Dipendenza da sesso on line

Salve,sono una ragazza di 30'anni e purtroppo il problema che vi pongo mi riguarda "soltanto" di riflesso,e mi rivolgo a voi perchè non so prpprio da che parte iniziare a districare la matassa.
Con il mio ragazzo non abbiamo rapporti da mesi e negli ultimi anni sempre più raramente, ad aggravare questo ho scoperto da poco che isufruisce di sesso on line(filmati porno ecc...)con una certa frequenza, cioè non appena resta solo in casa(da poco viviamo insieme).
Ovviamente da lungo tempo stiamo cercando di affrontare il problema parlando ma è conplicato anche da descrivere.
Stiamo benissimo insieme e ci amiamo ancora molto nonostante i 10 anni delle nostra storia,è sempre affettuoso e parliamo molto ma non mi ha mai voluto spiegare con precisione cosa lo blocca.
Dal poco che sono riuscita a carpire "sembra" si trascini dietro un pò di depressione a causa di cattiva condizione economica che non gli permette di essere ancora indipendente alla sua età...
E' molto riservato e magari ci sono altre cose che covano da prima che ci conoscessimo,sto scoprendo che ha dei complessi che finora non avevo notato.
Mi dice di aver pazienza,che la mia presenza così amorosa lo stà aiutando a superare...(cosa?)
Questo è il suo problema ,e il mio è che non so a chi rivolgermi per poterci capire qualcosa: da un lato non vorrei fare troppo pressing nel caso si tratti davvero di un serio problema; dall'altro avrò bisogno di molto aiuto psicologico se lui si è soltanto stancato di me...non so davvero quale vocetta ascoltare!
Vi prego,qualsiasi risposta può essermi di aiuto
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372 182
Gentile utente
Ha ragione quando dice che, purtroppo, il problema la riguarda solo di riflesso. Cercare di convincere qualcuno a risolvere il suo problema - che in questo caso è di entrambi - è spesso più difficile che risolverne uno proprio.

La prima condizione favorevole sarebbe la motivazione del suo ragazzo a far qualcosa per uscire dal suo stato. Lei dice che ne avete già parlato, e lui come la pensa al riguardo? È già consapevole del fatto che questo "vizietto" sta minando il vostro rapporto, oppure ancora no?

È proprio di questi giorni uno studio secondo il quale depressione e cybersesso andrebbero di pari passo. Quindi il suo riferimento alla depressione potrebbe avere qualche fondamento, ma dovrebbe essere verificato nelle sedi opportune. È certamente possibile che il suo ragazzo stia soffrendo di una qualche insoddisfazione riguardo a qualcosa che vorrebbe ottenere senza riuscirci, e che la frustrazione lo spinga a trovare soddisfazioni di altro tipo, più immediate e a portata di mano.

Naturalmente, è anche probabile che lui si stia lasciando andare in questo modo perché l'ambiente in cui vive glielo permette. Tenga presente che, almeno da un punto di vista psicologico, molti disturbi psichici odierni sono un lusso, nel senso che si verificano solo nelle società che hanno raggiunto un certo livello di benessere e dove i bisogni primari sono già stati soddisfatti.

Ed è anche possibile che la sua mancanza di pressing, come la definisce lei, stia avendo l'effetto pragmatico di non far niente per ostacolare la sua eccessiva autoindulgenza.

Tutte queste ipotesi sono, appunto, soltanto ipotesi perché senza un consulto di persona è molto difficile stabilire con precisione che cosa stia accadendo.

Riguardo al suo dubbio che lui si sia stancato di lei, io sarei più propenso a vedere la cosa in un altro modo. Ovvero, che il suo ragazzo abbia un problema da risolvere ma che sinora non abbia fatto abbastanza, forse perché, se da quanto dice è una persona un po' chiusa e riservata, ha preferito rinchiudersi nel suo piccolo e ristretto universo fatto di soddisfazioni veloci ef effimere e far finta che il resto non esista.

Credo che lei dovrebbe insistere e scuoterlo un po', e convincerlo a lasciarsi aiutare. Dovreste richiedere un aiuto specialistico, di tipo psicologico o psicoterapeutico, recandovi insieme dal professionista che sceglierete.

Se lui si rivelasse sordo alla sua insistenza, allora potrà scegliere di richiedere tale supporto per lei stessa, e in questo caso non manchi di informarne il suo ragazzo. D'accordo con il professionista, potrete in seguito elaborare una strategia per coinvolgere anche lui.

Cordiali saluti

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

[#2]
dopo
Utente
Utente
Gentilissimo dott. Santonocito
la sua risposta mi viene come una manna dal cielo.
Stavo quasi convincendomi a vedere come un luogo comune il binomio sesso on-line/depressione. Lei invece mi comferma che si tratta di un problema diffuso e serio.
Cosa dovrò inizialmente verificare è se nasce prima l'uovo o la gallina:é il vizietto ad aver minato il nostro rapporto o si tratta di un placebo per riempire dei vuoti creati tra noi da altre cause?
Lui è pienamente consapevole del suo problema, sa che io so, e che lo controllo regolarmente, e forse questo lo deprime ancora di più.
Parlandone con lui ho come l'impressione che non voglia confessare neanche a se stesso la reale causa del malessere, forse di natura professionale/economica come ho già detto.
Comunque grazie per la risposta cosi dettagliata.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372 182
Gentile utente
Mi permetta di farle presente che la cosa importante in questo momento non è stabilire, come dice lei, se sia nato prima l'uovo o la gallina, ma convincere il suo ragazzo a lasciarsi aiutare. Lasci che sia un professionista a determinare, se mai ce ne fosse bisogno, che cosa abbia causato cosa.

Le rammento che le ipotesi che abbiamo fatto insieme devono essere verificate tramite dei consulti di persona, perché le risposte che potrà ricevere qui non possono in alcun caso esserne un valido sostituto.

Quindi, per evitare che il vostro problema diventi preda di riflessioni non verificate, o dal suo ragazzo solamente, oppure da voi due insieme, avvitandosi quindi ulteriormente su se stesso, le raccomando di richiedere un intervento dall'esterno perché questo è il modo più facile e immediato per sbloccare la situazione.

Potrete rivolgervi a un professionista privato oppure al servizio sanitario nazionale, tramite il CUP della vostra AUSL di residenza. Nel SSN in genere il primo colloquio è gratuito e quelli successivi richiedono il pagamento di ticket molto bassi.

Cordiali saluti
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dopo
Utente
Utente
Lo farò sicuramente, anzi posso dire con una certa sicurezza lo faremo.
Il termine "avvitarsi" è davvero azzeccato per descrivere cosa ci sta succedendo.

Di nuovo Grazie