Riprendere una terapia interrotta?

Gentili dottori,

cercherò di esporre brevemente la mia situazione. Due anni fa sono stato costretto a modificare drasticamente la mia vita: a seguito di una inaspettata diagnosi di tumore ho dovuto abbandonare la città in cui mi ero trasferito e lavoravo per tornare a casa dai miei genitori e curarmi. Stavo anche da qualche anno frequentando lo studio di una psicanalista e ho interrotto la terapia nonostante mi avesse offerto l'opportunità di continuare ad effettuare le sedute via telefono, avevo deciso di farcela con le mie forze; sentivo da qualche tempo come se lei facesse fatica a lasciarmi andare.

Il periodo della chemio è passato: non è stata una passeggiata, anche per via di una tragica morte di tumore in famiglia avvenuta solo pochi mesi prima della mia diagnosi, ma già un anno fa per fortuna il mio tumore è stato dichiarato in remissione.

Adesso mi ritrovo con vecchi e nuovi fantasmi: la malattia mi ha portato a riflettere su cosa conta davvero nella mia vita ma non mi sono liberato di alcune insicurezze a cui se ne sono aggiunte altre.

La paura di una recidiva; cercare un nuovo lavoro e l'eventualità di trasferirmi e passare la vita lontano da amici e famiglia (l'azienda per cui lavoravo ha chiuso, trovare lavoro è così difficile che non escludo di cercare anche all'estero; ho un fratello che vive negli USA.. . chi penserà ai miei genitori in caso di bisogno?)

A 33 anni ancora non ho avuto una relazione stabile con una ragazza e ho avuto un solo rapporto sessuale completo, a questo si aggiunge il fatto che per la chemio è molto probabile che non potrò avere figli, oltretutto la conservazione del seme prima delle cure non ha avuto successo e dovrò fare quindi nuovi esami per capire se sono fertile.

C'è tanto da affrontare, mi chiedo se sia il caso di parlarne con qualcuno. Non so se contattare la dottoressa presso cui mi curavo in precedenza anche perché non sto lavorando, sarebbe complicato pagarmi le sedute e per telefono non sarebbe comunque la stessa cosa.

Sto pensando che avendo l'esenzione forse potrei aver diritto a cure psicologiche gratuite presso il SSN: in questo caso pensate sia possibile che un nuovo specialista possa mettersi in contatto con chi mi ha curato in precedenza? È pratica diffusa oppure "si ricomincia da capo"?

Vi ringrazio.
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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 576 66
Gentile utente,

mi sento molto partecipe della Sua situazione.

Generalmente ogni patologia oncologica ha bisogno di essere seguita psicologicamente;
e non a caso i Centri di Riferimento provvedono in proposito tramite il SSN.
Un tumore cambia la vita.
I survivors - i sopravvissuti - hanno a che fare con varie situazioni interiori ed esterne che abbisognano di supporto, attenzione, aiuto nella lettura e decodifica dell'esperienza.

"C'è tanto da affrontare, mi chiedo se sia il caso di parlarne con qualcuno."
Certamente sì.

Non so quale sia il Centro presso cui è stato seguito.
Chieda se è possibile il supporto Psicologico
- o forse meglio -
Psicoterapeutico: sarà la prima visita a stabilire quale due due sia più adatto a Lei:
sostegno o cura?

Ce ne dà riscontro? Grazie.

Un saluto caro.
Dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

[#2]
dopo
Utente
Utente
La ringrazio per la risposta. Avrò la visita di controllo all'inizio di Novembre, ne parlerò col medico che segue il mio decorso.

Spero di incontrare uno specialista che mi aiuti a tirare le fila e ad essere più sereno.