Non so se voglio avere figli

Sono fidanzata con il mio compagno da ormai 5 anni. Ultimamente in lui si è insinuato un desiderio di paternità. Inizialmente ero felice ma ora non riesco che vedere aspetti negativi. Sicuramente ho un approccio drammatico alla cosa ma non riesco altro che pensare egoisticamente al punto in cui si è instaurato dentro di me il pensiero di non essere una brava mamma, al punto di non riuscire ad amare il mio bambino.
Le mia paura è sostanzialmente una: la modifica del corpo. Non mi preme molto il fisico esterno, tipo addominali o altro (per quello il rimedio è solo esercizio fisico) mi preme essenzialmente la struttura della vagina post-parto e l'allattamento al seno.
La mia unica paura nel primo caso è che non potrò provare lo stesso piacere durante il sesso e nemmeno il mio compagno oppure costanti perdite urinarie, insomma notevole perdita di elasticità.
Il secondo caso è ovviamente le condizioni del mio seno post-allattamento, ho paura che il seno appaia svuotato e flaccido. Un'altra paura legata all'allattamento è anche il contatto.
Io vedo il seno solamente come un piacere sessuale e credo di non poter accettare il fatto che un bambino ci si possa nutrire.
In questo caso ho paura delle conseguenze a letto, ho paura che una volta che avrò iniziato ad allattare il mio bambino, il seno rappresenterà, sia per me che per il mio compagno, un mezzo per nutrire il bambino e non una stimolazione piacevole per entrambi.
Il fatto è che non so se sono disposta a fare questi cambiamenti per un bambino e questo pensiero mi ha portato al pensare che se non sono disposta a fare ciò, non posso essere in grado di essere una brava mamma perchè non amerei abbastanza mio figlio. Sono sicura che se avessi tutte le rassicurazioni sul fatto che la mia vagina e il mio seno tornassero normali, sarei molto più tranquilla.
Sono sicura di amare mio figlio ma non per questo devo trasformare il mio corpo in una macchina solo per lui, credo di aver paura di perdere la mia individualità e sensualità come donna e diventare solo una madre.
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Psicologo attivo dal 2018 al 2024
Psicologo
Gentile Utente,
per usare un termine che lei ha scritto, si è "insinuato" in lei il pensiero catastrofico di ciò che lei diventerebbe qualora rimanesse incinta.

Ciò che ha scritto tocca il tasto della sua percezione corporea, di ciò che lei è e vuole essere per il suo partner, di ciò che lei è come donna e potrebbe essere come mamma.

Il punto sembra essere la notevole distanza che dentro di lei c è tra la donna che prova e fa provare piacere sessuale, e la mamma che deve provvedere al sostentamento fisico e non della prole.

La distanza tra il suo essere donna e il suo essere mamma potrebbe essere un buon motivo per rivolgersi ad uno psicologo con formazione in sessuologia affinchè lei possa usufruire di colloqui di consulenza.