Verginità

Buonasera,

sono in una terapia di approccio psico-dinamico da circa un anno e mezzo. Ho cominciato questo percorso in un periodo di grande sofferenza, confusione e depressione nel quali ho avuto anche alcuni attacchi di panico. Anche in passato avevo avuto sentimenti di tristezza molto forti, ma avevo sempre minimizzato facendomi forza e coraggio per andare avanti.
Ho avuto immediatamente fiducia della mia terapeuta, si è dimostrata capace di ascoltare, comprendere e seguirmi in questo mio viaggio. Negli ultimi tempi tuttavia nell'affrontare per la prima volta argomenti legati alla sessualità mi trovo in forte disagio e credo di non essere compresa appieno. Ho ricevuto un'educazione tradizionale molto severa, forse rigida e all'interno del mio sistema di valori morali e religiosi ho da sempre scelto di rimanere vergine fino al matrimonio. A più riprese durante le sedute mi viene fatto notare il mio non vivere questo aspetto della vita, il non concedermi di provare piacere, di conoscere e sperimentare la seduzione, l'eccitazione e il godimento del mio corpo. Tutto questo mi tiene bloccata nell'infanzia. So muovermi molto bene nel contesto della praticità, del lavoro, del fare, ma ho difficoltà emotive nel lasciarmi andare e concedermi di provare emozioni che mi portino godimento e soddisfazione. Il mio lato maschile ha sempre preso il sopravvento su quello femminile, che però ora reclama il suo spazio e porta le sue richieste. Sono in terapia perché voglio imparare a cambiare aspetti di me che mi fanno soffrire, che non so ancora gestire, perché vorrei essere più capace di instaurare relazioni con gli altri senza averne paura o fuggire e vorrei essere più serena e felice. Stimo molto la mia dottoressa, ma vivo con sofferenza e angoscia il pensare di dover avere una vita sessuale per poter stare meglio ed essere felice. Ora, io credo e spero esistano altri modi oltre al sesso per poter dare spazio alla mia femminilità e al mio sentire. Vi sarei molto grata per ogni parere e commento voleste condividere con me.
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.8k 506 41
Gentile Utente,

È possibile rivedere in terapia quelle convinzioni che ha e che nel tempo ha maturato grazie all ' educazione ricevuta e alle esperienze fatte e che oggi non le permettono di vivere questi aspetti.
Potrebbe trattarsi di una fobia, ma in ogni caso la invito ad esporre alla terapeuta le difficoltà ad aprirsi sulla tematica esattamente come sta facendo qui.
Il fatto di sentire di stare bene così senza una vita sessuale potrebbe indicare la fobia e la fatica ad accedere a questo aspetto e a raggiungere questa tappa evolutiva.

Cordiali saluti

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Gentile Utente,
La scelta di rimanere vergini fino al matrimonio, credo educativo e religioso a parte, spesso cela un nucleo fobico e tante paure correlate alla sessualità ed alla femminilità.

Ha mai avuto una relazione?
Si è mai innamorata?

Perché si sente a disagio con la sua terapeuta se dice di trovarsi così bene?

Spesso la paura più radicata è quella correlata all'aspetto penetrativo, quindi simbolico di una "sessualità adulta" .

Legga queste letture e se si ritrova ne riparliamo, le allego anche un canale salute ed una video intervista


https://www.medicitalia.it/salute/psicologia/110-vaginismo.html
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/861-sessualita-femminile-disfunzioni-cause-e-terapie.html-
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1995-donne-e-sessualita-vergini-adulte-vaginismo-parte-seconda.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/4106-l-intimita-impossibile-donne-vergini-adulte-e-matrimoni-bianchi.html

Posso chiederle, se si sente di rispondere, se ha mai praticato auto erotismo, se conosce la sua sessualità, anche se la dimensione solitaria?

Le difficoltà orgasmiche, sono spesso correlate, a scelte così estreme ....

Le allego anche del materiale sulla complessità della sessualità femminile.

https://www.medicitalia.it/salute/psicologia/109-anorgasmia.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/3437-orgasmo-femminile-e-veramente-indispensabile.html-
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/2348-l-orgasmo-femminile-si-puo-imparare.html-
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/150-orgasmo-femminile-vaginale-o-clitorideo.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1813-calo-del-desiderio-sessuale-il-difficile-passaggio-dal-piacere-solitario-al-piacere-condiviso.html

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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dopo
Utente
Utente

Ha mai avuto una relazione?
Si è mai innamorata?

Perché si sente a disagio con la sua terapeuta se dice di trovarsi così bene?

Spesso la paura più radicata è quella correlata all'aspetto penetrativo, quindi simbolico di una "sessualità adulta" .


Posso chiederle, se si sente di rispondere, se ha mai praticato auto erotismo, se conosce la sua sessualità, anche se la dimensione solitaria?

Le difficoltà orgasmiche, sono spesso correlate, a scelte così estreme ....

Gentile Dottoressa Randone,

ho avuto in passato alcune relazioni con ragazzi, ma non ne sono mai stata innamorata. Provavo sincero affetto, ma spesso il mio desiderio per sentimenti più intensi veniva abbattutto da atteggiamenti, comportamenti e aspetti della loro personalità che io non riuscivo ad accettare o a farmi piacere. Ho sempre posto fine io a queste relazioni nel momento in cui mi accorgevo di non provare ciò che desideravo. Non ci sono stati rapporti sessuali, ma baci, e molta vicinanza fisica.

Mi trovo a disagio a parlare di sesso in genere, e in seduta credo di essere a disagio perché temo la dottressa intenda indirizzarmi verso il vivere questa sfera.

Ho praticato e pratico occasionalmente auto erotismo, in passato con molti più sensi di colpa. Conosco il mio corpo e i modi in cui si eccita e prova piacere. Non credo di avere problemi a raggiungere l'orgasmo. Non riesco a goderne appieno tuttavia poiché sento di venir meno ad aspetti morali e religiosi per me ugualmente e fortemente importanti. Ciò che trovo difficile, anzi impossibile, è il far convivere queste due sfere, quando nella pratica l'una escude l'altra.


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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.8k 506 41
Gentile Utente

Le ho scritto sopra che la terapia dovrebbe aiutarla a rivedere le sue convinzioni proprio perché pare che lei abbia idee molto rigide sull ' amore, le relazioni e la sessualità e potrebbe rivedere anche il considerare come antitetici aspetti religiosi e sessuali-piacevoli.
Non mi risulta infatti che la religione abbia vietato piacere e sessualità.... forse alcune dottrine e pratiche educative che servono più a controllare. Ma non mi risulta che i principi cristiani abbiano vietato piacere, Gioia, sesso.

Cordiali saluti
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Ha letto le letture che le ho consigliato?

Si è ritrovata in qualche passaggio?
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dopo
Utente
Utente
Gentile Dottoressa Pileci,


ho compreso il suo punto, tuttavia quanto le risulta non è corretto, le molte e diverse fedi cristiane che vengano vissute fedelmente, non vietano piacere, gioia e sesso, ma prevedono che l'aspetto sessuale di una relazione fra due persone che si amano venga riservato all'ambito matrimoniale in quanto ritenuta espressione sacra così come segno di rispetto nei confronti di Dio. La gioia, l'appagamento, sono certamente parte di esperienze che Dio desidera per i suoi figli, ma vissuti in contesti non sessuali quando, non sono compresi all'interno della sacralità matrimoniale.

Gentile Dottoressa Randone,

ho letto attentamente il materiale che mi ha suggerito e che in parte, per la verità avevo già letto in passato. Ho letto ciò che riguarda le disfunzioni, le paure, e le altre ragioni che possono portare una donna a rimanere vergine, ma nel mio caso non si tratta di un timore o di una paura fisica, di paura del dolore o di vaginismo. La ragione è squisitamente morale. Ben inteso, ho dei desideri, provo sensazioni fisiche e ho impulsi sessuali anche intensi, ma a motivo della mia fede decido di attendere.

Vi ringrazio per il tempo che dedicate alle vostre risposte.
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.8k 506 41
Se è così e se queste sono le sue convinzioni radicate, allora non deve temere il confronto con la terapeuta perché il credo religioso e le scelte morali del pz non riguardano la terapia ed il terapeuta è tenuto a rispettare il pz.
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Gentile Signora,
Nessuno può sindacare il suo credo e l'aspetto etico e morale delle sue convinzioni e scelte o non scelte.

Se però questo, e rispetto a quanto scrive sembra esse così, le prova sofferenza, forse c'è dell'altro

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dopo
Utente
Utente
Vi ringrazio sinceramente per le vostre risposte e per il tempo che avete dedicato in questo momento del mio percorso di crescita.

Buona estate
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.8k 506 41
Prego. Se vuole ci aggiorni in futuro.
Cordiali saluti