Relazione difficile

Salve,io e la mia compagna stiamo insieme da sei anni.E’ una relazione a distanza,lei separata con 3 figli.Tuttavia,ci siamo frequentati con regolarità tutti insieme serenamente.L’ex marito,non accettava le situazioni,poi si è fatto una compagna considerando la sua relazione come la sua nuova famiglia.Quando però io ero da lei erano sempre guai,inseguimenti,ecc.I figli,ancora adolescenti,andavano dal padre ma non faceva altro che parlargli dell’odio verso la madre,soldi e con loro aveva atteggiamenti subdoli,i ragazzi rifiutavano il padre,ultimo episodio quello di cacciare di casa una di loro.Noi siamo andati avanti decidendo le cose insieme considerando la serenità dei ragazzi.Parentesi:durante la relazione,ho avuto alcuni problemi con la mia compagna a letto,mi sono recato da un andrologo,fatto gli accertamenti mi ha consigliato di assumere il sereupin per un mio stato d’ansia e il cialis prima dei rapporti.La mia compagna era informata,confesso,a volte prendevo le pillole senza avvisarla per pura mia vergogna.Sbirciando nel mio computer, lei scoprì che ogni tanto andavo a visitare siti porno.Si è sentita molto offesa e delusa le ho spiegato che per un uomo ogni tanto è normale visitare certi siti e non è motivo di tradimento,ma non ne voleva sapere,si sentiva offesa,gli ho assicurato che non sarei più andato a visitare più certi siti.Ci siamo riconciliati ma le cose sono peggiorate,lui decise di dimezzare il mantenimento ai ragazzi,unica soluzione era di trasferirsi da me ma non per nostra scelta,si comprometteva la serenità di tutti.Altre soluzioni non c’erano,lui metteva di mezzo sempre i soldi,cambiava idea continuamente.Inevitabilmente la convivenza è stata un’esperienza negativa per tutti con discussioni molto accese,la situazione,non voluta da noi,ci ha portati ad allontanarci.Due dei figli sono tornati per motivi di studio a vivere con lui ma non le accettava amorevolmente continuando ad esser indisposto,la madre doveva assimilare le loro sofferenze di convivenza con il padre.In breve sono tornati a Bari.Io mi sono sentito molto abbattuto,afflitto,sconfitto,mi sono chiuso in me stesso.Sono sceso a Bari,al mio rientro il vuoto più totale,senso di chiusura in me stesso immaginabile.Lei con le mie password,ha notato che avevo visitato ancora certi siti,è scattata in lei la rabbia e sono cominciate discussioni con offese reciproche.Mi sono allontanato per riflettere in modo serio sulla nostra storia,lei intese la fine del nostro rapporto.Lui una volta trasferiti,finita la sua relazione,si è riavvicinato ai ragazzi e a lei dichiarandosi pentito e chiedendo se poteva tornare a vivere con loro.Io avevo elaborato che i sentimenti nei suoi confronti erano veri. Ci siamo risentiti in modo più pacato riaffermando il nostro amore. Lei ha ammesso di aver dato corda a lui e ora sta riflettendo perchè molto confusa.Mi chiedo se io possa aver fatto degli errori e vorrei veramente vivere i miei sentimenti e sbagliare senza avere il fiato al collo.Saluti
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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicologo, Psicoterapeuta 4.9k 86 75
Gent.le Utente,
quella che descrive è uno scenario articolato e particolarmente delicato poichè coinvolge la tutela dei diritti di tre minori.
Pertanto non può essere questa la sede opportuna per una effettiva presa in carico della sua richiesta di aiuto, comprenderà che non è sufficiente raccontare la storia per avviare un processo di cambiamento.
Il ruolo dello psicologo non è quello di giudicare i comportamenti ma di creare le condizioni favorevoli per aiutare la persona "mettere a fuoco" i propri bisogni affettivi e quelli delle persone con le quali ha instaurato legami affettivi

"ho avuto alcuni problemi con la mia compagna a letto,mi sono recato da un andrologo,fatto gli accertamenti mi ha consigliato di assumere il sereupin per un mio stato d’ansia e il cialis prima dei rapporti."

Il disagio relativo alla sessualità andrebbe affrontato insieme alla sua compagna, consultando uno psicoterapeuta di coppia.
L'intervento farmacologico se non è integrato da un percorso psicoterapeutico rischia di rivelarsi fallimentare poichè è necessario un apprccio a 360° e non circoscritto al sintomo sia esso ansia o difficoltà a raggiungere l'erezione durante il rapporto sessuale.

Le consiglio di valutare la possibilità di rivolgersi ad uno psicoterapeuta e confrontarsi con la sua compagna a riguardo dato che entrambi siete coinvolti in questa relazione.

Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it

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dopo
Utente
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La ringrazio del consiglio.