Sono incinta ho paura di tutto e di lasciare i miei genitori

Salve, ho 24 anni e sono incinta del mio compagno con cui sto da un anno. Abbiamo tanto desiderato e sognato un figlio, è stato voluto ma dal momento in cui il test è stato positivo mi sento inondata da ansie, paure e voglia di scappare. Il mio compagno ha 33 anni, buona stabilità economica, lo amo tanto, ma non abbiamo ancora una casa perché stavamo aspettando dei permessi per costruire, quindi tra un po' affitteremo una casa e poi si vedrà. Questo doveva essere il nostro periodo più felice, io invece mi sveglio solo con un gran magone. Per i miei genitori è stato uno shock la mia gravidanza, e vedendoli così tristi e delusi non ho desiderato altro che eliminare la mia situazione, ma ogni volta che lo accennavo al mio compagno iniziava ad arrabbiarsi e a dirmi che ero pazza. Dopo che lui è venuto a casa e ha parlato, i miei sembrano più calmi, io sto iniziando ad accettare la mia gravidanza, ma ora riesco solo a pensare che li lascerò soli, che non mi sveglierò nel mio letto, che non farò colazione con loro. Mi sento come se io stessi giorno per giorno morendo, lasciando posto ad una nuova me che loro non conoscono. Mi dispiace che loro siano tristi al solo pensiero di vedere la mattina il mio letto vuoto, non sono pronta ad affrontare tutti questi cambiamenti, quando ci penso mi sento solo il respiro affannato e un pugno al cuore ed il mio compagno è stanco di vedermi così, ma io non riesco a pensare al futuro, ma solo ai mesi prima del test positivo. Ogni giorno ho sempre più paura e non so più come uscirne e con chi parlarne.
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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 578 66
Gentile utente,

Dai precedenti consulti apprendo che si tratta di una gravidanza cercata e desiderata da entrambi.

Ma il passaggio da ragazza a donna incinta,
e poi a mamma,
non è così automatico,
talvolta risulta faticosissimo.

Considerato che Suo figlio, oltre che il Suo compagno, ha bisogno di una mamma serena
perché non intraprendere un percorso psicologico iniziando fin da subito? Nove mesi passano velocemente e nel corso della gravidanza si creano le basi dell’attaccamento madre-bambino.
Cosa ne pensa al riguardo?

Dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

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dopo
Utente
Utente
"Ma il passaggio da ragazza a donna incinta,
e poi a mamma,
non è così automatico,
talvolta risulta faticosissimo"
È proprio come lo avverto dottoressa, infatti mi ripeto continuamente che se avessi saputo prima che era cosi difficile avrei aspettato ancora qualche anno.
Ho piccoli momenti di gioia, e momenti in cui mi sembra tutto così sbagliato.
Ho un rapporto quasi morboso con mia madre e l mia famiglia, ho sempre avuto grandi difficoltà a spezzare la routine iniziando dal lavoro, i primi giorni di lavoro pensavo sempre alla mia casa e a quello che avrei potuto fare insieme a loro.
Ora vedo l'esserino dentro di me come un ostacolo a tutto, all'amore mio per loro, per il mio compagno e per la mia persona. Mi sento ancora una bambina che ha fatto una scelta più grande di lei,
Però quando sono fuori con il mio compagno mi sento grande, il problema dell'ansia si presenta ogni mattina che mi sveglio in casa o penso ai miei genitori e ho paura che di questo passo non riuscirò mai ad accettare mio figlio
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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 578 66
Siccome il pericolo c’è,
proprio per questo La invito ad un iniziare al più presto un percorso psicologico.
Magari presso il Consultorio dalla Azienda Sanitaria (gratuito).

C’è da lavorare sul cordone ombelicale che ancora La lega alla Sua famiglia di origine,
mentre Lei ha tutte le possibilità di diventare donna.
Anche perché ora realisticamente la Sua famiglia non è più quella,
bensì con il Suo compagno e il Suo bambino.

Se ha fatto il passo più lungo della gamba,
ha parecchi mesi per ... rinforzare la gamba
e renderla adatta al passo. Ma è necessario farsi aiutare di persona
per evitare di far ricadere sull’ =esserino= colpe che non ha.
Ritiene di poterlo fare?

Dott. Brunialti
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dopo
Utente
Utente
Grazie dottoressa,
Ho un altro dubbio, lei crede che tutte queste ansie svaniranno quando tra un mesetto circa io e il mio compagno avremo una casa nostra?
Lei crede che io sia stata incosciente ?
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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 578 66
Se le ansie sono dentro di noi, ce le portiamo appresso.

Se sia stata incosciente ora non importa più;
l’esserino - con Lei lo chiama - c’è.
Ora è chiamata necessariamente a crescere.

Vedo che non riprende la proposta di un percorso psicologico
e mi dispiace;
l’esperienza clinica mi testimonia la preziosità di esso in tali situazioni, peraltro non così infrequenti.

Dott. Brunialti