Quanto posso farle male lasciandola?

Buonasera e grazie per tutto quello che fate!

La mia è una domanda alla quale non so dare risposta. Non sono nemmeno sicuro possiate darmela voi, non conoscendo perfettamente la situazione, ma proverò a spiegarvi tutto.

Ho 32 anni e da circa 6 ho una relazione con una ragazza. Le sono corso dietro io, per più di un anno, e alla fine ha ceduto (forse per sfinimento).
Premessa: sono la sua prima relazione importante, in passato ha sempre avuto problemi a legarsi. Credo dipenda dal fatto che da molto piccola (8 anni circa) ha perso la mamma. Mi ha sempre detto di aver paura di essere abbandonata, che fa fatica a credere ai per sempre .

I primi 3 anni di relazione ho comunque continuato a inseguirla, in qualche modo. Ero follemente innamorato e per me, persona profondamente insicura, questo si è tradotto in un atteggiamento accondiscendente, sempre e comunque, a prescindere dal fatto che gli errori fossero miei o suoi.

Poi è successo il fattaccio, ho scoperto che mi tradiva. Ho saputo di una fuga di due giorni con un ragazza che frequentava prima di impegnarsi con me.
L’episodio che ho scoperto è uno, ma credo siano stati di più.

Ho tenuto dentro tutto per mesi, prima di esploderle e dirle che sapevo.
Sono stati mesi difficili anche quelli dopo, ma in qualche modo l’ho perdonata (spesso ci penso ancora).

Da un anno le cose sono cambiate, ho deciso di parlare ogni volta che penso che qualcosa sia sbagliato. Ogni volta che penso lei mi faccia un torto.
Il problema è che questo, o non so cos’altro, l’ha fatta diventare una persona completamente diversa.
Incredibilmente gelosa, anche per cose inutili, di colleghe che a malapena conosco.
Possessiva, anche quando non siamo insieme (se lei non ha qualcosa di più interessante da fare) pretende che io le risponda in continuazione ai messaggi. Lo fa se sono a lavoro, se sono a casa da solo e sto cercando di godermi un po’ di tempo per me.

Io in passato ho sofferto di depressione (da adolescente, non ho avuto amici per diversi anni), sono una persona molto ansiosa che entra in panico per qualsiasi cosa.
E questo suo tenermi sempre sotto controllo mi fa star male.
Vado in ansia se non le rispondo in tempi brevi, rinuncio a cene o uscite con i colleghi perché altrimenti lei sarebbe gelosa (di cosa non so, non ho mai fatto nulla e mi farebbe schifo anche il solo pensiero).
Ho dovuto rinunciare a una amica conosciuta sul precedente posto di lavoro, perché per lei se non ho mai avuto amiche donne e adesso sì, è per forza perché dietro c’è qualcosa.

Le ho parlato di tutto, ma alla fine di ogni discussione lei piange, e quello che sbaglia sono io.

Adesso sto male, sono arrivato al punto in cui sento sensazioni simili a quando soffrivo di depressione.
Vorrei stare bene, vorrei una serenità che penso di meritarmi, ma se solo penso a come potrebbe andare se la lasciassi, mi spengo.

Ho paura di farle male, di confermarle il fatto che i per sempre non esistono.
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile Utente,

probabilmente la relazione è nata con premesse sbagliate e ora è difficile uscirne, in quanto si è creata una dinamica molto particolare.

Lei, che si definisce insicuro e che ha sofferto di depressione, non riesce a vedere una persona piangere o soffrire e si è pure fatto carico di fare promesse a questa ragazza che non è possibile mantenere.

Scrive, infatti: "Ho paura di farle male, di confermarle il fatto che i per sempre non esistono."
Nelle relazioni ci si ferisce, non esistono relazioni o esseri umani che siano immuni dalla sofferenza, ma i "per sempre" non esistono, non solo per quella ragazza. Tant'è che è stata proprio lei (la Sua ragazza) a non tener fede a questa promessa.

Lei che scrive sembra molto idealista nella relazione, ma se si sente intrappolato e vuole lasciare ma non ci riesce, ebbene è questo il problema e non quanto potrebbe soffrire l'altro.

Infine, mi sembra che dopo il tradimento la Sua ragazza sia cambiata e che ci sia una dinamica competitiva tra di voi: "Le ho parlato di tutto, ma alla fine di ogni discussione lei piange, e quello che sbaglia sono io."

In una coppia sana questo gioco non ha molto senso, non crede?

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica