Ho quasi lasciato mia moglie, ma...

Dopo molte sedute con il mio medico ero arrivato alla conclusione che lasciare mia moglie fosse la cosa migliore da fare.
Due settimane fa ero deciso ad affrontare l'argomento. Ero estremamente agitato, avevo tutti i tic al massimo, ma ero deciso ad andare fino in fondo. Abbiamo avuto una lite furibonda, come capita spesso, ma sono stato colto da un attacco di convulsioni, prima di arrivare al punto. Non è la prima volta che mi capita e mi ci vuole un sacco di tempo per riprendermi.
Questa volta però è diverso. Sono praticamente due settimane che non esco di casa e anche alzarmi dal letto è diventato difficile. Mia moglie, oltre alla cura normale, mi da anche le gocce che posso aggiungere quando sono particolarmente agitato. Dice che le ha detto di fare così il medico. Ho saltato due sedute perché non ero in grado di andare, ma ne avrei molto bisogno.
Ho paura che lei mi stia dando una dose esagerata di gocce per evitare che le crei problemi, che faccia casini. Mi sento molto stordito e confuso.
I tic sono molto fastidiosi e mi sfiniscono e non mi restano energie per fare altro. In pratica sono tornato indietro nel tempo e ho cancellato tutti i progressi che avevo fatto.
In attesa di riuscire a vedere il mio medico volevo chiedere una cosa: è possibile che io voglia lasciare mia moglie ma che il mio inconscio non sia d'accordo e mi sfinisca anche nel fisico perché io non possa raggiungere il mio obiettivo?
Non ce la faccio più.
Grazie
[#1]
Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.6k 572 66
Gentile utente,

ricordo benissimo il Suo precedente Consulto
"Il tic al pene mi sta cambiando la vita"
nel quale abbiamo interagito ripetutamente.

Domande:

"Il medico".
Che specializzazione ha, dato che Le effettua "sedute"?
E' autorizzato alla psicoterapia?
E' uno Psichiatra, per somministrarLe psicofarmaci?

"Le gocce".
Perchè delegare alla moglie, con la quale ha un rapporto a dire poco conflittuale o logorato,
(12-10-2018 Mia moglie vuole farlo con un altro)
la somministrazione dei Suoi farmaci?
Anche in precedenti consulti ci prospettò un dubbio di sovradosaggio.

Non stia a chiedersi dell'incoscio,
si chieda dei fatti,
vi si attenga.

Dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

[#2]
dopo
Attivo dal 2018 al 2021
Ex utente
Con il medico faccio psicoterapia e può prescrivere farmaci. Lo faccio da tanti anni, probabilmente senza sarebbe molto peggio, ma, malgrado il suo aiuto sono sempre ancora in difficoltà.
Con mia moglie ho un rapporto estremamente conflittuale, ma quando sto particolarmente male si occupa sempre lei delle medicine.
In passato aveva usato sovradosaggio, non è un mio dubbio, lo ha ammesso, ma accetto ancora che lo faccia lei perché quando facevo da solo ho fatto anche di peggio e ho rischiato molto.
Questa volta però non riesco proprio a fare nulla. Sono sempre in pigiama e per la maggior parte del tempo a letto.
Malgrado le medicine ho la faccia tormentata dai tic, ma soprattutto mi tocco il pene continuamente. Ormai il tic al pene è diventato una costante, soprattutto quando sono in casa in pigiama. Riesco a smettere solo quando prendo il sonnifero e mi addormento.
Voglio farla finita con mia moglie, ma non ci riesco. C'è qualcosa che mi blocca, che mi impedisce di arrivare in fondo.
Venerdì mi sono anche di nuovo prestato per il suo gioco a tre. Ovviamente non stavo bene e non ho avuto neanche un accenno di erezione, mentre loro si sono divertiti. Avevo giurato che non lo avrei più fatto, ma poi alla fine cedo.
Mi toccavo per il tic, ma avevo un pene completamente ritirato, neanche mi fossi immerso nel ghiaccio. È stato ancora più imbarazzante del solito.
Perché non riesco a liberarmi da questa morsa?
Sicuramente il fattore economico mi condiziona molto, ma non credo sia l'unico elemento.
Lei mi suggerisce di non pensare all'inconscio, ma di guardare i fatti.
I fatti dicono che sto male e sono prigioniero di una situazione che mi fa stare peggio, ma non riesco a uscirne. Non so come fare. Il mio medico mi ha fatto concentrare sulle alternative che ho a disposizione, in particolare su una donna a cui mi sono molto avvicinato. Ma alla fine non ce la faccio.
Che cosa sbaglio? Perché non riesco a mollare tutto e provare a ricominciare a vivere?
[#3]
Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.6k 572 66
Gentile utente,

Anch'io al termine del Suo precedente consulto ritenevo che forse avrebbe potuto farcela ( https://www.medicitalia.it/consulti/psicologia/665507-il-tic-al-pene-mi-sta-cambiando-la-vita.html ).
Lo avrei auspicato per Lei stesso.

In questa situazione, di fronte a tali scelte, lo Psicoterapeuta può rappresentare un valido sostegno,
ma SOLO se è veramente tale.
Non unicamente un "medico con cui faccio psicoterapia",
bensì un medico o psicologo iscritto regolarmente nel registro degli psicoterapeuti e dunque con la competenza specifica.
Altrimenti anni e anni di "sedute" possono essere acqua fresca
e non apportare nessun beneficio.

Lei desidera lasciare la moglie;
ma in realtà delega a lei anche le cose più rischiose, come la gestione di medicine "impegnative" (psicofarmaci), il cui sovradosaggio può essere davvero dannoso.
Ed inoltre accetta - obtorto collo - quel "gioco" sessuale a tre che tanto la infastidisce
in quanto sancisce la Sua perifericità affettiva e sessuale.

Se la Sua situazione non muta,
chieda al Suo Psichiatra (lo specialista che prescrive i farmaci, che speriamo sia tale) se è opportuno un ricovero.
Noi dalla postazione online più di questo non riusciamo a fare per Lei,
e ci dispiace.

Ci farà piacere ricevere Sue notizie tra qualche tempo.

Dott. Brunialti
[#4]
dopo
Attivo dal 2018 al 2021
Ex utente
Non avevo mai pensato alla possibilità di un ricovero. Lo chiederò sicuramente. Il mio dottore è un medico specializzato in psichiatria che esercita come psicoterapeuta. L'ho anche cercato su internet e risulta abilitato. Perché dubita di lui? Che cosa mi potrebbe fare in più se fossi ricoverato?
Il ricovero sarebbe un segnale forte, un cambiamento importante. Mi permetterebbe di allontanarmi da mia moglie almeno un po'.
Oggi sono stato solo tutto il giorno e sono stato più tranquillo, mi sento anche meno intontito. Adesso che lei è rientrata è peggiorato tutto.
Il tic al pene è una cosa che lei proprio non sopporta e invece sembra che io lo faccia tanto di più soprattutto se lei c'è.
Lei si arrabbia, io mi agito e lo faccio ancora di più. La mano dentro al pigiama la fa uscire di testa. Più mi urla contro più istintivamente mi proteggo i genitali.
I tic in faccia non li sopporta ma li accetta come tic, questo al pene è come se fosse un dispetto per lei.
Ha ragione, ci sono contraddizioni nel mio comportamento. Voglio lasciare mia moglie, ma poi mi metto in condizione di dipendere da lei, di essere sottomesso a lei. La verità è che non ho mai creduto di potercela fare veramente da solo. Tutte le volte che sono sul punto di lasciarla mi succede qualcosa che mi fa stare male e in un certo senso "guadagnare" tempo. Come se avessi bisogno di un alibi per assolvermi per non avercela fatta, aver rimandato ancora. Stare con lei è diventato estremamente faticoso, ma stare senza di lei mi fa più paura, questa forse è la verità.
Ecco perché alla fine accetto anche il suo gioco a tre. Per quanto sia umiliante mi permette di continuare a stare insieme.
Non vorrei più farlo ma ho paura che stare senza di lei possa essere anche peggio.
Sono un codardo senza midollo. Alla fine stare in pigiama tutto il giorno è meglio che prendersi le proprie responsabilità.
Sto vivendo al minimo, non faccio quasi nulla, non mangio quasi più, non esco, non coltivo relazioni con nessuno. Ho staccato la spina della mia vita.
Prima mi ha costretto a fare la doccia, spontaneamente non farei nemmeno quella, come la barba. Mentre ero in bagno tutto nudo mi sono guardato allo specchio e mi sono impressionato.
Ho perso ancora peso e il mio corpo è sempre più scavato. Il pene che spunta appena tra i peli pubici è patetico.
In faccia ho i segni dei tic dovuti all'irritazione che la barba provoca con lo sfregamento dei movimenti continui. Ho macchie rosse sotto la barba e sotto i capelli, quei pochi che restano...che rendono la pelle lucida e squamosa, con una specie di forfora. Ho la faccia stanca di un vecchio sopravvissuto a qualche disgrazia.
Mi sono osservato a lungo mentre facevo i tic con la faccia e mentre mi toccavo, mi sono fatto pena. Sembro molto più vecchio.
Credo che il medico da cui vado sia in regola, ma mi sembra che anni e anni di "sedute" sono stati acqua fresca, come dice lei, senza nessun beneficio.
È possibile che non riesca più a uscirne? Dovrei cambiare medico? Dovrei cambiare terapia? Dovrei cambiare la mia testa?
Avrei dovuto fare più progressi? Perché peggioro invece di migliorare?
[#5]
Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.6k 572 66
Gentile utente,

ci chiede:
"..È possibile che non riesca più a uscirne?
Dovrei cambiare medico?
Dovrei cambiare terapia?
Dovrei cambiare la mia testa?
Avrei dovuto fare più progressi?
Perché peggioro invece di migliorare?"

Domande importanti.

Impossibile risponderLe, mancandoci una diagnosi:
Lei ha forse ricevuto una diagnosi dal Suo medico che da anni La cura?
Sa di cosa soffre?

Senza questo elemento è difficile risponderLe,
ma anche a Lei capir-si.

Certamente dopo "anni e anni" di psico+farmacoterapia senza esito
qualcosa è necessario cambiare,
con decisione,
considerato che dopo tante cure "peggioro invece di migliorare".

L'ipotesi del ricovero rappresenterebbe una possibilità:
ma naturalmente online e senza diagnosi ... non serve a molto.
Occorre sia valutata da un ALTRO medico specialista,
di persona,
considerato che finora non s'è cavato un ragno dal buco..

Cosa pensa di poter fare?

Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
[#6]
dopo
Attivo dal 2018 al 2021
Ex utente
Mi ha detto che ho un disturbo di ansia generalizzato, associato a un disturbo da tic e compulsioni e una depressione maggiore.
Ha ragione quando dice che non ho cavato un ragno dal buco, mi sento sempre peggio. Sono in un buco nero che mi sta risucchiando.

Ho pensato molto alla sua domanda: "Che cosa pensa di poter fare?".
D'istinto mi verrebbe da dire di farla finita.
In realtà ho fatto un mezzo tentativo diversi anni fa, ma non ho avuto il coraggio di andare fino in fondo.

Vorrei liberarmi da tutto, ricominciare, senza legami, senza vincoli, senza responsabilità, senza il fardello che mi porto dietro.

Oggi sono stato quasi sempre a letto, non sono riuscito a mangiare niente e non ho mai smesso di fare i tic tutti al massimo e tutti insieme. Avrei solo voglia di dormire, ma non riesco a farlo.

Forse, come dice lei, appena sarò in grado, potrei provare a farmi vedere da un'altra persona, magari provare con il ricovero.
In questo momento mi sembra che niente possa servire.
La mia è come una condanna.
La cosa bella è che in tutto questo l'unica preoccupazione di mia moglie è organizzare l'incontro con l'altro.
Questa sera ho dato buca a tutti e due, infatti lei ha le trombe.
Come può essere diventato così il nostro rapporto?

Secondo lei quale è la cosa più sensata da fare?

Grazie perché ha ancora voglia di darmi retta.
[#7]
Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.6k 572 66
"Secondo lei quale è la cosa più sensata da fare?"

Non c'è "cosa sensata",
cioè sarebbero moltissime.

Ma le domanda sono:

"Cosa riesce LEI a fare?"
"In cosa sa di poter essere aiuato dal medico che La segue?

Stasera è riuscito, ad es., a "darla buca a tutti e due, infatti lei ha le trombe."
Forse Lei è indispensabile al loro "funzionamento"? E' più indispensabile di quanto Lei stesso ritenga?

Mah..

Sono aspetti in cui lo Psicoterapeuta è indispensabile.

Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
[#8]
dopo
Attivo dal 2018 al 2021
Ex utente
Ho detto a mia moglie che non ce la faccio più, che non riesco più a stare con lei, che sto anche pensando di chiedere il ricovero per curarmi.
All'inizio non mi ha preso molto sul serio, poi ha capito che sono determinato, ma anche che quel discorso mi è costato tanto, ero visibilmente agitato.
Mi ha chiesto di pensarci bene, perché dice che ho molto più da perdere di lei.
Adesso mi sento molto molto agitato.
Ho paura di aver fatto la scelta sbagliata, ho paura di pentirmi e che possa andare peggio di adesso.
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