Bambino non vuole il papà

Buongiorno, chiedo un consiglio a voi esperti perché mi trovo in una situazione molto difficile. Mio figlio di 4 anni ha visto per la prima volta suo padre un anno fa. Adesso dopo un anno il bambino non riconosce ancora il padre, raramente lo chiama papà e quando arriva il momento di andare con il papà comincia a piangere e a dire che vuole stare con me, con i nonni e con gli zii. Il più delle volte l'ho spronato ad andare cercando di convincerlo nel migliore dei modi. Le ultime volte però mi si rompe il cuore a vederlo andare via costretto. Per evitare questo l'ultima volta che mio figlio ha visto il papà abbiamo fatto un'uscita a tre. Io e mio figlio siamo andati a cena a casa del papà. In quell'occasione ho visto un bambino che non era mio figlio: imbarazzato, confuso, a disagio, irruento, impaurito. È andato al bagno accompagnato dal papà e a momenti si metteva a piangere perché non voleva, lo stesso atteggiamento si è ripresentato al momento della doccia. In più durante tutta la serata ha voluto stare con me e continuava a dirmi che dovevamo andare a casa perché il papà era arrabbiato.
Ora, cosa devo fare? Come mi devo comportare con mio figlio?
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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 576 66

Gentile utente,

tutta la vicenda farebbe pensare che i rapporti tra mamma e papà del bimbo siano assai labili (o conflittuali?).
Il bambino ha conosciuto solo recentemente il papà (come mai?). Non ci si meravigli - quindi - se non si trova a proprio agio con lui come con gli altri adulti della famiglia
che da sempre fanno parte della sua vita.


Lei ci chiede cosa fare con il bimbo.

1. Frequentare il proprio padre non è un obbligo (talvolta lo è se la legge lo decide...),
ma una opportunità essenziale per la crescita psichica del figlio.
Però di questo è Lei che, per prima, deve esserne convinta...

2. Buona l'idea di frequentarvi a tre,
a condizione che - nella situazione - la relazione della coppia genitoriale sia abbastanza distesa; esperienza da ripetere con costanza e non troppo distanziata nel tempo, affinchè metta radici.

3. Parlare al bimbo in modo positivo del padre in sua assenza (questo vale anche per nonni e zii).
Tenga conto che la genitorialità va ben oltre la vicenda della coppia,
essere genitori non si esaurisce mai; e dunque occorre investire su di essa.
Essere "genitori insieme" inoltre è protettivo nei confronti delle difficoltà di crescita che prima o poi ogni figlio incontra.

4. Proteggere il Suo "essere madre".
Lei è molto giovane, ed ancor più lo era quando è nato il bimbo; inoltre si percepisce molto legata alla Sua famiglia d'origine.
In questa situazione è molto facile continuare ad "essere figlia", mentre la nonna fa la madre di tutti. Ma la confusione dei ruoli non fa bene a nessuno, non agli adulti ma nemmeno al bimbo.
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Le allego due letture, ricche di spunti di riflessione sulla funzione paterna:

https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/3225-padri-la-legge-c-e-ma-non-basta.html

https://www.medicitalia.it/news/psicologia/6803-neo-papa-obbligati-a-casa-per-legge.html

Saluti cordiali.







Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

[#2]
dopo
Utente
Utente
Il rapporto fra me e il padre è da poco che procede bene. Il padre inizialmente non ha voluto riconoscere il bambino perché doveva dedicarsi agli studi e alle amicizie e per questi due motivi è mancato per i primi 3 anni del bambino. Poi ancora confuso e insicuro nel riconoscerlo, in un certo senso è stato costretto.
Sono convinta di far crescere il rapporto tra papà e figlio però vedo mio figlio che non reagisce bene a questo papà che vede ancora come un estraneo. Cerco di fare del mio meglio per farglielo apprezzare e starci insieme serenamente, ma invece di andare meglio la situazione peggiora sempre di più.
La frequentazione a tre può essere positiva come anche negativa perché il bambino può interpretarci come coppia invece che come genitori separati.

La prossima volta dopo molti pianti cosa dovrò fare? Lo mando lo stesso? Cosa posso dirgli al piccolo per rasserenarlo? Per prepararlo a dormire con il padre?
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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 576 66

Gentile utente,

i vari punti della precedente #1
contengono già la risposta alle Sue domande in #2.
Ma Lei non dà riscontro ad essi. Forse il tutto è stato letto frettolosamente? e dunque è da rifletterci meglio.
Il problema centrale del genitore infatti non è "cosa fare", bensì "come essere".

Due piccole aggiunte:
- non abbiate fretta di farlo dormire fuori casa, vanno rispettati i suoi tempi;
- nessun pericolo che Vi scambi per una coppia: sono assenti le "caratteristiche amorose" che un bambino di quell'età riconosce chiaramente.