Ipocondria e ossessioni

Buon pomeriggio,

Vi scrivo per chiedervi un consiglio su come proseguire vista la mia situazione.
Vi spiego un attimo.
Da diversi anni sono un soggetto ipocondriaco, mi allarmo con poco o nulla riguardo le malattie e una volta esclusa una, passo prontamente ad un altra.
Con gli anni son passato da una patologia all'altra...quando ho avuto l'exploit lo scorso anno.
A causa di un infortunio muscolare (gioco a calcio) che è andato per le lunghe (stiramento agli adduttori) ho iniziato a farmi mille pensieri.
Ho dubitato del fisioterapista, ho iniziato a cercare in internet e da li mi son sentito di avere ernie, pubalgia, patologie ai testicoli, alla vescica e chi più ne ha più ne metta. A quel punto ho deciso di andare dal mio medico, il quale mi ha visitato e mi ha detto che era tutto ok.
Magicamente è sparito tutto.
Dopo un mese di tranquillità mi son fissato con i miei nei.
Ho iniziato ad osservarli in modo ossessivo (ne ho una quantità media circa una 30ina sparsi per il corpo tutti di dimensioni normali) e ovviamente ricercando in internet, sono saltato alla conclusione di avere un melanoma.
Sono riandato dal medico, il quale ha una certa esperienza a livello di dermatologia, e dopo avermi visitato con una specie di lente illuminata, mi ha assicurato che è tutto a posto e che secondo lui basterebbe un controllo una volta all'anno (come dovrebbe essere per tutti). Qua invece di tranquillizzarmi visto che è tutto in ordine, vado ancora più in ansia in quanto continuo a riguardarmeli, per vedere se ci sono cambiamenti.
Magari ne noto uno strano (che sicuramente mi sarà già stato osservato), corro dal medico che mi tranquillizza e mi rassicura e resto buono per 2-3 settimane.
Io vorrei chiedervi un consiglio su come affrontare questa cosa. Non per quanto riguarda i nei o altre presunte patologie, ma come tenere a bada quest'ansia che mi viene come in questi casi (non riesco a pensare di non riuscire ad osservarmi per un anno intero).
Ovviamente quest'ansia è presente anche in caso di visite mediche (ad esempio la visita medica periodica per lavoro, visite mediche sportive o altro, tipo andare dal dentista). Alcuni mi consigliano di fregarmene, che tanto se dovesse venirmi qualcosa mi verrebbe comunque....dall'altro lato io non riesco ad abbassare la guardia in quanto ho il timore di farmi sfuggire qualcosa.
Resto in attesa di un riscontro
Grazie in anticipo e cordiali saluti
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Le patologie come la sua non si curano con i consigli, purtroppo. Si curano per via psicoterapeutica e/o farmacologica. Ma principalmente psicoterapeutica, a mio avviso.

Come ha avuto modo di vedere, le rassicurazioni fanno peggio che meglio. Perché quando funzionano, la volta dopo ne soffri ancora di più e quando non funzionano, si soffre ancora di più subito.

Uscire dalla paura delle malattie non consiste in controlli, esami e poi ancora controlli. Tutto ciò l'ansia la fa aumentare, non diminuire.

Dovrebbe sentire un terapeuta, meglio se a indirizzo comportamentale o strategico.

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

[#2]
dopo
Utente
Utente
Innanzitutto grazie per la risposta Dottore.
Mi scuso ma avevo omesso nella domanda iniziale che avevo seguito una terapia breve strategica con una psicologa.
Infatti la mia domanda non era riguardante gli episodi di ipocondria (era solo un introduzione alla domanda per spiegare come sono), bensì come combattere l'ansia da visita medica.

Con la psicologa avevamo messo a punto una di tecnica da utilizzare in caso di "attacchi ipocondriaci" o pensieri ansiosi riguardanti il futuro (paura della morte) e che tutt'ora utilizzo. Nel primo caso consisteva di prendermi 5 minuti in qualsiasi luogo in cui mi trovavo, e in quel tempo li dovevo "affrontare l'ipocondria" pensando a tutte le cose negative che mi venivano in mente. Passati quei 5 minuti riprendevo a fare le mie solite cose. E devo dire che la tecnica funziona.

Altra tecnica, alternativa a questa, è quella di fare attività anti ipocondria in modo da appagare la funzione emotiva (che secondo la psicologa è quella che fa le "bizze" in caso di attacchi ipocondriaci.

Quel che non riesco a farmi "passare" invece è l'ansia da visita medica se così la posso definire. Credo che un po' di agitazione ce l'abbiano tutti, ma io ho quasi sempre il timore che mi trovino qualcosa che non va. Pensa che anche una paura del genere necessiti di un supporto psicologico? Io so che questa paura ce l'ho fin da bambino, e l'episodio scatenante è stato quando una dottoressa mi aveva visitato le parti intime in maniera "energica" diciamo.
Ciò ha scatenato in me una sorta di paura delle visite mediche che mi porto ancora dietro ora. Prima di quell'episodio li ero sempre calmo e tranquillo.
Grazie ancora in anticipo Dottore
[#3]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Dipende da come la vive. Se sente che il disagio è troppo e vorrebbe liberarsene, allora di certo farebbe bene a tornare dalla terapeuta che riuscì ad aiutarla a suo tempo. Solo lei (che ci scrive) può decidere qual è il livello di sofferenza che è disposto a sopportare.

Quella del cosiddetto "episodio scatenante" è solo un'illusione, ciò che scatena l'ansia è una tendenza ansiosa di base precedente all'evento. Altrimenti tutti dovrebbero essere ansiosi in modo patologico andando dal dottore, cosa non vera.

Se è riuscito a far bene per le altre forme d'ansia, può riuscire a battere anche questa.
[#4]
dopo
Utente
Utente
Allora, diciamo che l'ansia inizia a farsi sentire circa una settimana prima dell'eventuale visita, quindi la cosa è gestibile. Per quanto riguarda l'episodio scatenante invece, l'ho preso io come riferimento in quanto prima di allora non avevo alcuna ansia ad essere visitato.
Anche l'ambiente familiare in cui sono cresciuto potrebbe influire sull'ansia da visita? I miei genitori sono parecchio ansiosi da questo punto di vista.
Altra cosa e forse qui le do ragione riguardo al fatto che sono ansioso già di mio.
Prima di una partita di calcio oppure di una gara di kart o altro, ho sempre quella punta di tensione che poi sparisce una volta iniziato l'evento. E' paragonabile all'ansia da visita medica?
Le chiedo inoltre un opinione su questo mio ragionamento. Le persone meno ansiose sono anche quelle più menefreghiste? Nel senso che si fanno meno pare mentali riguardanti problemi fisici o altro?
Perché riguardo me stesso, io sono uno che comunque non ha paura ad esempio di lanciarsi in pista a tutta velocità oppure non ho paura di farmi male giocando a calcio (nonostante tutti gli infortuni che ho avuto)... quindi è quasi un controsenso avere queste ansie qui.
Grazie
[#5]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
L'ansia esiste sia in forma fisiologica che patologica. Una certa quantità di ansia prima di una prestazione non solo non è deleteria ma può aumentare i risultati. In psicologia dello sport è cosa ben nota.

Per il resto mi pare che lei si trovi ancora nella fase della "ricerca dei perché" tipica dell'ansia, dove si crede che più informazioni si cercano più si riuscirà a controllare la propria ansia. Perché molte manifestazioni d'ansia esprimono un bisogno di controllo eccessivo, il controllo che poi fa perdere il controllo.

Una delle prima acquisizioni che l'ansioso/ossessivo deve fare è rendersi conto che più domande si fa su se stesso e su come reagisce al mondo, più sta alimentando l'ansia. Perché l'ansia è dubbio, è una percezione troppo intensa e dolorosa del divario fra come le cose sono e come vorremmo che fossero.

Insomma, credo che che potrebbe esserci ancora del lavoro da fare con la sua terapeuta.
[#6]
dopo
Utente
Utente
Dottore io resto quasi sbalordito da come è riuscito ad inquadrarmi solamente con dei semplici messaggi. E' vero, io ho l'indole di cercare una spiegazione a qualsiasi cosa, che sia un sintomo fisico oppure relativo ad altro. Ed in effetti, quando mi succede qualcosa di fisico, sono subito pronto a ricercare tutte le informazioni possibili (e con tutto quello che si può ricercare in internet ovviamente ci si può imbattere in informazioni totalmente sbagliate).
E anche per quanto riguarda le rassicurazioni, se all'inizio danno sollievo, poi l'ansia torna più forte. Si infila in testa il classico pensiero..."e se non avessi capito bene" "e se il dottore si fosse sbagliato" e così via. Quindi autocontrolli e visite mediche, rassicurazioni, periodo tranquillo e poi si ricomincia. Alla fine mi son reso conto che le rassicurazioni portano ad un aumento dell'ansia dopo un primo periodo di tranquillità (con le dovute distanze ci si potrebbe paragonare ad un tossicodipendente).
Di tutte ciò me ne rendo conto, sono sul punto di fare il passo per liberarmene, ma quello che mi frena principalmente è il non abbassare la guardia ed evitare di trascurarmi. A volte mi paragono ad un equilibrista, e dovrei trovare l'equilibrio tra ipercontrollo ed evitamento. Io credo che non mi manchi molto per arrivare a raggiungere questo risultato, non mi prenda per arrogante, ma credo di poter riuscire a farcela da solo (ovviamente la psicoterapia fatta tempo fa mi ha aiutato a raggiungere un buon equilibrio...)
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