Rapporto difficile con migliore amico

Gentili dottori,
ho 19 anni e frequento l'ultimo anno di liceo scientifico. Ultimamente mi trovo in una situazione per me spiacevole con il mio migliore amico: ci conosciamo dal prima anno di liceo e da subito abbiamo legato molto. Ultimamente abbiamo stretto ancor di più il nostro rapporto, siamo compagni di banco e passiamo moltissimo tempo insieme. Il problema sorge dal momento che io sento a volte una certa dipendenza da lui, ad esempio sono triste quando dopo aver passato una giornata insieme a lui devo salutarlo. Io, non mi sento gay, né sono mai stato attratto da altri uomini, ed al contrario ho avuto qualche relazione con altre ragazze, come anche lui, che addirittura ama intrecciare più relazioni contemporaneamente con altre ragazze. A volte penso di provare anche gelosia nei suoi confronti quando per esempio si sente con altre ragazze e non me ne parla o quando mi sento da lui "ignorato"; a volte invece con me ha un comportamento molto affettuoso, che sembrerebbe quello di due innamorati, se non fosse che vien fatto in un contesto di scherzo. Inoltre a volte non capisco perchè non vuole parlarmi delle sue avventure con altre ragazze, nonostante io sia quello con cui si confida di più, mentre si "arrabbia" quando io non gli racconto delle mie. Ringraziandovi in anticipo, aspetto una vostra risposta.
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Dr. Magda Muscarà Fregonese Psicologo, Psicoterapeuta 3.8k 149 11
Gentile ragazzo, ti invito a non drammatizzare, è tipicamente adolescenziale avere alla tua età un rapporto privilegiato, fonte di sicurezza , di conforto e identificazione, un rapporto che viene definito " a specchio"..ci si confronta, ci si racconta, ci si rassicura.
Questo in un momento in cui si prendono in qualche modo le distanze dalla famiglia d'origine , per sentirsi ormai .. grandi.. adulti e così via..
A questo punto non è male allargare anche ad altri questo continuo scambio , ad altri che andranno a costituire il gruppo di appartenenza.. Quindi non preoccuparti di queste oscillazioni dell'umore , che saranno magari reciproche , niente paura , sono tutte .. prove di volo..
E' importante avere un amico vero, e poi un gruppo di amici, ci si sente più forti e sicuri..

MAGDA MUSCARA FREGONESE
Psicologo, Psicoterapeuta psicodinamico per problemi familiari, adolescenza, depressione - magda_fregonese@libero.it

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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Caro Utente,

sottoscrivo quanto le ha risposto la mia Collega: se il rapporto con il suo migliore amico è esclusivo, oltre ad essere molto stretto, è comprensibile che siano presenti sentimenti come la gelosia - che non appartenono solo alle relazioni di coppia, ma a tutte le relazioni strette - e non sarebbe una cattiva idea frequentare anche qualcun altro per non concentrare tutte le sue attenzioni ed energie su un solo rapporto.

Lei è figlio unico?
Sta bene in casa sua o non le fa piacere rientrare, al di là del fatto che quando rientra si separa dal suo amico?

Da come descrive questa amicizia sembra che lei sia il soggetto più "debole", che si sente dipendente dall'amico e in qualche modo "subisce" le regole che lui detta:

"non vuole parlarmi delle sue avventure con altre ragazze, nonostante io sia quello con cui si confida di più, mentre si "arrabbia" quando io non gli racconto delle mie".

Cosa l'ha portato ad avvicinarsi a lui anni fa?
Ad esempio: lo ha trovato interessante e dotato di qualità che lei non ha?

Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it

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dopo
Attivo dal 2015 al 2020
Ex utente
Grazie delle risposte. Rispondendo alle domande della dott.ssa Massaro, non sono figlio unico, ma sono il maggiore di tre figli maschi. Solitamente non mi dispiace, in sé, tornare a casa, ma i miei genitori spesso non sono in casa per lavoro. Tuttavia con i miei famigliari, al di là della scuola, non parlo molto di quello che penso o delle mie relazioni, perché spesso sono tutti troppo presi nei propri impegni scolastici, sportivi o lavoratovi. In generale non vengo considerato da nessuno come una persona debole, però paradossalmente la sua riflessione mi ha fatto riflettere molto. Dovendo scegliere l'università per il prossimo anno, io e il mio amico avevamo pensato di andare insieme a vivere in qualche città italiana, visto che abbiamo scelto la stessa facoltà, ma non saprei cosa fare. Qualche anno fa, quindi al primo liceo strinsi amicizia con lui perché eravamo molto simili nel carattere, entrambi ancora " piccoli", scherzosi e spensierati ; quindi con lui mi trovavo molto bene per giocare, per gli interessi sportivi ecc. Ma con il tempo cambiarono molte cose, entrambi abbiamo subito modifiche nel carattere.
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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Caro ragazzo,
E' molto comune fra ragazzi coetanei lo stabilirsi di un'amicizia molto intima, che ha la connotazione emozionale di un riconoscersi l'un altro come simili e quindi piu' giusti e forti in questo.
Ci si confronta senza rivalita' e anche sulle avventure sentimentali si inaggia una spavalda lotta bonaria.
Questo bisogno di vicinanza lo si supera con l'entrata in scena della prima ragazza importante che incorpora in se' il bisogno di rapportarsi con un' altra persona in modo significativo.
Non e' nulla di anomalo percio' quanto sta provando, anzi, si tratta di una tappa importante verso una maggiore capacita' di rapportarsi affettivamente ad un'altra persona che si sceglie fra gli altri.
I miei auguri quindi!

Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132

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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Le modifiche del carattere del suo amico le rendono meno piacevole stare con lui?
Siete passati da una situazione di parità ad una in cui lui in qualche modo si impone (anche su questioni di poco conto)?

La "dipendenza" che sente ultimamente da lui non potrebbe nascere dal fatto che lo sente in qualche modo "prevalere" su di lei e che teme che un giorno si stanchi della sua compagnia?