Confusione e paure, non vedo un modo per uscirne

Buonasera, vi scrivo perchè sto attraversando un periodo confuso della mia vita a cui non riesco a trovare una via d'uscita.
Ho 25 anni, dopo essermi laureata ho trovato lavoro in un'altra città insieme al mio ragazzo e cosi abbiamo deciso di trasferirci.
Inizialmente la novità mi rendeva positiva ma dopo pochi mesi ho iniziato a chiudermi e sentirmi fuori luogo con tutti, in un anno non ho stretto amicizia con nessuno, ero sempre sola o con il mio ragazzo e quando il mio ragazzo voleva uscire con i suoi nuovi amici io mi sentivo "abbandonata" a casa e questo è stato motivo di molte discussioni.
Dopo un anno di comune accordo torniamo nella nostra città cercando lavoro perchè pensavamo di andare ad abitare insieme ma vicino le nostre famiglie. Sfortunatamente non troviamo lavoro e siamo costretti a tornare a casa ognuno con i propri genitori in attesa di un prossimo trasferimento in quanto siamo stati chiamati a lavorare in due città diverse quindi a breve saremo costretti ad affrontare una relazione a distanza.
Tornare a casa con i miei non è stato facile poiché litigano spesso e non si parlano per giorni costringendomi a fare da tramite.
I miei hanno sempre litigato, mio padre spesso abusava/abusa d'alcol e inizia a fare discorsi "pesanti".. cose che penso che io non avrei mai dovuto sapere (tipo che mentre era in viaggio per lavoro tradiva mia madre).. sin da piccola ricordo che dovevamo andare via di casa perchè quando loro litigavano la cosa degenerava e minacciava mia madre quindi lei prendeva me e mia sorella e passavamo la notte in macchina.
Anche il mio rapporto con i miei non è dei migliori, sono delusa da mio padre perchè non capisce il male che mi fa e il male che fa a mia mamma e sono arrabbiata con mia madre perchè non ha mai avuto il coraggio di lasciarlo... e tante altre cose che ho realizzato in questi anni.
Adesso mi sembra di essere tornata quella che ero 5 anni fa, prima di andare via di casa per l'università, piena di insicurezze con una rabbia dentro logorante che mi porta a pensare solo cose negative, di me, del mio ragazzo, del mio futuro in generale e voglia di spaccare tutto in certi momenti della giornata.
Litigo spesso con il mio ragazzo e piango come una disperata se lo sento distante, gli chiamo anche se mi dice di non sentirci e mi sento davvero tanto ridicola ai suoi occhi, ho paura che non mi trovi più interessante soprattutto adesso che andremo a vivere in due posti diversi.
Ho spiegato il mio stato d'animo sia ai miei che al mio ragazzo ma non è cambiato nulla.
Dentro me sento solo la voglia di sparire o di iniziare tutto dall'inizio dove non mi conosce nessuno, mi da fastidio essere vista in questo stato, comportarmi cosi, sono arrabbiata con me stessa perché vorrei comportarmi da persona matura, forte e positiva e invece mi piango addosso e sono di peso per le persone a cui tengo.
Vorrei sapere da dove iniziare.
Grazie per l'ascolto
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Dr.ssa Serena Sassi Psicologo 67 1
Gentile ragazza,

se ho capito bene a breve si trasferirà per motivi di lavoro e quindi andrà a vivere da sola. Penso che allontanarsi dalla sua attuale situazione familiare non possa che giovarle.

Fintanto che vivrà insieme ai suoi genitori sarà importante per la sua serenità iniziare a stabilire dei confini e dei limiti. I litigi dei suoi genitori non la riguardano, se non vogliono parlarsi non sarà certo lei a dover fare da tramite e le consiglio caldamente di svincolarsi da questo ruolo. Quando avranno necessità di comunicare, troveranno il modo di farlo senza usare lei come tramite.

Purtroppo ha sofferto molto a causa delle incomprensioni tra i suoi genitori e delle problematiche di suo padre nell'abuso di alcol, ma adesso è una persona adulta e può trovare gli strumenti per non farsi più coinvolgere in queste dinamiche.

Per quanto riguarda la relazione con il suo ragazzo posso ipotizzare che abbia ricercato nella relazione con lui l'affetto e la comprensione che non ha trovato nella sua famiglia d'origine. Se da un lato la possibilità di vicinanza affettiva e di comprensione reciproca è elemento fondamentale di qualsiasi relazione sentimentale, dall'altro lato la richiesta di dimostrazioni d'amore fatta con modalità inappropriate (come chiedere al partner di non uscire con gli amici per non sentirsi "abbandonata") può portare l'altro ad allontanarsi. Del resto il fatto di sentirsi abbandonata in assenza del partner è già indicativo della presenza di difficoltà a livello personale.

Posso immaginare che il suo ragazzo abbia deciso insieme a lei di ritornare nella vostra città di origine anche per venire incontro alle sue esigenze, visto il malessere sperimentato in un luogo in cui non era riuscita ad inserirsi. Se così fosse ha cercato di aiutarla ma si è forse poi reso conto che questa decisione non ha affatto apportato miglioramenti al suo benessere e alla vostra relazione.

Se non vuole perdere questo ragazzo, deve lavorare su di sé, sulle sue insicurezze e sulle sue modalità di relazionarsi agli altri, sulla rabbia che deriva da ciò che ha subito da piccola e dalle attuali problematiche familiari (non dalla relazione con il suo ragazzo).

Non posso che consigliarle di rivolgersi ad uno psicologo in presenza.

Dr.ssa Serena Sassi

Psicologa