Non sono in grado di vivere?

Buonasera, ho 30 anni e vivo ancora a casa dei miei. Ho un lavoro part time e guadagno davvero poco, in famiglia chiedono costantemente il mio aiuto economico (mio padre è operaio, mia mamma casalinga e oltre a me in casa ci sono altri due figli), aiuto che do, ovviamente. Per me non tengo che i soldi per l'abbonamento per recarmi a lavoro e non sono in grado neanche di fare una visita o comprare qualcosa per me.

Ho provato a cercare un lavoro full time o pagato meglio, purtroppo non avendo alcuna qualifica e solo un misero diploma, non c'è molta possibilità di miglioramento. Ho iniziato a lavorare su loro richiesta a 14 anni come cameriera per aiutare in casa e nonostante ciò alla mia famiglia ma in particolare a mio padre non va mai bene nulla.

Non ha mai avuto né stima né affetto per la sua famiglia, sa solo criticare, non voleva che prendessi la patente, è attaccato ai suoi soldi e alle sue cose. Io sono cresciuta non avendo stima per me stessa, mi sento insicura ed incapace. Non riesco più a vivere così, vorrei andare via ma non ho modo vista la mia situazione finanziaria, in più in casa c'è una cagnolina che per loro è un giocattolo, non la portano giù e se devo portarla dal veterinario (ha avuto un tumore a giugno) hanno anche da ridire.

Sono stata legata per anni ad una persona con un disturbo narcisistico, e ho chiuso definitivamente dal primo ottobre. Mi sento sprofondare in un abisso di tristezza e di impotenza, vorrei poter cambiare la mia situazione, ma nell'ambiente in cui vivo mi sento davvero senza speranza.

Esco di casa solo per recarmi al lavoro, oggi ho trascorso la giornata a letto, ho mangiato davvero poco perché sono contrari al mio essere diventata vegetariana e continuano a cucinare carne (se provo ad avvicinarmi alla cucina per cucinarmi da me cominciano a sbraitare che i soldi sono pochi e devo mangiare quello che trovo in tavola).

Ho paura di non essere in grado di sviluppare la famosa resilienza, e di dover continuare a vivere così. Non so da che parte iniziare per porre fine a questo malessere, sono sola.

In che modo ci si risolleva quando si tocca il fondo? E se io non sono in grado di farlo?
Scusate per lo sfogo, mentre scrivo ho cacciato tante lacrime, spero possiate darmi qualche consiglio
Grazie per avermi letta.
S.
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Dr. Daniele Rondanini Psicologo, Psicoterapeuta 109 4 4
Lei senza alcun dubbio è in grado di risollevarsi! Lo si percepisce attraverso le sue parole, vissute, vere e anche belle, nella loro autenticità. Ha ben compreso come sia fondamentale liberarsi, a un'età ormai per natura adulta, dalle fonti traumatogene spesso rappresentate dai genitori, e andare incontro alla propria vita, pur affrontando, come è sempre stato, le difficoltà della realtà. Rigettando i sensi di colpa! E confidando nelle opportunità. Potrebbe ad esempio tentare un supporto psicologico in un Consultorio o in un CSM, ma anche pensare che i guadagni del suo lavoro possono essere investiti solo per lei, anche in una cameretta insieme a coetanei. Una iniziativa indipendente che la porti fuori di casa, magari con il sostegno psicologico adeguato, le concederà molto più di quanto pensi.

Dr. DANIELE RONDANINI- Dirig. Psicologo ASL RM 2- Psicoterapeuta - Psicoanalista Junghiano Didatta e Supervisore- Docente - CIPA Roma
3384703937

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