Crisi universitaria

Salve a tutti, sono Elena ho 22 anni e frequento il quarto anno di Giurisprudenza. Ho una media molto alta, ho lasciato 2/3 esami indietro ma di piccola mole, cercando un compromesso tra il mio desiderio di andare bene e gli altri miei interessi. Ho sempre affrontato gli esami con grande serenità, salvo uno o due volte in cui le materie mi spaventavano molto. Da un po' di tempo a questa parte invece sono in preda ad una gran ansia e fretta di concludere, anche gli esami più piccoli, che avrei preso con leggerezza gli anni passati, mi fanno piangere spesso e mi sento una nullità. Ho perso, senza una apparente ragione, tutta la leggerezza e la fiducia che avevo in me stessa e che mi permettevano di rendere senza sacrificare troppo il resto della mia vita. Non capisco cosa sia scattato dentro di me e mi trovo abbastanza impreparata, non so come gestire questi stati d'animo, faccio molta fatica ad accettarli soprattutto perché sento di "non meritarli".. Mi sono sempre impegnata tanto nella mia vita per renderla bella e soddisfacente, universitariamente e relazionalmente parlando.. . Oltretutto ho un moroso che ha tre anni in più di me, a Dicembre si laureerà in psicologia ed anche questa stessa cosa mi butta a terra, mi rimanda a me stessa ed all'insofferenza per la mia situazione diversa dalla sua.. Vi informo inoltre che ho fatto tanti anni di terapia sempre per problemi di ansia, che però mai avevano riguardato l'università prima di ora. Grazie intanto per l'attenzione!
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Dr.ssa Elisabetta Molteni Psicologo, Psicoterapeuta 112 3 4
Gentilissima, c'è da dire che nonostante varie difficoltà e vari periodi di fragilità, si è sempre impegnata, riuscendo a mantenere un buon rendimento universitario.

Ci ha già segnalato che in determinate occasioni di vita si sono ripresentati e riacutizzati sintomi di ansia su cui aveva lavorato nel suo percorso terapeutico.
In questa occasione mi pare di capire che sia proprio l'avvicinamento della laurea del fidanzato a metterle pressione, quasi come se lei non potesse/dovesse lasciare indietro qualche esame... nonostante lui stia facendo un percorso diverso dal suo e abbia anche un'età diversa: perchè scatta il confronto con lui? Ha per caso immaginato di contattare la sua terapeuta per affrontare questa fase?
A volte capita di rivolgersi in seguito al terapeuta anche a terapia conclusa, per correggere il tiro rispetto a qualcosa che sta accadendo e riprendere la rotta.

Torni a concentrarsi su se stessa e sul suo percorso di studi, senza farsi assillare dai suoi pensieri e cercando di coltivare anche i suoi interessi per gioire anche delle piccole cose.
Un saluto

Dr.ssa Elisabetta Molteni
Psicologa Psicoterapeuta - In studio e Online
www.elisabettamolteni.it

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dopo
Utente
Utente
Grazie dottoressa per la sua risposta! Io penso che la mia ansia sia in parte mia, dettata dalla voglia di finire questo percorso il prima possibile per "cambiare vita", in parte però si derivante molto dal confronto con gli altri, in particolare con il mio moroso, al punto di non riuscire bene a distinguere quali siano i reali benefici di un atteggiamento frettoloso ed ansioso... Se penso alla laurea del mio ragazzo certi sono felice per lui, ma la cosa mi mette tristezza e malinconia.. Forse è la paura di sentirmi sola ad affrontare il mondo universitario, che le cose cambino tra noi e che lui si sente grande, entrato nel mondo del lavoro o quasi e veda me in modo diverso..comunque sì, ho contattato la mia terapeuta, in attesa del colloquio continuo a studiare per un esame di lunedì. Grazie ancora!