Clinofobia
Buongiorno,sono una ragazza di 25 anni..da circa un mese,di punto in bianco,ho iniziato ad avere il terrore di addormentarmi..quella sensazione di perdere conoscenza che si avverte poco prima che c si addormenti..quindi vado a letto,assonnata,ma nel momento in cui percepisco di stare per addormentarmi inizio ad andare in panico,mi prende l'ansia e sto male,anche se so che nell'addormentarmi nulla potrebbe accadermi..non so e non capisco da che cosa possa essere scaturita questa situazione allucinante,ma non ne posso più,che posso fare?!non voglio prendere psicofarmaci ne eventuali antidepressivi..ma non ce la faccio più ad andare avanti così.Ci sarebbe eventualmente una cura omeopatic a efficace da poter fare visto che quasi sempre mi curo con l'omeopatia?!Grazie mille
[#1]
Gentile utente,
per quello che riguarda l'omeopatia non sono in grado di risponderle, lascio la parola ai colleghi.
Tuttavia non credo sia azzardato ipotizzare che la sua problematica abbia una qualche origine psicologica.
Qualora non dovesse passare questa difficoltà, pertanto, la invito a chiedere una consultazione presso un terapeuta per potere inquadrare meglio la sua situazione.
Cordialmente
per quello che riguarda l'omeopatia non sono in grado di risponderle, lascio la parola ai colleghi.
Tuttavia non credo sia azzardato ipotizzare che la sua problematica abbia una qualche origine psicologica.
Qualora non dovesse passare questa difficoltà, pertanto, la invito a chiedere una consultazione presso un terapeuta per potere inquadrare meglio la sua situazione.
Cordialmente
Dr. Luca Mazzucchelli
www.psicologo-milano.it
[#2]
Gentile utente,
mi trovo d'accordo col collega dr. Mazzucchelli sia per quanto riguarda l'utilizzo di rimedi ompeopatici sia nell'ipotizzare una qualche origine psicologica della sua problematica.
Leggendo anche la sua precedente richiesta di consulto, ho percepito una certa ansia di fondo che potrebbe alimentare le sue paure, soprattutto in un momento delicato come quello dell'addormentamento in cui, lentamente, ci avventuriamo in altri mondi...e necessariamente "perdiamo conoscenza"- come lei stessa dice- dell'usuale realtà.
Provi a contattare uno specialista e nel mentre ci tenga informati.
Cordiali saluti,
mi trovo d'accordo col collega dr. Mazzucchelli sia per quanto riguarda l'utilizzo di rimedi ompeopatici sia nell'ipotizzare una qualche origine psicologica della sua problematica.
Leggendo anche la sua precedente richiesta di consulto, ho percepito una certa ansia di fondo che potrebbe alimentare le sue paure, soprattutto in un momento delicato come quello dell'addormentamento in cui, lentamente, ci avventuriamo in altri mondi...e necessariamente "perdiamo conoscenza"- come lei stessa dice- dell'usuale realtà.
Provi a contattare uno specialista e nel mentre ci tenga informati.
Cordiali saluti,
Dr.ssa Virginia Caprino
[#3]
Gentile utente,
nella fase di passaggio dalla veglia al sonno la nostra attività cerebrale si modifica proprio per permettere al cervello di passare da una attività più veloce e reattiva ad una invece più lenta e profonda che progressivamente esita nel sonno (anch'esso a diversi stadi).
E' normale, quindi, che si possa avere la consapevolezza di "abbandonarsi" e di "lasciarsi andare". L'interpretazione che diamo a questi eventi, tuttavia, può cambiare molto il nostro atteggiamento verso questo fenomeno: se ci piace l'idea di abbandonarci al sonno e al suo torpore allora ci rilasseremo ancora di più e prenderemo sonno; se la cosa, invece, è fonte di ansia e di tensione non solo non ci addormenteremo ma potremo persino sviluppare degli episodi di ansia vera e propria.
Credo che un incontro con un terapeuta potrebbe fornirle delle indicazioni utili per inquadrare meglio il suo problema ed eventualmente intervenire.
Per quanto riguarda l'omeopatia mi rimetto alla valutazione degli altri colleghi specialisti.
Cordialmente.
nella fase di passaggio dalla veglia al sonno la nostra attività cerebrale si modifica proprio per permettere al cervello di passare da una attività più veloce e reattiva ad una invece più lenta e profonda che progressivamente esita nel sonno (anch'esso a diversi stadi).
E' normale, quindi, che si possa avere la consapevolezza di "abbandonarsi" e di "lasciarsi andare". L'interpretazione che diamo a questi eventi, tuttavia, può cambiare molto il nostro atteggiamento verso questo fenomeno: se ci piace l'idea di abbandonarci al sonno e al suo torpore allora ci rilasseremo ancora di più e prenderemo sonno; se la cosa, invece, è fonte di ansia e di tensione non solo non ci addormenteremo ma potremo persino sviluppare degli episodi di ansia vera e propria.
Credo che un incontro con un terapeuta potrebbe fornirle delle indicazioni utili per inquadrare meglio il suo problema ed eventualmente intervenire.
Per quanto riguarda l'omeopatia mi rimetto alla valutazione degli altri colleghi specialisti.
Cordialmente.
Dott.ssa Chiara Cimbro
Psicologa Psicoterapeuta
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 7.5k visite dal 29/10/2008.
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