I disturbi del sonno non so come classificare

Buongiorno
sono una donna di 55 anni, sposata e con un figlio di 22 anni.
La mia vita si può sicuramente considerare se non proprio felice, soddisfacente.
Da qualche anno, con una periodicità più o meno costante ho qualche comportamento durante il sonno poco chiari, che non rientrando tra i disturbi del sonno non so come classificare.
Mi succede di svegliarmi, e sono sveglia, dare alle cose che mi circondano dimensioni e forme diverse (ad esempio il lampadario può diventare una persona, la sveglia appoggiata sul mio comodino può trasformarsi nei fari di una macchina ecc.) In quei momenti (non so quantificare quanto lunghi, ma sicuramente molto brevi) faccio movimenti, come volermi avvicinare o allontanare dall'oggetto/persona.
Una volta sognai che mi avevano regalato un copri tavolo in cotone, finemente lavorato, molto delicato ed io ad evitare che si potesse rovinare, lo posi con molta delicatezza sul cuscino, cercando poi di dormire nel poco spazio rimasto libero, per poi togliere il cuscino e deporlo a terra facendo attenzione che il copri tavolo fosse ben disteso. Ero sveglia e ben cosciente di quello che stavo facendo, fin quando in un attimo di risveglio reale (?) mi sono accorta di quello che stavo facendo, ho ripreso il cuscino e mi sono rimessa a dormire..., solitamente il riaddormentarmi è immediato.
Gli episodi di questo genere sono diversi, e il non sapere quanto meno catalogarli incomincia a darmi "ansia".
Ringrazio in anticipo per le spiegazioni che potranno essermi date
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Dr. Daniel Bulla Psicologo, Psicoterapeuta 3.6k 187 37
Gentile Signora,
capisco la sua ansia, per questo mi sento di consigliarle inizialmente una valutazione neurologica. Nulla di preoccupante, ma in questi casi è necessario stabilire con certezza di che natura sono questi episodi notturni.

Nel caso in cui la valutazione neurologica fosse negativa, sarebbe allora indicata una visita psicologica: se durante il periodo notturno la persona non riesce ad "abbandonarsi" completamente ed in modo sereno forse ci potrebbe essere qualche problema non
evidente in questo momento. E onestamente potrebbe anche rivelarsi interessante un confronto con un professionista

Cordialmente

Daniel Bulla

dbulla@libero.it, Twitter _DanielBulla_

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Dr. Cristina Finocchiaro Psicologo, Psicoterapeuta 61 7
Salve,
pur nei limiti impliciti di un parere fornito a distanza senza un colloqui diretto e approfondito, ipotizzo dalla descrizione una "normale" fase pre-sonno ovvero di transizione dalla veglia al sonno. E' come se una parte della mente dorme, è spenta esternamente ma funziona a basso livello internamente.
Potrebbero essere alterazioni del normale controllo sonno-veglia ed episodi di intrusione di stati REM da svegli (si sogna da svegli).
Capita spesso ad individui che hanno avuto una “esperienza vicino alla morte” ovvero “esperienza di pre-morte” (near death experience).
Non sono una specialista, ma posso chiederle se ha avuto di queste esperienze? Sta vivendo un periodo di particolare stress?
Comunque come la collega che le ha precedentemente risposto, soprattutto se i disturbi dovessero continuare anche in maniere invalidante, la inviterei a rivolgersi ad un neurologo.
Cordiali saluti
Dr. cristina Finocchiaro

Dr. Cristina Finocchiaro
Dottore in Psicologia Clinica, Specializzata in Psicoterapia sistemica e relazionale e psicodiagnostica - Roma

[#3]
dopo
Utente
Utente
Innanzitutto un caloroso ringraziamento per le risposte datemi.
La dott.sa Finocchiaro mi chiede se ho avuto esperienze pre-morte.
Non penso di avere avuto questa esperienza, anche se da bambina (8 anni), a seguito di una caduta da un balcone posto a due/tre metri, battei la nuca e rimasi in stato comatoso per qualche giorno, mi svegliai dal "coma" durante il trasporto in ospedale, non ero cociente di quel che mi era successo e di dove stavamo andando, posi alcune domande a mia madre e ripiombai nel sonno e questa è l'unica cosa che ricordo.
A seguito di quell'incidente ho infatti "perso" i ricordi della mia infanzia fino a quel momento, ricordo solo qualche cosa e onestamente di quel qualche cosa nn so neanche se siano effettivamente miei ricordi o ricordi "per sentito dire".
Anni fa a seguito di feroci mal di testa, a volte improvvisi, con sensazioni di un deja vu, feci un elettroencefalogramma dal quale nn si evidenziò nulla di anomalo, ma si consigliò di ripetere l'esame nel momento del manifestarsi dell'episodio, cosa impossibile a farsi se nn altro per la tempistica. Un medico mi disse cmq che quei mal di testa, lo stato confusionale, ecc, potevano dipendere da un minuscolo ematoma a livello della nuca, conseguenza dell'incidente.
Dopo quel primo incidente ho avuto altri due traumi cranici, il primo 23 anni fa e il secondo 6 anni fa, e sono cmq molti anni che non si ripetano, non so quantificare, ma sicuramente da prima dell'incidente di 23 anni fa.
Voglio anche aggiungere che i miei sogni da sveglia non sono mai angoscianti, che ho imparato a controllari, nel senso che quando prendo coscienza e nn riconosco il posto, gli oggetti, mi impongo di riflettere, ricordarmi dove sto e cercare di ricordare cosa dovrebbe essere al posto di quello che in quel momento vedo.
Concludo dicendo che non ho motivo di pensare di vivere in una situazione particolarmente stressante, vivo una situazione sentimentale appagante, anche se nell'ambiente di lavoro sono sottoposta a mobing..

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Dr. Cristina Finocchiaro Psicologo, Psicoterapeuta 61 7
Gentile sig.ra,
a maggior ragione, dopo aver letto attentamente la sua storia riguardo ai traumi subiti, cefalee etc. le consiglio vivamente di rivolgersi ad un neurologo e ripetere esattamente quello che ha scritto qui. Questo per permettere una diagnosi precisa e che possa aiutarla.
Possiamo invece aprire una discussione sul mobbing, che mi colpisce come non possa ancora permettersi di definirla come una situazione estremamente stressante, e allo stesso tempo evidenziandola alla fine...con i puntini di sospensione...
Cordiali saluti
[#5]
dopo
Utente
Utente
Gent.ma dott.sa Finocchiaro
sono ancora a ringraziarla per la sua tempestiva risposta.
Sento l'esigenza di fare alcune precisazioni per quanto riguarda il mobbing.
Nell'azienda dove ancora lavoro ho ricoperto per molti anni un incarico di fiducia. Ho sempre svolto con passione il mio lavoro, anche se non sempre ripagata come meritavo (tante congralutazione da parte del capo e dei dirigenti, riconoscimenti economici vari) sono una donna e ancora oggi in campo di lavoro ci sta una forte discriminazione, insomma, le donne non fanno carriera come gli uomini
Circa 5 anni fa le cose sono cambiate, è cambiata la direzione e in azienda abbiamo assistito ad una vera e propria rivoluzione.
Dopo oltre 30 anni di lavoro ho avuto la tanto agognata promozione.... ma mi è stato tolto il lavoro, per quasi un anno non ho avuto altro da fare che navigare in internet...
Sono stata male, molto male, sono caduta in depressione poi pian piano con molta fatica ho ricominciato a vivere.
Ho assunto un atteggiamento forse scorretto sindacalmente, ma che mi ha permesso di riprendere la mia vita.
Non ho lottato, non ho fatto proteste, non ho fatto denuncie, nulla del genere, mi sono invece detta che se a "loro" sta bene pagarmi uno stipendio (e neanche tanto basso) per farmi scaldare la sedia,sta bene anche a me...
Se a "loro" non importa nulla che io passi il mio tempo in internet, bene, passerò il mio tempo in internet.
In questi anni internet mi ha accompagnato, in internet ho trovato forum ove scrivo, ho fatto amicizie virtuali, che spesso con il passar del tempo sono divenute reali.
Internet mi ha aiutata a coltivare alcuni miei hobbys:cucina, decoupage.....
Nel mio ufficio per la mole di lavoro arretrato fu assunta una interinale, ora dipendente a tempo indeterminato, la vedo affannarsi, litigare con l'orologio, una mole di lavoro sempre maggiore. Non so come, ma per allegirla un po mi affidarono, circa due anni fa lavoretti molto modesti, faccio tranquillamente quel che mi viene affidato, facendo finta di non notare come il lavoro che mi viene affidato sia quello che non "interessa" la collega..
Vivo e lascio vivere, ho trovato un mio equilibrio, sono uscita dal baratro della depressione, la mia vita è fuori da quell'ufficio.
Aggiungo che non sentendomi più legata all'azienda faccio molte assenze, se un giorno mi va di rimanere a casa lo faccio tranquillamente e mai ho avuto visita di controllo.
Spesso guardo i miei colleghi, sempre di corsa, sempre alla ricerca di consensi, sempre con il coltello in mano per potersi pugnalare alle spalle e mi viene da ridere.. non sto forse meglio io?
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Dr. Cristina Finocchiaro Psicologo, Psicoterapeuta 61 7
Gentile Sig.ra,
non so, visto che non la conosco, dire se sta meglio lei dei suoi colleghi.
Certo che trapela amarezza da quel "la mia vita è fuori da quell'ufficio"...
Mi verrebbe da chiederle: dove ha messo la sua passione, dove la sua determinazione nel voler fare carriera, dove lo sconforto per essere stata messa "da parte", il suo orgoglio nel fare dei "lavoretti modesti" che alla sua collega più giovane "non interessano"..?
E' stata brava a rimpiazzare tutto questo,a ritrovare un equilibrio così dice, ma rileggendo la sua prima richiesta di consulto, azzardo, e se invece riponesse proprio nei "sogni ad occhi aperti" nella fase pre- sonno una parte importante del suo inconscio e delle sue fantasie?
Sarebbe interessante sondarlo, ma ancora la inviterei a consultare un neurologo così da mettere da parte eventuali "cause organiche".
Le auguro una buona domenica