Psicologia bambini

Buongiorno, sono il papà di una bambina di 5 anni e mezzo, quest'anno ha iniziato la prima elementare e sin dal primo giorno non ha avuto problemi ad inserirsi in classe. Il giovedì scorso cosi di botto ha iniziato a piangere dicendo di non voler andare a scuola e si è ripetuto il venerdì. Ad oggi non siamo riusciti a capire il motivo, abbiamo chiesto se sia un problema di compagnetti, maestra ecc tutto nella norma, le abbiamo chiesto se vuole andare a scuola e dice di sì. Nel fine settimana sta accusando mal di pancia, vuole coccole (da premettere che vive in in ambiente sano ed educato, coccolata ed amata da tutti) si sente strana triste, vuole la mamma ecc. Le abbiamo parlato x capire cosa abbia ma lei dice di non saperlo. Specifico che lei è la prima figlia ed il due di agosto è nata la sorellina che oggi ha due mesi. La gravidanza l ha vissuta con un po di gelosia nei miei confronti ma tutto sommato nulla di grave. Abbiamo pensato forse che lei si vede a scuola mentre la mamma sta a casa con la sorellina.. non sappiamo davvero cosa fare. Un ringraziamento ai dottori che prenderanno in considerazione la mia richiesta.
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Dr.ssa Paola Scalco Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 4.3k 101 45
Gentile Utente,
l'ingresso alla Scuola Primaria costituisce un passaggio delicato e importante nella vita di un bambino, anche se magari già abituato a frequentare la Scuola dell'Infanzia.
Le richieste rivolte ai piccoli cambiano e sono molteplici: dall'avere una scansione più rigida del proprio tempo, al riuscire a stare seduti e (più o meno) tranquilli per periodi più lunghi, al dover mantenere attenzione e concentrazione sul lavoro da fare, al trovarsi per la prima volta nella loro vita ad essere giudicati "numericamente" per la loro prestazione e, magari, subire le pressioni dell'aspettativa degli adulti in tal senso, e così via.
In più, la sua bimba ha un ulteriore compito da svolgere: "ristrutturare" la sua identità di figlia unica, che ora è diventata primogenita, con i pro e i contro che ciò comporta.
Il vostro ruolo di genitori in questa fase richiede accoglienza delle sue insicurezze, dei suoi disagi, dei suoi timori, ma al contempo fermezza e trasmissione di valori importanti, primo tra tutti il senso del dovere e l'impegno.
Naturalmente lasciando fuori dalla porta inutili e pericolose ansie, consapevoli del fatto che si tratta di una fase "fisiologica" nel percorso di crescita della vostra cucciola.
Monitorate la situazione con discrezione e attraverso l'alleanza con i docenti, evitando di gonfiarla a sproposito.
Vi allego un articolo che, seppur datato e non del tutto in tema, spero vi possa offrire altri spunti di riflessione: https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1783-a-scuola-a-cinque-anni-meglio-di-no.html

Cordialità.

Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
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