Crisi esistenziale

Buon pomeriggio. Vi contatto per parlarvi di una situazione delicata e vorrei un serio aiuto per capire come comportarmi.
Sto con la persona che amo da 17 anni: 13 di fidanzamento e 4 di matrimonio.

Lui è più piccolo di me di 5 anni e il nostro rapporto è nato dopo una bella amicizia (io ero in dubbio proprio per la differenza d'eta': lui aveva 18 anni e io 23). All'inizio credevamo che il nostro rapporto sarebbe durato poco.. e invece.. .
Abbiamo sempre parlato un sacco, condiviso cose, esperienze, viaggi.. . eravamo felici.

Da quando ci siamo sposati però la nostra vita è cambiata: il mio lavoro, la responsabilità della casa, la gestione del tutto ha fatto sì che io mi appiattissi. Tuttavia riuscivamo a ritagliarci dei momenti per stare con amici, fare viaggi, andare al cinema e via dicendo. Credevo che lui fosse felice. Io mi impegnavo davvero tanto.. . mi sembrava un bel rapporto fino a questa estate. Poi è cambiato all'improvviso.. è stata una corsa verso il baratro. Io non capivo.. lui non mi parlava più. Alla fine, stremata e dopo Infiniti tentativi, l'ho affrontato.

Mi dice che si è innamorato di un'altra donna.. . mi dice di non trovare più un senso, non solo nella nostra relazione ma nella sua vita, mi dice che è un fallito, che non ha la mia stessa determinazione e che io sarei perfetta (cosa che mi ha fatto arrabbiare parecchio) e che la colpa non è mia. Cosi mi comunica da un momento all'altro di voler andare via.

Decide di provarci con lei ma lei lo rifiuta ripetutamente.. . lui si sente smarrito, non accetta il rifiuto e si chiude totalmente. Ora non ha più amici (li rinnega) non ha piu interessi, è solo e passa le giornate a casa della mamma, senza soldi, senza nessuno e con la voglia di diventare un "cattivo ragazzo": vuole avventure, vuole riiscriversi all'università, vuole fare viaggi da solo, vuole casa, auto, moto.. . tutto questo senza avere soldi e soprattutto equilibrio.

L'ho convinto ad andare da uno psicologo il quale conferma una forte crisi d'identità.. ho provato ad agganciarlo, a stargli vicino ma lui mi rifiuta.. dice di non provare più nulla se non affetto e amicizia. Ovviamente io lo amo ancora e vorrei tornare con lui ma a prescindere da questo, io vorrei aiutarlo a superare questo momento.. gli ho chiesto di tornare dallo psicologo ma lui non sembra motivato, è come se nutrisse un sadico piacere nel vivere questa nuova condizione. Dice che finalmente si sente libero di far nulla.. dice che non ha più acceso PC, TV da quando è andato via.. non ha più responsabilità.. l'unica cosa che fa è parlare con questa donna che nonostante la mancanza di interesse, non lo allontana.

Vorrei fare qualcosa.. non so.. sarebbe opportuno " regalargli delle sedute" dallo psicologo? Oppure affrontare una terapia di coppia? Ora la mia priorità è solo che lui ritrovi la serenità.. non l'ho mai visto piangere. . in quest'ultimo periodo lo fa spesso.. però dice di essere finalmente felice. Grazie. Aspetto una risposta. Buona giornata.
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Dr.ssa Delia Guagnano Psicoterapeuta, Psicologo 35 3
Gentile Utente Medicitalia,
in questo momento la terapia di coppia non sarebbe utile, piuttosto sarebbe utile per lui un sostegno individuale, grazie al quale il ragazzo potrebbe affrontare non solo il momento di difficoltà (crisi personale) che sta vivendo ma anche raggiungere consapevolezza (da quello che lei dice , io non ne posso avere certezza) sulla relazione anche se non affettiva (ma probabilmente dai messaggi ambigui) con l'altra donna.
In questo momento, il ragazzo ha dei punti di riferimento di non professionisti come amici, fratelli etc?
Purtroppo non posso aiutarla maggiormente poichè non conosco bene la questione.
Cordialmente

Dr.ssa Delia Guagnano, Ph.D.

[#2]
dopo
Utente
Utente
Innanzitutto grazie per la gentile risposta.
Nel frattempo sono cambiate un po' di cose.
Il "rapporto" tra lui e lei ha cessato di esistere. Mi ha detto che non si sentono e vedono più. Gli credo perché da qualche tempo usa il suo tempo libero per sentire me e qualche volta mi ha anche chiesto di vederci. Tuttavia, nonostante mi cerchi frequentemente, spesso si confida con amici ( in questo momento ne ha pochi e nessuno o quasi pare intenzionato a volergli dare un supporto) circa il nostro matrimonio definendolo sempre con accezioni negative. Ovviamente quando parla con me è più morbido. Insomma.. davvero non ci capisco nulla. Dice di non aver deciso il da farsi ma dai discorsi che fa ai nostri amici mi pare deciso. Poi però mi cerca e si lamenta perché io cerco di non farlo. Non capisco cosa gli passi per la testa. È davvero ancora molto confuso. Passa il tempo tra lavoro e letto... a volte penso che possa soffrire di depressione anche a causa dell'insorgenza di pensieri negativi e di una forte dose di pessimismo. In tutto questo non permette a nessuno, me in primis, di aiutarlo. Mi sento come se fossimo entrambi nelle sabbie mobili. Forse dovrei semplicemente cercare di andare avanti e di non pensarlo? Tuttavia sapere che la persona che ami si è persa, non mi permette di fare passi avanti in nessun senso. Unica cosa positiva: ha accettato di tornare dalla psicologa. Ma anche in questo, non vedo alcuna seria motivazione. È probabile che non abbia senso? Mi consiglia comunque di portarlo? Cosa devo fare? Devo stargli vicino o devo allontanarlo? Alla fine avrò bisogno io dello psicologo. Scusi lo sfogo. Buona giornata.