abbiate in mente quale sia...l'ho trovata molto infatile , sicuramente sono quelle che si usano per i bambini (asilo, elementari e forse medie) , infatti lui collabora con le scuole. magari sbaglio, magari è una vignetta che si usa sempre, rimane il fatto che pur avendo capito dove voleva arrivare ho pensato che non riuscirò mai a parlare di sesso. tra l'altro nel suo curriculum cè come specializzazione e credo proprio che non mi indirizzerà da altri.

vorrei specificare e sottolineare che lo trovo bravo, professionale e competente ma non per il mio caso.
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