Sentirsi costretta a stare con una persona

Salve, sono una ragazza di 22 anni e vivo in Olanda da 3 anni quasi e ho un figlio di 1. Mi sono trasferita qui in Olanda perche il mio fidanzato vive qui ed'e cresciuto qui. Viviamo a casa con sua mamma e la situazione non e' semplice, non posso crescere nostro figlio come vorremmo e non sono libera di fare cio che farei a casa mia. Poi si creano situazioni assurde come lei che lascia un casino in cucina e da la colpa a me a lasciarlo. Lascia cibo li da giorni e lei dice a suo figlio che e' mio. Lui ovviamente non le crede e mi appoggia. Poi c'e anche un'altro fattore: le cose con lui non vanno benissimo.. o meglio va a periodi a volte molto dolce e premuroso, a volte nervoso e frettoloso. Da sempre la colpa a me se qualcosa nel corso della sua giornata va storta e dice che io sono un problema... il bambino il 95% della giornata lo guardo io e lui passa il suo tempo a giocare alla xbox o al cellulare.. da un po di giorni penso sia il caso di andare via di tornare dai miei anche perche mia mamma ha bisogno di aiuto con mio padre che ha un tumore.. e io mi sento costretta a stare qui perche abbiamo un figlio. Ogni volta che litighiamo ha ribadito di volermi spedire a casa dei miei che si sarebbe trovato un altra ma poi per bisogni fisici come li chiama lui viene a cercarmi.. non so come comportarmi mi sento come se volessi farel a cosa giusta ma poi qualcosa mi blocca.. vorrei trovarmi a mio agio.. Ci sono stati brutti episodi di litigi nella gravidanza dove lui ha anche cercato di farmi del male ma che poi non si sono piu ripetuti non ne ho mai parlato ocn nessuno non so come comportarmi..
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Gentile Utente,
Avere un figlio non Significa effettuare un sequestro di persona..

Un figlio si può condividere se il rapporto di coppia funziona, altrimenti anche in caso di città diverse, si trovano delle soluzioni adattive per tutti, senza dimenticare il suo volere e sentire!!

Una mamma ingombrante, un rapporto che vacilla, un bambino piccolo da accudire ed un padre con un tumore ..sono tutti elementi da valutare ed analizzare con cura e competenza.

Si faccia aiutata da un nostro collega, anche presso ha struttura pubblica, soltanto così farà chiarezza sui sentimenti e li differenzierà dalle manipolazioni

Auguri per tutto

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Cara Signora,
Concordo con la collega Dott.a Randone sull'invitarla a riflettere sulla Sua disponibilita' a restare nella situazione attuale, ma vorrei anche invitarla a riflettere sulla "famiglia" che avete costituito Lei, il Suo ragazzo, Suo figlio.
Certamente la coabitazione con Sua suocera non e' una cornice idilliaca ne' per Lei ne' per il Suo ragazzo che forse continua a comportarsi da "figlio" piu' che da "marito/compagno" e "padre".
Il contesto puo' implicare dei significati inconsci.
Quindi prima di ogni decisione parli con Suo marito a fondo. Senza soffermarsi su piccole cose come la cucina, ma su di Voi. Sulla Vostra vita e il Vostro futuro.
Se decide di tornare in Italia dovete essere entrambi consapevoli di cosa questo comportera'.
I migliori saluti e ci faccia sapere!

Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132

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dopo
Utente
Utente
Va bene! ne parlero' meglio e piu a fondo anche se non e' semplice perche ogni voltaq che provo a parlarne si sente attaccato e inizia a litigare.. non e' semplice.. vorrei solo un po di tranquillita'
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
L' evitamento e la sottomissione non portano alla serenità.....

Ma è l'equivalente del mettere la polvere sotto il tappeto.
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dopo
Utente
Utente
E come posso esporre il mio problema senza litigarci? io rimango la maggior parte delle volte calma ma sono stanca di mettere me stessa da parte
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Il suo mettere se stessa da parte, immagino, passi nella discussione o non Discussione

Si faccia aiutare, così capira come non farsi calpestare ed avere una sua identità in questa famiglia/coppia.
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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Cara Signora,
Se ha la possibilita' di farsi aiutare sarebbe senz'altro un aiuto psicologico per Lei.
Ma se intanto volesse introdurre l'argomento sarebbe bene che Lei affrontasse il dialogo non in modo lamentoso, che potrebbe elicitare reazioni sgradevoli nel Suo partner, ma spiegando la Sua stanchezza, le Sue emozioni negative dovute agli atteggiamenti poco attenti a Lei e la preoccupazione per i Suoi familiari lontani e malati.
Cio' dovrebbe pero' essere fatto senza sottovalutare le conseguenze che il bambino avrebbe dalla separazione dal padre.
E' un discorso delicato e importante da fare, per cui forse un aiuto Le sarebbe utile.
Ci faccia sapere!
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dopo
Utente
Utente
Va bene Cerchero' un aiuto e vi faro' sapere! :) grazie dei consigli.
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Lieta di averla ascoltata