Assertività con genitori bigotti

Buonasera,

Sono una ragazza di 26 anni. Sono sana, ho un lavoro, sono la classica "brava ragazza". Vivo in una famiglia molto conservativa, estremamente giudicante e molto, molto religiosa. Non ho avuto un'adoelscenza/prima età edulta "normale", poichè i miei genitori mi hanno sempre imposto delle regole ferree che mi hanno impedito, forse per mancanza di intraprendenza, di frequentare degli amici, di fare le mie esperienze, in ogni campo della mia vita, dal lavoro alle amicizie, all'amore. La loro chiusura mentale mi ha condizionato a tal punto da provare paura per qualsiasi cosa, da sentirmi debole, priva di autostima, "diversa" da tutti gli altri ragazzi della mia età. Dai 22 anni in poi ho inziato a mentire per fare le piccole esperienze di "ordinaria amministrazione" (esempi: uscire con ragazzo/amici), e ho finito col creare una falsa versione di me. Non ho mai condiviso nulla con loro, perchè sapevo che non mi avrebbero mai supportato. Per loro uscire significa tornare a casa alle 22.00 massimo, è vietato dormire con il proprio fidanzato, è vietato passare la notte altrove se non nella propria stanza, da sola. la domenica si va in chiesa, se non ci vai sei un peccatore, e un genitore può anche obbligarti ad andare, lo farebbe solo per il tuo bene.
Ci sarebbero tante altre regole, ma mi fermo per non essere troppo lunga. L'anno scorso mi sono fidanzata con un ragazzo, di un'altra città, con cui sto tuttora. Abbiamo passato pochissime notti insieme, tutte contornate dalle mie bugie (es: vado ad una festa di compleanno e dormo dalla mia amica; viaggi di lavoro, ecc.). Mia madre ha scoperto la cosa, e ora sono tutti molto arrabbiati e delusi. Hanno capito che ho sempre mentito, che quando passavo le notti (le rare notti...) fuori, era perchè stavo con lui. Ha insultato me e lui, ha detto che io non ho dignità. Che una donna si dovrebbe preservare fino al matrimonio, che si sente un fallimento come madre per avermi fatto così. Che sono una codarda perchè dico bugie. E che anche se avessi detto la verità, sarei stata comunque una donna senza valore.

Ora, la mia domanda è: come devo reagire? Ho pensato ad andarmene di casa, ma loro non vogliono nemmeno che ne parli. Devo sentirmi in colpa perchè ho nascosto di avere un fidanzato? Non avrei mai potuto frequentarlo normalmente, se lo avessero saputo. I loro standard di frequentazione presuppongono regole medioevali. E io non vorrei mai vivere una storia d'amore seguendo le regole di altri. Vi prego di darmi il vostro parere.
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Dr. Enrico De Sanctis Psicologo, Psicoterapeuta 1.3k 66
Salve,

la sua esperienza suscita molte riflessioni. I propri genitori hanno la loro storia, la loro educazione, i loro convincimenti. È giusto rispettarli, ma allo stesso tempo è importante, come lei dice, non esserne condizionati. Parla di un'emozione fondamentale che è importante affrontare, per non esserne sopraffatti, la paura.

Vivere nella paura, con il timore di esprimersi, con il timore di deludere, magari con un costante senso di colpa, preferendo sacrificare se stessi, è una condizione che può portare a un annullamento di sé.

Mi sentirei di dirle di lavorare su se stessa per riconoscersi la forza che possiede, una forza che emerge nel suo racconto. È importante che lei affronti il carico emotivo che vive, coraggiosamente.

Poi, se fosse possibile, potrebbe provare ad aprire un dialogo con i suoi genitori. Immagino abbia già tentato di farlo. All'inizio potrebbe sentire un muro, ma cercando di capire anche il loro punto di vista, con molta pazienza e dandosi tempo, potreste piano piano tentare di cambiare il vostro rapporto.

La separazione può essere una soluzione, anche se forse non sembra essere quello che lei desidera. Forse non vorrebbe forzare la mano e allo stesso desidera avere un buon legame con i suoi genitori, anche se questo non deve significare rinunciare a se stessa.

Un saluto cordiale,
Enrico de Sanctis

Dr. Enrico de Sanctis - Roma
Psicologo e Psicoterapeuta a orientamento psicoanalitico
www.enricodesanctis.it

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dopo
Utente
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la ringrazio infinitamente. La sua risposta mi ha dato non pochi spunti.
Buona giornata