Eritrofobia

Salve sono una ragazza di 22 anni ed è da 6 mesi ormai che mi accorgo di arrossire molto più spesso e anche in situazioni normalissime e tranquille. Premetto che sono una persona emotiva si ma non eccessivamente. Lavoro e studio e oltre l imbarazzo iniziale riesco a portare avanti le conversazioni senza problemi. Però qualche volta al giorno soprattutto durante i pasti sento un forte calore al viso e mi imbarazzo ancora di più per essere diventata rossissima peggiorando la situazione. Il calore si estende anche al petto e alle mani che si gonfiano. Da premettere che prendo gli anticoncezionali per curare un disturbo alle ovaie ma a volte mi sembro una 50enne in menopausa affetta dalle vampate di calore. Potrebbe essere collegato all assunzione di questi farmaci? Come posso trovare un rimedio a queste improvvise Vampate? È il caso di parlarne con qualcuno? Grazie per l attenzione
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile Utente,

puoi provare a chiedere al medico che ha prescritto il farmaco.
Tuttavia vorrei capire se il problema si verificava anche prima dell'assunzione del farmaco oppure no e in quali circostanze accade, perché da quanto dici sembra non ci siano occasioni particolari in cui il problema si verifica, dico bene?

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

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Dr.ssa Ilaria La Manna Psicologo, Psicoterapeuta 282 8 9
Gentile Ragazza,

si descrive come una persona emotiva, che studia e lavora e quindi che interagisce con le persone.

Tuttavia ci possono essere delle situazioni sociali specifiche che mettono particolarmente a disagio, una tra queste è quella di mangiare davanti agli altri.
Spesso questo disagio, che si manifesta con diverse reazioni fisiche tra cui vampate di calore, viso in fiamme, nodo alla gola, ... è dovuto alla paura che qualche boccone possa andare di traverso, di soffocare, che le mani possano tremare e di far cadere il cibo e di essere osservati dagli altri mentre tutto questo potrebbe capitare, non facendo altro che aumentare il disagio e le reazioni somatiche.

E' questo che le capita, che teme quando si trova in queste situazioni conviviali?

Dopo aver escluso che queste reazioni fisiche non dipendono dal farmaco (quindi senta prima di tutto il suo medico), penso potrebbe esserle d'aiuto un consulto psicologico che l'aiuti a capire le ragioni di questo malessere.

Cordialmente

Dott.ssa Ilaria La Manna
Psicologa Psicoterapeuta - Padova

[#3]
dopo
Utente
Utente
Gentili dottoresse grazie per le risposte tempestive. Prima di assumere il farmaco mi capitava sicuramente di arrossire a casa o in pubblico per qualcosa che mi veniva detto ma negli ultimi mesi questo succede più volte al giorno. Il rossore mi prende soprattutto quando sono con gli altri e tutto è cominciato una sera a cena che nn ricordo cosa mi dissero e diventai un fuoco. Da allora è come se vivessi i pasti con il timore che possa succedere la stessa cosa e spesso capita che anche senza motivo arrossisco. All inizio lo vivevo come un disagio ma ora è un abitudine quindi non ci faccio più caso. Sono pochi minuti poi passa tutto e torna la normalità. Oppure mi capita all università quando tutti ti fissano perché hai fatto una domanda ma non mi capita agli esami dove riesco a dare sempre il meglio. Insomma diciamo che capita quando sono al centro dell attenzione e realizzo che tutti si aspettano dica qualcosa di intelligente con la paura di sbagliare. Forse perché pretendo troppo da me non rendendomi conto di essere umana anch'io e che posso sbagliare. Vi ringrazio per l attenzione
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
" questo succede più volte al giorno. Il rossore mi prende soprattutto quando sono con gli altri e tutto è cominciato una sera a cena che nn ricordo cosa mi dissero e diventai un fuoco. Da allora è come se vivessi i pasti con il timore che possa succedere la stessa cosa "

Gentile ragazza,

hai ben descritto la dinamica e il modo in cui hai appreso tutto ciò che ti crea disagio. Ora è molto probabile che tu abbia fatto lo sforzo di evitare alcune circostanze e che questo comportamento di evitamento abbia accentuato il problema.

Per tutte queste ragioni anche io ti suggerisco una consulenza psicologica, meglio se con uno psicologo che sia anche psicoterapeuta specializzato in terapia cognitivo-comportamentale.

Di solito con trattamenti attivi e focalizzati, il problema si risolve in tempi molto stretti.

Cordiali saluti,
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Dr.ssa Ilaria La Manna Psicologo, Psicoterapeuta 282 8 9
Nonostante il timore delle aspettative altrui (e la paura di non corrisponderle) come ad es. quella di fare domande "intelligenti" all'università o di sentirsi al centro dell'attenzione riesce comunque a portare avanti i suoi impegni e questo non è da sottovalutare.

"Forse perché pretendo troppo da me non rendendomi conto di essere umana anch'io e che posso sbagliare"

Questo è un buon pensiero, il fatto di accettarsi come "umana" come tutti noi del resto e come anche tutti gli studenti del suo corso universitario (chissà quanti altri studenti per paura di arrossire e sentirsi tutti gli occhi addosso magari evitano di fare domande!), di poter anche arrossire, MA "accettarsi" non significa che visto che sono umana posso anche sbagliare dove sbagliare è uguale ad arrossire, questo no!

Un caro saluto
[#6]
dopo
Utente
Utente
Grazie per le risposte prenderò in considerazione il vostro consiglio. Cordiali saluti a voi.
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