Problemi in famiglia e incertezze sul futuro

Buonasera,
mi trovo in una situazione di confusione più totale e vorrei che mi aiutaste a capire come uscirne, anche solo dandomi qualche consiglio. Premetto che gran parte dei miei problemi derivano da una situazione a dir poco insopportabile che vivo in casa ormai da diversi anni. Onde evitare di scrivere un intervento troppo lungo vi rimando alla mia precedente richiesta di consulto di cui incollo il link https://www.medicitalia.it/consulti/psichiatria/489151-delirio-di-persecuzione.html.
Gli psichiatri mi hanno sicuramente dato dei buoni consigli, ma purtroppo non posso seguirli come ho ben spiegato. Sono circa 9 anni tra alti e bassi che vivo questa situazione in casa. Per quanto mi renda conto che mia madre è malata non riesco a non provare rancore nei suoi confronti perché è diventata insopportabile. Ritenendoci colpevoli del complotto che vive nella sua testa non fa altro che vessarci, pretendendo favori e che si svolgano commissioni al posto suo, poiché sono l'unica in famiglia che si rifiuta di farsi trattare da lei come uno zerbino e che non la serve ciecamente come fanno gli altri,la sua negatività è indirizzata prevalentemente verso di me. Mi provoca, sottolinea miei eventuali fallimenti, non perde occasione di dire qualcosa solo per il piacere di ferirmi o urtarmi. Attualmente ho 25 anni e quando tutto ciò ha avuto inizio ne avevo 19..mi è venuta a mancare, negli anni in cui ne avrei avuto bisogno, una figura materna amorevole ed equilibrata. Ad oggi mi trovo ancora a provare invidia per le amiche che hanno un rapporto sano con la madre..vedo madri attive,che danno consigli alle figlie, che escono con loro e che agiscono per il loro bene. E poi vedo me e provo pena per me stessa: mi alzo la mattina con una madre che si sveglia alle undici e inizia a inveire contro persone immaginarie o contro di me,non mi ascolta qualsiasi cosa io dica e ogni discorso che si provi a fare (anche quando ingenuamente le racconto di un'uscita tra amiche) viene da lei dirottato su quanto la gente sia cattiva. Ormai vivo in trincea, cerco di uscire il più possibile e quando sono a casa sto sempre chiusa nella mia stanza. Di pomeriggio anche solo andare in cucina a bere qualcosa mi da la nausea perché la scena che ogni giorno mi si presenta è quella di lei seduta sul divano con sigarette e cruciverba dalle 16 fino alle 20,per poi riprendere dopo cena. Mio padre mi ha negato la possibilità di lavorare presso un suo amico,ho l'impressione che vogliano tenermi a casa perché credo abbiano bisogno di me come spettatrice delle loro vite tristi in quanto da soli vivrebbero nel silenzio. Scaricano le loro frustrazioni su di me,cercando di farmi sentire inadeguata. A causa di tale clima sono fuoricorso alla triennale di psicologia e non potrò fare la magistrale perché non mi manterrebbero gli studi. Non so se tentare il concorso in polizia pur non sentendomi del tutto portata,anche per scappare via. Sento l'urgenza di uscire da casa. Cosa potrei fare secondo voi?
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Gentile Utente,
I consigli non le servono a nulla, si rende necessaria una diagnosi chiara ed un protocollo terapeutico.

Ma sua madre dovrebbe avere coscienza di avere un problema....

Non può risolvere online, il web ed i consulti online servono fino ad un certo punto.

Rappresentano un primo momento di ascolto, per orientare l'utente o per un secondo parere, le cure sono ben altre.

Vada presso una struttura pubblica dove troverà psichiatra e psicologo, per eventuale terapia combinata: farmaco terapia e psicoterapia..
Consulti in prima battuta il vostro medico di famiglia, saprà aiutarvi

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gentile ragazza,
La situazione clinica di Sua madre sembra pesare su di Lei oltre il sopportabile.
Stando cosi' Le cose penso che per Lei sarebbe meglio fare il concorso in Polizia e iniziare ad avere una Sua vita autonoma.
Potra' concludere almeno la Triennale di Psicologia anche lavorando, se il Suo stato d'animo sara' piu' tranquillo.
Poi valutera' come proseguire.
Le formulo i migliori auguri per tutto.

Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132

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dopo
Attivo dal 2012 al 2021
Ex utente
Ringrazio la Dr. Randone, come ho già scritto in psichiatria ho già parlato col mio medico di base e mio padre ha parlato col medico di base di mia madre ma oltre dire che lei dovrebbe farsi visitare e che sarebbe auspicabile evitare azioni forzate non hanno detto altro. Il paranoico raramente prende coscienza del suo problema semplicemente perché crede di non averlo, so che mia madre di sua spontanea volontà non si farà mai visitare da alcun medico. Io sarei stata propensa al TSO perché la situazione è ormai compromessa e sta del tutto perdendo il contatto con la realtà. I miei familiari però mi remano contro, non ammettono il TSO e preferiscono lasciar le cose come sono, se agissi da sola e si vedessero arrivare a casa il 118, i vigili ecc mi creda per me nascerebbero solo altri problemi. Non mi reco in una struttura pubblica perché non credo possano segnare una terapia farmacologica senza il paziente e se anche fosse i farmaci non glieli potrei certo somministrare a forza o di nascosto. Insomma La ringrazio ugualmente, ma mi rendo conto che la cosa è di difficile risoluzione, infatti il consiglio lo chiedevo più per me che per mia madre.
Rispondo poi alla Dr. Esposito, innanzitutto La ringrazio perché ha capito la mia urgenza di avere una vita MIA. A Marzo finirò la triennale, poi attenderò il concorso in Polizia. Fondamentalmente l'avere una famiglia non supportiva che più che gioire dei miei successi mi ostacola e sottolinea i miei limiti e non i pregi mi ha creato molte incertezze in merito alla mia autostima e alle mie capacità. Temo il corso in Polizia solo perché ho paura di non essere brava a gestire la guida veloce o l'uso di armi e nonostante chiunque penserebbe "tanto sono cose che insegnano al corso" io tendo ad essere ansiosa e pensare piuttosto "e se mi rendo conto di non essere capace a maneggiare un'arma?". Vivo tutto come una prova e temo il giudizio mio e degli altri, purtroppo quando la famiglia è disfunzionale fa solo dei danni nella mente dei figli. Inoltre vivo ogni giorno in bilico tra il rancore verso i miei familiari e il senso di colpa per non essere riuscita a risolvere la malattia. Mi faccio carico dei problemi altrui e non penso alla mia vita da troppi anni temendo di essere egoista. Ma la Sua risposta mi da molta fisucia e mi fa capire che è arrivato il momento di agire senza pensarci troppo e di concentrarmi sulla mia vita. Grazie infinite.
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Dr. Magda Muscarà Fregonese Psicologo, Psicoterapeuta 3.8k 149 11
Concordo con il pensiero di fare il concorso in Polizia, Lei a questo punto è bene che se ne vada da casa per lavorare, guadagnare, non è Lei responsabile della malattia di sua madre.
Studi , studi , per finire la Triennale ad ogni costo e il Concorso lo supererà, sarà difficile , ma non più che sopportare la vita che sta facendo ora.
Non mi pare affatto egoista, ma sensibile , si concentri appunto sulla sua vita , senza perdere altro tempo prezioso.. le cose che non si possono cambiare, bisogna imparare a gestirle.. Cosa ne pensa?

MAGDA MUSCARA FREGONESE
Psicologo, Psicoterapeuta psicodinamico per problemi familiari, adolescenza, depressione - magda_fregonese@libero.it

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dopo
Attivo dal 2012 al 2021
Ex utente
Dr. Muscarà Fregonese non posso che pensare che Lei abbia ragione. Purtroppo mi sono trovata a 19 anni a gestire una situazione senza averne le risorse e tuttora a 25 anni mi ci trovo ancora invischiata, con l'unica differenza che il tutto peggiora di giorno in giorno. Oggi ad esempio mia madre ha affermato che qualcuno le ha rotto una collana e non ha fatto altro che dirmi "chi credi che possa essere stato?chi è entrato in casa?ah non lo sai?" tutto questo in tono accusatorio per poi inveire contro gli ignoti (nella sua testa noti) che sarebbero entrati in casa per compiere il danno. Vivere con chi è fuori da ogni logica mi sta uccidendo e dato che sono l'unica a "tenerle testa" mi trovo continuamente a scontrarmi con lei che mi usa come sfogo delle sue frustrazioni. Mi mancano 2 esami e la tesi per concludere questa triennale ma mi creda non è semplice studiare in una casa in cui ogni 5 minuti ci sono monologhi deliranti e porte sbattute. Da un lato vorrei congelare gli studi e riprenderli solo qualora vincessi il concorso, se avessi un luogo in cui concentrarmi sarebbe già più semplice. Non so cosa farò, so solo che è arrivato il momento di pensare a me stessa e La ringrazio perché anche Lei con le sue parole mi ha dato un ulteriore supporto. Vorrei solo ricominciare da zero, lasciarmi tutti alle spalle e anche se ciò non può accadere nell'immediato farò in modo di resistere in attesa della mia seconda nascita,quella vera. Grazie