Come comportarsi con un ragazzo dipendente da cocaina

Salve, vi scrivo perché non so cosa fare. Un mese fa ho conosciuto un ragazzo, quando ci siamo conosciuti era sotto effetto di cocaina. Abbiamo iniziato una sorta di frequentazione. All'inizio era sempre molto presente, anche troppo, poi negli ultimi giorni le carinerie sono scomparse. Mi ha raccontato subito di essere stato dipendente dalla coca per 10 anni, (si bucava), e che 5 mesi fa è andato al Sert e ha smesso. Ha avuto un'unica ricaduta a detta sua (quando l ho conosciuto). Lui un anno fa ha perso il fratello, l'hanno ucciso in maniera molto violenta, ad ogni modo nonostante questa bruttissima vicenda lui mi ha detto di aver smesso. Sono però successi episodi strani in cui spariva e non era raggiungibile dalla sera fino al giorno successivo; o una volta che si è presentato all'appuntamento che barcollava r aveva freddo, mi sembrava una crisi di astinenza o un down (è venuto a casa mia e ha dormito per ore, aveva freddo anche se era caldissimo, e si lamentava nrl sonno per i dolori). Poi una volta mi ha confessato di avere con sé della coca che gli vaeva dato un amico e che voleva farsi. Abbiamo parlato per ore e lui (a detta sua) ci ha rinunciato dicendo che "io gli avevo dato la forza di buttarla", e mi ha chiesto aiuto per cercare uno psicologo. Piccola parentesi, prima di buttare la coca - anche se non ci credo che l'ha fatto - è andato in paranoia e ha iniziato a aprlare da solo ad alta voce, dicendomi che stava parlando con la sua parte cattiva che insisteva per farlo andare a drogarsi. Giuro che in quei minuti ha cambiato totalmente espressione e voce, era quasi impressionante, sembrava uno stato psicotico. Qualche sera fa si è drogato di nuovo, e anche il giorno successivo, e me lo ha detto, chiedendomi "cosa devo fare?", io volevo chiudere ma a quel punto non me la sono sentita. Inoltre, visto che quando è successo me ne ha parlato mi è venuto il dubbio che forse non mi aveva mentito quando diceva che spariva perché è solo ancora incostante e sta cercando di calibrarsi, ma gli capita di fare cose "strane" (io non gli credevo mai). Oggi è venuto da me ma è scappato subito dicendo che voleva tornare a casa, io sono sicura che sia andato a farsi. Io so che non posso guarirlo, vorrei solo aiutarlo ad andare in terapia. Lui sembra cercare aiuto e poi torna sui suoi passi, stargli vicino è come stare sulle montagne russe e io anche se provo ad essere forte mi trovo a piangere un giorno sì e uno no, ho paura e mi sento usata, non capisco dove sia la verità e lui mi butta giù come pochi, ma d'altra parte non riesco a mollare la presa perché so che può uscirne. Mi fa male sapere che si fa del male, forse anche perchè in lui rivedo me vhe sono anni che combatto contro bulimia prima e autolesionismo poi. So che non mi fa bene lui, ma non riesco a capire cosa sia giusto fare, per entrambi. Mi sento totalmente assorbita da questa persona e dal suo mondo, e non so che fare...
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Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo Psicologo, Psicoterapeuta 2.4k 122
Gentile ragazza,

è apprezzabile la volontà di aiutare il suo amico ma le suggerisco vivamente di aiutare prima se stessa cercando di risolvere i problemi che descrive. Se non stiamo bene noi e con noi stessi, difficilmente saremmo in grado di aiutare qualcuno. Può consigliare al suo amico di rivolgersi al SER.D (servizio dipendenze) della città in cui vive dove psicoterapeuti, psichiatri e medici delle dipendenze si potranno prendere cura di lui.

Ma lei ha bisogno di farsi aiutare.
Scrive di bulimia e autolesionismo (anche nel consulto di agosto 2017). In questo anno e mezzo ha contattato un collega? Si sta facendo aiutare?
È già tanto doloroso per lei quanto vive sulla sua pelle, come mai questo estremo tentativo di prodigarsi per salvare l’altro quando la prima a doversi salvare è lei?

Qui tocca pensare prima a se stessa che verosimilmente si porta addosso tanto dolore e malesseri emotivi.

Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo. Psicoterapia cognitiva e cognitivo comportamentale.

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dopo
Utente
Utente
Salve dottore,
no, purtroppo non riesco. Quando sto in periodi di crisi ne sento il bisogno ma poi mi tiro su da sola e penso sempre di farcela, credo mi si sia installato questo meccanismo... Sono spesso "sul punto di", ma non vado oltre!
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Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo Psicologo, Psicoterapeuta 2.4k 122
Insomma è come se la voglia di farsi aiutare sia altalenante. Ok! probabilmente (siamo online e non posso che ipotizzare) la sua emotività è altalenante: attraversa periodi down in cui sente un bisogno di qualcuno che la aiuti e periodi up in cui sta bene e non cerca aiuto nemmeno per l’anticamera del cervello. Se è così, questa stessa “altalena emotiva” potrebbe essere un sintomo del suo problema.
Credo, proprio rispetto a ciò che ha risposto pocanzi, che dovrebbe assumere consapevolezza proprio che l’instabilità umorale (ripeto:probabilmente perché il consulto è online) rappresenta un sintomo dei problemi che scrive e vive.

Quindi che fare? Aspettare il down per provare a chiedere aiuto ma poi arriva l’up e chi si è visto si è visto? Non è la strada più idonea perché probabilmente è proprio questo meccanismo (come lei stessa lo nomina) che le impedisce di chiedere aiuto e curarsi.

Allora può provare a considerare questi cambiamenti emotivi come sintomo di qualcosa che non va e quindi chiedere aiuto a prescindere dalle emozioni che sperimenta in quello o in quell’altro momento. Ok?

Se lo desidera mi faccia sapere
Molti auguri
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dopo
Utente
Utente
Non avevo mai pensato a questo come a un aspetto di questo qualcosa "che non va" e che dovrei approfondire... Ha ragione. Forse ho paura di dover affrontare tutto e non accetto di non essere abbastanza forte da farcela da sola... La ringrazio, davvero!
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Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo Psicologo, Psicoterapeuta 2.4k 122
Non è una questione tautologica in psicoterapia:
Forte = ce la faccio da solo/a
Debole = non ce la faccio da solo/a

È una questione di SOFFERENZA, DI DOLORE EMOTIVO CHE LOGORA NEL TEMPO CHE HA CAUSE E POSSIBILI SOLUZIONI. E le cause e le soluzioni si trovano con l’aiuto di un collega specialista!

Sono cose diverse come vede...


Chieda aiuto, si prenda cura di se!
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dopo
Utente
Utente
Grazie per la pazienza, dottore. Cercherò di iniziare il nuovo anno facendo questa cosa per me!
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Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo Psicologo, Psicoterapeuta 2.4k 122
Molti auguri!

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